Sono ninfomane, anzi no, sono una troia 2 - La prima volta con mio padre
di
Andrea2022
genere
incesti
-Mmmm.. godo!.. godo!.. sto venendo..-
-Godi papà.. godi.. vienimi dentro.. sono protetta dalle pillole che prendo dal cassetto della mamma!-
-Godo.. godoooo! Sborro.. sborrooooooooo!-
Quel rantolo di papà mentre mi scaldava l'utero coi suoi fiotti di crema bollente trascinandomi col corpo e col cervello verso spazi sino a quel momento inimmaginabili per me, non era che l'epilogo della prima fase di una notte che non avrei mai più dimenticato e che aveva segnato l'inizio di ciò che sarei diventata e che ancora oggi sono!
Tenendomi stretta per mano, mio padre mi aveva portata nella sua camera da letto lasciata libera da mia madre che si era appartata a fare l'amore con mio fratello.. suo figlio!
Giunti accanto al letto, mi aveva stretta forte a se facendomi sentire sul petto i potenti battiti del suo cuore cercando nel contempo con il calore dell'abbraccio di calmare il tremore che mi aveva accompagnata sin dal momento in cui avevo capito che quella notte avremmo fatto l'amore.
Avrei fatto l'amore con mio padre mentre mio fratello e mia madre si erano appartati nella stanza accanto.
Poi, guardandomi negli occhi aveva stretto il mio viso tra le mani e dopo avermi baciato la fronte, avermi leccato il collo e le orecchie, aveva congiunto le sue labbra alle mie in un bacio indimenticabile e lussurioso.
La sua lingua aveva subito preso possesso del mio cavo orale frullandovi dentro come animata di vita propria intrecciandosi con la mia lingua in una danza umida e febbrile in uno scambio frenetico di schiocchi, risucchi, spinte, risucchi liquidi e rumorosi nell'osceno tentativo di chiavarmi sino in gola quando la sua lingua assumeva la forma, il turgore ed i movimenti dentro fuori di una fellatio.. di una chiavata in gola!
Eravamo impegnati in quell'interminabile bacio, quando sentivo la sua verga spingere sulla mia pancia mentre le sue mani tiravano in su la mia t-shirt sino a lasciarmi a seno nudo.
A quel punto, mi aveva liberata da quel bacio libidinoso e asfissiante e si era abbassato e leccarmi i piccoli seni dai capezzoli non ancora completamente maturi.
-Mmmmm.. che meraviglia, sono e dolci come caramelle al miele.-
Me li leccava, succiava e mordeva procurandomi brividi di piacere e rendendoli gonfi, duri e sensibili come non li avevo mai avuti.
Poi mi aveva sollevata di peso e mi aveva adagiata sul letto con le gambe penzoloni che, dopo avermi sfilato il perizoma, si era portato sulle spalle per aprirmi già completamente bagnata ai suoi occhi carichi di meraviglia ed alla sua lingua dalle voglie incontenibili.
Dio che sensazioni!
Dio che godimento quando d'improvviso era esploso il mio primo orgasmo rilasciando un fiume di umori direttamente sulla sua lingua.
Dio che goduria e che maestria con le mani e la lingua!
Le dita che mi stimolavano ogni lembo di carne dentro e fuori la vagina, tra le cosce, sul perineo sino alle grinze sino ad allora inesplorate del mio sfintere anale.
Non solo le dita seguivano quel percorso ma anche la lingua mi stimolava allo stesso modo rilasciando scie di saliva.
Ansimavo, ansimavo forte eccitata ancora di più forse, dai gemiti e dai rumori che provenivano dalla stanza dove stavano facendo l'amore mio fratello e la mamma.
Dio che sensazione!
In quel momento mi sentivo complice ed al contempo in competizione con mia madre che in quel momento stava scopando col mio amante (Mio fratello) mentre io ero impegnata a scopare con suo marito.
Avevo già goduto altre due volte quando mio padre, dopo avermi sfilato anche la minigonna, mi aveva fatta scendere dal letto e mi aveva chiesto che fossi io stessa a spogliarlo.
Che meraviglia quella richiesta.. inaspettata e meravigliosa al tempo stesso.
Con mio fratello infatti, si faceva l'amore anche in piedi e talvolta anche da vestiti e quando ci spogliavamo completamente, lo facevamo con la stessa naturalezza di quando ci si preparava ad andare a letto per dormire.
Mio padre invece, aveva dato il via a quella ritualità carica di libidine già nel momento in cui mi aveva sfilato la t-shirt e poi il perizoma e poi la minigonna e dunque, mi accingevo a ripetere i suoi stessi gesti.
Sfilandogli la camicia, mi ero trovata davanti ad un corpo virile, tonico e muscoloso come mi sembrava di non aver mai visto.
