Lascia che ti dia una mano!
di
Matteezia
genere
incesti
Ciao a tutti!
Era una sera in cui rimasi a dormire da zia, eravamo già a letto e, vinto dall’ insonnia e dal non voler dormire, presi e andai in bagno. Avevo un gran voglia e volevo in qualche modo placarla, iniziai a segarmi, seduto sul water a menarmi il cazzo con delicatezza, chiusi gli occhi e immaginai zia aumentando il ritmo.
Ero nel mezzo di una bella sega, la porta si aprí, Z:”Che stai facendo?”, aprii gli occhi, zia era in piedi davanti davanti a me, con il suo pigiama blu, M:”Eh, scusa, ma ero un po’ eccitato”.
Zia sorrise, si avvicinò, M:”Me la daresti una mano?”, Z:”Facciamo veloce, sono stanca morta”, dicendo questo si mise vicino a me, prese il cazzo tra le sue mani e iniziò a segarmi. Non ci volle molto, qualche decina di secondi e sborrai facendo finire un po’ di sborra nelle mani di zia.
Z:”Pulisci, ti aspetto a letto”, mi diede un bacio in testa, si lavó le mani e uscì dal bagno. Mi sistemai e la raggiunsi a letto e dopo poco mi addormentai.
La mattina mi svegliai, non trovai zia vicino a me, la mia attenzione si concentrò sul rumore di acqua corrente. Mi alzai e capii che era dal bagno. Senza far troppo rumore aprii la porta e infilai la testa all’interno. Zia era nella vasca da bagno, notai subito che si stava toccando un po’.
M:”Posso entrare?”, Z:”Vieni vieni”, rimasi in bagno cercando di far finta di essere occupato con la scusa di guardare zia nella vasca a masturbarsi con il getto dell’acqua.
Non resistetti, tirai fuori il cazzo, mi avvicinai da dietro e presi a segarmi vicino a zia che, dopo alcuni secondi si accorse di me lanciandomi un sorriso.
Il mio segarmi si intensificò e poggiai il cazzo su un piede di zia che fuoriusciva dalla vasca.
Zia inizió a gemere e io continuai la mia sega senza mai fermarmi.
M:”Lascia che ti aiuti per ricambiare il favore di stanotte”, zia sorrise e di colpo si mosse, prese il mio cazzo in bocca continuando a masturbarsi con una mano, dopo poco venne togliendo la bocca dal mio cazzo e gemendo.
Z:”Ero tremendamente eccitata.Aspettami in camera, riprendo fiato”, disse facendomi un “ok” con la mano, uscii dal bagno e mi sdraiai sul letto.
Dopo pochi minuti zia si presentò in camera, tutta nuda salì sopra di me, si infiló il cazzo nella figa e cominciò a cavalcarmi. La figa stringeva molto e i nostri gemiti non tardarono ad arrivare. Zia si girò cavalcando dandomi la schiena, io le diedi qualche bella pacca sul culo che zia sembró apprezzare.
Si tolse da quella posizione, e prima di mettersi a pecora, mi leccó il cazzo per qualche manciata di secondi. A pecora la penetrai subito senza aspettare, continuai con le pacche sul culo e zia mi diceva di continuare a scoparla.
Con due dita andai a penetrarle l’ano senza smettere di scoparle la figa, a zia piacque tanto e mi implorava di continuare. La scopai in quella maniera per un po’ senza mai capire effettivamente quanto tempo passó.
Zia si giró di schiena allargando le gambe, la mia faccia si fiondò subito a leccarle la figa, il sapore è sempre uno spettacolo.
Puntai il cazzo e con un colpo di bacino fui nuovamente dentro. Con le mani, zia si tenne le gambe sospese in aria, gemeva sempre più costantemente e il respiro cominciava ad andarle via.
Tolsi il cazzo e le leccai ancora la figa passando la mia lingua il più possibile ovunque.
Zia si stese sul fianco, prese il cazzo con una mano puntandolo nuovamente sulla sua figa, i miei colpi divennero sempre più profondi e ad entrambi piacquero davvero tanto. Ogni colpo era una sfida a non venirle dentro, provare a durare il più possibile. Con una mano zia si strizzava una chiappa ansimando, ogni tanto alzava una gamba in aria poggiandomi un piede sulla faccia.
Mi tolsi, mi misi in piedi con il cazzo penzolante, zia si inginocchiò e con la bocca lo prese. Mi spompinó e segò alternando queste tecniche. La cappella fu inghiottita mentre le mani segavano il cazzo.
Presi il cazzo e lo picchiettai sulle sue labbra, zia me lo riprese dalle mani e se lo infiló in bocca, mi segò e dopo due pompate venni sborrandole in bocca. Zia ingoió ogni singola goccia sorridendomi.
Si alzó e mi diede un bacio, io con la mano le infilai due dita e la ringraziai.
