Vicino con sorpresa 6
di
LILLO
genere
dominazione
Tutte le sere, sentivo Gabriella, nei pochi momenti liberi, e ogni giorno, sembrava sempre più più provata, ma non mi raccontava molto, probabilmente, non era sola, o Claudia le aveva detto di non informarmi.
Ero un pò preoccupata, saperla sola alla mercè di uno sconosciuto, ma confidavo nel fatto che Claudia lo conosceva, e così attesi il suo rientro, la andai ad accogliere all'areoporto della malpensa.
Ero truccata pesantemente, indossavo, un vestitino corto, e un paio di autoreggenti, che si intravedevano ad ogni passo, reggiseno e slip arancioni, sandali neri, mentre camminavo, sentivo gli sguardi dei maschi sul mio corpo, e la cosa mi eccitava, il mio cazzo, ancora non del tutto molle, spingeva sullo slip, e lo si intravedeva spingere il vestito, tanto, che in parecchi se ne accorsero.
Atterrò in ritardo, ero molto in imbarazzo, un paio di donne ridacchiavano osservandomi, e dei maschi, scherzavano trà loro, tanto, che uno passandomi vicino, mi disse, che se lo seguivo in bagno, mi avrebbe rotto per bene il culo, ma aspettai Gabriella.
Arrivò, esausta, e molto provata, la baciai, portami a casa ti prego, e in una mezz'ora entrammo in casa, lei si spogliò, e sis tese sul leto, era dimagrita, le guardai trà le gambe, era devastata, la figa rossa, dal troppo utilizzo, il culo, dilatato, il seno con evidenti segni di percosse, mi chiese di chiamare Claudia.
Claudia entrò in camera, si sedette a bordo letto, e io sulla poltrona, e Gabriella iniziò a raccontarle quanto subito nei quindici giorni, intanto il cliente, Assan il suo nome, era un uomo sulla sessantina, Marocchino, ma di colore, sposato, con moglie al seguito, sin dal primo giorno, la moglie era legata al bordo letto, e assisteva a quello che veniva fatto a mia moglie, penetrazioni, urina, legature seno, ecc, scopata con inaudita violenza, a più ore della notte e del giorno, portata in locali di scambisti, e donata a chiunque la volesse.
A tutti veniva detto che era da ingravidare, e così la fila di maschi, si ingrossava.
Passò le due settimane piena di sperma, da tutti i buchi, spesso le colava sulle gambe, in presenza di estranei, e poi all'imbarco, in Francia, le chiesero, non tanto gentilmente, di andare in bagno a ripulirsi, visto, che colava sperma, dai buchi, e ve ne era sui capelli.
Claudia ascoltò con piacere, e poi disse, ottimo, peccato che non sei gravidas, ètroppo presto, lo capisco, ma continueremo ad oltranza, il prossimo, sarà un ragazzo di colre, nord africano, verrà lui da tè, dormirai con lui, per alcuni giorni, e tù cornuto, li servirai, per tutto il periodo, dillo in azienda che prendi delle ferie, io annuii, bene, Claudia si alzò, si sollevò il vestitino che indossava, e infilò il suo cazzo nella figa di Gabriella, che emise, un urlo di dolore, zitta vacca, devi piangere dal piacere e dal dolore, e iniziò a spingere sempre più a fondo, nel suo utero, la pompò per una mezz'ora, si vedeva dal viso che era dolorante, ma ubbidiva, alla sua padrona, e poi, estrasse il suo cazzo enorme, e diretta a mè disse, bevi vacca.
Miprecipitai sul suo cazzo, e presi al volo il getto di sperma, e iniziai a bere, fino all'ultima goccia, poi mi prese per un braccio, e mi strattonò, ascolta frocio rotto on culo, non metterle dentro il tuo cazzo per nulla al mondo, se scopro che la scopi ti taglio il cazzo a morsi, annuii, non la toccherei mai se lei padrona non vuole.
Mi guardò, è ora che provvediamo a renderti sterile, e poi impotente, domani vai dalla dottoressa.
Passai la notte con Gabriella, e la mattina dopo mi diedi malata, e alle sedici, ci recammo nello studio della Dottoressa, entrammo, e già vi erano sei pazienti, mi avvicinai, e come impostomi, dissi a voce alta il mio noe, PAOLO VISCONTI, e mia moglie GABRIELLA VARZI, tutti sentirono, e risero, io ero in gonna corta, maglietta, e tacchi, senza nulla sotto, mia moglie, pantaloncini attillati, che le entravano nella figa, canotta aperta, che dailati faceva vedere per bene i suoi seni, e tacchi, due puttane.
