Campeggio con Zia
di
Matteezia
genere
incesti
Ciao a tutti!
Per il weekend del 2 giugno io e zia organizzammo per tempo 3 giorni in campeggio.
Noleggiammo uno di quei Van allestiti e assemblati da campeggio e decidemmo di fare una capatina nella costa della Croazia.
VENERDÌ
La mattina del 2 Giugno ritirammo il Van e partimmo verso la Croazia. Il mezzo era molto carino e coccolo. Caricammo quelle poche cose e andammo.
Guidai io per tutto il tempo. Durante il viaggio parlammo di tutto un po’ e organizzammo i giorni successivi.
Zia indossava una tutina attillata nera e durante il viaggio lasció le sue gambe e i suoi piedi tutti nudi, li poggió sul cruscotto così mi permise di guardarli ogni tanto.
Il viaggiò duró diverse ore e nel primo pomeriggio arrivammo in Croazia. Ci fermammo in un paesino a prendere due cose e poi cercammo un posto in cui fermarci.
Trovammo un parcheggio abbastanza isolato e con pochissime persone attorno vicino ad una spiaggia.
Pranzammo e ci cambiammo. Scendemmo in spiaggia a rilassarci.
Alle 20 tornammo al Van, ci lavammo nelle docce del parcheggio e preparammo la cena.
Zia indossava ancora il suo costume intero molto sexy. Mi provocava muovendosi e strusciandosi addosso a me.
Cenammo guardando il mare e notammo dei grossi nuvoloni che si avvicinavano a noi e dopo qualche istante inizió a piovere a dirotto. Riuscimmo giusto in tempo ad aprire la tendina del baule posteriore e portate dentro tutto. Zia si mise sul letto lasciando le porte del baule aperte per far entrare aria e sentire il rumore della pioggia.
Finii di sistemare le cose gettate nel Van in fretta e furia a causa della pioggia per poi avvicinarmi.
Le arrivai da dietro e le slacciai il body del costume da sotto e liberai il suo culo. Mi portai subito a leccarlo. Mordicchiai le sue chiappe, zia alzò un po’ il bacino e mi addentrai a leccarle la figa. Scesi sulle gambe e continuai a leccarla fino ad arrivare ai piedi. Le mie mani scorrevano per tutte le gambe di zia, nel suo culo e poi di nuovo giù per le gambe.
Mi alzai e trascinai zia verso di me, mi tolsi i pantaloncini e liberai la mia erezione, strusciai il cazzo sulla sua figa e lo infilai dentro di lei. Iniziai a scoparla facendole guardare il mare. Zia gemeva e il suono del temporale non scavalcava i suoi gemiti. Andai avanti alternando piccoli colpi a colpi molto forti e secchi. Le mie mani si aggrappavano alle natiche e ai fianchi di zia portandola a me e facendole sentire ogni centimetro di cazzo.
Zia gemeva e mi incitava a continuare.
Tolsi il cazzo e mi inginocchiai per leccare ancora la zietta.
Mi distesi sul letto, zia si distese tra le mie gambe cominciando a spompinarmi mentre mi mostrava le piante dei sui bellissimi piedini sollevati da dietro. Il mio cazzo spariva dentro la sua bocca mentre una sua mano andava a massaggiare le mie palle sempre più gonfie. Si alzò e si tolse il costume, si sdraiò su di me e le infilai il cazzo dentro di se. La abbracciai e con il bacino cominciai a scoparla dando anche qualche bella pacca sulle chiappe.
Mi mise le tette sulla faccia e provai a leccarle i capezzoli belli diritti come chiodi.
Una mano si allungò verso il suo ano e un dito la penetró. La scopai continuando a infilare il dito nel suo ano.
Z:” Cazzo, cazzo, vengo!” mi avvertì. La sentii irrigidirsi ed ebbe il suo orgasmo. Si avvinghió a me e le diedi gli ultimi colpi. Le sue mani mi strinsero sempre più forte durante il suo orgasmo.
Ripresasi dall’orgasmo scivoló in mezzo alle mie gambe e prese il cazzo tra le labbra. Mi fece un gran pompino. Non resistetti a quella pompa, le misi una mano sulla testa e le riversai tutto il mio piacere in bocca. Zia non accennó a spostarsi, ingoiò tutto e felice mi guardò e strizzó l’occhio.
Si distese di fianco a me e nudi ci fermammo a guardare il mare sotto al diluvio.
Dopo poco chiudemmo tutto e ci mettemmo a letto.
