Incontro casuale con Vale
di
Matteezia
genere
etero
Ciao a tutti.
Ero al centro commerciale per fare delle semplici commissioni. Girovagavo per le vetrine dei negozi per vedere se ci fosse qualcosa di carino da portare a casa. Non trovai molto e mi fermai in uno dei bar del centro a bere un caffè.
Rimasi seduto per un pò fin quando non vidi, con la coda dell’occhio, qualcuno prendere la sedia davanti la mia. Pensando che servisse a qualcuno per un altro tavolo dissi M:”Prego, è libera, prenda pure”.
V:” Grazie e mi siedo pure”, sentii controbattere. Alzai lo sguardo e vidi Valentina con un paio di borse in mano accomodarsi davanti a me.
M:” Che sorpresa! Non ti avevo notata”, V:”Ho visto si”. Ridemmo e ci salutammo.
Valentina si sedette al tavolo e ordinammo altri due caffè.
M:” Come mai qui? Non sei al lavoro oggi pomeriggio” chiesi, V:” Ho il pomeriggio libero, come ogni settimana. Sono venuta a ritirare delle cose per mia mamma. Tu piuttosto, che facevi?”. M:” Non ho molto da fare, volevo staccare dallo studio e sono venuto a farmi un giretto”.
V:” Bhe Matteo, se vuoi ci beviamo qualcosa da me? Che dici?”, propose la focosa Valentina. M”Certo, ci vediamo da te”.
Ci alzammo, pagai e andammo ognuno dalle proprie macchine.
Dieci minuti dopo arrivammo, praticamente assieme a casa sua. Vale aprì il cancello e parcheggiammo le macchine.
Scendemmo, Vale aprì la porta ed entrammo.
Si tolse il cappotto, indossava dei jeans stretti a fase vedere le forme, converse bianche e un maglioncino nero. I suoi capelli ricci neri erano fermati con una molletta dietro la testa.
V:” Siediti sul divano, arrivo subito”. Mi sedetti e dopo 2 minuti Vale si presentò con due calici di vino.
Accese la tv e si sedette pure lei vicino a me.
Bevemmo il vino chiacchierando del più e del meno.
Finimmo i calici, Vale li portò in cucina e tornò in salone. Si sedette e si levò le converse, mostrando quei suoi graziosi piedi avvolti in dei calzini rossi arrapanti.
Posò i piedi sulle mie gambe accarezzandole con i suoi piedi. Io ne presi uno in mano e lo massaggiai per qualche secondo.
Vale si alzò e si sedette su di me. Mi baciò e con il bacino cominciò a muoversi sensualmente su di me. Ci baciammo, le slacciai i jeans e con una mano mi intrufolai fino ad arrivare alla sua figa. La stimolai e sentii che si stava bagnando.
Si alzò, sfilò i jeans e tornò in braccio a me. Mi baciò ancora. Le sfilai il maglioncino facendo fuoriuscire le sue tettone contenute da un reggiseno nero.
Si staccò da me, mi sfilò i pantaloni e si posizionò davanti al mio cazzo. Una mano iniziò a massaggiare le mie palle mentre l’altra segava il mio cazzo. Diede un bacio alla mia cappella. La sua lingua scese fino alle palle e rimase li a leccarle m mentre mi segava con foga.
Prese le sue tette e ci mise il cazzo in mezzo. Lasciò il reggiseno e, grazie ad esso riuscì a segarmi con le tette senza doverle stringere con le mani.
Passarono a malapena due minuti e il reggiseno venne sgargiato e lasciato cadere per terra. La spagnola continuò per altri minuti.
Feci alzare Vale, si girò e le sfilai le mutandine abbinate al reggiseno. Con la faccia affondai sul suo sedere e la leccai tutta.
Vale si sdraiò sul divano e tornai a leccarla. Leccai tutti i suoi buchi. Con le mani feci un ditalino e la stimolai per diverso tempo.
Due dita stimolavano la figa di Valentina e con l’altra andai a strizzarle i capezzoli.
I gemiti di Vale aumentarono e dopo pochi minuti venne copiosamente. Assaporai tutti i suoi umori trattenendo anche il mio orgasmo, ero troppo eccitato. Mi sedetti di fianco a lei, lei tornò sopra di me e mi baciò.
Scivolò subito tra le mie gambe, prese subito la mia cappella in bocca facendoci roteare la lingua sopra mentre con le mani si massaggiava le tette.
Prese il cazzo in bocca facendolo entrare tutto, io con la mano la spingevo verso la base del mio cazzo. Lei faceva uscire il cazzo e dopo lo riprendeva in bocca per tutta la sua lunghezza. Dalla sua bocca usciva un pò di bava che aumentava man mano che il soffocone andava avanti.
