Fremiti di mamma 15 - Venire a sorpresa dentro la mamma
di
Incest 2021
genere
incesti
Il bacio si era prolungato al punto che la verga del ragazzo aveva cominciato a contrarsi pericolosamente tra le dita della donna la quale, per evitare una eiaculazione precoce, lo aveva mollato e con un guizzo felino, gli si era portata addosso nella postura del 69.
In quella posizione, aveva allargato le gambe in maniera da favorire la massima adesione delle grandi labbra della fica alla bocca del ragazzo il quale, istruito dall'esperienza della notte precedente, aveva fatto aderire le labbra come se fosse un bacio sulla bocca e contemporaneamente, aveva cercato in profondità la lingua che invece aveva incontrato uscendo per respirare, alla sommità delle grandi labbra.
Quella che percepiva sulla punta della lingua, era decisamente diversa sia da ciò che aveva sentito baciandola in bocca ed era altresì diversa anche da quella che aveva succhiato la notte prima.
Quella (La clitoride) la sentiva morbida e paffuta tra le labbra mentre questa era più prominente e dura una vera appendice turgida come fosse un piccolo cazzo.
Scorrendo poi le labbra più in alto sul monte di venere, aveva percepito sotto la lingua la presenza di peli che non ricordava.
Mentre era intento all'esplorazione di quella parte così intrigante e dal sapore così diverso, era stato distolto dalla bocca della donna che aveva ripreso a succhiargli il cazzo ed i testicoli spingendosi con la lingua oltre il perineo sino a lambire lo sfintere anale procurandogli un godimento improvviso e devastante con una sborrata che la donna a stenti era riuscita ad intercettare con la bocca per poi ingoiarla con gusto.
Travolto nella mente e nel corpo da quell'improvviso orgasmo, il ragazzo non si curava più delle differenze ma si era dedicato con una incredibile esplosione di libidine a quell'appendice trascinando anche lei verso un devastante orgasmo che nel momento dell'acme, le aveva fatto grugnire impastato il nome del figlio.
Troppo preso dal suo piacere, il ragazzo non si era reso conto che la donna con la quale stava godendo non era la zia bensì la mamma.
Dopo il reciproco godimento, i due erano rimasti attaccati come un solo corpo caldo e sudato a godersi i residui liquidi del loro piacere.
Il languido abbandono che li univa non somigliava per nulla a ciò che avevano fatto ma piuttosto all'abbraccio di due innamorati dopo un amplesso fatto di dolcezza e scambio di tenerezze.
Quando i loro cuori avevano ripreso i battiti normali ed il loro respiro era tornato regolare, la donna si era girata e distendendosi accanto a lui, aveva ripreso a baciarlo sulla bocca suggendone insieme alla saliva il sapore dei suoi fluidi vaginale e trasferendo al tempo stesso sulla lingua del ragazzo, il sapore del suo stesso sperma.
-Amore.. vuoi fare come ieri sera o vuoi venirmi tu sopra mentre mi apro tutta per accoglierti nel nido dal quale hai preso il volo verso il mondo.-
A quelle parole il giovane aveva avuto una nuova scossa e a malapena era riuscito a balbettare.. "Mmmm.. a..amma!"
-Si bambino, sono io, sono la tua mamma che da troppo tempo desidera questo momento che, grazie alla zie è finalmente giunto.
Ti prego amore.. adesso non parlare.. non dire niente.. se hai dei pensieri da esprimere belli o brutti che siano, tienili per te e ne parliamo domani.
Adesso amore goditi il mio corpo che giace fremente tutto per te.
Fai di me ciò che vuoi per trarne tutto il godimento che ritieni giusto e se senti amore per la tua mamma libera la tua passione e fai godere anche me come hai fatto prima.
-Ma mamma.. e il papà?-
Aveva esclamato in preda ad una strana inquietezza fatta di dubbi e desiderio.
-Non preoccuparti per il papà, lui lo sa che sono qui con te e che stiamo facendo l'amore.-
-Mamma!-
-Amore.. amore di mamma, leccami il seno, succhiami i capezzoli, graffiami come quando da bambino mi succhiavi il latte stringendomi dolorosamente le mammelle con le tue piccole dita.
Succhiami amore.. succhiami e poi entrami dentro.. tutto.. tutto.. sino all'utero dove ti ho concepito.. oddio.. oddio.. la sola idea che tutto questo si sta per avverare mi sta facendo avere un orgasmo.. godo.. godo.. amore.. godooooo!
Colto di sorpresa dall'improvviso piacere che aveva sconvolto la mamma, il ragazzo le si era sdraiato sopra e dopo averla penetrata con un affondo deciso, si era abbassato con la testa a succhiarle i capezzoli divenuti duri e lividi come olive.
-Cosi amore cosi.. più forte.. più forte.. dentro dentro.. oddio come mi piace.-
Gridava la donna!
Gridava, lo incitava e si contorceva sotto le sferzate della verga del figlio sempre più potenti e profonde.
La smania di sentirselo dentro sino allo stomaco, sino al cuore e sin dentro al cervello, l'avevano spinta a sollevare il bacino e portargli le gambe dietro la schiena per stringerlo a se come una morsa.
La mamma aveva già avuto due orgasmi quando in un rantolo bestiale, anche il ragazzo aveva cominciato a scaricare i suoi bollenti fiotti di sborra direttamente sulla cervice uterina dalla quale era scaturita la sua stessa vita.
