Il gatto io e il topo la suocera
di
Baco
genere
incesti
Mi ero messo con Diana, sedicenne carina e dolce, io diciannovenne, non bello ma atletico, al primo anno di università di economia.
Ormai erano mesi che l'avevo sverginata e via via le insegnavo tutti i giochini della sessualità, era pudica ma gli piaceva molto fare l'amore.
Su sua insistenza accettai un invito a cena dai suoi, era praticamente l'ufficializzazione del ns. rapporto.
Arrivato nella sua villetta ebbi una piacevole sorpresa, sua madre era il clone della figlia solo più matura e sensuale. Anna, trentanoveanni, insegnante, mora a caschetto, pelle lattea, con un culetto a mandolino e due tettine ritte da urlo, mi invaghii immediatamente.
Il babbo, 52 anni malportati, dirigente di una grossa azienda, pancetta e superimpegni.
Diana si accorse subito dell'effetto che mi aveva fatto la mamma e mi disse in un orecchio:tutti i suoi studenti maschi sbavano per lei.
Durante la cena feci cadere apposta il tovagliolo per sbirciarle le cosce, vidi anche il bianco delle mutandine e mi arrapai subito.
Il giorno dopo mi sfogai con Diana, per la prima volta le feci il culo dopo averla scopata bene e preparata con un gel lubrificante, dopo il dolore iniziale apprezzo molto anche perché mentre la inculavo le titillavo il clitoride.
Nelle settimane successive andai spesso a casa della mia ragazza, ormai ero il fidanzato ufficiale e tutte le volte, anche se cercavo di non farmene accorgere, non avevo occhi che per Anna , l'ultima volta, mentre andavo in bagno, lo trovai occupato da mia suocera e non resistetti dallo sbirciare dalla serratura. La vidi di fronte mentre faceva pipi e dopo si tirava su mutande e gonna, una fica maestosa con un triangolo nero folto e poco depilato proprio come piaceva a me. Ero supereccitato, tornato in camera misi a pecorina Diana sulla scrivania, tirai su gonna e giù mutande e me la scopai di brutto anche se non voleva perché aveva paura che ci scoprisse la madre, in realtà mentre la fottevo pensavo di avre sotto la mamma.
Ormai era un'ossessione, dovevo scoparmi mia suocera a tutti i costi anche se Diana mi parlava della mamma come donna irreprensibile. Dovevo trovare il modo.
Continua.
Ormai erano mesi che l'avevo sverginata e via via le insegnavo tutti i giochini della sessualità, era pudica ma gli piaceva molto fare l'amore.
Su sua insistenza accettai un invito a cena dai suoi, era praticamente l'ufficializzazione del ns. rapporto.
Arrivato nella sua villetta ebbi una piacevole sorpresa, sua madre era il clone della figlia solo più matura e sensuale. Anna, trentanoveanni, insegnante, mora a caschetto, pelle lattea, con un culetto a mandolino e due tettine ritte da urlo, mi invaghii immediatamente.
Il babbo, 52 anni malportati, dirigente di una grossa azienda, pancetta e superimpegni.
Diana si accorse subito dell'effetto che mi aveva fatto la mamma e mi disse in un orecchio:tutti i suoi studenti maschi sbavano per lei.
Durante la cena feci cadere apposta il tovagliolo per sbirciarle le cosce, vidi anche il bianco delle mutandine e mi arrapai subito.
Il giorno dopo mi sfogai con Diana, per la prima volta le feci il culo dopo averla scopata bene e preparata con un gel lubrificante, dopo il dolore iniziale apprezzo molto anche perché mentre la inculavo le titillavo il clitoride.
Nelle settimane successive andai spesso a casa della mia ragazza, ormai ero il fidanzato ufficiale e tutte le volte, anche se cercavo di non farmene accorgere, non avevo occhi che per Anna , l'ultima volta, mentre andavo in bagno, lo trovai occupato da mia suocera e non resistetti dallo sbirciare dalla serratura. La vidi di fronte mentre faceva pipi e dopo si tirava su mutande e gonna, una fica maestosa con un triangolo nero folto e poco depilato proprio come piaceva a me. Ero supereccitato, tornato in camera misi a pecorina Diana sulla scrivania, tirai su gonna e giù mutande e me la scopai di brutto anche se non voleva perché aveva paura che ci scoprisse la madre, in realtà mentre la fottevo pensavo di avre sotto la mamma.
Ormai era un'ossessione, dovevo scoparmi mia suocera a tutti i costi anche se Diana mi parlava della mamma come donna irreprensibile. Dovevo trovare il modo.
Continua.
8
voti
voti
valutazione
5.6
5.6
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La suocera bigotta parte finaleracconto sucessivo
Il gatto è il topo 2
Commenti dei lettori al racconto erotico