Grazie.
Era una sera in cui rimasi a dormire da zia, eravamo già a letto e, vinto dall’ insonnia e dal non voler dormire, presi e andai in bagno. Avevo un gran voglia e volevo in qualche modo placarla, iniziai a segarmi, seduto sul water a menarmi il cazzo con delicatezza, chiusi gli occhi e immaginai zia aumentando il ritmo.
Ero nel mezzo di una bella sega, la porta si aprí, Z:”Che stai facendo?”, aprii gli occhi, zia era in piedi davanti davanti a me, con il suo pigiama blu, M:”Eh, scusa, ma ero un po’ eccitato”.
Zia sorrise, si avvicinò, M:”Me la daresti una mano?”, Z:”Facciamo veloce, sono stanca morta”, dicendo questo si mise vicino a me, prese il cazzo tra le sue mani e iniziò a segarmi. Non ci volle molto, qualche decina di secondi e sborrai facendo finire un po’ di sborra nelle mani di zia.
Z:”Pulisci, ti aspetto a letto”, mi diede un bacio in testa, si lavó le mani e uscì dal bagno. Mi sistemai e la raggiunsi a letto e dopo poco mi addormentai.
La mattina mi svegliai, non trovai zia vicino a me, la mia attenzione si concentrò sul rumore di acqua corrente. Mi alzai e capii che era dal bagno. Senza far troppo rumore aprii la porta e infilai la testa all’interno. Zia era nella vasca da bagno, notai subito che si stava toccando un po’.
M:”Posso entrare?”, Z:”Vieni vieni”, rimasi in bagno cercando di far finta di essere occupato con la scusa di guardare zia nella vasca a masturbarsi con il getto dell’acqua.
Non resistetti, tirai fuori il cazzo, mi avvicinai da dietro e presi a segarmi vicino a zia che, dopo alcuni secondi si accorse di me lanciandomi un sorriso.
Il mio segarmi si intensificò e poggiai il cazzo su un piede di zia che fuoriusciva dalla vasca.
Zia inizió a gemere e io continuai la mia sega senza mai fermarmi.
M:”Lascia che ti aiuti per ricambiare il favore di stanotte”, zia sorrise e di colpo si mosse, prese il mio cazzo in bocca continuando a masturbarsi con una mano, dopo poco venne togliendo la bocca dal mio cazzo e gemendo.
Z:”Ero tremendamente eccitata.Aspettami in camera, riprendo fiato”, disse facendomi un “ok” con la mano, uscii dal bagno e mi sdraiai sul letto.
Dopo pochi minuti zia si presentò in camera, tutta nuda salì sopra di me, si infiló il cazzo nella figa e cominciò a cavalcarmi. La figa stringeva molto e i nostri gemiti non tardarono ad arrivare. Zia si girò cavalcando dandomi la schiena, io le diedi qualche bella pacca sul culo che zia sembró apprezzare.
Si tolse da quella posizione, e prima di mettersi a pecora, mi leccó il cazzo per qualche manciata di secondi. A pecora la penetrai subito senza aspettare, continuai con le pacche sul culo e zia mi diceva di continuare a scoparla.
Con due dita andai a penetrarle l’ano senza smettere di scoparle la figa, a zia piacque tanto e mi implorava di continuare. La scopai in quella maniera per un po’ senza mai capire effettivamente quanto tempo passó.
Zia si giró di schiena allargando le gambe, la mia faccia si fiondò subito a leccarle la figa, il sapore è sempre uno spettacolo.
Puntai il cazzo e con un colpo di bacino fui nuovamente dentro. Con le mani, zia si tenne le gambe sospese in aria, gemeva sempre più costantemente e il respiro cominciava ad andarle via.
Tolsi il cazzo e le leccai ancora la figa passando la mia lingua il più possibile ovunque.
Zia si stese sul fianco, prese il cazzo con una mano puntandolo nuovamente sulla sua figa, i miei colpi divennero sempre più profondi e ad entrambi piacquero davvero tanto. Ogni colpo era una sfida a non venirle dentro, provare a durare il più possibile. Con una mano zia si strizzava una chiappa ansimando, ogni tanto alzava una gamba in aria poggiandomi un piede sulla faccia.
Mi tolsi, mi misi in piedi con il cazzo penzolante, zia si inginocchiò e con la bocca lo prese. Mi spompinó e segò alternando queste tecniche. La cappella fu inghiottita mentre le mani segavano il cazzo.
Presi il cazzo e lo picchiettai sulle sue labbra, zia me lo riprese dalle mani e se lo infiló in bocca, mi segò e dopo due pompate venni sborrandole in bocca. Zia ingoió ogni singola goccia sorridendomi.
Si alzó e mi diede un bacio, io con la mano le infilai due dita e la ringraziai.
Grazie.
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