Lezioni di Anatomia - Cap. V - ... Un finale da 30 e lode per le due studentesse
di
Baal
genere
prime esperienze
Nell’immaginario di Lara, infatti, lo studio sarebbe partito dall’esame del membro a riposo di Max, per poi stupire l’amica con quelli che aveva denominato “effetti speciali”. Ciò che non aveva considerato era l’effetto che la situazione avrebbe suscitato nel suo compagno, conducendolo ad un’erezione ben visibile nei boxer attillati.
Martina sorrise, accennando un “magari facciamo un’altra volta?”, ma fu ignorata dalla coppia.
Lara la invitò a mettersi accanto a lei…ed in pochi istanti Max si ritrovò in boxer, davanti alle due ragazze inginocchiate, sugli asciugamani.
Lara con due dita scostò l’elastico del boxer, scoprendo il pene in erezione del suo uomo: Martina arrossì, Max visse l’attimo come una liberazione. Rapidamente versò del sapone liquido sul palmo, ma si fermò un istante quando Max disse “meglio toglierlo, questo”, ed alzandosi, si sfilò i boxer.
L’uomo rimase pochi secondi in piedi, col membro teso ed i testicoli penzolanti a meno di mezzo metro dalle due ragazze in ginocchio, per poi riaccomodarsi.
Lara infilò la mano sinistra, libera dal sapone, nella bacinella, e – impugnando il pene del Padrone - scoprì la base della cappella, l’unica porzione ancora non liberata dalla pelle.
Immediatamente Max sussultò tra le dita della sua compagna, ed il glande parve gonfiarsi, per essere dapprima carezzato dalla mano bagnata, per poi essere, dall’altra, ricoperta di sapone. Lara iniziò così un lavaggio dell’asta a due mani, sotto lo sguardo semimpietrito della sua amica di sempre, cui si rivolse, anche per rompere il breve silenzio, invitandola a versarle un altro po’ di sapone.
“Anzi”, cambiò idea mentre Martina si apprestava ad aiutarla nel modo richiesto, “aspetta che bagno i testicoli e tu ce lo spruzzi su”. Martina si limitò a fare un cenno con la testa e deglutire sonoramente…poi, provò a spruzzare, ma il sapone colò sull’asciugamano. “Più vicino, Marti”..e Martina appoggiò il beccuccio del sapone sullo scroto di Max, sfiorandolo col dorso delle dita e compiendo istintivamente uno scatto all’indietro, ritirando la mano.
“Daiiiii”, la rimbrottò Lara, suscitando il balbettio di Martina che mormorò un “pensavo di dare fastidio…”. “Seeeee….ti sembra infastidito?”, rise Lara agitando l’asta rigida tra le mani, “dai…sapone!”.
Martina obbedi, stando rigorosamente attenta a poggiare il dorso delle dita il meno possibile, ma non potè non trovare un certo sollievo nello sfiorare la pelle del maschio, al punto da osservare “è morbida..”, per poi bloccare la sua verbalizzazione.
Lara massaggiò i testicoli, sfiorò il perineo, tornò a scorrere le mani sull’asta, poi prese un asciugamano, e compì gli stessi movimenti, stavolta con fine apparentemente diverso.
Tutto era pronto…..e la lezione potè iniziare.
Lara chiese a Martina di leggere ad alta voce, dal manuale, la descrizione dell’apparato genitale maschile e - tenendo con le mani il pene duro di Max, e appoggiando le palle del maschio sul suo palmo - poteva indicare all’amica “io ho capito così”, quando si introduceva un nuovo nome scientifico.
Fu particolarmente eccitante, per Max, sentire quasi il respiro delle ragazze sul proprio membro, quando si misero a discutere sulla corretta individuazione di alcuni vasi sanguigni principali, i visi vicini vicini…..
