Complice fu il temporale.

di
genere
etero

Quel giorno pioveva dannatamente forte e, mentre ero alla guida della mia auto, diretto a casa, notai che all'altro lato della strada c'era una ragazza intenta a cercare di fare ripartire il suo ciclomotore. Era inzuppata come una spugna e quindi mi fermai e la invitai a salire nella mia auto per ripararsi dal diluvio. Si presentò:" Irina, ho diciotto anni e stavo andando a studiare da una mia amica ma il motorino si deve essere bloccato a causa della pioggia." Sentendola poi tossire, starnutire, le suggerii di fidarsi di me ed andarcene a casa mia dove avrei telefonato ad una mia amica, Medico, per farla visitare, dato che stavo notando che aveva anche gli occhi lucidi e la voce rauca improvvisamente. Mentre cercavo di persuaderla che non le avrei mancato di rispetto, vidi arrivare il mio meccanico che si fermò accanto alla mia auto col suo furgone e gli spiegai del motorino della ragazza da riparare ed allora lui se lo caricò sul furgone ed andò via. Irina si convinse ed andammo dritti a casa mia, una casetta di campagna a pochi chilometri dal punto d'incontro. Giunti a casa, notai che stava quasi svenendo così la presi in braccio portandola dentro casa dove la sdraiai su un letto singolo che avevo casualmente, poi le tolsi il cappotto ed i calzettoni infradiciati, la coprii con tre coperte di lana e le asciugai i capelli col fon fino a sentirli asciutti. Sempre col fon le diedi una scaldata ai piedi che ricoprii bene con le coperte, infine chiamai Ivana il mio Medico di fiducia, amici dai tempi del Liceo che arrivò instantaneamente e subito visitò Irina che era semi svenuta. Diagnosticò trattavasi di broncopolmonite e mi pregò di tenerla saldamente ferma perchè doveva iniettarle un farmaco molto forte ed anche molto doloroso. Le scoprì il bellissimo sederino, sodo, paffuto, tanto eccitante da farmi venire la voglia di acciuffarlo palpandoglielo in ogni suo punto. Ivana chiaramente intuì il mio pensiero ma mi fece mettere le mani sulle cosce e, dopo avere frizionato a lungo il cotone imbevuto di alcool, le infiò l'ago finissimo e, lentamente, fece scorrere il liquido dentro la natica con una delicatezza tale da non farle sentire neanche il temuto bruciore ma la giovane Irina era quasi esanime e quindi l'iniezione non la sentì affatto. Ciò rese entrambi, io ed Ivana, contenti e subito dopo Ivana andò a preparare una forte camomilla ben calda che diede ad Irina che la bevve avidamente. Sapendo che io sò fare le punture, Ivana mi lasciò l'intera scatola del farmaco da iniettare e poi, mi propose di prendere in due Irina per trasferirla sul mio letto a due piazze. Poi lei specificò che sarebbe rimasta l'intera notte da me per controllare la ragazza accanto a lei ed io mi sarei trasferito nel letto singolo. Acconsentii seppure amareggiato perchè contavo che Irina sarebbe rimasta nel letto singolo ed io nel mio lettone avrei ospitato Ivana e lì, tra un controllo ad Irina e l'altro, avrei potuto dedicarmi al corpo suo appassionatamente: per chi non la conosce Ivana è una delle poche "strafighone" che qualunque uomo anche di poca virilità, sarebbe divenuto un focoso amatore. Ivana, dopo cena si mise a letto ed io la raggiunsi convinto che si sarebbe dedicata al mio non indifferente manganellone ma la trovai intenta a recarsi da Irina a visitarla, poi, quando tornò accanto a me, io provai a darle un bacio sulla bocca ma lei si negò, dicendomi che doveva dormire almeno due ore per poi andare dalla ragazza. Mi rassegnai e mi girai di fianco a dormire. Sentii poi la sveglia di Ivana suonare ma la spense subito. La vidi andare da Irina e, quando tornò sul lettone, fu lei ad avvicinarsi a me ed infilò la mano nel mio inguine dove trovò un rigido cazzone, pronto ad infilarsi nella sua fighina. Io mi girai verso di lei ed abbassai i pantaloni del pigiama per poi metterle in mano il batacchione che lei, avvicinandosi con la sua sensualissima bocca, iniziò a spompinare e mi slinguò a lungo per poi mettersi a cosce spalancate per farsi scopare con foga dannatamente incontrollabile da me che pompai a lungo ed infine le schizzai dentro la fighina un lago di sborra. Lei poi si sfilò dalla figa il mio batacchio che prese in bocca per insalivarlo, poi si mise alla pecorina e si appoggiò all'indietro sul glande già teso e gonfio, poi spinse indietro autopenetrandosi il culo sul mio cazzo. Anche lì provai gran piacere e, dopo che le riempii il culo di sperma,, la rigirai baciandola in bocca con impeto e goduria incontrollabile. La rimanente notte trascorse con un'altra scopata ed il periodo seguente trascorse nel sonno profondo. Ci svegliammo insieme ed andammo subito da Irina che trovammo a dormire serenamente, poi fu Ivana a chiedermi di farle vedere come sapevo praticare iniezioni, così riempii la sir nga col farmaco, inzuppai il cotone con l'alcool e, per sicurezza, chiesi ad Ivana di tenerla ben ferma, evitando così che coi movimenti avrebbe potuto fare spezzare l'ago. Lei potè verificare che avevo una mano leggera come una piuma ed Irina non si svegliò nonostante la dolorosa iniezione. Fu molto generosa a farmi mille e più complimente ed io allora le chiesi di ricompensare il mio operato con un bel bocchino che le veniva così bene con la sua bocca, carnosa, sensuale! Irina continuava a dormire come se nessuno la avesse sfiorata appena. Tornammo sul lettone e lei mi spompinò a tal punto che infine godei pazzamente e meravigliosamente ma... e chi si alzava più dal letto! Ero sfinito, come se avessi finito la benzina dentro il mio corpo!!
scritto il
2023-02-18
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