Scoprii in me un lato sconosciuto 2.

di
genere
dominazione

Al mattino dopo andai subito a visitare di nuovo Giovanna e mentre ascoltavo il battito del suo cuore mi misi a considerare il suo aspetto fisico: bionda, formosetta, alta, dal viso molto carino, seno prosperoso, cosce lunghe muscolose ed affatto rasate ma pelosine; pelose come il suo pube che lo dovetti scoprire e notai subito che i ricciuti peli erano luccicanti dei suoi umori vaginali e ad un certo punto lei mi provocò allargando le cosce per farmi notare meglio la sua fighina grondante di umori. Le dissi scherzando di non provocarmi anche se lei aveva un debito con me: farmi un bocchino ed allora le dissi che se non smetteva la avrei presa a sculacciate ridendo ma lei rimase seria, dicendomi che l'essere sculacciata la faceva godere al massimo e quindi sarebbe stata felicissima di prendere colpi sonori sulle natiche tanto da diventare rosse. Constatando che con un'altra iniezione soltanto sarebbe stata nelle condizioni di alzarsi dal letto le dissi che le avrei nuovamente bucato il culetto e lei subito mi disse che ne aveva tanta paura ma la rassicurai che quella che le stavo per praticare non la avrebbe di nuovo sentita. Lei fece varie opposizioni ed allora le garantii che la avrei sculacciata a lungo. Feci una grossa gaffe perchè da poco mi aveva confessato che godeva nell'essere sculacciata e così le proposi di farsi sculacciare con pochi colpi prima della puntura e mentre eseguivo quanto stabilito, pensai che portarmela al mio ambulatorio con la scusa di doverle fare un E.C.G ( elettrocardiogramma: controllo del cuore leggendo lo stampato del battito cardiaco ed altro ). Dopo la puntura chiamai la Direttrice, spiegandole che volevo partare Giovanna al mio studio per un ECG che lei conosceva benissimo, e non fece opposizioni, e, dopo avere fatto vestire Giovanna, la condussi al mio studio, dove, senza scrupoli ed indugi, ci spogliammo entrambi ed iniziammo a baciarci in bocca poi agli inguini e, quando sentii una vera e propria cascata di umori dalla sua figona, non ne potei più e le infilai il batacchione che lei quando vide erigersi spalancò gli occhioni e disse di essere molto delicato nel penetrarla sia perchè lei era vergine ma io la stavo spaventando per le eccessive dimensioni del mio cazzo. Oltre ai suoi abbondanti umori, aggiunsi tanto gel copsargendoil cazzo e poi, dopo averle stuzzicato il clitoride col dito, mentre la baciavo sul collo e dietro le orecchie, le accostai il batacchio alla figona e lo spinsi dentro lentissimamente, come se volessi farlo adattare alla larghezza del canale vaginale che per una vergine era maledettamente strettissimo ma con molta fatica riuscii ad infilarmi tutto dentro fino ad urtare con l'utero e lì lei cominciò a gemere smaniando ed esortandomi di penetrarla con colpi più decisi anche se fossero stati per lei dolorosissimi ma voleva godere e soffrire insieme. Dopo un ben lungo su e giù, le dissi che stavo per sborrare e se voleva, potevo sfilare il cazzo dalla figa e penetrarla anche nel culo, potendo così scaricare nel buchino, il mio Oceano di sborra che certamente, soarandogliela deltro in figa, la avrebbe ingravidata e lei mi fece promettere che inculandola non avrebbe provato gran dolore ma lì fui poco schietto, sincero affatto ed infatti lei strillò e pianse a lungo e, quando le scaricai dentro un mare di sborra, mi disse di aiutarla mettendosi sdraiata per sculacciarla a lungo. La feci mettere con un cuscino sotto la pancia ed iniziai a sculacciarla, prima con colpi quasi lievi ma poi passai a sonore sculacciate che la fecero strillare e lì,essendo per me la prima esperienza di sculacciatore, cominciai a rendermi conto di stare scoprendo un lato sconosciuto della mia figura di maschio ingrifato e, vedendo che Per Giovanna quella non era una punizione, una tortura, allora le resi il gioco ancora più doloroso prendendo la mia cintura dei pantaloni e dagli a colpirla con "ciaf...ciaff!". Giovanna ad un certo punto si girò a pancia sopra, pregandomi di infilarle il bastone di carne nella fighina e scoparla forsennatamente e così le feci, sentendola prima gemere di dolore ma subito dopo di piacere e mi strigeva forte ai fianchi con le sue coscione. Facemmo quattro scopate e di nuovo un'inculata e poi dovetti intervenire perchè dal culetto usciva un rigagnolo di sangue. Sfiniti ma tremendamente soddisfatti e felici, tornammo all'istituto dove alla Direttrice la rassicurai che Giovanna era una rosa sana e freschissima. Poi Giovanna andò in camera sua ed io passai ad un altra ragazza che richiedeva una mia visita causa mal di pancia. La raggiunsi accompagnata dalla assistente che poi ci lasciò soli e, dopo varie domande, chiesi alla ragazza il suo nome: Daniela. Le chiesi poi di scoprire la pancia e, quando la stavo palpando per verificare la durezza o sofficità del ventre, lei mi prese la mano e la guidò alla sua figa già grondante di umori, pregandomi poi di sentirla dentro la figa, chiarendo subito che voleva essere visitata coma Giovanna....insommma...era stata givanna a dirle cosa aveva fatto con me ed allora anche lei voleva "essere curata allo stesso modo senza trascurare nulla...figa intatta e culetto invece già rodato!" La feci rigirare per vederle il gran bel culo tosto e muscoloso. Al solo vederlo mi venne subito un'erezione da paura e, giuro, se ero nel mio studio già la avrei ben posseduta e le infilai nell'ano l'Indice per sondare la strettezza e verificai così che aveva l'anello allentato ma ancora invitante. Concordammo subito che al pomeriggio tardi, quando sarebbe uscita come tutti i giorni, allora le dissi di prendere un taxi e venire al mio studio...e così fece. Certo, al pensiero che anche a lei avri arrossato il suo bel culetto, mi eccitava tanto, risvegliando in me lo sculacciatore pronto ad eccitarsi provocando dolore con le sculacciate!
scritto il
2023-06-14
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