Stava godendosi l’eccitazione di quel momento, quando “splash”, le ragazze, praticamente insieme, urtarono la bacinella rimasta ai loro piedi, fortunatamente con poco danno ma con la conseguenza che tutti decisero di liberare il pavimento dall’ostacolo.
Questa piccola distrazione, unitamente al tempo trascorso, portò ad un lieve affievolimento dell’erezione di Max. “E no, adesso non ci puoi privare della strumentazione!”, esclamò Lara…e Max dovette quasi mordersi la lingua per non promettere una sonora sculacciata alla sua impertinente Sub…
Dal canto suo, Lara era stata fino a quel momento davvero fiera di sé stessa: aveva organizzato una situazione che sapeva essere molto eccitante per il suo uomo, e lo aveva fatto con audacia, ma senza sporcare il rapporto con la pudica Martina.
Vedere la sua amica esaminare il cazzo che lei conosceva così bene, percepire il suo viso affiancato al proprio, mentre potevano percepire l’odore di maschio e di sapone, e potevano respirare sul membro virile che teneva tra le mani, la faceva bagnare. Avrebbe voluto dirlo a Max. “sono bagnata…e mi sento una bravissima geisha per come ho organizzato tutto…vorrei che come premio, me lo mettesse dentro, Padrone”. Sapeva che lo avrebbe reso ancora più fiero di lei. Ma lui percepiva, lei lo leggeva dai suoi occhi, come lui in fondo sapeva leggerle dentro da sempre. Voleva continuare..voleva spingersi più in là che poteva….
Max approfittò della pausa per bere un bicchiere d’acqua….provò a proporre del vino, ma suscitò solo la ribellione delle ragazze, che non apprezzavano gli alcolici, e che ribatterono ipotizzando – sacrilegio! - un brindisi a base dei più disparati centrifugati e succhi di frutta….
Fu in quella pausa che Martina, che pure aveva cercato fino a quel momento di non manifestare particolare nervosismo, percepì che la sua amica aveva avuto una bella idea…
Le piaceva sentirsi introdotta nell’intimità che lei non aveva mai vissuto, ma farlo in punta di piedi, senza mettersi in gioco veramente.
Gli uomini l’avevano sempre messa a disagio. Non voleva interagire intimamente con i maschi, non se la sentiva, voleva restare nel suo mondo fatto di studi, letture, hobby, sport…dove Lara aveva il ruolo di finestra sul mondo che lei stessa sapeva essere “reale”, lontano dal rifugio che si era creata.
Quel pomeriggio, però, fu più che mai grata a Lara: le stava consentendo di vivere ore da donna, ed anche di comprendere le proprie reazioni, conoscendo davvero di più la sua amica. “Grazie, Lara”, pensava,”…grazie, grazie, grazie..”.
E mentre superava i suoi taboo, guardava il pene semiduro di Max, avrebbe voluto toccarlo ancora, ma per bene stavolta, non come prima…..Si sorprese a battere le mani e dire “allora si studia? L’esame non è così lontano”.
Max si riaccomodò.. tutti percepirono che qualcosa nell’aria era cambiato.
Il Maschio si sentì quindi di replicare: “si, ma tu sei una pigrona, lasci fare tutto a Lara”…e qui la Sub sentì un brivido…avevano esagerato? Martina si sarebbe ritirata, dopo quell’esortazione a riprendere il loro gioco di studio? Affatto….la ragazza fu sentita protestare con decisione, rivendicando che lei era curiosissima di praticare! Max comprese che poteva rientrare nei panni che sentiva più naturali, e decise di incrementare il suo tasso di iniziativa: “ok, vediamo…”.
Le ragazze raggiunsero di nuovo il posto ai piedi di Max, si scambiarono un’occhiata, e Lara afferrò il pene del Dom, iniziando un “su e giù” che Martina non conosceva, e che condusse in pochi istanti il maschio alla completa erezione.
