La giornata sulla neve con zia
di
Matteezia
genere
incesti
Ciao sono Matteo, sono qui per raccontarvi la giornata sulla neve con zia.
Nei giorni subito capodanno, io e zia decidemmo di andare a sciare in una località a circa un’oretta di strada da casa nostra.
Deciso giorno e meta, alle 7:30 mi feci trovare a casa sua, suonai ed entrai. Caricai la sua attrezzatura e, tornato in casa, andai al piano di sopra per capire come fosse messa zia.
Entrai in camera e vidi zia con indosso la calzamaglia nera e i calzini da scii grigi, molto grossi. Si vedevano molto bene tutte le forme, più lo spacco del culo e i calzini le rendevano i piedi ancora più piccoli di quanto già non siano.
Non si era accorta di me e rimasi a guardarla per qualche secondo in più del normale. Mi avvicinai e toccandole il culo dissi M: “ Che bella figa che sei zietta”
Z: “ Mi hai spaventato. Bella figa vestita cosi? Non credo proprio”
M:“ Ma si zia, lo sei”, dicendo questo allungai le mani sulle chiappe e sullo spacco del culo.
Zia si stava finendo di preparare e di mettere quel filo di trucco che utilizza anche per fare le cose più semplice e, più la guardavo più mi eccitavo.
Provai a farglielo sentire strusciandomi addosso a lei ma, con la tuta da scii addosso non sentì nulla.
Mi tolsi i pantaloni della tuta, cosi da essere più libero e iniziai ad appoggiare e a spingere il rigonfiamento della mia calzamaglia contro il suo sedere.
Z: “ Vorrei andare a sciare oggi” disse ridendo. M: “ Anche io” risposi, mettendo la mia mano all’interno della sua calzamaglia e cercando di stimolarla.
Zia continuava imperterrita a finire di prepararsi. Continuavo a stimolarla la sotto e a strusciarmi su di lei.
Stava iniziando a bagnarsi e porto un gamba appena sopra al mobile del lavandino per facilitarmi il tutto.
Le abbassai la calza maglia, senza però toglierla. Iniziai a leccarle il culo per poi passare alla figa.
Sentivo che le piaceva e che si stava bagnando tanto.
Notai che aveva finito di truccarsi e sistemarsi perché si giro di scatto e mi fece alzare.
Tirando fuori il cazzo disse Z: “ Non voglio disfare il trucco ma non possiamo partire cosi eccitati”
Andò sul letto, seguita da dietro da me. La presi e la misi a pancia su con le gambe alte per fare in modo che la calzamaglia non fosse di intralcio.
Colpo secco e fui subito dentro, iniziai dando colpi secchi, con una pausa in mezzo. Le piaceva molto e continuai. Lei stringeva e iniziai a dare molto più ritmo.
Cambiammo posizione, si mise a pecora. Anche qui iniziai piano e con colpi secchi, per poi aumentare il ritmo. Sentivo che gemeva e le afferrai la coda di cavallo e la tirai con delicatezza verso di me.
Zia continuava a stringere e contrarre i muscoli e io godevo come un matto.
Z: “ Matteo, non sporcarmi sennò devo rifare tutto”
Non risposi nemmeno perché avevo capito al volo. Venni copiosamente nella sua figa e rimasi dentro anche dopo che l’orgasmo si interruppe. Mi sdraiai sul letto e zia mi abbracciò. Si alzò, si tirò su la calzamaglia, mise i pantaloni da neve e scese le scale.
Partimmo appena dopo le 8. Dopo circa un’ora arrivammo nella località in cui aveva deciso di passare la giornata.
Passò la giornata e verso le 18 tornammo a casa. Entrammo e salimmo in camera per lavarci.
Zia in un lampo fu completamente nuda, e cosi feci pure io. Le sue mutande sul pavimento erano leggermente incrostate dalla mia grande sborrata d quella mattina.
Entrammo in doccia e la presi in braccio, iniziai ad accarezzarla fino ad arrivare con le mie dita al suo ano. Infilai un dito senza pensarci. A zia piaceva e il mio cazzo iniziava ad indurirsi.
Feci scendere zia ,la girai, si piegò in avanti, iniziai a leccarle il sedere e nel mentre infilavo le dita nella sua figa totalmente depilata.