Mi tirai su, con la mia maglietta si asciugò la bocca e mi diede un bacio.
M:” Dai Vale, non resisto più” la avvertii. Vale prese la punta del mio cazzo nella bocca, e con una mano iniziò a segarlo.
Pochi colpi e venni nella bocca di Valentina con tutto me stesso. Lei continuò a segarmi fino a tirar fuori fino all’ultima goccia del mio seme.
Valentina ingoiò e si buttò sopra di me.
Rifiatammo alcuni minuti abbracciati sul divano.
Vale alzò la testa e mi schiaffò un altro bacio.
M:” Vale, ho una voglia matta di penetrarti”, le dissi, V:”Ho un piccolo problema, non prendo la pillola da qualche giorno” mi rispose.
M:” Se vuoi usiamo il preservativo”, proposi. V:” Sai che lo odio, non lo uso da tanti anni. Però hai ragione. Farò questo sacrificio”.
dicendo questo ci alzammo e andammo in camera. Vale aprì un cassetto e tirò fuori una scatola di preservativi.
Costatammo che erano ancora utilizzabili. Lo appoggiai sul cuscino del letto e mi avventai su Vale.
Leccai i suoi capezzoli scendendo sempre di più fino ad arrivare alla sua figa. Leccai le sue carnose labbra e l’interno delle sue cosce facendola bagnare.
Mi inginocchiai vicino al letto, tolsi i calzini dai piedi di Vale e le leccai ogni singolo dito smaltato di bianco.
Smisi di leccare dopo qualche manciata di secondi, mi alzai in piedi e posizionai il cazzo tra i piedi di Vale. Lei mi segò con le sue graziose estremità, alternando anche l’uso del collo del piede.
Allungai la mano e presi il preservativo. Lo tirai fuori e lo porsi a Valentina. Lei lo prese e me lo infilò.
Diedi una leccata alla sua figa e la puntai con il mio cazzo.
Entrai e la sensazione fu diversa dal solito. Fu la prima volta che scopai Vale con il preservativo e alcune sensazioni all’inizio furono diverse.
V:” Quanto tempo dall’ultima volta. Che strano” esclamò tra i suoi gemiti.
A me cambiava poco, godevo lo stesso e mi piaceva uguale.
Continuai a scoparla con foga, abbassandomi per strizzarle i capezzoli.
Cambiammo posizione. Io mi sdraiai con il busto sul letto e con le gambe appoggiate per terra. Vale mi diede le spalle e si mise il cazzo dentro.
Fece il suo ritmo portandosi pian piano all’orgasmo che ben prestò arrivò nuovamente.
Vale stringeva e si muoveva con foga sul mio cazzo e dovetti trattenermi.
Si tolse dal mio cazzo, mi sfilò il preservativo buttandolo per terra e prese il cazzo tra le labbra.
Succhiò, baciò e leccò il mio cazzo in lungo e in largo.
V:”Ti voglio ancora dentro di me”, M:” Prendo un altro preservativo e arrivo” esclamai. V:” Nono, per carità. Stiamo attenti ma non voglio saperne di quel coso”. La assecondai cercando di stare attento come altre volte.
Si mise a novanta sul letto invitandomi ad entrare. V:”Non venire dentro!”.
Con un colpo entrai e fu bellissimo. Vale gemette molto di più invitandomi ad aumentare il ritmo e iniziare subito.
La scopai con forza strizzandole una chiappa e inserendo un dito nel suo ano stretto.
Lei gemeva e si contorceva per il piacere.
Sentivo che da un momento all’altro sarei esploso. Diedi gli ultimi colpi cercando di non venire.
tirai fuori il cazzo tempestivamente, nemmeno il tempo di prenderlo in mano che partì il mio orgasmo.
Mi segai forte e le venni sulla schiena con lunghi fiotti bianchi facendo cadere le ultime gocce sulle chiappe della calda Valentina.
V:” Si cazzo, questo è sesso” esclamò quando mi sdraiai vicino a lei. Lei si avvicinò e mi baciò sulla guancia.
Guardai l’orologio ed erano solo le 18:00. Non era così tardi.
Quel senso di brivido mi eccitò talmente tanto che rimasi arrapato anche dopo un grande orgasmo come quello precedente.
Presi la palla al balzo, M:” Vale, ti faccio compagnia mentre ti lavi, ti aiuto a lavarti la schiena, che dici?”.
Vale capì che la mia proposta aveva un secondo fine, aveva ragione, volevo il suo culo e tanto.