Avevano da poco ripreso a denominare corpi cavernosi e vasi sanguigni, quando Max disse “Lara, devi bagnarlo un po’”. Martina non comprese, e l’amica spiegò “lo stiamo maneggiando troppo, e sfregare la pelle senza alcuna lubrificazione gli porta fastidio”. “La bacinella l’abbiamo spostata, mannaggia….” E detto questo, imboccò il membro duro di Max.
Quest’ultimo rimase estasiato dall’iniziativa della sua giovane compagna, e rivolse un’occhiata a Martina, che teneva gli occhi fissi sulla scena, ma non potè trattenere un sospiro di gratitudine.
Dopo una decina di affondi, Lara tornò al suo professionale contegno..dicendo a Martina: “Adesso possiamo continuare…”.
Ma nell’aria si acuì il cambiamento della situazione, e lo stravolgimento degli equilibri – già di per sé borderline, visto il contesto – attendeva soltanto sviluppi…che non tardarono a sopraggiungere, quando la lettura del manuale, da parte di Martina, interessò la parte che descriva i testicoli, i condotti spermatici, l’espulsione dello sperma per la fecondazione…
Lara massaggiò i testicoli di Max, per poi rivolgersi a Martina…”adesso devi studiare l’espulsione”…iniziò una devota sega, lasciando scorrere la mano libera dallo scroto lungo l’asta…
Non era stata mai brava, Lara, a fare le seghe…le piaceva stringere il cazzo, ma la prolungata dedizione che il “su e giù” richiedeva, la stufava abbastanza presto.
Quindi, senza dire nulla se non un “mi fa male il polso, facciamo così..”, imboccòl nuovamente il pene del Padrone che, stavolta, annebbiato dall’eccitazione e leggermente frustrato dal non poter prendere iniziative che avrebbero potuto interrompere l’incanto, si solevòo lievemente, mettendosi più comodo.
Lara, se difettava nelle abilità manuali, eccelleva in quelle orali: da sempre Max elogiava il suo modo di asservire la bocca alla passione, e quel lavoretto non smentiva la bravura della fanciulla, che sospese la fellatio soltanto per afferrare la mano di Martina e portarla sulle palle di Max “tocca…poi sentirai contrarsi i muscoli pelvici..tieni qui la mano”.
Martina si avvicinò, carponi, e adesso era vicinissima ai due…Lara riprese il pompino, leccando lungo l’asta, e sfiorando a tratti con il mento la mano dell’amica.
Stavolta Max guardò negli occhi la loro ospite, che aveva la mano sul suo scroto, e le disse “massaggia piano, Marti”.
La ragazza obbedì, proprio mentre gli affondi di Lara si facevano più continui e regolari, e quasi non fece caso alla voce profonda del maschio che annunciava “tra poco!”. Lara si spostò e segò forte il cazzo di Max, quasi appoggiando il viso a quello di Martina, e mormorando – nei confronti di quest’ultima – un “guarda”, che annunciò il primo schizzo liberatorio…
Il seme colpì il viso delle due ragazze, e mentre Martina lanciò un gridolino, Lara le prese la mano che aveva istintivamente abbandonato i testicoli, e la accompagnò alla base del pene, che adesso – dopo un secondo schizzo che aveva raggiunto la maglia di Lara - si liberava del seme caldo, lasciandolo colare sui dorsi delle mani delle ragazze, sui polsi e lungo la mazza che si contraeva, mentre la giovane schiava rallentava il suo massaggio, e l’amica sentiva per la prima volta le pulsazioni del piacere maschile...
Quella scena sarebbe stata immortalata con sapienza su una tela, se qualcuno dei protagonisti avesse saputo dipingere…ma di certo aveva segnato i loro rapporti: avevano condiviso una splendida e seducente iniziazione erotica.
Max lanciò un profondo respiro, appagato e svuotato, per poi dire: “Adesso, studentesse, ripulite la strumentazione..e dopo l’intervallo diamo spazio a dubbi e domande”.
