Quella volta col tecnico della caldaia

di
genere
gay


Sono un ragazzo che frequenta le superiori; quel giorno ero a casa da solo e come di consueto andai in una chat gay online per trovare uomini che avessero voglia di divertirsi guardandomi mentre mi spogliavo in videochiamata. Ero vestito molto femminile: felpa da ragazza, pantaloncini corti che arrivavano poco più sotto il sedere, calze collant e una mascherina nera, in modo tale che non mi facessi vedere in viso. Avevo appena iniziato una videochiamata con un uomo sulla quarantina; lo vedevo che iniziava a segarsi quel suo grazioso pene piccolo mentre io mi spogliavo lentamente e sensualmente. Ero completamente nudo, avevo addosso solo i collant e sentii il citofono squillare. Spaventato chiusi immediatamente la videochiamata e andai a vedere chi fosse.
"Chi è?" Chiesi
"Sono il tecnico della caldaia, sono venuto per il controllo." Mi rispose questa voce così virile e arrapante.
In quel momento mi ricordai che i miei genitori mi dissero che sarebbe venuto il tecnico a fare dei controlli, me ne ero completamente dimenticato.
"Sì sì, le apro, piano terra il numero 1." Dissi.
Mi accorsi però che ero nudo e che tra poco sarebbe arrivato il tecnico perciò, anche se sembravo comunque femminile, mi dovetti vestire con i vestiti che avevo addosso durante la videochiamata e accoglierlo così.
Suonò il campanello di casa, avevo appena fatto in tempo a vestirmi, e andai ad aprire. Mi trovai davanti un uomo enorme con t-shirt e jeans lunghi, una cassetta degli attrezzi e una barba corta ma molto arrapante.
Io vidi subito la sua faccia appena mi vide, si fece sempre più rosso e li capii che anche lui aveva preferenze per i ragazzi.
Lo feci entrare portandolo alla caldaia dove iniziò i suoi lavori.
Era messo in una posizione molto scomoda perciò mi chiese: "Scusami se te lo chiedo, ma potresti passarmi dalla borsa degli attrezzi il cacciavite?"
Io senza pensarci gli risposi di sì e mi girai verso la sua borsa degli attrezzi. Fu in quel momento in cui mi abbassai che sentii il suo sguardo che si posava sul mio sedere, lo percepivo; appena lo presi mi girai di scatto per vedere se la mia intuizione era giusta e appunto vidi che subito distolse lo sguardo. Gli passai il cacciavite facendo un espressione e delle movenze molto sexy e mi disse grazie con voce tremolante.
Passarono sette minuti e finì il suo lavoro. Io ero seduto sul divano ad aspettare con le gambe incrociate in modo molto femminile e sexy a guardare il telefono quando lo vidi che si alzò di colpo.
"Finito." Disse
"Grazie mille." Gli dissi, aggiunsi "Le andrebbe magari un caffé, mi sembra il minimo."
Guardò l'orologio "Mah si, grazie, sono in anticipo di trenta minuti."
Preparai il caffè e glielo porsi, iniziò a berlo e io aggiunsi, una volta seduto: "Le è piaciuto ciò che ha visto?"
Gli stava per andare di traverso il caffè "In che senso?"
"Dai, l'ho vista quando mi sono piegato per prenderle il cacciavite che mi guardava il culo."
Divenne tutto rosso e aggiunse con voce tremolante: "Beh, visto che l'hai notato posso dire che...beh sì non è niente male."
"Beh grazie mille, evidentemente la palestra mi è servita molto." Aggiunsi sorridendo
"Quindi lei è attratto dai ragazzi, giusto?" Dissi sempre io.
Non rispose perciò continuai: "Venga sul divano."
Appena si sedette io, senza alcun problema, mi inginocchiai davanti a lui gli aprii le gambe per farmi spazio tra le sue immense gambe, gli slacciai cintura e pantaloni, gli abbassai le mutande e gli tirai fuori il cazzo.
Era bellissimo è molto grosso anche da molle, lui non disse nulla, continuava a guardarmi, mi accarezzò con le sue grosse mani il viso e in quel momento mi infilai il suo cazzo in bocca. Ci impiegò pochissimo a diventare duro e raggiunse probabilmente i 20cm di lunghezza se non di più, il diametro era gigantesco tanto che facevo fatica a tenermelo in bocca.
Continuai a succhiarglielo, iniziai poi a fargli un pompino tanto che venne immediatamente. Mi venne tutto in gola e ansimando disse: "Ingoia tutto troietta." Così ingoiai.
"In piedi, piccola." Mi misi in piedi e mi tirò giù i pantaloncini facendomeli togliere. Ero col cazzo e il culo all'aria, mi girò di spalle e iniziò a sculacciarmi, si alzò anche lui e si tolse rapidamente i pantaloni e le mutande, si risedette e mi prese per i fianchi trascinandomi verso di lui. Si prese il cazzo in mano e lentamente mi portò seduto sopra infilandomelo le culo in modo brutale.
In quel momento provai un dolore allucinante tanto che gemetti molto forte per il dolore, lì lui mi infilò due dita in bocca tirando leggermente verso il basso.
"Zitta troietta e godi!" Mi disse.
In quel momento il dolore passo e iniziai a fare su e giù seguendo il suo cazzo enorme. Mi infilò una mano lungo la schiena sotto la mia felpa per poi togliermela,rimasi così con solo i collant. Continuavo a fare su e giù finché ad un certo punto lui mi tirò su di colpo "lanciandomi" sul divano. Lui in piedi e io sdraiato, mi disse: "Mettiti a pecorina, forza."
Obbedii volentieri. Mi mise le mani sui fianchi e lo infilò celermente nel mio culo tanto che quasi non me ne accorsi dalla velocità, iniziò così a fare avanti e indietro velocissimo: mi stava sbattendo per bene. Continuava e continuava finché arrivato ad un certo punto mi venne dentro il culo talmente tanto che appena lo tirò fuori iniziai subito a gocciolare.
Lo aiutai a vestirsi, io ero ancora completamente nudo.
"È stato molto bello, grazie mille. Scusami per le parole che ti ho detto, mi sono lasciato prendere troppo." Mi disse
"Mah no tranquillo, posso capirti. Comunque non c'è di che."
"Senti, ti andrebbe di scambiarci i numeri di telefono, magari ti posso inculare ancora un altra volta, se ti va. So che sei ancora giovane ma io ho 20 anni, non siamo così diversi di età."
Quando mi disse la sua età non volevo crederci, questo fu un motivo in più per dargli il numero.
"Prima che tu te ne vada, posso farti ancora un pompino? Ti prego, sono innamorato del tuo cazzo." Aggiunsi.
A quella frase lui fu molto contento e acconsentì. Gli slacciai ancora i pantaloni e lo presi in mano, me lo infilai con forza in bocca e iniziai. Mi venì ancora in bocca e ingoiai tutta la sua deliziosa sborra.
"Meglio di qualsiasi cocktail." Dissi.
Mi guardò, ero ancora nudo, e mi baciò. Mi baciò e mi infilò due dita nel culo e se ne andò. Io intanto continuavo a perdere sborra dal culo.
scritto il
2022-10-30
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