Omplice fu il temporale 2.

di
genere
etero

Erano passati tre giorni ed Irina si stava riprendendo bene con le cure di Ivana e la mia assistenza continua. al quarto giorno fui svegliato da un moovimento sul mio letto e aprii gli occhi trovandomi Irina seduta ad osservarmi in silenzio. Le dissi di mettersi sotto le coperte accanto a me perchè era freddo e non doveva stare di nuovo male.Si sdraiò al mio fianco e, dopo una pausa di silenzio, mi ringraziò per quanto facevo per lei ed allora le chiesi se aveva qualcuno che si stesse preoccupando per la sua assenza ormai da quattro giorni. Mi rispose che stava a Roma da sola per frequentare l'Università e la sua famiglia stava a Viterbo, così le suggerii di telefonare ai suoi per dare sue notizie. La feci telefonare e poi lei mi si avvicinò schioccandomi un bacio sulla guancie e ringraziendomi di tutto. Mi venne spontaneo di ricambiare il bacino con affetto e le carezzai la testolina bionda ma poi le dovetti ricordare che per ordine assoluto di Ivana, dovevo farle la quarta iniezione di penicillina e lì lei storse il nasino perchè fino ad oggi non aveva sentito alcun dolore in quanto debolissima e quasi svenuta perciò ora, al pensiero che il suo sederino sarebbe stato punzecchiato dolorosamente, notai che stava rabbrividendo. La tranquillizzai dicendole che ho le mani" da fata" quindi abili a non far sentire dolore, infatti, dopo una lunga trattativa dove quasi mi propose di fare sesso al posto della puntura, ruiscii a scoprirle il meraviglioso culetto che massaggiai a lungo con cotone ed alcool ed infine infilai l'ago nella natica che riuscii a mantenere rilassata e non rigida a tal punto che avrebbe sentito solo gran dolore e mi sentii soddisfatto al vederla immobile e silenziosa ma solo quando spinsi lo stantuffo della siringa, sentii che stava aspirando un sospiro col suono tra i denti simile a qualcosa che frigge su una padella. Fu bravissima a sopportare il dolore ed infine, quando sentì che sfilavo l'ago dal culetto, si girò verso me e, toltami la siringa dalla mano, mi abbracciò dicendo che voleva dimostrarmi il suo riconoscere il bene che le facevo. Quindi s'infilò sotto le lenzuola e mi palpò il cazzo stringendolo delicatamente con la sua manina ed io sussultai attonito ed incredulo ma subito dopo, però, mi sono ricreduto ed ho risposto al suo movimento manuale con lo sfilarle gli slippini e allargandole le vellutate coscette polpose setose, le infilai la lingua nella fighina che notai sbalordito essere ancora vergine e ciò mi bloccò un poco ma poi decisi di ignorare se voleva scopare veramente oppure giocare senza intaccare "la sua virtù". La leccai al clitoride e passai poi al forellino del culetto e lei a quel punto mi chiese, dichiarando di essere vergine ed ignara nel gioco dell'amore, del sesso, mi chiese se potevamo giocare col suo forellino, l'ano, appunto, ed io le risposi che potevamo certo provare le sensazioni col culetto e poi però, quando si sarebbe sentita di farsi sverginare, ne sarei stato felice, anzi, issimo! Mi disse che voleva lavarsi bene e poi sarebbe stata pronta a darmi il culetto ed allora le presi la manina e la posai sul batacchio che già si erigeva dannatamente. Lei trasalì dallo stupore nel sentire quanto era grosso il manganello ma la rassicurai che l'ano era predisposto a ricevere grossi calibri normalmente. L'abbracciai e strinsi focosamente poi le tolsi di dosso il pigiama e mi spogliai anch'io, però rimanendo sotto le coperte entrambi, iniziando poi a darle un bacio in bocca slinguando di continuo e lei iniziò a gemere, a sopsirare ed allora passai a sdtitalinarle il clitoride e subito mi trovai l'Indice inumidito dai suoi umori, così lo passai sull'ano e poi chiesi a lei di spargermi il cazzo col gel ed altrettanto di farlo sul suo culo e, mentre la baciavo la feci rigirare a pancia sotto e le misi un dito nel culo per saggiare quanto fosse stretto. Continua alla prossima volta.
scritto il
2023-02-21
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