La risata delle ragazze cancellò ogni accenno d’imbarazzo, e l’uomo godè ancora del loro tocco, mentre 4 mani femminile si prendevano cura del suo cazzo e delle sue palle, e Lara e Martina esclamavano: “si, prof!!!”.
(per commenti e confronti: padrone1978@gmail.com)
Martina sorrise, accennando un “magari facciamo un’altra volta?”, ma fu ignorata dalla coppia.
Lara la invitò a mettersi accanto a lei…ed in pochi istanti Max si ritrovò in boxer, davanti alle due ragazze inginocchiate, sugli asciugamani.
Lara con due dita scostò l’elastico del boxer, scoprendo il pene in erezione del suo uomo: Martina arrossì, Max visse l’attimo come una liberazione. Rapidamente versò del sapone liquido sul palmo, ma si fermò un istante quando Max disse “meglio toglierlo, questo”, ed alzandosi, si sfilò i boxer.
L’uomo rimase pochi secondi in piedi, col membro teso ed i testicoli penzolanti a meno di mezzo metro dalle due ragazze in ginocchio, per poi riaccomodarsi.
Lara infilò la mano sinistra, libera dal sapone, nella bacinella, e – impugnando il pene del Padrone - scoprì la base della cappella, l’unica porzione ancora non liberata dalla pelle.
Immediatamente Max sussultò tra le dita della sua compagna, ed il glande parve gonfiarsi, per essere dapprima carezzato dalla mano bagnata, per poi essere, dall’altra, ricoperta di sapone. Lara iniziò così un lavaggio dell’asta a due mani, sotto lo sguardo semimpietrito della sua amica di sempre, cui si rivolse, anche per rompere il breve silenzio, invitandola a versarle un altro po’ di sapone.
“Anzi”, cambiò idea mentre Martina si apprestava ad aiutarla nel modo richiesto, “aspetta che bagno i testicoli e tu ce lo spruzzi su”. Martina si limitò a fare un cenno con la testa e deglutire sonoramente…poi, provò a spruzzare, ma il sapone colò sull’asciugamano. “Più vicino, Marti”..e Martina appoggiò il beccuccio del sapone sullo scroto di Max, sfiorandolo col dorso delle dita e compiendo istintivamente uno scatto all’indietro, ritirando la mano.
“Daiiiii”, la rimbrottò Lara, suscitando il balbettio di Martina che mormorò un “pensavo di dare fastidio…”. “Seeeee….ti sembra infastidito?”, rise Lara agitando l’asta rigida tra le mani, “dai…sapone!”.
Martina obbedi, stando rigorosamente attenta a poggiare il dorso delle dita il meno possibile, ma non potè non trovare un certo sollievo nello sfiorare la pelle del maschio, al punto da osservare “è morbida..”, per poi bloccare la sua verbalizzazione.
Lara massaggiò i testicoli, sfiorò il perineo, tornò a scorrere le mani sull’asta, poi prese un asciugamano, e compì gli stessi movimenti, stavolta con fine apparentemente diverso.
Tutto era pronto…..e la lezione potè iniziare.
Lara chiese a Martina di leggere ad alta voce, dal manuale, la descrizione dell’apparato genitale maschile e - tenendo con le mani il pene duro di Max, e appoggiando le palle del maschio sul suo palmo - poteva indicare all’amica “io ho capito così”, quando si introduceva un nuovo nome scientifico.
Fu particolarmente eccitante, per Max, sentire quasi il respiro delle ragazze sul proprio membro, quando si misero a discutere sulla corretta individuazione di alcuni vasi sanguigni principali, i visi vicini vicini…..
Stava godendosi l’eccitazione di quel momento, quando “splash”, le ragazze, praticamente insieme, urtarono la bacinella rimasta ai loro piedi, fortunatamente con poco danno ma con la conseguenza che tutti decisero di liberare il pavimento dall’ostacolo.
