La calda estate al villaggio vacanze. Capitolo 1

di
genere
dominazione

Marco rimase a guardare la moglie allontanarsi con la coppia di amici. Prima di svoltare Morgan sollevò un'ultima volta il vestito di Silvia, scoprendole il culo e dandole una sonora pacca sulle chiappe che la fece sobbalzare, dopodiché la pineta li nascose alla sua vista.
Marco entrò nel bungalow, rimanendo nudo come gli aveva ordinato Morgan, si sdraiò sul letto e iniziò a toccarsi il cazzo. Chiuse gli occhi, rivivendo ciò che era appena accaduto, l'amico che metteva in mostra le parti intime della moglie, che la toccava, le infilava un dito in figa. Marco aveva notato quanto il dito fosse bagnato, filamenti di umori della moglie colavano dalla figa quando l'amico aveva sfilato il dito. Possibile che Silvia si eccitasse così tanto ad essere trattata in quel modo? Chi se lo sarebbe aspettato?
Marco aumentò il ritmo della sega, era già così vicino a venire, il suo cazzettino durissimo. Si mise a fantasticare su cosa sarebbe potuto accadere durante la serata di ballo latino americano organizzata dal resort dove Morgan aveva accompagnato le due donne. Avrebbe trattato così sua moglie in pubblico, toccandola e mostrando ad altri uomini le sue parti intime? Si immagino' le loro mani sul corpo di Silvia, al centro delle attenzioni di un gruppo di maiali eccitati. Marco non ci poteva credere, neanche nei suoi desideri più segreti sperava che tutto questo sarebbe successo così in fretta.

Marco ricordo' come si erano conosciuti online, su un sito dove gli uomini si scambiavano storie, aneddoti, foto di esperienze di sottomissione e cuckold, annunci, ritrovi. La dinamica si era mostrata subito chiara, dopo le iniziali confidenze e confessioni Morgan si era rivelato il master e Marco gli si era sottomesso, con trepidazione ed eccitazione. Erano partiti i primi ordini, Morgan chiedeva a Marco di spogliarsi e mandare foto delle parti intime, d'indossare la biancheria della moglie, in casa e al lavoro, documentando tutto con foto e video. Morgan lo mandava in negozi di intimo facendogli comprare tanga, perizomi e autoreggenti. Marco doveva chiedere informazioni su taglie e ultimi modelli, chiarendo ogni volta l'inevitabile equivoco che la biancheria intima non era per la moglie, bensì per lui, spiegando alle commesse più curiose di stare seguendo gli ordini del suo Padrone.

I due uomini avevano scoperto di abitare a qualche decina di chilometri di distanza, ed infine si erano organizzati per incontrarsi. Avevano optato per un tour di degustazione di vini sulle colline attorno a Frascati. La scelta aveva permesso di passare diverso tempo liberi di parlare e coperti dalla privacy durante i trasferimenti in macchina da un vigneto all'altro, e di distendere i nervi con l'aiuto di un po' di alcool. Prima di salutarsi al termine della giornata era successo. Morgan aveva trovato un luogo appartato dove fermare la macchina, aveva sfilato i 20 centimetri di cazzo dai pantaloni e aveva ordinato a Marco di succhiarglielo come simbolo della sua sottomissione. Marco non attendeva altro, ed in quel momento masturbandosi sul lettino del bungalow riviveva quel suo primo pompino, naturalmente terminato con lo sperma di Morgan in bocca e con l'ingoio.
Marco non resistette più, il ricordo dello sperma dell'amico in bocca, quel sapore forte, il calore, la consistenza unica del seme denso lo fece sborrare addosso, e poi si assopì, travolto da quelle sensazioni.

Quando si risveglio' era ormai completamente buio. Si accorse di ciò che era successo e corse in bagno a pulirsi, togliendo la sborra ormai secca dalla pancia. Si ricordò dell'ordine dell'amico e non si rivestì, in ogni caso l'oscurità l'avrebbe nascosto agli occhi degli altri ospiti del resort. Si mise a lavare piatti e pentole, scopò e riordinò in veranda. Poi andò nel bungalow a fianco, dove alloggiava la coppia di amici. Rifece il letto, pulì in bagno, la cucina e la veranda. Infine si mise sulla sdraio, ancora nudo ma nascosto sotto una coperta. Com'era possibile che si eccitasse così tanto in quel ruolo, a servire e sottomettersi alle voglie di un altro uomo? Mentre puliva, nudo, spingeva il culo indietro, come per metterlo in mostra al Padrone, in un gesto di disponibilità e sottomissione. Marco riconosceva le capacità di Morgan, il suo saperci fare con le donne confrontato al suo impaccio e timidezza. Il suo sapersi imporre, prendere decisioni, stabilire la propria autorità. E poi quel bel cazzo, così più grande del suo, segno di virilità e superiorità maschile. Non si stupiva che la moglie ne fosse impressionata e lo preferisse al suo, era naturale, giusto così. La donna vuole il meglio e seleziona il partner con cui accoppiarsi in base alla qualità degli attributi sessuali e al rango del maschio nella catena sessuale. Morgan in quello gli era chiaramente superiore, Marco lo accettava e capiva la scelta di sua moglie. A questi pensieri Marco tornò ad eccitarsi, lo sentiva già così duro.
Che ore erano? Le 11 e mezza erano passate da un pezzo, non sarebbero dovuti rientrare ormai? A meno che dopo i balli si fossero intrattenuti ancora con qualcuno? Ah, eccoli finalmente! Marco vide tre figure avvicinarsi, erano loro, riconobbe Morgan più alto al centro e le due donne al suo fianco. Ma cosa vestiva ora sua moglie? Quando furono più vicini si accorse che Silvia era nuda. Tutto era esposto, il vestito era arrotolato in vita, lasciando scoperti figa e culo e le sue belle tettine. Marco si ricordò dell'ordine di Morgan, gettò via la coperta e attese il ritorno dei tre col cazzo in tiro.

(Continua. Per scrivermi,

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scritto il
2023-03-26
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