Vicino con sorpresa 7
di
LILLO
genere
incesti
Ora rimaneva solo mia madre, per completare il quadretto famigliare, e visto che la conoscevo bene, dissi a Gabriella che avrei organizzato io.
Mamma rimase vedova da giovane, io avevo circa otto anni, e crescendo, spesso, la spiavo mentre si lavav o si cambiava, lei lo capì subito, e non si nascose, anzi, spesso usciva nuda dal bagno e si recava in camera, dove la vedevo mettersi intimo e calze, e cosìcorrevo a sgarmi in camera mia.
Mi trovò molte volte col cazzo in mano a masturbarmi, e ridendo mi diceva che sarei diventatocieco, non si fece mai toccare, ma a volte si sedeva sul letto e aspettava che venissi, la guardavo negli occhi e osservavo la sua scollatura, e spruzzavo un getto di sperma, lei osservava il mio cazzo, e poi sorridendo se ne andava.
Alcune volte la sorpresi in camera con il maschio di turno, non ne facevamo un problema, aveva diritto a divertirsi, e ne parlavamo liberamente, una volta la trovai a leto con due uomini, alla sera mi disse che era felice e piena, ridemmo.
COSì, UNA DOMENICA A MEZZOGIORNO LA INVITAI A CASA, E LA ACCOLSI IO ALLA PORTA, INDOSSAVO unbodi rosso aderente, un paio di calze rosse finissime, una vestaglia nera lunga, tacchi dodici, e un trucco ben dosato, e labbra rosso fuoco, una parrucca a caschetto nera.
Rimase di sasso, io la baciai sulla guancia e la feci accomodare, poi,le misi una mano sul culo, e la diressi in sala, le tolsi il cappottino, e la accompagnai da Gabriella in cucina, dve la trovò nuda, intenta a cucinare.
Cosa succede ragazzi ci chiese?, poi rivolta a Gabriella, sei stupenda, che bel seno, e che patatina fine e bella, Gabriella aprì le gambe e con due dita aprì lo spacco della sua figa, e mostrando la parte rosea del clito, le disse, ti piace?, mamma annuì, allora, io le sollevai la gonna e le toccai da sopra gli slip la sua di figa, chiuse per un attimo gli occhi, poi la avvicinai a mia moglie, la quale, baciò mia madre in bocca, e si abbracciarono, poi si diressero in camera, io continuai con la cucina, dopo una mezz'ora riemersero tutte e due nude mano nella mano, amo tua madre disse Gabriella lecca da urlo, e si baciarono.
A tavola raccontammo tutto e mia madre volle conoscere Claudia, la portammo da lei nel tardo pomeriggio, e alla vista del suo cazzo, perse la testa, si fece sfondare nei due buchi, urlando il suo piaere, la sera stessa si trasferì da noi, abbandonò i vestiti, e per il tempo in qui rimaneva in casa, era a disposizione diClaudia.
Una settimana dopo, volle firmare la cessione del suo corpo come schiava, e ubbidiente, iniziò la sua carriera di prostituta.
Non molto tempo dopo Claudiala trasferì in un bordello, al confine, frequentato da operai, e quindi con pochi soldi, ma tanta voglia, il massimo per mamma.
Intanto si avvicinava la data del mio primo intervento, La sera la passavo a soddisfare Claudia, che mi scopava più volte per sera, allargandomi il culo, e rendendomi impotente.
Mamma rimase vedova da giovane, io avevo circa otto anni, e crescendo, spesso, la spiavo mentre si lavav o si cambiava, lei lo capì subito, e non si nascose, anzi, spesso usciva nuda dal bagno e si recava in camera, dove la vedevo mettersi intimo e calze, e cosìcorrevo a sgarmi in camera mia.
Mi trovò molte volte col cazzo in mano a masturbarmi, e ridendo mi diceva che sarei diventatocieco, non si fece mai toccare, ma a volte si sedeva sul letto e aspettava che venissi, la guardavo negli occhi e osservavo la sua scollatura, e spruzzavo un getto di sperma, lei osservava il mio cazzo, e poi sorridendo se ne andava.
Alcune volte la sorpresi in camera con il maschio di turno, non ne facevamo un problema, aveva diritto a divertirsi, e ne parlavamo liberamente, una volta la trovai a leto con due uomini, alla sera mi disse che era felice e piena, ridemmo.
COSì, UNA DOMENICA A MEZZOGIORNO LA INVITAI A CASA, E LA ACCOLSI IO ALLA PORTA, INDOSSAVO unbodi rosso aderente, un paio di calze rosse finissime, una vestaglia nera lunga, tacchi dodici, e un trucco ben dosato, e labbra rosso fuoco, una parrucca a caschetto nera.
Rimase di sasso, io la baciai sulla guancia e la feci accomodare, poi,le misi una mano sul culo, e la diressi in sala, le tolsi il cappottino, e la accompagnai da Gabriella in cucina, dve la trovò nuda, intenta a cucinare.
Cosa succede ragazzi ci chiese?, poi rivolta a Gabriella, sei stupenda, che bel seno, e che patatina fine e bella, Gabriella aprì le gambe e con due dita aprì lo spacco della sua figa, e mostrando la parte rosea del clito, le disse, ti piace?, mamma annuì, allora, io le sollevai la gonna e le toccai da sopra gli slip la sua di figa, chiuse per un attimo gli occhi, poi la avvicinai a mia moglie, la quale, baciò mia madre in bocca, e si abbracciarono, poi si diressero in camera, io continuai con la cucina, dopo una mezz'ora riemersero tutte e due nude mano nella mano, amo tua madre disse Gabriella lecca da urlo, e si baciarono.
A tavola raccontammo tutto e mia madre volle conoscere Claudia, la portammo da lei nel tardo pomeriggio, e alla vista del suo cazzo, perse la testa, si fece sfondare nei due buchi, urlando il suo piaere, la sera stessa si trasferì da noi, abbandonò i vestiti, e per il tempo in qui rimaneva in casa, era a disposizione diClaudia.
Una settimana dopo, volle firmare la cessione del suo corpo come schiava, e ubbidiente, iniziò la sua carriera di prostituta.
Non molto tempo dopo Claudiala trasferì in un bordello, al confine, frequentato da operai, e quindi con pochi soldi, ma tanta voglia, il massimo per mamma.
Intanto si avvicinava la data del mio primo intervento, La sera la passavo a soddisfare Claudia, che mi scopava più volte per sera, allargandomi il culo, e rendendomi impotente.
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