La casa di riposo 2.

di
genere
etero

Dopo averla penetrata analmente, mi fermai rimanendo a guardarla e istintivamente la strinsi a me e le chiesi se voleva essere posseduta nuovamente nell'ano ma con maggiore intensità, foga e lei subito approvò mettendosi "alla pecorina": la penetrai infilando il cazzo fino in fondo e, dopo una pausa brevissima, iniziai a darle colpi decisi che in un primo momento la fecero urlare ma poi l'urlo divenne gemito, gemito di piacere. Dopo che avevamo apprezzato il tepore dell'acqua tiepida della doccia, tornammo sotto le lenzuola continuando così agiocare col sesso e anchè lì Isabella mi fece un meraviglioso bocchino. Ero in un cielo colmo do stelle, stelle comete, cadenti e, nonstante la lunga sborrata quando godetti, mi sentii in condizioni di scoparla di nuovo e così feci: lei urlò di piacere e mi scongiurò di possederla ancora una volta nel suo splendido culetto. Non esitai minimamente, anzi, subito la penetrai e lei mi pregò di causarle dolore all'inizio, ben sapendo però che dopo ci sarebbe stato solo piacere, godimento! Cominciavo a sentirmi stanco ma il desiderio di soddisfarla sempre m'incitava a possederla ancora di più. Dopo la maratona sessuale consumammo un pranzo simile a quella di un leone che di solito si pappava un quarto di vitello o giù di li. Dopo una pennichella, andammo a fare una passeggiata nella città. Tornati a casa Isabella si spogliò per rivestirsi da casalinga ma quando però vidi che si sfilava le eccitanti calze color carne non potei trattenermi e corsi alle sua spalle per sfilarle le mutandine rosso fuoco che oltre ad un toro evrebbero ben eccitato anche un tapiro e poi la presi in braccio, nonostante i miei settantadue anni, per stenderla sul letto e le spalancai le setose cosce per andare a leccarle la figona anche lei rosso fuoco come i capelli e, baciandola poi in bocca, le accostai alle labbra della fighina il cazzo e la penetrai scopandola intensamente con una foga tale da far cigolare il lettone. Quella sera la possedetti per tre volte di seguito senza neanche una breve pausa ed infine le chiesi il, per me, "dessert": il bocchino! Fatto da lei era gustosissimo. Dopo lei preparò la cena e ci sedemmo a tavola anche per seguire in TV il telegiornale. Il dopocena lo passammo a vedere un telefilm poi, giunti a letto, dopo un intenso bacio in bocca ci lasciammo prendere da Morfeo e ci dormimmo sopra.
scritto il
2024-01-12
4 . 8 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

La casa di riposo.

racconto sucessivo

La casa di riposo 3.
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.