Entrammo verso le diciotto, visitò Gabriella, mentre io mi dovetti denudare, bene, sei sfondata, e per bene, ma non gravida, certo che Claudia, è stronza, lo sà che ci vorranno mesi ma intanto ti fà montare, bene bene, ora tù frocio.
Mi misi a gambe aperte, mi soppesò i testicoli, ok disse, l'intervento sarà martedì prossimo, non capivo, quale intervento dissi, ti toglieremo i testicoli tesoro, non vorrai ingravidare nessuno vero?, annuii.
Bene, li toglieremo, e toglieremo le sacche, sarai liscia come una pesca, itanto prendi queste medicine, mi indicò delle scatole di compresse, ti aiuteranno a non avere erezioni, ridurranno il tuo pene a una nullità, poi toccherà ai seni, vedrai frocio, in sei mesi sarai ua donna vera.
Osservai la dottoressa, bella donna sui sessanta, ma ancora piacente, lei si accorse dei miei sguardi, si avvicinò, mi prese la mano e la mise trà le sue coscie, tocca troia, toccai e mi parve di sentire qualcosa, lei si sbottonò il camice e rimase in reggiseno e slip.
Era notevole, poi si sfilò lo slip, e apparve un microscopico cazzo, poi iniiò a masturbarmi, vedi, ero come tè, ma poi hoconosciuto Claudia, e mi ha resa la donna che sono, avevo un cazzo bello duro, ma poi mi ha rotta, e col tempo non mi tirava più, mi ha fatta operare, e pora sono come lei mi vuole.
Di giorno dottoressa, di notte, prostituta, batto poco fuori l'uscita dell'autostrada, al racconto non resisto e sborro, poche gocce ma sborro, brava troia, trà èoco te lo scordi, bene ci vediamo settimana prossima, e rivestite ci allontanammo.
Gabriella una volta a casa si precipitò da Claudia, e dopoun'ora circa si ripresentò da mè, aveva gli occhi umidi, tesoro mi disse, ho chiesto a Claudia, che per i pochi giorni che precedono la tua operazione, di darti la possibilità di scoparmi, solo nel culo, di ricevere le tue ultime gocce di sperma, ha accettato.
Passammo i restanti giorni, a tentare, visto che avevo difficoltà, a inculare mia mogli, ci riuscii un paio di volte.
Ero un pò preoccupata, saperla sola alla mercè di uno sconosciuto, ma confidavo nel fatto che Claudia lo conosceva, e così attesi il suo rientro, la andai ad accogliere all'areoporto della malpensa.
Ero truccata pesantemente, indossavo, un vestitino corto, e un paio di autoreggenti, che si intravedevano ad ogni passo, reggiseno e slip arancioni, sandali neri, mentre camminavo, sentivo gli sguardi dei maschi sul mio corpo, e la cosa mi eccitava, il mio cazzo, ancora non del tutto molle, spingeva sullo slip, e lo si intravedeva spingere il vestito, tanto, che in parecchi se ne accorsero.
Atterrò in ritardo, ero molto in imbarazzo, un paio di donne ridacchiavano osservandomi, e dei maschi, scherzavano trà loro, tanto, che uno passandomi vicino, mi disse, che se lo seguivo in bagno, mi avrebbe rotto per bene il culo, ma aspettai Gabriella.
Arrivò, esausta, e molto provata, la baciai, portami a casa ti prego, e in una mezz'ora entrammo in casa, lei si spogliò, e sis tese sul leto, era dimagrita, le guardai trà le gambe, era devastata, la figa rossa, dal troppo utilizzo, il culo, dilatato, il seno con evidenti segni di percosse, mi chiese di chiamare Claudia.
Claudia entrò in camera, si sedette a bordo letto, e io sulla poltrona, e Gabriella iniziò a raccontarle quanto subito nei quindici giorni, intanto il cliente, Assan il suo nome, era un uomo sulla sessantina, Marocchino, ma di colore, sposato, con moglie al seguito, sin dal primo giorno, la moglie era legata al bordo letto, e assisteva a quello che veniva fatto a mia moglie, penetrazioni, urina, legature seno, ecc, scopata con inaudita violenza, a più ore della notte e del giorno, portata in locali di scambisti, e donata a chiunque la volesse.
A tutti veniva detto che era da ingravidare, e così la fila di maschi, si ingrossava.
