Ricordi di gioventù , quando mi piacevano i soldi facili.
di
Manganello.
genere
etero
Sistemato bene il mio secondo appartamento, chiesi nuovamente la consulenza di Sandokan per farmi conoscere una nuova fighetta chiaramente giovanissima e lui, in poco tempo, si presentò con una bambolina rossa di capelli, visetto graziosissimo lentigginoso, fisico da ragazzina acerba con i seni piccoli ed un culetto che sculacciandolo con una mano si colpivano bene entrambe le chiappettine. Sorridente dall'espressione curiosa di chi fa nuove conoscenze e lei sembrava attratta solamente da me e quando Sandokan riscosse da me il pattuito, rimasi solo con la bambolina che più la osservavo e più mi eccitava, diventando quasi un tormento dei miei sensi. Lei ruppe il silenzio e si presentò: "Rossella!" ed io da quel momento usai il mio ormai secolare sopranome "Batacchio". Le chiesi di spogliarsi completamente e quando fu senza mutandine, le fece fare varie volte la giravolta per osservarla bene avanti e dietro, considerando un culetto da sogno che certamente dovevo bucarglielo con la scusa magari di farle un'iniezione per salvaguardarla da eventuali infezioni dovute a rapporti sessuali scoperti ma lei, spaventatissima del dolore che le avrebbe provocato il temutissimo ago. Più lei m'implorava ad evitarle quel temutissimo dolore, più il mio ultimamente sviluppatissimo sadismo si infuocava sempre di più a tal punto che in pochi attimi la stesi sul letto fissendole poi i polsi con false manette ai polsi e la bloccai stesa a pancia sotto, per poi abbassarle gli slippini, scoprendole il meraviglioso culetto e bloccai ogni suo movimento sedendomi sopra le sue cosce ed ebbi poi la mobilità necessaria di preparare una siringa vicino a me...di vetro...con un ago "fino" come uno stuzzicadenti e riempii la siringa con acqua distillata che non aveva effetti rovinosi ma in compenso bruciava maledettamente e, quando le infilai l'ago assai lentamente, provocandole un dolore tale da farla urlare a lungo ma poi, una volta che le avevo infilato tutto l'ago, dopo una brevissima pausa, le iniettai il liquido che subito la fece nuovamente urlare iniziando così un lungo straziante pianto che di solito mi avrebbe subito spinto a smettere il doloroso gioco ma da quando sculacciavo bei culi ed altri riti mi eccitavo maledettamente a sentire e vedere soffrire chiunque. Dopo che le sfilai l'ago dalla natica martoriata, pensai bene di rinforzare la "protezione" alle eventuali infezioni ed allora riempii nuovamente la siringa e, dopo un massaggio all'altra natica, gliela bucai sempre più lentamente e le iniettai il bruciante liquido. Rossella nuovamente urlò di dolore ed iniziò poi ad insultarmi ad offendermi, così, dopo che le avevo svuotato la siringa intera nel culetto, la feci rigirara mettendola sdraiata sulle mie cosce, per poterla subito prendere a sculacciate che subì con straziante pianto. Dopo che interruppi la punizione, le spiegai che lo avevo fatto apposta al fine che potesse capire subito di essere una mia schiava e che doveva sottostare ad ogni mio capriccio da subire senza reazioni punibilissime. Le ordinai poi che doveva inginocchiarsi davanti a me e dedicarsi a farmi godere con un bel bocchino: Seppe farmelo così bene che ne godei pazzamente ed infine, sborrandole tutto in bocca, mi lasciai andare urlandole che le avrei chiesto ogni giorno un bocchino fatto così magistralmente. Notai subito la sua espressione di contentezza nell'avermi fatto godere assai bene ed allora mi chiese addirittura di essere sverginata per potere poi iniziare a lavorare come sua puttana. Le dissi se aveva vestiti tali da eccitare un uomo come si esige nello svolgere il ruolo di puttana e lei aprì subito la sua valigia e mi fece vedere microgonna, calze velate nere autoreggenti e slippino rosso, reggiseno rosso, così indossò il tutto ed iniziò a strusciarsi addosso a me. Non mi curai affatto di scaldarla un poco prima di penetrarla vaginalmente e infatti, con una breve serie di scopate che le ruppe l'imene, lei perse la sua "virtù" piangendo per il dolore provato ma poi, dopo una cortissima pausa mi chiese di essere nuovamente scopata ed io lo feci subito senza fiatare e, dopo altre due scopate, le dissi che il dolore che avrebbe provato tra poco, sarebbe stato come il perdere la verginità due volte, infatti fui appositamente brutale ed insensibile nello sfondarle il culetto che anche quello le sanguinò come se anche lì avesse avuto un imene da frantumare!
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Ricordi di gioventù, quando mi piacevano i soldi faciliracconto sucessivo
Ricordi di gioventù , quando mi piacevano i soldi facili. 3
Commenti dei lettori al racconto erotico