Jogging in campagna
di
Matteezia
genere
incesti
Ciao a tutti!
Per smaltire gli esuberi estivi e delle vacanze io e zia ogni tanto andiamo a farci una corsetta o lunghe passeggiate in campagna vicino casa.
Percorriamo sempre gli argini dei fiumi e ogni tanto ci addentriamo nelle stradine in mezzo ai campi.
Un tardo pomeriggio partimmo e facemmo una bella corsetta, dato il caldo , al ritorno decidemmo di camminare godendoci un po’ la campagna.
Zia indossava dei pantaloncini attillati neri, top fucsia e calzini bianchi fino a metà polpaccio con ovviamente le scarpe da corsa.
Quando corriamo io cerco sempre di stare dietro zia così da guardarle il culo ogni tanto.
Tornando verso casa decidemmo di passare in mezzo alle stradine dei campi e ci fermammo sotto un grande albero che ci diede parecchia ombra e un po’ di sollievo dal caldo.
Rimanemmo in silenzio ad ascoltare tutti i rumori della natura e ci rilassammo un po’.
Zia si tolse le scarpe sostenendo che avesse male e io mi soffermai a guardarle quei bei piedini con i calzini bianchi in spugna.
M:”Vuoi un massaggio?” , zia mi guardò capendo le mie intenzioni e si spostò per mettermi i piedi in mano.
Le massaggiai quei bellissimi piedini, prima un piede e poi l’altro con zia che me ne portava uno alla faccia di tanto in tanto.
Mentre massaggiavo un piede zia portò l’altro sopra il mio pacco cominciando a massaggiarlo e farlo indurire.
Senza levarle i calzini cominciai a morderle i piedi finché zia non me li tolse dalle mani e li posizionò entrambi sul pacco. Lo massaggio e lo stimoló.
Z:”Che vogliamo fare? Lo tiri fuori o no?”, io lo tirai fuori e zia prese a segarlo con i piedi.
Il contatto con i calzini rendeva quel footjob bellissimo, e anche la location eccitava parecchio.
M:”Cerchiamo di fare piano” dissi preoccupato per il possibile passaggio di persone nell’argine dietro le nostre spalle.
Zia fermò il footjob e si sdraiò prendendo il cazzo in bocca per un breve periodo di tempo, qualche slinguazzata e un paio di ingoi.
Si alzò, si tolse i pantaloncini, scostò le mutandine e si impaló dandomi le spalle, mi scopó a gran ritmo muovendo i suoi glutei imitando il twerk. Io le mollai qualche pacca sul culo incitandola.
Mi scopo ancora in quella posizione girandosi però verso di me, io la presi per le chiappe portandola a me e aiutandola con i movimenti. Trattenemmo i gemiti e i mugugni molto bene.
Ci alzammo, cercai di far sedere zia sopra i suoi e i miei pantaloni per fare in modo che non fosse direttamente a contatto con il terreno, la feci appoggiare all’albero e mi fiondai a leccarle la figa. Era parecchio bagnata e mugugnava a bassa voce.
Mi portai a lei e la penetrai, aumentai sempre di più il ritmo e andammo avanti un po’ rimanendo sempre attenti nel guardarci attorno.
Z:”Riusciamo a farlo dietro?”, M:”Non so, proviamo a vedere”. Zia si mise a pecora ma portando il busto verso il basso, leccai e preparai il suo ano, infilandoci dita e usando la mia saliva e i suoi umori.
M:”Credo di esserci”, Z:”Perfetto, vai”.
Sputai sul mio cazzo e lo puntai sull’ano di zia. Entrò senza problemi e a zia piacque da matti.
Scopammo diverso tempo in quella situazione e ormai il culo di zia era bello aperto.
Mentre martellavo il suo culo zia si masturbó e venne trattenendo i gemiti di piacere.
Tornammo alla posizione di prima anche per dare un po’ di pausa a zia, io mi riposizionavi davanti a lei, mi accinsi a penetrarla ma mi prese il cazzo e lo mise tra i suoi piedi tornando a segarmi.
So che mi mancava poco per cui la interruppi e tornai a penetrarla, riuscivo a fare qualche colpo nel culo e qualche colpo nella figa e a zia la cosa piacque molto.
M:”Ci sono ormai, dove vuoi che venga?”, Z:”Non ho nulla per pulirmi, vieni dentro”, M:”Culo o figa ?” cercando di trattenermi per poi liberarmi, Z:”Figa, figa”.
Appena udii quelle parole infilai il cazzo nella figa e svuotai al suo interno tutta la mia sborra stringendo u piedi di zia con le mani e trattenendo i gemiti.
Crollai su zia, lei mi baciò e ansimando ci abbracciammo.
Rifiatammo e tutti sudati tornammo verso casa.
Grazie.