SABATO
Ci svegliammo tardissimo e facemmo colazione/pranzo molto veloce per andare in spiaggia al più presto.
Z:”Proviamo ad andare nella scogliera vicino alla spiaggia ?” propose zia.
L’idea fu condivisa e andammo. Era abbastanza più alta della spiaggia ma facilmente accessibile. Ci mettemmo sopra e prendemmo il sole.
Non c’era nessuno e le mie mani andarono a cercare zia e, con la scusa della crema solare la palpai tutta: tette, culo, gambe e piedi.
Passammo un paio d’ore sotto al sole cocente e annoiato mi avvicinai a zia.
Le mani si appoggiarono su di lei. Non persi molto tempo, una mano si addentrò nella dentro al suo costume andando a stimolare la sua figa. La feci bagnare per bene e due dita entrarono subito. Zia si giró di fianco e una gamba piegata per lasciarmi spazio.
Infilai tre dita e masturbai zia cominciando a farla genere e godere.
Z:” Fa caldissimo, fermati un attimo. Mi serve una rinfrescata”. Ci alzammo, prendemmo le nostre cose e le portammo sulla spiaggia.
Entrammo in acqua e andammo un po’ più avanti dove l’acqua ricopriva quasi del tutto i nostri corpi.
Zia si avvinghió a me. Cercai di capire dove fossero le altre poche persone presenti , costatai che erano tutte bene o male a riva e tornai a stimolare la figa di zia.
La mie dita sditalinarono zia sempre più velocemente, alternando un po’ di pausa andando a solleticare il buco del culo. Il fiato di zia divenne sempre più corto e dopo interminabili minuti mi sussurró “Accelera che sto venendo”. Accelerai e zia venne trattenendo i suoi mugugni. Con il fiato corto mi abbracciò e mi schiaffo un bacio.
Tornammo in spiaggia e rimanemmo a prendere il sole praticamente fino a sera.
Dopo cena andammo a fare un giro in un paesello li vicino e poco dopo la mezzanotte tornammo.
Eravamo praticamente soli una volta rientrati, zia si denudò e incamminandosi verso l’entrata della spiaggia disse Z:” Muoviti, non ho mai fatto il bagno nuda in mare”. Mi denudai all’istante e la seguii. Entrammo in acqua a pochi metri dalla riva e ci toccammo molto. I misi due dita nella figa di zia e lei prese il mio cazzo in mano.
La presi in braccio e la portai sul bagno asciuga, le allargai le gambe e le leccai la figa. Non volli aspettare, infilai il cazzo iniziando a scoparla e a farla genere.
Scopammo sotto la luce della luna e con il rumore delle onde. Mi chinai per leccarle e morderle le tette e per baciarle il collo.
Mi tolsi, mi sedetti sopra di lei lasciando che mi spompinasse. Ero al limiti ma volevo scoparle il culo.
Tornai a leccare la figa e l’ano. Zia ancora sdraiata a pancia in su, alzó leggermente il bacino e le infilai il cazzo nel culo. La scopai mentre con una mano masturbavo la sua fighetta per portarla all’orgasmo.
Mi tolse la mano, e si masturbó da sola squirtando forte e liberando un urlo di piacere immenso. Non resistetti a questa scena e le riversai tutto il mio sperma nel suo culo. Godemmo e gememmo assieme. Caddi su di lei e mi schiaffò un bacio.
Una volta ripresi ci abbracciammo e ci lavammo in mare scherzando e parlando un po’, tornammo al Van e andammo a dormire.
DOMENICA
Mi svegliai prima di zia a causa del rumore di alcuni camion provenienti dalla strada. Mi alzai e aprii le porte posteriori del Van per far circolare l’aria.
Mi rimisi vicino a zia che dormiva ancora. Mi feci un po’ gli affari miei al telefono quando zia accennò qualche segno di risveglio cominciando a girarsi e muoversi più frequentemente.
Dormiva su un lato dandomi le spalle, scoprii il lenzuolo e ammirai quel suo culo illuminato dalla luce della mattina. Lo accarezzai, lo strizzai per bene e con la mano andai sulla sua figa. La accarezzai e iniziai a stimolarla sentendo che diveniva sempre più umida. Zia non accennava nessun movimento e proseguii. Divenuta bella bagnata infilai il primo dito, non ci fu resistenza. Infilai anche il secondo e iniziai a scoparla con le mie dite. Si bagnava sempre di più e cominciava a sentirsi un rumore causato dai suoi umori e il ritmo della mia mano. Infilai il terzo dito e ci fu la prima reazione, un leggero spasmo di zia e la sua gamba che si alza per far spazio alla mia mano. Lo sgrillettai e poi la penetrai con 3 dita sempre più forte e il fiato di zia iniziò ad accorciarsi.
