Sono ninfomane e troia 11 - Bocca di rosa 3

di
genere
incesti

Dopo quella prima volta mia madre pareva insaziabile a causa di quella lunga astinenza.

Pareva non essere mai pienamente soddisfatta del cazzo che le davano il marito ed il figlio ed era mio compito nei momenti di massimo desiderio, amarla e leccarla sino allo sfinimento.

Dio se le piaceva fare l'amore con me!

Col marito scopava e godeva di ogni tipo di trasgressione.

Quando chiavava col figlio davanti al marito si esaltava e dava il meglio di se esibendosi in cavalcate impetuose e nel contempo sapendo quanto il marito si eccitasse nel vederla chiavare con altri, lo insultava dandogli del cornuto aumentando la dose con frasi del tipo: "Cornuto.. guarda.. guarda come mi chiava tuo figlio.. guarda come mi monta con questo cazzone che mi ha anche ingravidata.. e forse mi metterà incinta ancora con le sua sborra.."

A quel punto mio padre che pure l'aveva scopata poco prima, le si avvicinava e col cazzo duro e livido in modo impressionante, le sfiorava la testa e le sborrava in faccia: "Tieni troia.. zoccola.. puttana che ti fai scopare anche dai tuoi figli.." poi, mentre il figlio si scaricava dentro la fica della mamma, lui si inginocchiava e prendendo tra le mani il viso della moglie imbrattato di sperma, la baciava con passione e poi la ripuliva con la lingua come fosse un micio.

In quei casi, dopo che i maschi avevano svuotato la loro sacca scrotale, intervenivo io a giocare con la mamma prima con un 69 col quale le ripulivo la fica dandoci reciproco piacere e poi, abbandonandoci a meravigliosi effusioni saffiche languide e cariche di passione e di amore.

Le giornate scorrevano serene come una qualsiasi famiglia "normale" in cui la mamma si occupa della casa e del bambino che cresceva simpatico, arzillo e sano mentre il marito era al lavoro ed i figli grandi (io e mio fratello) erano impegnati coi loro studi.

Alcuni giorni capitava che all'uscita dall'università trovassi ad aspettarmi il mio fidanzato che mi portava a mangiare la pizza e come compenso, gli facevo una sega in macchina.

Col passare dei giorni, mia madre era sempre più inquieta ed anche se la notte non le facevamo mai mancare i suoi momenti di piacere, lei ne voleva di più " Ho bisogno di cazzo.. di più cazzo dopo quei mesi di attesa" e lo diceva proprio nei momenti in cui delirava in preda a violenti orgasmi in cui magari mio padre se la stava inculando, io le leccavo la fica e mio fratello se la chiavava in bocca: Insaziabile!

Mio padre aveva così deciso di portarla in uno di quei privé che avevano smesso di frequentare da tempo.

Mia madre ne era tornata a casa alle sei del mattino con l'aria discinta, completamente imbrattata di sperma compreso i vestiti ed i capelli con l'aria però, finalmente soddisfatta.

Era talmente stanca che aveva dormito sino all'ora di cena.

A tavola ci avevano spiegato che quella notte avevano superato ogni record.

Non avevano neanche più contato i maschi che le avevano sborrato in ogni buco anche due alla volta e poi, finalmente la mamma era riuscita a baciare il marito mentre entrambi in ginocchio l'uno di fronte all'altra, venivano inculati da due maschioni dalla dotazione super.

Poi entrambi col buco del culo gocciolante di sperma, si erano messi a 69 e si erano ripuliti prima di alzarsi e lasciare il locale in condizioni penose ma finalmente soddisfatti.

Per un mesetto avevamo ripreso la nostra abituale routine in cui non mancavano mai i momenti in cui avrei dato piacere a tutti nel mio consolidato ruolo di bocca di rosa.

Oramai riuscivo a prendere in bocca il cazzo di mio padre e quello di mio fratello insieme.

Insieme li leccavo, li succhiavo, li mordevo e con la lingua titillavo il loro frenulo facendoli contrarre e gocciolare di "precum" come fontanelle sulla mia lingua.

Con le fauci aperte al massimo e le mani dietro ai loro glutei, li invitavo a chiavarmi la bocca insieme e loro per tutta risposta, con le mani dietro la mia testa, coordinavano le loro spinte con la pressione delle mie mani.

La sensibilità della mia lingua e delle mie labbra erano tali che percepivo subito dalle contrazioni dei loro membri se uno dei due stava per venire.

In quei casi me lo sfilavo di bocca e continuavo a succhiare solo l'altro sino al momento dello scampato pericolo in cui lo riprendevo in bocca.

