Il gatto e il topo 3
di
Baco
genere
incesti
Due giorni dopo che avevo fatto vedere il cazzo a mia suocera mentre fottevo la figlia, su invito di Diana, tornai a casa sua nel pomeriggio.
Come al solito mio suocero non c'era, appena arrivato Anna mandò la figlia in farmacia per una commessa e rimanemmo soli in casa.
Appena Diana uscì, mia suocera mi disse che quando ero in casa con loro dovevo mantenere la privacy ed evitare comportamenti non adeguati nei confronti sia di Diana che suoi,
Mi chiese poi se ero veramente innamorato della figlia.
Le risposi con molta sincerità che ero molto innamorato di Diana e che ritenevo fosse la compagna giusta per me, aggiunsi però, non sensa malizia, che apprezzavo molto anche lei (mia suocera) per la sua avvenenza e femminilità aggiungendo che in lei vedevo Diana con qualche anno e molta sensualità in più.
Ti ringrazio mi rispose, ma a me proprio non ci devi pensare hai capito, proverò, risposi, ma sarà molto difficile, lasciando intendere che non avrei mollato.
Fummo interrotti dall'arrivo di Diana ed il discorso finì lì.
Era tutto vero, ero innamorato di Diana ma mi volevo fortemente fare anche la mamma, Anna era la femmina che ogni uomo sogna per la sua sensualità.
Dopo altri due giorni Diana mi chiese se la mattina del giorno
dopo potevo andare ad aiutare i suoi genitori a svuotare la cantina della villetta al mare che andava liberata da mobili vetusti, lei non poteva venire perché era a scuola, i genitori invece si erano liberati.
La mattina alle 8 mi presento a casa dei miei suoceri e ci accingiamo a partire quando mio suocero riceve una telefonata dall'ufficio e ci dice che non può venire per sopraggiunti impegni importanti.
Mia suocera si incazzo' di brutto, io feci finta di essere dispiaciuto, ma in realtà gongolavo per la possibilità che forse potevo sfruttare.
Durante il viaggio parlammo del più e del meno ma io sbirciavo le ginocchia ed un po' di cosce di mia suocera che spuntavano dalla gonna di jeans, pensavo poi a come sfruttare quelle ore in cui saremmo rimasti soli e appena arrivati cominciai a fare apprezzamenti su come era carina mia suocera, Anna, le dissi, appena in casa, stamattina sei molto carina, sembri una ragazzina, non cominciare, mi rispose, non ti ricordi cosa ti ho detto due giorni fa.
In realtà decisi che non potevo perdere quell'occasione in cui eravamo soli, me la dovevo fare quel giorno a tutti i costi, tanto più che eravamo soli ed intorno alla villetta era praticamente disabitato essendo tutte seconde case.
Mi venne in mente la scena del film Malizia con la Antonelli che viene scopata dal ragazzino mentre erano soli in casa e decisi di fare in quel modo.
Mentre Anna era in cucina a bere un po' di acqua, mi levai i pantaloncini e le mutande e rimasi con il cazzo in bella vista che nel frattempo al solo pensiero si era inturgidito, dopodiché chiusi a chiave l'ingresso di casa e levai la chiave, Anna tornò in sala dicendo: perché hai chiuso, non ce n'è bisogno, non fece in tempo a finire che mi vide e rimase basita, sei impazzito, mi disse, rivestiti subito ed andiamo via.
No Anna, risposi, ti voglio, da quando ti conosco mi hai fatto impazzire, vedrai non te ne pentirai e mi avvicinai a lei che cercò di scappare.
Io l'afferrai e deciso ma senza farle male, le sfilai il golfino nonostante la sua resistenza, era rimasta in reggiseno, la feci scappare volutamente e la inseguii, lei mi diceva che ero pazzo e che mi avrebbe denunciato, ma io ero partito, non avrei desistito per tutto l'oro del mondo.
Volevo giocare con lei come il gatto con il topo, la riafferrai e le sfilai non senza difficoltà la gonna, era rimasta in mutandine e reggiseno, vidi il nero del triangolo peloso e mi eccitai ancora di più, il mio cazzo esplodeva, tentò di scappare in camera e chiudersi la porta dietro ma fui più veloce ed entrai con lei, non poteva più fuggire, comincio' a supplicarmi di fermarmi e di ragionare, le risposi : guarda il mio cazzo, come faccio a fermarlo, lo guardo' e indugian do con lo sguardo disse, senza molta convinzione,
no no non dobbiamo. Capii che era quasi fatta, mi avvicinai e deciso ma senza farle male, strappai il reggiseno, apparvero due tettine a pera non grandi ma ritte e deliziose. La presi per i fianchi e la depositai sul letto, dopodiché quardandola negli occhi le strappai le mutandine, era nuda e magnifica, tentò di coprirsi la fica ma le scostai le mani dicendole che era una fica reale.
Cercava di fermarmi ma senza troppa convinzione dicendo non voglio non voglio, le montai sopra allargando le cosce con le ginocchia e le infilai il cazzo che pareva di ferro nella fica, entrò come nel burro, aveva la fica fradicia.
Tu non vorrai le dissi, ma la tua fica la pensa come me, rispose con un gemito e mi martello'di pugni la schiena, ma ormai ero in paradiso, non sarei più uscito nemmeno con una pistola alla tempia.