Passò le due settimane piena di sperma, da tutti i buchi, spesso le colava sulle gambe, in presenza di estranei, e poi all'imbarco, in Francia, le chiesero, non tanto gentilmente, di andare in bagno a ripulirsi, visto, che colava sperma, dai buchi, e ve ne era sui capelli.
Claudia ascoltò con piacere, e poi disse, ottimo, peccato che non sei gravidas, ètroppo presto, lo capisco, ma continueremo ad oltranza, il prossimo, sarà un ragazzo di colre, nord africano, verrà lui da tè, dormirai con lui, per alcuni giorni, e tù cornuto, li servirai, per tutto il periodo, dillo in azienda che prendi delle ferie, io annuii, bene, Claudia si alzò, si sollevò il vestitino che indossava, e infilò il suo cazzo nella figa di Gabriella, che emise, un urlo di dolore, zitta vacca, devi piangere dal piacere e dal dolore, e iniziò a spingere sempre più a fondo, nel suo utero, la pompò per una mezz'ora, si vedeva dal viso che era dolorante, ma ubbidiva, alla sua padrona, e poi, estrasse il suo cazzo enorme, e diretta a mè disse, bevi vacca.
Miprecipitai sul suo cazzo, e presi al volo il getto di sperma, e iniziai a bere, fino all'ultima goccia, poi mi prese per un braccio, e mi strattonò, ascolta frocio rotto on culo, non metterle dentro il tuo cazzo per nulla al mondo, se scopro che la scopi ti taglio il cazzo a morsi, annuii, non la toccherei mai se lei padrona non vuole.
Mi guardò, è ora che provvediamo a renderti sterile, e poi impotente, domani vai dalla dottoressa.
Passai la notte con Gabriella, e la mattina dopo mi diedi malata, e alle sedici, ci recammo nello studio della Dottoressa, entrammo, e già vi erano sei pazienti, mi avvicinai, e come impostomi, dissi a voce alta il mio noe, PAOLO VISCONTI, e mia moglie GABRIELLA VARZI, tutti sentirono, e risero, io ero in gonna corta, maglietta, e tacchi, senza nulla sotto, mia moglie, pantaloncini attillati, che le entravano nella figa, canotta aperta, che dailati faceva vedere per bene i suoi seni, e tacchi, due puttane.
Entrammo verso le diciotto, visitò Gabriella, mentre io mi dovetti denudare, bene, sei sfondata, e per bene, ma non gravida, certo che Claudia, è stronza, lo sà che ci vorranno mesi ma intanto ti fà montare, bene bene, ora tù frocio.
Mi misi a gambe aperte, mi soppesò i testicoli, ok disse, l'intervento sarà martedì prossimo, non capivo, quale intervento dissi, ti toglieremo i testicoli tesoro, non vorrai ingravidare nessuno vero?, annuii.
Bene, li toglieremo, e toglieremo le sacche, sarai liscia come una pesca, itanto prendi queste medicine, mi indicò delle scatole di compresse, ti aiuteranno a non avere erezioni, ridurranno il tuo pene a una nullità, poi toccherà ai seni, vedrai frocio, in sei mesi sarai ua donna vera.
Osservai la dottoressa, bella donna sui sessanta, ma ancora piacente, lei si accorse dei miei sguardi, si avvicinò, mi prese la mano e la mise trà le sue coscie, tocca troia, toccai e mi parve di sentire qualcosa, lei si sbottonò il camice e rimase in reggiseno e slip.
Era notevole, poi si sfilò lo slip, e apparve un microscopico cazzo, poi iniiò a masturbarmi, vedi, ero come tè, ma poi hoconosciuto Claudia, e mi ha resa la donna che sono, avevo un cazzo bello duro, ma poi mi ha rotta, e col tempo non mi tirava più, mi ha fatta operare, e pora sono come lei mi vuole.
Di giorno dottoressa, di notte, prostituta, batto poco fuori l'uscita dell'autostrada, al racconto non resisto e sborro, poche gocce ma sborro, brava troia, trà èoco te lo scordi, bene ci vediamo settimana prossima, e rivestite ci allontanammo.
Gabriella una volta a casa si precipitò da Claudia, e dopoun'ora circa si ripresentò da mè, aveva gli occhi umidi, tesoro mi disse, ho chiesto a Claudia, che per i pochi giorni che precedono la tua operazione, di darti la possibilità di scoparmi, solo nel culo, di ricevere le tue ultime gocce di sperma, ha accettato.
Passammo i restanti giorni, a tentare, visto che avevo difficoltà, a inculare mia mogli, ci riuscii un paio di volte.
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