Questa piccola distrazione, unitamente al tempo trascorso, portò ad un lieve affievolimento dell’erezione di Max. “E no, adesso non ci puoi privare della strumentazione!”, esclamò Lara…e Max dovette quasi mordersi la lingua per non promettere una sonora sculacciata alla sua impertinente Sub…
Dal canto suo, Lara era stata fino a quel momento davvero fiera di sé stessa: aveva organizzato una situazione che sapeva essere molto eccitante per il suo uomo, e lo aveva fatto con audacia, ma senza sporcare il rapporto con la pudica Martina.
Vedere la sua amica esaminare il cazzo che lei conosceva così bene, percepire il suo viso affiancato al proprio, mentre potevano percepire l’odore di maschio e di sapone, e potevano respirare sul membro virile che teneva tra le mani, la faceva bagnare. Avrebbe voluto dirlo a Max. “sono bagnata…e mi sento una bravissima geisha per come ho organizzato tutto…vorrei che come premio, me lo mettesse dentro, Padrone”. Sapeva che lo avrebbe reso ancora più fiero di lei. Ma lui percepiva, lei lo leggeva dai suoi occhi, come lui in fondo sapeva leggerle dentro da sempre. Voleva continuare..voleva spingersi più in là che poteva….
Max approfittò della pausa per bere un bicchiere d’acqua….provò a proporre del vino, ma suscitò solo la ribellione delle ragazze, che non apprezzavano gli alcolici, e che ribatterono ipotizzando – sacrilegio! - un brindisi a base dei più disparati centrifugati e succhi di frutta….
Fu in quella pausa che Martina, che pure aveva cercato fino a quel momento di non manifestare particolare nervosismo, percepì che la sua amica aveva avuto una bella idea…
Le piaceva sentirsi introdotta nell’intimità che lei non aveva mai vissuto, ma farlo in punta di piedi, senza mettersi in gioco veramente.
Gli uomini l’avevano sempre messa a disagio. Non voleva interagire intimamente con i maschi, non se la sentiva, voleva restare nel suo mondo fatto di studi, letture, hobby, sport…dove Lara aveva il ruolo di finestra sul mondo che lei stessa sapeva essere “reale”, lontano dal rifugio che si era creata.
Quel pomeriggio, però, fu più che mai grata a Lara: le stava consentendo di vivere ore da donna, ed anche di comprendere le proprie reazioni, conoscendo davvero di più la sua amica. “Grazie, Lara”, pensava,”…grazie, grazie, grazie..”.
E mentre superava i suoi taboo, guardava il pene semiduro di Max, avrebbe voluto toccarlo ancora, ma per bene stavolta, non come prima…..Si sorprese a battere le mani e dire “allora si studia? L’esame non è così lontano”.
Max si riaccomodò.. tutti percepirono che qualcosa nell’aria era cambiato.
Il Maschio si sentì quindi di replicare: “si, ma tu sei una pigrona, lasci fare tutto a Lara”…e qui la Sub sentì un brivido…avevano esagerato? Martina si sarebbe ritirata, dopo quell’esortazione a riprendere il loro gioco di studio? Affatto….la ragazza fu sentita protestare con decisione, rivendicando che lei era curiosissima di praticare! Max comprese che poteva rientrare nei panni che sentiva più naturali, e decise di incrementare il suo tasso di iniziativa: “ok, vediamo…”.
Le ragazze raggiunsero di nuovo il posto ai piedi di Max, si scambiarono un’occhiata, e Lara afferrò il pene del Dom, iniziando un “su e giù” che Martina non conosceva, e che condusse in pochi istanti il maschio alla completa erezione.
Avevano da poco ripreso a denominare corpi cavernosi e vasi sanguigni, quando Max disse “Lara, devi bagnarlo un po’”. Martina non comprese, e l’amica spiegò “lo stiamo maneggiando troppo, e sfregare la pelle senza alcuna lubrificazione gli porta fastidio”. “La bacinella l’abbiamo spostata, mannaggia….” E detto questo, imboccò il membro duro di Max.