Dopo quella buriana fatta di amore e di sesso bestiale, si erano rilassati e tra dolci sogni e pensierosi dormiveglia, avevano salutato l'alba dopo aver fatto l'amore un numero imprecisato di altre volte traendone godimento anche nei languidi abbracci e struggenti carezze senza la violenza dell'orgasmo.
segue
In quella posizione, aveva allargato le gambe in maniera da favorire la massima adesione delle grandi labbra della fica alla bocca del ragazzo il quale, istruito dall'esperienza della notte precedente, aveva fatto aderire le labbra come se fosse un bacio sulla bocca e contemporaneamente, aveva cercato in profondità la lingua che invece aveva incontrato uscendo per respirare, alla sommità delle grandi labbra.
Quella che percepiva sulla punta della lingua, era decisamente diversa sia da ciò che aveva sentito baciandola in bocca ed era altresì diversa anche da quella che aveva succhiato la notte prima.
Quella (La clitoride) la sentiva morbida e paffuta tra le labbra mentre questa era più prominente e dura una vera appendice turgida come fosse un piccolo cazzo.
Scorrendo poi le labbra più in alto sul monte di venere, aveva percepito sotto la lingua la presenza di peli che non ricordava.
Mentre era intento all'esplorazione di quella parte così intrigante e dal sapore così diverso, era stato distolto dalla bocca della donna che aveva ripreso a succhiargli il cazzo ed i testicoli spingendosi con la lingua oltre il perineo sino a lambire lo sfintere anale procurandogli un godimento improvviso e devastante con una sborrata che la donna a stenti era riuscita ad intercettare con la bocca per poi ingoiarla con gusto.
Travolto nella mente e nel corpo da quell'improvviso orgasmo, il ragazzo non si curava più delle differenze ma si era dedicato con una incredibile esplosione di libidine a quell'appendice trascinando anche lei verso un devastante orgasmo che nel momento dell'acme, le aveva fatto grugnire impastato il nome del figlio.
Troppo preso dal suo piacere, il ragazzo non si era reso conto che la donna con la quale stava godendo non era la zia bensì la mamma.
Dopo il reciproco godimento, i due erano rimasti attaccati come un solo corpo caldo e sudato a godersi i residui liquidi del loro piacere.
Il languido abbandono che li univa non somigliava per nulla a ciò che avevano fatto ma piuttosto all'abbraccio di due innamorati dopo un amplesso fatto di dolcezza e scambio di tenerezze.
Quando i loro cuori avevano ripreso i battiti normali ed il loro respiro era tornato regolare, la donna si era girata e distendendosi accanto a lui, aveva ripreso a baciarlo sulla bocca suggendone insieme alla saliva il sapore dei suoi fluidi vaginale e trasferendo al tempo stesso sulla lingua del ragazzo, il sapore del suo stesso sperma.
-Amore.. vuoi fare come ieri sera o vuoi venirmi tu sopra mentre mi apro tutta per accoglierti nel nido dal quale hai preso il volo verso il mondo.-
A quelle parole il giovane aveva avuto una nuova scossa e a malapena era riuscito a balbettare.. "Mmmm.. a..amma!"
-Si bambino, sono io, sono la tua mamma che da troppo tempo desidera questo momento che, grazie alla zie è finalmente giunto.
Ti prego amore.. adesso non parlare.. non dire niente.. se hai dei pensieri da esprimere belli o brutti che siano, tienili per te e ne parliamo domani.
Adesso amore goditi il mio corpo che giace fremente tutto per te.
Fai di me ciò che vuoi per trarne tutto il godimento che ritieni giusto e se senti amore per la tua mamma libera la tua passione e fai godere anche me come hai fatto prima.
-Ma mamma.. e il papà?-
Aveva esclamato in preda ad una strana inquietezza fatta di dubbi e desiderio.
-Non preoccuparti per il papà, lui lo sa che sono qui con te e che stiamo facendo l'amore.-
-Mamma!-
-Amore.. amore di mamma, leccami il seno, succhiami i capezzoli, graffiami come quando da bambino mi succhiavi il latte stringendomi dolorosamente le mammelle con le tue piccole dita.
Succhiami amore.. succhiami e poi entrami dentro.. tutto.. tutto.. sino all'utero dove ti ho concepito.. oddio.. oddio.. la sola idea che tutto questo si sta per avverare mi sta facendo avere un orgasmo.. godo.. godo.. amore.. godooooo!
Colto di sorpresa dall'improvviso piacere che aveva sconvolto la mamma, il ragazzo le si era sdraiato sopra e dopo averla penetrata con un affondo deciso, si era abbassato con la testa a succhiarle i capezzoli divenuti duri e lividi come olive.
-Cosi amore cosi.. più forte.. più forte.. dentro dentro.. oddio come mi piace.-
Gridava la donna!
Gridava, lo incitava e si contorceva sotto le sferzate della verga del figlio sempre più potenti e profonde.
La smania di sentirselo dentro sino allo stomaco, sino al cuore e sin dentro al cervello, l'avevano spinta a sollevare il bacino e portargli le gambe dietro la schiena per stringerlo a se come una morsa.
La mamma aveva già avuto due orgasmi quando in un rantolo bestiale, anche il ragazzo aveva cominciato a scaricare i suoi bollenti fiotti di sborra direttamente sulla cervice uterina dalla quale era scaturita la sua stessa vita.
Dopo quella buriana fatta di amore e di sesso bestiale, si erano rilassati e tra dolci sogni e pensierosi dormiveglia, avevano salutato l'alba dopo aver fatto l'amore un numero imprecisato di altre volte traendone godimento anche nei languidi abbracci e struggenti carezze senza la violenza dell'orgasmo.
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