Si svegliò, giró la testa e mi sorrise. Una sua mano si allungò sul mio cazzo per iniziare a segarlo lentamente. Mi distesi e zia mi seguì, facemmo un 69 con zia che mi spompinó alla grande e io continuai a penetrarla con le dita dando qualche leccata qua e là. La figa di zia era intrinsa di umori e il profumo di figa era super eccitante.
Zia si girò e si sedette sul mio cazzo inserendolo nella figa, puntó le braccia sul materasso e iniziò a scoparmi per bene. Io presi subito un piede e lo iniziai a leccare in lungo e in largo, feci lo stesso all’altro piede. Zia scivoló all’indietro e prese il cazzo tra le sue piccole piante dei piedi iniziando una grandissima sega. Sa quanto mi piace e mi strizzò l’occhiolino mentre i suoi piedi segavano il mio cazzo. Durante tutta la durata di quel footjob la mano di zia masturbava la sua graziosa figa.
Tolse i piedi e si sdraió in mezzo alle mie gambe, prese a farmi un gran pompino alternando leccata di palle ad un ingoio fino alla base del cazzo.
Si sdraió, con le nostri mani andammo a stimolare la sua figa portandola all’orgasmo, intenso e forte che la fece genere fortissimo.
La feci mettere a pecora, riversai un sacco di lubrificante e le piantai il cazzo nel culo tra alcune smorfie forse di dolore. Mi incitò a scoparla e lo feci ad un ritmo abbastanza forsennato. Zia gemeva e io spingevo sempre più forte tenendomi a lei.
Non ce la feci più, tolsi il cazzo e le imbrattai le piante dei suoi piedi con qualche fiotto che le arrivo sui polpacci e alla base delle cosce. Finito l’orgasmo lo infilai di nuovo nel suo culo molto dilatato e lo feci afflosciare dentro di lei.
Stanchissimi ci buttano sul letto per una buona mezz’ora. Facemmo un bagno veloce al mare e ripartimmo per il lungo viaggio verso casa, parlando di tutto quello che avevamo fatto.
Grazie.
Per il weekend del 2 giugno io e zia organizzammo per tempo 3 giorni in campeggio.
Noleggiammo uno di quei Van allestiti e assemblati da campeggio e decidemmo di fare una capatina nella costa della Croazia.
VENERDÌ
La mattina del 2 Giugno ritirammo il Van e partimmo verso la Croazia. Il mezzo era molto carino e coccolo. Caricammo quelle poche cose e andammo.
Guidai io per tutto il tempo. Durante il viaggio parlammo di tutto un po’ e organizzammo i giorni successivi.
Zia indossava una tutina attillata nera e durante il viaggio lasció le sue gambe e i suoi piedi tutti nudi, li poggió sul cruscotto così mi permise di guardarli ogni tanto.
Il viaggiò duró diverse ore e nel primo pomeriggio arrivammo in Croazia. Ci fermammo in un paesino a prendere due cose e poi cercammo un posto in cui fermarci.
Trovammo un parcheggio abbastanza isolato e con pochissime persone attorno vicino ad una spiaggia.
Pranzammo e ci cambiammo. Scendemmo in spiaggia a rilassarci.
Alle 20 tornammo al Van, ci lavammo nelle docce del parcheggio e preparammo la cena.
Zia indossava ancora il suo costume intero molto sexy. Mi provocava muovendosi e strusciandosi addosso a me.
Cenammo guardando il mare e notammo dei grossi nuvoloni che si avvicinavano a noi e dopo qualche istante inizió a piovere a dirotto. Riuscimmo giusto in tempo ad aprire la tendina del baule posteriore e portate dentro tutto. Zia si mise sul letto lasciando le porte del baule aperte per far entrare aria e sentire il rumore della pioggia.
Finii di sistemare le cose gettate nel Van in fretta e furia a causa della pioggia per poi avvicinarmi.
Le arrivai da dietro e le slacciai il body del costume da sotto e liberai il suo culo. Mi portai subito a leccarlo. Mordicchiai le sue chiappe, zia alzò un po’ il bacino e mi addentrai a leccarle la figa. Scesi sulle gambe e continuai a leccarla fino ad arrivare ai piedi. Le mie mani scorrevano per tutte le gambe di zia, nel suo culo e poi di nuovo giù per le gambe.
