Andai in pensione.
di
Manganello.
genere
etero
Dopo anni di lavoro come infermiere professionale (OSS!), andai in pensione ma...affatto soddisfatto del compenso pensionistico: pochi soldi! Così passai subito in rassegna delle possibilità di guadagni extra e decisi di fare inserzioni si giornali appositi,e seminai biglietti da visita nei bar del mio quartiere, nei supermercati, edicole e così via, su prestazioni infermieristiche a domicilio proprio ed altrui. Dopo neanche due ore ebbi la prima telefonata: una signora mi chiedeva di praticare intramuscolari a lei e sua figlia. In mezz'ora di traffico intenso in Roma, mi trovai al suo domicilio. La signora mi spiegò che doveva curarsi problemi muscolari e sua figlia necessitava dicura intensa per aiutarla negli studi universitari, così in pochi minuti avevo già praticato la prima puntura alla signora e dopo, quasi provai un classico fulmine in ciel sereno, ovvero, rimasi fulminato dall'incantevole bellezza di Annalisa. una ventenne bionda, alta quasi due metri, dal fisico statuario... notevole gran pezzo di gnocca!!. Vidi che si sdraiava sul lettone, si scopriva il meraviglioso culo a mandolino alzando la minigonna ed abbassando gli slippini. Dopo preparata la siringa rimasi non sò più quanto ma molto tempo a massaggiarle la soda e tonda naticha con cotone intriso di alcool denaturato, poi, con un deciso ma delicatissimo colpo, le perforai la vellutata pelle in maniera che la bambolona non si rese neanche conto di cosa le stavo praticando... . Quando terminai l'iniezione, ripresi a massaggiarle di nuovo la natica e lei, che non si era affato resa conto di avere già subìto l'iniezione, non sentendo affatto dolore in merito, mi disse fare molto bene a massaggiarmi ancora, prima di bucarle il sedere ma io dovetti contraddirla, chiarendole che già le avevo praticato l'iniezione e lei si sbalordì, convinta che dovevo ancora bucarle la natica. Sorrisi all'apprensiva madre ed anche lei mo lodò per la mia "mano di fata!". Gongolai dentro di me e benedii la mamma per l'opera della natura creata da lei perchè Annalisa era veramente un'opera, una meraviglia ed io avrei potuto verificare, osservare, per quindici giorni, bucandole il gran bel culo! Rimisi a posto il necessario. pronto per il giorno dopo e salutai congedandomi da loro due. Il giorno dopo ero nuovamente lì e però ci trovai solo Annalisa perchè sua madre Luisa, che poi sarebbe stata presente solo il domani perchè la sua cura era a giorni alternativi e non continui come sua figlia; così la bambolona mi fece strada in camera sua e subito si sdraiò sul letto scoprendosi il gran bel sedere. In un attimo le feci la puntura e, dopo il massaggio finale per distribuire bene il farmaco inettato, Annalisa, senza ricomporsi, si voltò verso di me, scoprendo così..."casualmente ed involontariamente....". il pube stracolmo di foltissima peluria, biondo grano, facendomi notare che le bruciava molto il sedere, così, mangiando la foglia. le dissi che la avrei massaggiata a lungo sul pancino per placare il dolore e così feci ma lei si muoveva di continuo così mi trovai spesso con le dita a sfiorarle la peluria ed infine l'Indice era impegnao, casualmente..., a sfiorarle pure il clitoride che subito si bagnò di umori vaginali ed Annalisa sospirò fiottando di continuo ed allora non badai più a controllarmi, anzi, mi spostai andando a baciarla in bocca e le infilai un dito in fica masturbandola vigorosamente. Lei fu rapidissima a mettersi a succhiarmi il cazzo slacciandomi i calzoni in pochi secondi e dopo una ciucciata goduriosissima, mi provocò un' erezione durissima ed allora io roteai su me stesso andando a leccarle la figona che sbrodolava umori in abbondanza e, quando le dissi che volevo possederla, scoparla, lei si staccò da me e rivelandomi che non poteva essere sverginata perchè sua madre la controllava di continuo ed allora non ci rimaneva che strusciare il cazzo tra le sue coscione e sborraci sopra. Ma no ! Subito le suggerii che una soluzione c'era ed avremmo risolto scaricando la nostra tensione, se si sarebbe fatta possedere da me nel suo meraviglioso culo. Lei sgranò gli occhioni, subito opponendosi alla mia proposta perchè era certa che sareebe stata una cosa assai dolorosa ma io subito la controbattei, facendole notare che il perdere la verginità alla fighina certamente sarebbe stato doloroso ma una volta sola ed infine, il culo sfasciato, sarebbe stato ugualmente poco felice ma anche lui, però, possedendolo la prima volta, anche lui non avrebbe dato dolore nelle prossime cavalcate. Mi abbracciò forte e mi fece in merito mille domande su come la avrei posseduta ma solo inculandola. Dopo più di un'ora trascorsa nel tranquillizzarla che, superata la introduzione del mio cazzo tra l'altro, abbastanza voluminoso, avrebbe solo sentito l'allargarsi del buco ogni volta ma mai più assai doloroso come la prima. Le chiesi se aveva in casa una pomata che rendesse scivoloso l'ano e, dopo che le leccai ed introdussi uno o più dita per volta, le dissi di sdraiarsi a mettersi "alla pecorina" e subito la vidi impallidire inginocchiandosi poi le chiesi di sbocchinarmi un poc e, quando si raddrizzò il mio cazzone, le appoggiai il glande all'ano spingendoglielo dentro con molta lentezza ma lei strinse le natiche invece di dilatarle di più, così io appositamente non mi fermai ma anzi la penetrai subito procurandole un forte e lungo dolore che la portò a strillare piangendo ma il suo tondo ed elastico culo mi faceva impazzire e più la vedevo soffrire, più m'incitava ad incularla senza tregua e solo dopo una lunga faticosa per me e dolorosissima per lei, solo allora sentii i suoi primi gemiti di piacere e, dolcemente in fondo lei mi sussurrò di incularla ancora con frenesia e focosa cavalcata! Le venni dentro, scaricandole non sò quanta sborra. Dopo mezz'ora passata a rioprendere, fiato ed energie, andammo insieme in bagno sotto la doccia. Ci insaponammo, accarezzandoci, baciandoci ed infine fu lei a dirmi di tornare sul letto suo e lì si sdraiò a pancia sotto, provocandomi muovendo il culo e mi disse di incularla subito ed io allora le leccai l'ano e poi infilai il cazzone tutto dentro in un colpo solo. Urlò un poco ma poi m'incitò a farle più male possibile ed allora la feci gridare di dolore prima ma in seguito dicendomi di sfondarla a lungo. (Prima parte).
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