Ricodri di un incontro 2.
di
Manganello.
genere
etero
Suonai alla porta e venne ad aprirmi Sabrina che subito mi abbracciò dimostrandosi grata per non averle fatto sentire la temibilissima penetrazione del famigerato ago e quindi mi disse per tante volte :" Grazie Checco...bravissimo". Quando mi fece poi strada per andare in camera sua, chiesi di Angela ma mi disse che era fuori per lavoro. A quel punto scattò in me il lato del felino che osserva il malcapitato sorcio e che sta per papparselo. In effetti osservai a fondo Sabrina erealizzai di avere vicino un gran pezzo di fica: Biondo grano i suoi capelli lunghi da arrivare a quasi coprire il tondo e sodo culetto, un viso da sogno, la bocca carnosa come la notissima Brigitte Bardot, gli occhioni verde mare, collo cigneo seno da sventolona, fianchi e cosce sinuose e, eccitantibus al massimo il suo abbigliamento: Camicetta che scopriva i seni facendo intravedere di poco i capezzoli rosa, una gonna larga, lunga che però nei suoi sinuosi movimenti scopriva le cosce da infarto. Insomma...sapendo che io sarei venuto da lei e senza mammina, si acchittò in maniera da sconvolgere anche un "bravo ragazzo come me". Mi precedette per stendersi sul letto suo e voluttuosamente si girò poi mettendosi a slacciare la gonna che sfilò lentamente, poi seguirono le mutandine che "casualmente" le caddero sul pavimento. Io smisi di farle la radiografia dalla testolina ai piedini e preparai la siringa. Lei si sdraiò muovendosi lentamente come una gatta che vuole richiamare la mia attenzione facendo fusa senza suono ma con tanti movimenti provocatori. Fece una divaricata delle tornite cosce facendomi così rivelare la sua fighina anche lei bionda e ad un livello di eccitazione, difatti notavo benissimo che gli umori brillavano come fossero argentati. Cribbio che spettacolo! Preparato cotone inzuppato di alcool, mi misi molto professionalmente a palpare le natiche per verificare quale era più rilassata e quindi feci scorrere le mani su quei glutei che avrei preso anche a morsetti ma anche a mozzichi! Dopo presi la siringa e...zac...bucai il culetto ma Sabrina rimase composta, quasi indifferente a quanto le stava accadendo ed allora sfilai l'ago e mi misi a massaggiare la parte bucata e la bambolina si rivoltò osservandomi con uno sguardo di chi sta per dirti...ma quando mi scopi?... Mi si avvicinò al viso per darmi un bacio sulla guancia ma subito dopo si aggrappò letteralmente al collo e mi forzò la bocca per infilarci la lingua che s'insinuò avvolgendosi alla mia. Non capii più nulla e subito la toccai tra le cosce infilando un dito sulla fighetta sbrodolante tanto da rendermi il dito infradiciato e profumatissimo dal dolce ed acre gusto che io gustai mettendomelo in bocca e lei mi sorrise però poi mi disse che era meglio passare al clistere e dopo avremmo potuto amoreggiare in attesa dell'arrivo di sua madre per il pranzo e così le preparai la sacca e, dopo che le avevo stuzzicato il clitoride con l'indice, infilai il medio nel culetto che poi aggiunsi anche l'anulare e lei smaniava incitandomi a farle anche del male, del dolore. Dopo i brevi giochi le praticai il clistere e lei corse poi in bagno. Quando ritornò era tutta nuda ed io rimasi ad occhi spalancati nel vedere quanto fosse bella e lì ci abbracciammo, baciammo poi scesi alla fighina che sleccai, slinguando vorticosamente e lei gemeva di piacere, infine le dissi se voleva che la scopassi ma mi bloccò subito perchè era ancora vergine ed io rimasi sbalordito ma mi ripresi subito dicendole che potevo farla godere strofinando il cazzo tra le cosce e poi sui seni ma lei fece cenno di no con la tasta, indicandomi il suo bel culo che dichiarò essere già sverginato ed allorami chiese di leccarglielo a lungo perchè lo aveva strettissimo e sopportava male il dolore che era come fosse anche quella la prima volta. La cosa mi eccitò maledettamente e dopo che leccai a lungo il forellino, lasciai che lei si spalmasse una pomata gelatinosa che fu una manna date le dimensioni del mio batacchio e solo così la potei penetrara sia pure con gran dolore per lei ma non certo impossibile. Prevedendo lei l'arrivo della madre, ci fiondammo nella doccia e subito dopo ci mettemmo in salotto a sorseggiare un aperitivo.
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