Mi alzai e trascinai zia verso di me, mi tolsi i pantaloncini e liberai la mia erezione, strusciai il cazzo sulla sua figa e lo infilai dentro di lei. Iniziai a scoparla facendole guardare il mare. Zia gemeva e il suono del temporale non scavalcava i suoi gemiti. Andai avanti alternando piccoli colpi a colpi molto forti e secchi. Le mie mani si aggrappavano alle natiche e ai fianchi di zia portandola a me e facendole sentire ogni centimetro di cazzo.
Zia gemeva e mi incitava a continuare.
Tolsi il cazzo e mi inginocchiai per leccare ancora la zietta.
Mi distesi sul letto, zia si distese tra le mie gambe cominciando a spompinarmi mentre mi mostrava le piante dei sui bellissimi piedini sollevati da dietro. Il mio cazzo spariva dentro la sua bocca mentre una sua mano andava a massaggiare le mie palle sempre più gonfie. Si alzò e si tolse il costume, si sdraiò su di me e le infilai il cazzo dentro di se. La abbracciai e con il bacino cominciai a scoparla dando anche qualche bella pacca sulle chiappe.
Mi mise le tette sulla faccia e provai a leccarle i capezzoli belli diritti come chiodi.
Una mano si allungò verso il suo ano e un dito la penetró. La scopai continuando a infilare il dito nel suo ano.
Z:” Cazzo, cazzo, vengo!” mi avvertì. La sentii irrigidirsi ed ebbe il suo orgasmo. Si avvinghió a me e le diedi gli ultimi colpi. Le sue mani mi strinsero sempre più forte durante il suo orgasmo.
Ripresasi dall’orgasmo scivoló in mezzo alle mie gambe e prese il cazzo tra le labbra. Mi fece un gran pompino. Non resistetti a quella pompa, le misi una mano sulla testa e le riversai tutto il mio piacere in bocca. Zia non accennó a spostarsi, ingoiò tutto e felice mi guardò e strizzó l’occhio.
Si distese di fianco a me e nudi ci fermammo a guardare il mare sotto al diluvio.
Dopo poco chiudemmo tutto e ci mettemmo a letto.
SABATO
Ci svegliammo tardissimo e facemmo colazione/pranzo molto veloce per andare in spiaggia al più presto.
Z:”Proviamo ad andare nella scogliera vicino alla spiaggia ?” propose zia.
L’idea fu condivisa e andammo. Era abbastanza più alta della spiaggia ma facilmente accessibile. Ci mettemmo sopra e prendemmo il sole.
Non c’era nessuno e le mie mani andarono a cercare zia e, con la scusa della crema solare la palpai tutta: tette, culo, gambe e piedi.
Passammo un paio d’ore sotto al sole cocente e annoiato mi avvicinai a zia.
Le mani si appoggiarono su di lei. Non persi molto tempo, una mano si addentrò nella dentro al suo costume andando a stimolare la sua figa. La feci bagnare per bene e due dita entrarono subito. Zia si giró di fianco e una gamba piegata per lasciarmi spazio.
Infilai tre dita e masturbai zia cominciando a farla genere e godere.
Z:” Fa caldissimo, fermati un attimo. Mi serve una rinfrescata”. Ci alzammo, prendemmo le nostre cose e le portammo sulla spiaggia.
Entrammo in acqua e andammo un po’ più avanti dove l’acqua ricopriva quasi del tutto i nostri corpi.
Zia si avvinghió a me. Cercai di capire dove fossero le altre poche persone presenti , costatai che erano tutte bene o male a riva e tornai a stimolare la figa di zia.
La mie dita sditalinarono zia sempre più velocemente, alternando un po’ di pausa andando a solleticare il buco del culo. Il fiato di zia divenne sempre più corto e dopo interminabili minuti mi sussurró “Accelera che sto venendo”. Accelerai e zia venne trattenendo i suoi mugugni. Con il fiato corto mi abbracciò e mi schiaffo un bacio.
Tornammo in spiaggia e rimanemmo a prendere il sole praticamente fino a sera.
Dopo cena andammo a fare un giro in un paesello li vicino e poco dopo la mezzanotte tornammo.
Eravamo praticamente soli una volta rientrati, zia si denudò e incamminandosi verso l’entrata della spiaggia disse Z:” Muoviti, non ho mai fatto il bagno nuda in mare”. Mi denudai all’istante e la seguii. Entrammo in acqua a pochi metri dalla riva e ci toccammo molto. I misi due dita nella figa di zia e lei prese il mio cazzo in mano.