Quest’ultimo rimase estasiato dall’iniziativa della sua giovane compagna, e rivolse un’occhiata a Martina, che teneva gli occhi fissi sulla scena, ma non potè trattenere un sospiro di gratitudine.
Dopo una decina di affondi, Lara tornò al suo professionale contegno..dicendo a Martina: “Adesso possiamo continuare…”.
Ma nell’aria si acuì il cambiamento della situazione, e lo stravolgimento degli equilibri – già di per sé borderline, visto il contesto – attendeva soltanto sviluppi…che non tardarono a sopraggiungere, quando la lettura del manuale, da parte di Martina, interessò la parte che descriva i testicoli, i condotti spermatici, l’espulsione dello sperma per la fecondazione…
Lara massaggiò i testicoli di Max, per poi rivolgersi a Martina…”adesso devi studiare l’espulsione”…iniziò una devota sega, lasciando scorrere la mano libera dallo scroto lungo l’asta…
Non era stata mai brava, Lara, a fare le seghe…le piaceva stringere il cazzo, ma la prolungata dedizione che il “su e giù” richiedeva, la stufava abbastanza presto.
Quindi, senza dire nulla se non un “mi fa male il polso, facciamo così..”, imboccòl nuovamente il pene del Padrone che, stavolta, annebbiato dall’eccitazione e leggermente frustrato dal non poter prendere iniziative che avrebbero potuto interrompere l’incanto, si solevòo lievemente, mettendosi più comodo.
Lara, se difettava nelle abilità manuali, eccelleva in quelle orali: da sempre Max elogiava il suo modo di asservire la bocca alla passione, e quel lavoretto non smentiva la bravura della fanciulla, che sospese la fellatio soltanto per afferrare la mano di Martina e portarla sulle palle di Max “tocca…poi sentirai contrarsi i muscoli pelvici..tieni qui la mano”.
Martina si avvicinò, carponi, e adesso era vicinissima ai due…Lara riprese il pompino, leccando lungo l’asta, e sfiorando a tratti con il mento la mano dell’amica.
Stavolta Max guardò negli occhi la loro ospite, che aveva la mano sul suo scroto, e le disse “massaggia piano, Marti”.
La ragazza obbedì, proprio mentre gli affondi di Lara si facevano più continui e regolari, e quasi non fece caso alla voce profonda del maschio che annunciava “tra poco!”. Lara si spostò e segò forte il cazzo di Max, quasi appoggiando il viso a quello di Martina, e mormorando – nei confronti di quest’ultima – un “guarda”, che annunciò il primo schizzo liberatorio…
Il seme colpì il viso delle due ragazze, e mentre Martina lanciò un gridolino, Lara le prese la mano che aveva istintivamente abbandonato i testicoli, e la accompagnò alla base del pene, che adesso – dopo un secondo schizzo che aveva raggiunto la maglia di Lara - si liberava del seme caldo, lasciandolo colare sui dorsi delle mani delle ragazze, sui polsi e lungo la mazza che si contraeva, mentre la giovane schiava rallentava il suo massaggio, e l’amica sentiva per la prima volta le pulsazioni del piacere maschile...
Quella scena sarebbe stata immortalata con sapienza su una tela, se qualcuno dei protagonisti avesse saputo dipingere…ma di certo aveva segnato i loro rapporti: avevano condiviso una splendida e seducente iniziazione erotica.
Max lanciò un profondo respiro, appagato e svuotato, per poi dire: “Adesso, studentesse, ripulite la strumentazione..e dopo l’intervallo diamo spazio a dubbi e domande”.
La risata delle ragazze cancellò ogni accenno d’imbarazzo, e l’uomo godè ancora del loro tocco, mentre 4 mani femminile si prendevano cura del suo cazzo e delle sue palle, e Lara e Martina esclamavano: “si, prof!!!”.
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Federica
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