Solitamente, era mio fratello che tendeva a venire per primo mentre mio padre, dopo la prima sborrata con me o mia madre, aveva una resistenza incredibile che mi permetteva di tenerlo in bocca anche per mezz'ora prima di farlo sborrare insieme a mio fratello.

Si, sborrare insieme perché quello era il mio gioco preferito quando li avevo entrambi dentro.

Succedeva così anche quando in coppia me li prendevo nella fica o nel buco del culo.

Anche in quei casi avevo acquisito una tale sensibilità dei muscoli vaginali o dello sfintere anale, da capire se uno di loro stava per venire riuscendo dunque per tempo a sfilarmelo per rimettermelo dentro sino a riuscire a farli sborrare insieme.. "Che goduria sentirli rantolare mentre il mio corpo veniva infiammato da una razione doppia di sperma: "Bocca di rosa! Culo di rosa! Fica di rosa! Ecco come mi sentivo nei momenti in cui traevo il massimo piacere insieme a mio padre e mio fratello.

Spesso partecipava anche la mamma a quei giochi distesa sotto di me a leccarmi la fica o seduta sul mio viso per farsi succhiare magari ancora piena di sperma.

Era passato circa un mese dicevo, da quella visita dei miei genitori al club privé quando una sera a cena mio padre ci aveva detto che avevano aperto un nuovo locale di scambio in una villa di campagna distante un paio d'ore di macchina da noi.

Alla fine della descrizione del locale e dopo una pausa in cui pareva riflettere, aveva detto rivolgendosi alla mamma:

-Mi piacerebbe andarlo a visitare insieme ai ragazzi, cosa ne pensi?-

A quella domanda la mamma si era illuminata in volto e dopo averci regalato un ammiccante e complice sorriso aveva risposto:

-Perché no!

Potremmo però andarci come coppie separate che non si conoscono.

Tu potresti entrare con Andrea e fare la figura del ricco porcone con la ragazzina viziosa mentre io insieme a Luca farei la figura della milf che si sollazza con un ragazzo.

Detto fatto!

Per quella circostanza io e mia madre ci eravamo vestite e truccate in modo da essere assolutamente irriconoscibili da chiunque.

Lei era truccata in modo pesante: Il viso imbrunito da un fard scuro e reso luminoso da una polvere dorata.

Le labbra marcate ed ingrandite da un rossetto anche lui scuro.

Una parrucca gonfia dai capelli rossi e ricci.

Un abbigliamento da vera troia con camicia nera scollata e aderente con i capezzoli puntati come proiettili.

Una minigonna rossa, calze autoreggenti nere e scarpe rosse con applicazioni in oro e dal tacco vertiginoso.

Mio fratello jeans, scarpe Klark (Chiaro regalo delle milf) e camicia bianca.

Mio padre in doppio petto gessato grigio mentre io che abitualmente esibivo una chioma lunga, folta e scura, me li ero schiariti e acconciati con lunghe trecce, le gote incipriate di rosa dello stesso colore del lucidalabbra gli occhiali da studentessa secchiona, minigonna a pieghe, calzettoni bianchi scarpe da tennis, ti shirt con la scritta New York.

Siamo entrati con una distanza di circa venti minuti.

Alla reception avevano chiesto i documenti solo agli uomini.

All'interno, di un grande salone illuminato da una tenue luce rossa, al centro del quale vi era la pista da ballo attigua al bar, vi erano diversi ambienti con tavoli e poltroncine di varie composizioni suddivisi da separé colorati.

Noi avevamo preso due tavoli vicini fingendo comunque, di non conoscerci.

Dopo avere perlustrato con lo sguardo l'ambiente ed essermi soffermata al bancone del bar, l'occhio mi era caduto su una figura che conoscevo bene, era il padre del mio fidanzato che conversava in modo assai confidenziale con una signora alquanto scollata.

Dopo un tonfo al cuore, ne avevo parlato con mio padre chiedendogli di andare via.

Lui dopo qualche minuto per riflettere, aveva fatto un cenno a mia madre e si erano appartati per discutere dalla faccenda.

Quando mio padre era tornato, mi sembrava alquanto rilassato e deciso a rilanciare.

Dopo avermi assicurata che ero assolutamente irriconoscibile, mi aveva detto che sarebbe andato a parlargli per stabilire con lui una sorta di complicità in cui avrebbero tenuto il segreto del loro incontro e delle donne in loro compagnia.

Mio padre gli aveva subito spiegato che io ero una minorenne americana (Mentendo ovviamente anche se davvero conoscevo bene l'inglese!) mentre la donna in sua compagnia era la sorella della moglie.. capito il porco bacchettone!

segue
scritto il
2023-03-10
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