La presi in braccio e la portai sul bagno asciuga, le allargai le gambe e le leccai la figa. Non volli aspettare, infilai il cazzo iniziando a scoparla e a farla genere.
Scopammo sotto la luce della luna e con il rumore delle onde. Mi chinai per leccarle e morderle le tette e per baciarle il collo.
Mi tolsi, mi sedetti sopra di lei lasciando che mi spompinasse. Ero al limiti ma volevo scoparle il culo.
Tornai a leccare la figa e l’ano. Zia ancora sdraiata a pancia in su, alzó leggermente il bacino e le infilai il cazzo nel culo. La scopai mentre con una mano masturbavo la sua fighetta per portarla all’orgasmo.
Mi tolse la mano, e si masturbó da sola squirtando forte e liberando un urlo di piacere immenso. Non resistetti a questa scena e le riversai tutto il mio sperma nel suo culo. Godemmo e gememmo assieme. Caddi su di lei e mi schiaffò un bacio.
Una volta ripresi ci abbracciammo e ci lavammo in mare scherzando e parlando un po’, tornammo al Van e andammo a dormire.
DOMENICA
Mi svegliai prima di zia a causa del rumore di alcuni camion provenienti dalla strada. Mi alzai e aprii le porte posteriori del Van per far circolare l’aria.
Mi rimisi vicino a zia che dormiva ancora. Mi feci un po’ gli affari miei al telefono quando zia accennò qualche segno di risveglio cominciando a girarsi e muoversi più frequentemente.
Dormiva su un lato dandomi le spalle, scoprii il lenzuolo e ammirai quel suo culo illuminato dalla luce della mattina. Lo accarezzai, lo strizzai per bene e con la mano andai sulla sua figa. La accarezzai e iniziai a stimolarla sentendo che diveniva sempre più umida. Zia non accennava nessun movimento e proseguii. Divenuta bella bagnata infilai il primo dito, non ci fu resistenza. Infilai anche il secondo e iniziai a scoparla con le mie dite. Si bagnava sempre di più e cominciava a sentirsi un rumore causato dai suoi umori e il ritmo della mia mano. Infilai il terzo dito e ci fu la prima reazione, un leggero spasmo di zia e la sua gamba che si alza per far spazio alla mia mano. Lo sgrillettai e poi la penetrai con 3 dita sempre più forte e il fiato di zia iniziò ad accorciarsi.
Si svegliò, giró la testa e mi sorrise. Una sua mano si allungò sul mio cazzo per iniziare a segarlo lentamente. Mi distesi e zia mi seguì, facemmo un 69 con zia che mi spompinó alla grande e io continuai a penetrarla con le dita dando qualche leccata qua e là. La figa di zia era intrinsa di umori e il profumo di figa era super eccitante.
Zia si girò e si sedette sul mio cazzo inserendolo nella figa, puntó le braccia sul materasso e iniziò a scoparmi per bene. Io presi subito un piede e lo iniziai a leccare in lungo e in largo, feci lo stesso all’altro piede. Zia scivoló all’indietro e prese il cazzo tra le sue piccole piante dei piedi iniziando una grandissima sega. Sa quanto mi piace e mi strizzò l’occhiolino mentre i suoi piedi segavano il mio cazzo. Durante tutta la durata di quel footjob la mano di zia masturbava la sua graziosa figa.
Tolse i piedi e si sdraió in mezzo alle mie gambe, prese a farmi un gran pompino alternando leccata di palle ad un ingoio fino alla base del cazzo.
Si sdraió, con le nostri mani andammo a stimolare la sua figa portandola all’orgasmo, intenso e forte che la fece genere fortissimo.
La feci mettere a pecora, riversai un sacco di lubrificante e le piantai il cazzo nel culo tra alcune smorfie forse di dolore. Mi incitò a scoparla e lo feci ad un ritmo abbastanza forsennato. Zia gemeva e io spingevo sempre più forte tenendomi a lei.
Non ce la feci più, tolsi il cazzo e le imbrattai le piante dei suoi piedi con qualche fiotto che le arrivo sui polpacci e alla base delle cosce. Finito l’orgasmo lo infilai di nuovo nel suo culo molto dilatato e lo feci afflosciare dentro di lei.
Stanchissimi ci buttano sul letto per una buona mezz’ora. Facemmo un bagno veloce al mare e ripartimmo per il lungo viaggio verso casa, parlando di tutto quello che avevamo fatto.
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