M: “Iniziamo?”
Z: “Usciamo e iniziamo”
Uscimmo e ci asciugammo. La ripresi in braccio e andammo sul letto. La feci stendere e tenendole le gambe iniziai a leccarla. Lei chiuse le gambe sopra la mia testa e con le mani mi spingeva verso di se.
Z: “Fermati, tocca a me ora”
Mi levai e mi sedetti sul letto con le gambe appoggiate al pavimento.
Zia si inginocchiò e cominciò a baciarmi vicino alla base del cazzo, passò a baciarmi le palle e per finire tutta l’asta. Lo prese in bocca regalandomi un grandissimo pompino.
Dopo poco la fermai, la feci stendere di nuovo e iniziai a leccarle i piedini. Dito dopo dito fin quando non me li tolse di bocca e li mise sul cazzo dove iniziò un footjob.
Volevo penetrarla. Mi sdraiai e lei si impalò su di me cominciando a cavalcare. In questa posizione zia gode molto.
Z: “Matteo vengo, fammi venire” disse in tono alto. La gettai di lato e con le mani andai a penetrarla fin quando non fece uscire un bell’orgasmo.
La feci mettere a pecora e senza pensarci la penetrai nel culo. Pompavo in modo tranquillo per non farle male, presi i suoi capelli e li tirai a me pompando con colpi secchi che ci facevano godere un sacco.
M: “zia, mettiti a pancia su, sono alla fine”.
Si distese riprendendo fiato dopo l’anal appena concluso.lo infilai dentro la sua figa mentre lei portava i suoi piedi nel mio viso. Li baciai, ma sentivo che stavo per venire. Facemmo quella posizione per nemmeno un minuto.
Balzai davanti a lei, che rimase stesa, misi la punta del cazzo sulle sue labbra e riversai il mio godimento sulla sua faccia.
M: “ Sono distrutto, mi hai ucciso. Grazie zietta”
Z: “ Sono stanca anche io. Mi hai sorpreso alla fine, devo dire che mi è piaciuto”
Ci facemmo una doccia veloce. La salutai e me ne tornai a casa.
Nei giorni subito capodanno, io e zia decidemmo di andare a sciare in una località a circa un’oretta di strada da casa nostra.
Deciso giorno e meta, alle 7:30 mi feci trovare a casa sua, suonai ed entrai. Caricai la sua attrezzatura e, tornato in casa, andai al piano di sopra per capire come fosse messa zia.
Entrai in camera e vidi zia con indosso la calzamaglia nera e i calzini da scii grigi, molto grossi. Si vedevano molto bene tutte le forme, più lo spacco del culo e i calzini le rendevano i piedi ancora più piccoli di quanto già non siano.
Non si era accorta di me e rimasi a guardarla per qualche secondo in più del normale. Mi avvicinai e toccandole il culo dissi M: “ Che bella figa che sei zietta”
Z: “ Mi hai spaventato. Bella figa vestita cosi? Non credo proprio”
M:“ Ma si zia, lo sei”, dicendo questo allungai le mani sulle chiappe e sullo spacco del culo.
Zia si stava finendo di preparare e di mettere quel filo di trucco che utilizza anche per fare le cose più semplice e, più la guardavo più mi eccitavo.
Provai a farglielo sentire strusciandomi addosso a lei ma, con la tuta da scii addosso non sentì nulla.
Mi tolsi i pantaloni della tuta, cosi da essere più libero e iniziai ad appoggiare e a spingere il rigonfiamento della mia calzamaglia contro il suo sedere.
Z: “ Vorrei andare a sciare oggi” disse ridendo. M: “ Anche io” risposi, mettendo la mia mano all’interno della sua calzamaglia e cercando di stimolarla.
Zia continuava imperterrita a finire di prepararsi. Continuavo a stimolarla la sotto e a strusciarmi su di lei.
Stava iniziando a bagnarsi e porto un gamba appena sopra al mobile del lavandino per facilitarmi il tutto.
Le abbassai la calza maglia, senza però toglierla. Iniziai a leccarle il culo per poi passare alla figa.
Sentivo che le piaceva e che si stava bagnando tanto.
Notai che aveva finito di truccarsi e sistemarsi perché si giro di scatto e mi fece alzare.