Abbassandogli i pantaloni e le mutande da dietro, avevo scoperto due glutei torniti e tosti come fossero di marmo.
Girandosi poi, aveva messo in mostra davanti ai miei occhi stupiti, una verga un po' più grande di quella di mio fratello ma dall'aspetto più virile ed impressionante.
Era scuro, solcato da vene bluastre e con in testa un glande livido dal colore, dalla forma e dalla consistenza di una grossa prugna nera.
I testicoli ricoperti da una folta pelliccia bruna, pendevano come noci di cocco.
Completamente diverso dall'unico cazzo che avevo visto sino ad allora; Quello di mio fratello bianco, liscio, col glande dal colore rosato ed i testicoli rinchiusi in una sacca dura e grinzosa come certi frutti esotici.
In comune avevano il turgore infatti, entrambi era duri come paletti di legno.
Con un movimento del tutto naturale come se avessi sempre fatto pompini a cazzi di quelle fattezze, avevo dischiuso le labbra e lo avevo imboccato.
Sapeva di buono!
Aveva lo stesso sapore di quello di mio fratello anche se il suo profumo era più forte.. più inebriante direi!
Seguendo le sue indicazioni lo avevo leccato, accarezzato e succhiato spingendomi con la lingua oltre i testicoli sino al perineo provocandoli gemiti di piacere.
Tuttavia, forse perché col glande avevo più esperienza, mi piaceva titillargli con la punta della lingua il frenulo che gli provocavano rapide contrazioni di tutto il cazzo accompagnate da gemiti più forti e strozzati.
Nel mio impegnato lavorio con la sua cappella, non mancavo di fargli notare il piacere col quale leccavo le sue goccioline imboccandolo poi completamente per risucchiarne ciò che restava nel suo gonfio condotto uretrale.
-Che puttanella che sei!-
Commentava ansimando aumentando il mio impegno ed il senso di orgoglio per la sua approvazione.
Dopo diversi minuti di quel trattamento di bocca, la sua verga aveva assunto una dimensione, una forma ed un colore davvero impressionanti.
A quel punto mio padre mi aveva preso in braccio come fossi la sua sposa e dopo avermi coricata sul letto, mi aveva allargato le cosce e dopo avermela umettata con la lingua, me lo aveva infilato dentro e con inusitata potenza, mi aveva chiavata facendomi godere ancora tre volte prima di scaricare le sue fiammate di sborra direttamente sulla mia cervice uterina.
segue
-Godi papà.. godi.. vienimi dentro.. sono protetta dalle pillole che prendo dal cassetto della mamma!-
-Godo.. godoooo! Sborro.. sborrooooooooo!-
Quel rantolo di papà mentre mi scaldava l'utero coi suoi fiotti di crema bollente trascinandomi col corpo e col cervello verso spazi sino a quel momento inimmaginabili per me, non era che l'epilogo della prima fase di una notte che non avrei mai più dimenticato e che aveva segnato l'inizio di ciò che sarei diventata e che ancora oggi sono!
Tenendomi stretta per mano, mio padre mi aveva portata nella sua camera da letto lasciata libera da mia madre che si era appartata a fare l'amore con mio fratello.. suo figlio!
Giunti accanto al letto, mi aveva stretta forte a se facendomi sentire sul petto i potenti battiti del suo cuore cercando nel contempo con il calore dell'abbraccio di calmare il tremore che mi aveva accompagnata sin dal momento in cui avevo capito che quella notte avremmo fatto l'amore.
Avrei fatto l'amore con mio padre mentre mio fratello e mia madre si erano appartati nella stanza accanto.
Poi, guardandomi negli occhi aveva stretto il mio viso tra le mani e dopo avermi baciato la fronte, avermi leccato il collo e le orecchie, aveva congiunto le sue labbra alle mie in un bacio indimenticabile e lussurioso.
La sua lingua aveva subito preso possesso del mio cavo orale frullandovi dentro come animata di vita propria intrecciandosi con la mia lingua in una danza umida e febbrile in uno scambio frenetico di schiocchi, risucchi, spinte, risucchi liquidi e rumorosi nell'osceno tentativo di chiavarmi sino in gola quando la sua lingua assumeva la forma, il turgore ed i movimenti dentro fuori di una fellatio.. di una chiavata in gola!
Eravamo impegnati in quell'interminabile bacio, quando sentivo la sua verga spingere sulla mia pancia mentre le sue mani tiravano in su la mia t-shirt sino a lasciarmi a seno nudo.
A quel punto, mi aveva liberata da quel bacio libidinoso e asfissiante e si era abbassato e leccarmi i piccoli seni dai capezzoli non ancora completamente maturi.