Ci dirigemmo in bagno. Vedere Vale con lo sperma che le colava sulla schiena mi fece indurire parecchio.
Sorprendentemente Vale non accese la doccia ma accese la vasca. Cinque minuti dopo entrammo.
Ci sedemmo uno di fronte all’altro, presi i piedi di Vale e li portai alla mia bocca. Leccai quelle graziose estremità focalizzandomi anche sulle sue caviglie. Mentre leccavo, Vale con le mani avvinghiava il mio cazzo segandolo lentamente.
La allontanai e iniziò a segarmi ancora con i piedi.
Mi godei al massimo quel momento. Una gran donna che mi segava con i suoi piedini, immerso nell’acqua calda e rilassato al massimo.
Anche Vale mi parve rilassata. I suoi movimenti erano calmi e sensuali, la sua testa era appoggiata al muro e sembrava comunque molto presa dal footjob.
Interruppe quel bellissimo lavoretto e si sdraiò sopra. Mi schiaffò le tette sulla faccia togliendomi il respiro. Io con le mie mani andai ad invadere quei suoli graziosi buchi concentrandomi maggiormente sull’ano.
Vale alternò dei baci alla sue tette sulla mia faccia. Iniziò a gemere un pò e capii che era il momento di affondare il cazzo dentro di lei.
Vale si girò e si mise a pecora nella vasca. Io mi misi in ginocchio e la penetrai nell’ano.
Appena lo infilai capii che non sarebbe durato molto. Vale strinse molto e io la scopai a ritmo sostenuto.
Le tolsi il mollettone dei capelli, li presi in mano e la tirai verso di me delicatamente affondando nel suo posteriore.
Cominciai a dare colpi forti e secchi facendole emettere anche qualche urlo misto tra dolore e piacere.
Arrivai al limite e non le dissi nulla. Le venni dentro al suo ano sorprendendola. Le riversai in profondità tutto il mio sperma.
Vale era sfinita ma lo ero anche io. Rimase ferma immobile per un pò e ciò mi permise di ammirare il suo bellissimo culo.
Rimanemmo in vasca per ancora un bel pò uscendo solo quando l’acqua divenne quasi fredda.
Salutai Vale e la ringraziai un sacco per il bellissimo pomeriggio. Lei mi baciò e io le diedi una pacca sul culo.
Grazie.
Ero al centro commerciale per fare delle semplici commissioni. Girovagavo per le vetrine dei negozi per vedere se ci fosse qualcosa di carino da portare a casa. Non trovai molto e mi fermai in uno dei bar del centro a bere un caffè.
Rimasi seduto per un pò fin quando non vidi, con la coda dell’occhio, qualcuno prendere la sedia davanti la mia. Pensando che servisse a qualcuno per un altro tavolo dissi M:”Prego, è libera, prenda pure”.
V:” Grazie e mi siedo pure”, sentii controbattere. Alzai lo sguardo e vidi Valentina con un paio di borse in mano accomodarsi davanti a me.
M:” Che sorpresa! Non ti avevo notata”, V:”Ho visto si”. Ridemmo e ci salutammo.
Valentina si sedette al tavolo e ordinammo altri due caffè.
M:” Come mai qui? Non sei al lavoro oggi pomeriggio” chiesi, V:” Ho il pomeriggio libero, come ogni settimana. Sono venuta a ritirare delle cose per mia mamma. Tu piuttosto, che facevi?”. M:” Non ho molto da fare, volevo staccare dallo studio e sono venuto a farmi un giretto”.
V:” Bhe Matteo, se vuoi ci beviamo qualcosa da me? Che dici?”, propose la focosa Valentina. M”Certo, ci vediamo da te”.
Ci alzammo, pagai e andammo ognuno dalle proprie macchine.
Dieci minuti dopo arrivammo, praticamente assieme a casa sua. Vale aprì il cancello e parcheggiammo le macchine.
Scendemmo, Vale aprì la porta ed entrammo.
Si tolse il cappotto, indossava dei jeans stretti a fase vedere le forme, converse bianche e un maglioncino nero. I suoi capelli ricci neri erano fermati con una molletta dietro la testa.
V:” Siediti sul divano, arrivo subito”. Mi sedetti e dopo 2 minuti Vale si presentò con due calici di vino.
Accese la tv e si sedette pure lei vicino a me.
Bevemmo il vino chiacchierando del più e del meno.
Finimmo i calici, Vale li portò in cucina e tornò in salone. Si sedette e si levò le converse, mostrando quei suoi graziosi piedi avvolti in dei calzini rossi arrapanti.