Tirando fuori il cazzo disse Z: “ Non voglio disfare il trucco ma non possiamo partire cosi eccitati”
Andò sul letto, seguita da dietro da me. La presi e la misi a pancia su con le gambe alte per fare in modo che la calzamaglia non fosse di intralcio.
Colpo secco e fui subito dentro, iniziai dando colpi secchi, con una pausa in mezzo. Le piaceva molto e continuai. Lei stringeva e iniziai a dare molto più ritmo.
Cambiammo posizione, si mise a pecora. Anche qui iniziai piano e con colpi secchi, per poi aumentare il ritmo. Sentivo che gemeva e le afferrai la coda di cavallo e la tirai con delicatezza verso di me.
Zia continuava a stringere e contrarre i muscoli e io godevo come un matto.
Z: “ Matteo, non sporcarmi sennò devo rifare tutto”
Non risposi nemmeno perché avevo capito al volo. Venni copiosamente nella sua figa e rimasi dentro anche dopo che l’orgasmo si interruppe. Mi sdraiai sul letto e zia mi abbracciò. Si alzò, si tirò su la calzamaglia, mise i pantaloni da neve e scese le scale.
Partimmo appena dopo le 8. Dopo circa un’ora arrivammo nella località in cui aveva deciso di passare la giornata.
Passò la giornata e verso le 18 tornammo a casa. Entrammo e salimmo in camera per lavarci.
Zia in un lampo fu completamente nuda, e cosi feci pure io. Le sue mutande sul pavimento erano leggermente incrostate dalla mia grande sborrata d quella mattina.
Entrammo in doccia e la presi in braccio, iniziai ad accarezzarla fino ad arrivare con le mie dita al suo ano. Infilai un dito senza pensarci. A zia piaceva e il mio cazzo iniziava ad indurirsi.
Feci scendere zia ,la girai, si piegò in avanti, iniziai a leccarle il sedere e nel mentre infilavo le dita nella sua figa totalmente depilata.
M: “Iniziamo?”
Z: “Usciamo e iniziamo”
Uscimmo e ci asciugammo. La ripresi in braccio e andammo sul letto. La feci stendere e tenendole le gambe iniziai a leccarla. Lei chiuse le gambe sopra la mia testa e con le mani mi spingeva verso di se.
Z: “Fermati, tocca a me ora”
Mi levai e mi sedetti sul letto con le gambe appoggiate al pavimento.
Zia si inginocchiò e cominciò a baciarmi vicino alla base del cazzo, passò a baciarmi le palle e per finire tutta l’asta. Lo prese in bocca regalandomi un grandissimo pompino.
Dopo poco la fermai, la feci stendere di nuovo e iniziai a leccarle i piedini. Dito dopo dito fin quando non me li tolse di bocca e li mise sul cazzo dove iniziò un footjob.
Volevo penetrarla. Mi sdraiai e lei si impalò su di me cominciando a cavalcare. In questa posizione zia gode molto.
Z: “Matteo vengo, fammi venire” disse in tono alto. La gettai di lato e con le mani andai a penetrarla fin quando non fece uscire un bell’orgasmo.
La feci mettere a pecora e senza pensarci la penetrai nel culo. Pompavo in modo tranquillo per non farle male, presi i suoi capelli e li tirai a me pompando con colpi secchi che ci facevano godere un sacco.
M: “zia, mettiti a pancia su, sono alla fine”.
Si distese riprendendo fiato dopo l’anal appena concluso.lo infilai dentro la sua figa mentre lei portava i suoi piedi nel mio viso. Li baciai, ma sentivo che stavo per venire. Facemmo quella posizione per nemmeno un minuto.
Balzai davanti a lei, che rimase stesa, misi la punta del cazzo sulle sue labbra e riversai il mio godimento sulla sua faccia.
M: “ Sono distrutto, mi hai ucciso. Grazie zietta”
Z: “ Sono stanca anche io. Mi hai sorpreso alla fine, devo dire che mi è piaciuto”
Ci facemmo una doccia veloce. La salutai e me ne tornai a casa.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Capodanno con ziaracconto sucessivo
Epifania con Zia e Valentina
Commenti dei lettori al racconto erotico