La mia mammina 2
di
Baco
genere
incesti
Il mio cervello si era imposto al mio cazzo che rimase comunque di marmo, la tranquillizzai con parole dolci dicendole di non temere che l'avrei solo coccolata e così feci, carezzandole dolcemente il viso e stringendola fra le braccia, lei si rannicchio'in posizione fetale e pian piano si calmo' cessando di singhiozzare, era quasi in tranche.
Io la rassicuravo con parole dolci carezzandole guance e viso e dandole piccoli bacetti sulla fronte, dopo qualche minuto si rilasso'completamente e, nuda, si strinse a me, io continuai ad accarezzarla con la mano sinistra prima sulle spalle e poi, non sentendo resistenza, su tutto il corpo.
Arrivai alle cosce e salendo pian piano sentii del liquido appiccicoso colare dall'interno coscia. La mia libidine esplose, le si stava suo malgrado bagnando la fica. Mamma sussurrai e la baciai sulle labbra che dischiuse dolcemente, nel contempo sempre dolcemente le portai la mano sulla fica che trovai fradicia e con le grandi labbra gonfie e bollenti. La natura aveva preso il sopravvento, la sua intimità aveva risposto al richiamo del sesso ormai dimenticato da un anno. Io avevo raggiunto uno stato di eccitazione come mai in vita mia. Le aprii dolcemente le cosce e mi apparve una fica di una oscenità sublime, forse perché era la fica di mia madre, da dove ero uscito, ma quel triangolo nero, fradicio di umori da cui spuntava una rosea fica fu troppo per me. La montai, il cazzo trovò la strada da solo entrando come nel burro fuso e cominciai a possederla sussurrano mamma mamma.
Lei si inarco'gemendo e pronunciando il mio nome. La scopai come se fosse la prima e l'ultima volta della mia vita, non ricordo quanto durò ma non molto, eravamo un corpo solo, le allagai la fica come mai mi era successo e mentre la sua fica si contraeva sul mio cazzo più volte, sbrodo'anche lei squirtando, mi accasciai su di lei stremato mentre mi accarezzava teneramente la testa.
Io la rassicuravo con parole dolci carezzandole guance e viso e dandole piccoli bacetti sulla fronte, dopo qualche minuto si rilasso'completamente e, nuda, si strinse a me, io continuai ad accarezzarla con la mano sinistra prima sulle spalle e poi, non sentendo resistenza, su tutto il corpo.
Arrivai alle cosce e salendo pian piano sentii del liquido appiccicoso colare dall'interno coscia. La mia libidine esplose, le si stava suo malgrado bagnando la fica. Mamma sussurrai e la baciai sulle labbra che dischiuse dolcemente, nel contempo sempre dolcemente le portai la mano sulla fica che trovai fradicia e con le grandi labbra gonfie e bollenti. La natura aveva preso il sopravvento, la sua intimità aveva risposto al richiamo del sesso ormai dimenticato da un anno. Io avevo raggiunto uno stato di eccitazione come mai in vita mia. Le aprii dolcemente le cosce e mi apparve una fica di una oscenità sublime, forse perché era la fica di mia madre, da dove ero uscito, ma quel triangolo nero, fradicio di umori da cui spuntava una rosea fica fu troppo per me. La montai, il cazzo trovò la strada da solo entrando come nel burro fuso e cominciai a possederla sussurrano mamma mamma.
Lei si inarco'gemendo e pronunciando il mio nome. La scopai come se fosse la prima e l'ultima volta della mia vita, non ricordo quanto durò ma non molto, eravamo un corpo solo, le allagai la fica come mai mi era successo e mentre la sua fica si contraeva sul mio cazzo più volte, sbrodo'anche lei squirtando, mi accasciai su di lei stremato mentre mi accarezzava teneramente la testa.
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