-Mmmmm.. che meraviglia, sono e dolci come caramelle al miele.-
Me li leccava, succiava e mordeva procurandomi brividi di piacere e rendendoli gonfi, duri e sensibili come non li avevo mai avuti.
Poi mi aveva sollevata di peso e mi aveva adagiata sul letto con le gambe penzoloni che, dopo avermi sfilato il perizoma, si era portato sulle spalle per aprirmi già completamente bagnata ai suoi occhi carichi di meraviglia ed alla sua lingua dalle voglie incontenibili.
Dio che sensazioni!
Dio che godimento quando d'improvviso era esploso il mio primo orgasmo rilasciando un fiume di umori direttamente sulla sua lingua.
Dio che goduria e che maestria con le mani e la lingua!
Le dita che mi stimolavano ogni lembo di carne dentro e fuori la vagina, tra le cosce, sul perineo sino alle grinze sino ad allora inesplorate del mio sfintere anale.
Non solo le dita seguivano quel percorso ma anche la lingua mi stimolava allo stesso modo rilasciando scie di saliva.
Ansimavo, ansimavo forte eccitata ancora di più forse, dai gemiti e dai rumori che provenivano dalla stanza dove stavano facendo l'amore mio fratello e la mamma.
Dio che sensazione!
In quel momento mi sentivo complice ed al contempo in competizione con mia madre che in quel momento stava scopando col mio amante (Mio fratello) mentre io ero impegnata a scopare con suo marito.
Avevo già goduto altre due volte quando mio padre, dopo avermi sfilato anche la minigonna, mi aveva fatta scendere dal letto e mi aveva chiesto che fossi io stessa a spogliarlo.
Che meraviglia quella richiesta.. inaspettata e meravigliosa al tempo stesso.
Con mio fratello infatti, si faceva l'amore anche in piedi e talvolta anche da vestiti e quando ci spogliavamo completamente, lo facevamo con la stessa naturalezza di quando ci si preparava ad andare a letto per dormire.
Mio padre invece, aveva dato il via a quella ritualità carica di libidine già nel momento in cui mi aveva sfilato la t-shirt e poi il perizoma e poi la minigonna e dunque, mi accingevo a ripetere i suoi stessi gesti.
Sfilandogli la camicia, mi ero trovata davanti ad un corpo virile, tonico e muscoloso come mi sembrava di non aver mai visto.
Abbassandogli i pantaloni e le mutande da dietro, avevo scoperto due glutei torniti e tosti come fossero di marmo.
Girandosi poi, aveva messo in mostra davanti ai miei occhi stupiti, una verga un po' più grande di quella di mio fratello ma dall'aspetto più virile ed impressionante.
Era scuro, solcato da vene bluastre e con in testa un glande livido dal colore, dalla forma e dalla consistenza di una grossa prugna nera.
I testicoli ricoperti da una folta pelliccia bruna, pendevano come noci di cocco.
Completamente diverso dall'unico cazzo che avevo visto sino ad allora; Quello di mio fratello bianco, liscio, col glande dal colore rosato ed i testicoli rinchiusi in una sacca dura e grinzosa come certi frutti esotici.
In comune avevano il turgore infatti, entrambi era duri come paletti di legno.
Con un movimento del tutto naturale come se avessi sempre fatto pompini a cazzi di quelle fattezze, avevo dischiuso le labbra e lo avevo imboccato.
Sapeva di buono!
Aveva lo stesso sapore di quello di mio fratello anche se il suo profumo era più forte.. più inebriante direi!
Seguendo le sue indicazioni lo avevo leccato, accarezzato e succhiato spingendomi con la lingua oltre i testicoli sino al perineo provocandoli gemiti di piacere.
Tuttavia, forse perché col glande avevo più esperienza, mi piaceva titillargli con la punta della lingua il frenulo che gli provocavano rapide contrazioni di tutto il cazzo accompagnate da gemiti più forti e strozzati.
Nel mio impegnato lavorio con la sua cappella, non mancavo di fargli notare il piacere col quale leccavo le sue goccioline imboccandolo poi completamente per risucchiarne ciò che restava nel suo gonfio condotto uretrale.
-Che puttanella che sei!-
Commentava ansimando aumentando il mio impegno ed il senso di orgoglio per la sua approvazione.
Dopo diversi minuti di quel trattamento di bocca, la sua verga aveva assunto una dimensione, una forma ed un colore davvero impressionanti.
A quel punto mio padre mi aveva preso in braccio come fossi la sua sposa e dopo avermi coricata sul letto, mi aveva allargato le cosce e dopo avermela umettata con la lingua, me lo aveva infilato dentro e con inusitata potenza, mi aveva chiavata facendomi godere ancora tre volte prima di scaricare le sue fiammate di sborra direttamente sulla mia cervice uterina.
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