Continua...
Come al solito mio suocero non c'era, appena arrivato Anna mandò la figlia in farmacia per una commessa e rimanemmo soli in casa.
Appena Diana uscì, mia suocera mi disse che quando ero in casa con loro dovevo mantenere la privacy ed evitare comportamenti non adeguati nei confronti sia di Diana che suoi,
Mi chiese poi se ero veramente innamorato della figlia.
Le risposi con molta sincerità che ero molto innamorato di Diana e che ritenevo fosse la compagna giusta per me, aggiunsi però, non sensa malizia, che apprezzavo molto anche lei (mia suocera) per la sua avvenenza e femminilità aggiungendo che in lei vedevo Diana con qualche anno e molta sensualità in più.
Ti ringrazio mi rispose, ma a me proprio non ci devi pensare hai capito, proverò, risposi, ma sarà molto difficile, lasciando intendere che non avrei mollato.
Fummo interrotti dall'arrivo di Diana ed il discorso finì lì.
Era tutto vero, ero innamorato di Diana ma mi volevo fortemente fare anche la mamma, Anna era la femmina che ogni uomo sogna per la sua sensualità.
Dopo altri due giorni Diana mi chiese se la mattina del giorno
dopo potevo andare ad aiutare i suoi genitori a svuotare la cantina della villetta al mare che andava liberata da mobili vetusti, lei non poteva venire perché era a scuola, i genitori invece si erano liberati.
La mattina alle 8 mi presento a casa dei miei suoceri e ci accingiamo a partire quando mio suocero riceve una telefonata dall'ufficio e ci dice che non può venire per sopraggiunti impegni importanti.
Mia suocera si incazzo' di brutto, io feci finta di essere dispiaciuto, ma in realtà gongolavo per la possibilità che forse potevo sfruttare.
Durante il viaggio parlammo del più e del meno ma io sbirciavo le ginocchia ed un po' di cosce di mia suocera che spuntavano dalla gonna di jeans, pensavo poi a come sfruttare quelle ore in cui saremmo rimasti soli e appena arrivati cominciai a fare apprezzamenti su come era carina mia suocera, Anna, le dissi, appena in casa, stamattina sei molto carina, sembri una ragazzina, non cominciare, mi rispose, non ti ricordi cosa ti ho detto due giorni fa.
In realtà decisi che non potevo perdere quell'occasione in cui eravamo soli, me la dovevo fare quel giorno a tutti i costi, tanto più che eravamo soli ed intorno alla villetta era praticamente disabitato essendo tutte seconde case.
Mi venne in mente la scena del film Malizia con la Antonelli che viene scopata dal ragazzino mentre erano soli in casa e decisi di fare in quel modo.
Mentre Anna era in cucina a bere un po' di acqua, mi levai i pantaloncini e le mutande e rimasi con il cazzo in bella vista che nel frattempo al solo pensiero si era inturgidito, dopodiché chiusi a chiave l'ingresso di casa e levai la chiave, Anna tornò in sala dicendo: perché hai chiuso, non ce n'è bisogno, non fece in tempo a finire che mi vide e rimase basita, sei impazzito, mi disse, rivestiti subito ed andiamo via.
No Anna, risposi, ti voglio, da quando ti conosco mi hai fatto impazzire, vedrai non te ne pentirai e mi avvicinai a lei che cercò di scappare.
Io l'afferrai e deciso ma senza farle male, le sfilai il golfino nonostante la sua resistenza, era rimasta in reggiseno, la feci scappare volutamente e la inseguii, lei mi diceva che ero pazzo e che mi avrebbe denunciato, ma io ero partito, non avrei desistito per tutto l'oro del mondo.
Volevo giocare con lei come il gatto con il topo, la riafferrai e le sfilai non senza difficoltà la gonna, era rimasta in mutandine e reggiseno, vidi il nero del triangolo peloso e mi eccitai ancora di più, il mio cazzo esplodeva, tentò di scappare in camera e chiudersi la porta dietro ma fui più veloce ed entrai con lei, non poteva più fuggire, comincio' a supplicarmi di fermarmi e di ragionare, le risposi : guarda il mio cazzo, come faccio a fermarlo, lo guardo' e indugian do con lo sguardo disse, senza molta convinzione,
no no non dobbiamo. Capii che era quasi fatta, mi avvicinai e deciso ma senza farle male, strappai il reggiseno, apparvero due tettine a pera non grandi ma ritte e deliziose. La presi per i fianchi e la depositai sul letto, dopodiché quardandola negli occhi le strappai le mutandine, era nuda e magnifica, tentò di coprirsi la fica ma le scostai le mani dicendole che era una fica reale.
Cercava di fermarmi ma senza troppa convinzione dicendo non voglio non voglio, le montai sopra allargando le cosce con le ginocchia e le infilai il cazzo che pareva di ferro nella fica, entrò come nel burro, aveva la fica fradicia.
Tu non vorrai le dissi, ma la tua fica la pensa come me, rispose con un gemito e mi martello'di pugni la schiena, ma ormai ero in paradiso, non sarei più uscito nemmeno con una pistola alla tempia.
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