Posò i piedi sulle mie gambe accarezzandole con i suoi piedi. Io ne presi uno in mano e lo massaggiai per qualche secondo.
Vale si alzò e si sedette su di me. Mi baciò e con il bacino cominciò a muoversi sensualmente su di me. Ci baciammo, le slacciai i jeans e con una mano mi intrufolai fino ad arrivare alla sua figa. La stimolai e sentii che si stava bagnando.
Si alzò, sfilò i jeans e tornò in braccio a me. Mi baciò ancora. Le sfilai il maglioncino facendo fuoriuscire le sue tettone contenute da un reggiseno nero.
Si staccò da me, mi sfilò i pantaloni e si posizionò davanti al mio cazzo. Una mano iniziò a massaggiare le mie palle mentre l’altra segava il mio cazzo. Diede un bacio alla mia cappella. La sua lingua scese fino alle palle e rimase li a leccarle m mentre mi segava con foga.
Prese le sue tette e ci mise il cazzo in mezzo. Lasciò il reggiseno e, grazie ad esso riuscì a segarmi con le tette senza doverle stringere con le mani.
Passarono a malapena due minuti e il reggiseno venne sgargiato e lasciato cadere per terra. La spagnola continuò per altri minuti.
Feci alzare Vale, si girò e le sfilai le mutandine abbinate al reggiseno. Con la faccia affondai sul suo sedere e la leccai tutta.
Vale si sdraiò sul divano e tornai a leccarla. Leccai tutti i suoi buchi. Con le mani feci un ditalino e la stimolai per diverso tempo.
Due dita stimolavano la figa di Valentina e con l’altra andai a strizzarle i capezzoli.
I gemiti di Vale aumentarono e dopo pochi minuti venne copiosamente. Assaporai tutti i suoi umori trattenendo anche il mio orgasmo, ero troppo eccitato. Mi sedetti di fianco a lei, lei tornò sopra di me e mi baciò.
Scivolò subito tra le mie gambe, prese subito la mia cappella in bocca facendoci roteare la lingua sopra mentre con le mani si massaggiava le tette.
Prese il cazzo in bocca facendolo entrare tutto, io con la mano la spingevo verso la base del mio cazzo. Lei faceva uscire il cazzo e dopo lo riprendeva in bocca per tutta la sua lunghezza. Dalla sua bocca usciva un pò di bava che aumentava man mano che il soffocone andava avanti.
Mi tirai su, con la mia maglietta si asciugò la bocca e mi diede un bacio.
M:” Dai Vale, non resisto più” la avvertii. Vale prese la punta del mio cazzo nella bocca, e con una mano iniziò a segarlo.
Pochi colpi e venni nella bocca di Valentina con tutto me stesso. Lei continuò a segarmi fino a tirar fuori fino all’ultima goccia del mio seme.
Valentina ingoiò e si buttò sopra di me.
Rifiatammo alcuni minuti abbracciati sul divano.
Vale alzò la testa e mi schiaffò un altro bacio.
M:” Vale, ho una voglia matta di penetrarti”, le dissi, V:”Ho un piccolo problema, non prendo la pillola da qualche giorno” mi rispose.
M:” Se vuoi usiamo il preservativo”, proposi. V:” Sai che lo odio, non lo uso da tanti anni. Però hai ragione. Farò questo sacrificio”.
dicendo questo ci alzammo e andammo in camera. Vale aprì un cassetto e tirò fuori una scatola di preservativi.
Costatammo che erano ancora utilizzabili. Lo appoggiai sul cuscino del letto e mi avventai su Vale.
Leccai i suoi capezzoli scendendo sempre di più fino ad arrivare alla sua figa. Leccai le sue carnose labbra e l’interno delle sue cosce facendola bagnare.
Mi inginocchiai vicino al letto, tolsi i calzini dai piedi di Vale e le leccai ogni singolo dito smaltato di bianco.
Smisi di leccare dopo qualche manciata di secondi, mi alzai in piedi e posizionai il cazzo tra i piedi di Vale. Lei mi segò con le sue graziose estremità, alternando anche l’uso del collo del piede.
Allungai la mano e presi il preservativo. Lo tirai fuori e lo porsi a Valentina. Lei lo prese e me lo infilò.
Diedi una leccata alla sua figa e la puntai con il mio cazzo.
Entrai e la sensazione fu diversa dal solito. Fu la prima volta che scopai Vale con il preservativo e alcune sensazioni all’inizio furono diverse.
V:” Quanto tempo dall’ultima volta. Che strano” esclamò tra i suoi gemiti.