Per smaltire gli esuberi estivi e delle vacanze io e zia ogni tanto andiamo a farci una corsetta o lunghe passeggiate in campagna vicino casa.
Percorriamo sempre gli argini dei fiumi e ogni tanto ci addentriamo nelle stradine in mezzo ai campi.
Un tardo pomeriggio partimmo e facemmo una bella corsetta, dato il caldo , al ritorno decidemmo di camminare godendoci un po’ la campagna.
Zia indossava dei pantaloncini attillati neri, top fucsia e calzini bianchi fino a metà polpaccio con ovviamente le scarpe da corsa.
Quando corriamo io cerco sempre di stare dietro zia così da guardarle il culo ogni tanto.
Tornando verso casa decidemmo di passare in mezzo alle stradine dei campi e ci fermammo sotto un grande albero che ci diede parecchia ombra e un po’ di sollievo dal caldo.
Rimanemmo in silenzio ad ascoltare tutti i rumori della natura e ci rilassammo un po’.
Zia si tolse le scarpe sostenendo che avesse male e io mi soffermai a guardarle quei bei piedini con i calzini bianchi in spugna.
M:”Vuoi un massaggio?” , zia mi guardò capendo le mie intenzioni e si spostò per mettermi i piedi in mano.
Le massaggiai quei bellissimi piedini, prima un piede e poi l’altro con zia che me ne portava uno alla faccia di tanto in tanto.
Mentre massaggiavo un piede zia portò l’altro sopra il mio pacco cominciando a massaggiarlo e farlo indurire.
Senza levarle i calzini cominciai a morderle i piedi finché zia non me li tolse dalle mani e li posizionò entrambi sul pacco. Lo massaggio e lo stimoló.
Z:”Che vogliamo fare? Lo tiri fuori o no?”, io lo tirai fuori e zia prese a segarlo con i piedi.
Il contatto con i calzini rendeva quel footjob bellissimo, e anche la location eccitava parecchio.
M:”Cerchiamo di fare piano” dissi preoccupato per il possibile passaggio di persone nell’argine dietro le nostre spalle.
Zia fermò il footjob e si sdraiò prendendo il cazzo in bocca per un breve periodo di tempo, qualche slinguazzata e un paio di ingoi.
Si alzò, si tolse i pantaloncini, scostò le mutandine e si impaló dandomi le spalle, mi scopó a gran ritmo muovendo i suoi glutei imitando il twerk. Io le mollai qualche pacca sul culo incitandola.
Mi scopo ancora in quella posizione girandosi però verso di me, io la presi per le chiappe portandola a me e aiutandola con i movimenti. Trattenemmo i gemiti e i mugugni molto bene.
Ci alzammo, cercai di far sedere zia sopra i suoi e i miei pantaloni per fare in modo che non fosse direttamente a contatto con il terreno, la feci appoggiare all’albero e mi fiondai a leccarle la figa. Era parecchio bagnata e mugugnava a bassa voce.
Mi portai a lei e la penetrai, aumentai sempre di più il ritmo e andammo avanti un po’ rimanendo sempre attenti nel guardarci attorno.
Z:”Riusciamo a farlo dietro?”, M:”Non so, proviamo a vedere”. Zia si mise a pecora ma portando il busto verso il basso, leccai e preparai il suo ano, infilandoci dita e usando la mia saliva e i suoi umori.
M:”Credo di esserci”, Z:”Perfetto, vai”.
Sputai sul mio cazzo e lo puntai sull’ano di zia. Entrò senza problemi e a zia piacque da matti.
Scopammo diverso tempo in quella situazione e ormai il culo di zia era bello aperto.
Mentre martellavo il suo culo zia si masturbó e venne trattenendo i gemiti di piacere.
Tornammo alla posizione di prima anche per dare un po’ di pausa a zia, io mi riposizionavi davanti a lei, mi accinsi a penetrarla ma mi prese il cazzo e lo mise tra i suoi piedi tornando a segarmi.
So che mi mancava poco per cui la interruppi e tornai a penetrarla, riuscivo a fare qualche colpo nel culo e qualche colpo nella figa e a zia la cosa piacque molto.
M:”Ci sono ormai, dove vuoi che venga?”, Z:”Non ho nulla per pulirmi, vieni dentro”, M:”Culo o figa ?” cercando di trattenermi per poi liberarmi, Z:”Figa, figa”.
Appena udii quelle parole infilai il cazzo nella figa e svuotai al suo interno tutta la mia sborra stringendo u piedi di zia con le mani e trattenendo i gemiti.
Crollai su zia, lei mi baciò e ansimando ci abbracciammo.
Rifiatammo e tutti sudati tornammo verso casa.
Grazie.
2
voti
voti
valutazione
2
2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Zia mi fa un regaloracconto sucessivo
Distrarsi dal caldo
Commenti dei lettori al racconto erotico