A me cambiava poco, godevo lo stesso e mi piaceva uguale.
Continuai a scoparla con foga, abbassandomi per strizzarle i capezzoli.
Cambiammo posizione. Io mi sdraiai con il busto sul letto e con le gambe appoggiate per terra. Vale mi diede le spalle e si mise il cazzo dentro.
Fece il suo ritmo portandosi pian piano all’orgasmo che ben prestò arrivò nuovamente.
Vale stringeva e si muoveva con foga sul mio cazzo e dovetti trattenermi.
Si tolse dal mio cazzo, mi sfilò il preservativo buttandolo per terra e prese il cazzo tra le labbra.
Succhiò, baciò e leccò il mio cazzo in lungo e in largo.
V:”Ti voglio ancora dentro di me”, M:” Prendo un altro preservativo e arrivo” esclamai. V:” Nono, per carità. Stiamo attenti ma non voglio saperne di quel coso”. La assecondai cercando di stare attento come altre volte.
Si mise a novanta sul letto invitandomi ad entrare. V:”Non venire dentro!”.
Con un colpo entrai e fu bellissimo. Vale gemette molto di più invitandomi ad aumentare il ritmo e iniziare subito.
La scopai con forza strizzandole una chiappa e inserendo un dito nel suo ano stretto.
Lei gemeva e si contorceva per il piacere.
Sentivo che da un momento all’altro sarei esploso. Diedi gli ultimi colpi cercando di non venire.
tirai fuori il cazzo tempestivamente, nemmeno il tempo di prenderlo in mano che partì il mio orgasmo.
Mi segai forte e le venni sulla schiena con lunghi fiotti bianchi facendo cadere le ultime gocce sulle chiappe della calda Valentina.
V:” Si cazzo, questo è sesso” esclamò quando mi sdraiai vicino a lei. Lei si avvicinò e mi baciò sulla guancia.
Guardai l’orologio ed erano solo le 18:00. Non era così tardi.
Quel senso di brivido mi eccitò talmente tanto che rimasi arrapato anche dopo un grande orgasmo come quello precedente.
Presi la palla al balzo, M:” Vale, ti faccio compagnia mentre ti lavi, ti aiuto a lavarti la schiena, che dici?”.
Vale capì che la mia proposta aveva un secondo fine, aveva ragione, volevo il suo culo e tanto.
Ci dirigemmo in bagno. Vedere Vale con lo sperma che le colava sulla schiena mi fece indurire parecchio.
Sorprendentemente Vale non accese la doccia ma accese la vasca. Cinque minuti dopo entrammo.
Ci sedemmo uno di fronte all’altro, presi i piedi di Vale e li portai alla mia bocca. Leccai quelle graziose estremità focalizzandomi anche sulle sue caviglie. Mentre leccavo, Vale con le mani avvinghiava il mio cazzo segandolo lentamente.
La allontanai e iniziò a segarmi ancora con i piedi.
Mi godei al massimo quel momento. Una gran donna che mi segava con i suoi piedini, immerso nell’acqua calda e rilassato al massimo.
Anche Vale mi parve rilassata. I suoi movimenti erano calmi e sensuali, la sua testa era appoggiata al muro e sembrava comunque molto presa dal footjob.
Interruppe quel bellissimo lavoretto e si sdraiò sopra. Mi schiaffò le tette sulla faccia togliendomi il respiro. Io con le mie mani andai ad invadere quei suoli graziosi buchi concentrandomi maggiormente sull’ano.
Vale alternò dei baci alla sue tette sulla mia faccia. Iniziò a gemere un pò e capii che era il momento di affondare il cazzo dentro di lei.
Vale si girò e si mise a pecora nella vasca. Io mi misi in ginocchio e la penetrai nell’ano.
Appena lo infilai capii che non sarebbe durato molto. Vale strinse molto e io la scopai a ritmo sostenuto.
Le tolsi il mollettone dei capelli, li presi in mano e la tirai verso di me delicatamente affondando nel suo posteriore.
Cominciai a dare colpi forti e secchi facendole emettere anche qualche urlo misto tra dolore e piacere.
Arrivai al limite e non le dissi nulla. Le venni dentro al suo ano sorprendendola. Le riversai in profondità tutto il mio sperma.
Vale era sfinita ma lo ero anche io. Rimase ferma immobile per un pò e ciò mi permise di ammirare il suo bellissimo culo.
Rimanemmo in vasca per ancora un bel pò uscendo solo quando l’acqua divenne quasi fredda.
Salutai Vale e la ringraziai un sacco per il bellissimo pomeriggio. Lei mi baciò e io le diedi una pacca sul culo.
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