La testimone di nozze - Cap.IV

di
genere
tradimenti

Ammetto che quell’orgasmo intenso, quel corpo nudo, e la sensazione dei suoi impercettibili movimenti mentre era ancora sopra di me, consentivano al mio cazzo di mantenere un certo turgore che, unito alla sensazione calda che mi dava l’affogare nella sua figa, e la percezione del mio seme in lei, prolungavano la sensazione paradisiaca del momento.
Ci staccammo, per non sporcare il divano nuovo, e darci una sistemata in bagno. La distanza durò pochi minuti, e ci fece compagnia un silenzio interrotto da battute – adesso sì, lo ammetto – semi imbarazzate. Per esperienza sapevo che questo è il momento più delicato: si prende atto del tradimento, sorge un senso di colpa che può offuscare il piacere provato…Fortunatamente, mi rimisi i boxer, riempiendo i calici. Ada tornò da me nuda come l’avevo lasciata, con in mano un asciugamano che ripose sul divano, sedendosi con me e allungando le sue gambe sulle mie. Era splendida, sexy, e brindammo ancora.
Parlammo per un’oretta, di lei, del suo lavoro, del suo matrimonio. Mi confessò quanto le mancava il sentirsi desiderata, la quotidianità che con le nozze aveva sospirato di ottenere, il calore che era stata per lungo tempo costretta a reprimere.
La verità era che una donna – pur seria ed innamorata – non può fare a meno di quotidiane attenzioni, e Vladimiro non la scopava neanche tutte le volte che riuscivano a stare insieme. Tale situazione mi turbò (non se la meritava una vita infelice), ma i maschietti che leggono immagineranno quanto mi eccitò…
Mi chiese di restare, con la scusa che avevamo alzato un po’ il gomito. Accettai, ma chiamai mia moglie che di certo non avrebbe approvato, fingendo di essere tornato in albergo.
Ada non si rivestì, e adorai la disinvoltura con cui mi mostrava la sua nudità.
Andammo a letto, e iniziai a baciarla dolcemente. Si eccitò quasi subito, e per me fu lo stesso. Ostentai i boxer gonfi.
“sei di nuovo duro, Max”
“spero non ti spiaccia troppo”, replicai.
“per niente…mi piace il tuo cazzo”
“mostrami quanto”.
Mi sfilò i boxer, indugiando con lo sguardo sulla mia erezione. Non era abituata a tanto desiderio, non più almeno, lo si leggeva chiaramente nei suoi occhi, e quello sguardo rinvigorì il mio istinto predatorio.
“Voglio leccarti mentre me lo succhi, Ada”, le dissi, girandola su di me…era splendida anche da quella prospettiva, e leccai di nuovo la sua figa, mentre mi eccitava il suo respiro sul mio cazzo, che impugnava saldamente nel prologo di quello che fu uno splendido 69.
Affondai la lingua in lei, non tralasciando di stringere il suo culo, e beandomi del momento in cui il mio cazzo entrò nella sua bocca. Furono minuti splendidi, in cui le sensazioni, i sapori, l’immaginazione si rincorsero senza tregua…La sensazione del peccato, e dei suoi riccioli a farmi il solletico mentre Ada mi succhiava il cazzo…il sapore di una splendida femmina oscenamente offerta alle mie voglie… l’immaginazione di tutte le circostanze, del suo movimento devoto su un cazzo in quel momento senza volto…
Si girò per dirmi che non voleva venire così, che mi voleva dentro. Appoggiai le sue gambe sulle mie spalle, dopo averla voltata sulla schiena, e stavolta fui io a farmi largo in lei… Il suo seno dondolava sotto i miei colpi, dapprima abbastanza lenti, poi più rapidi…
“E quindi ti piace il mio cazzo…”
“s…siiii”
“perché ti piace, Ada”
“è…è durissimo…largo…grosso…”
“ti piace perché ti riempie?”
“oh..oh,si, Max..non smettere..”
“me lo devi dire”, le ordinai, sempre più arrapato, mentre le baciavo i piedini, le caviglie…
“Si..hai un cazzo grosso, bellissimo…scopamiii”
“dimmelo che non sei abituata, che vuoi essere riempita”
“siiiii…..sei un porco….durissimo..aprimiiii”
Percepii che stava per venire, e mi concentrai nella scopata…Mi piacque sentire che mi chiamava a sé…la coprii col mio corpo mentre il mio cazzo la conduce ad un orgasmo che la sconquassò…Non uscii da lei, baciandola con passione, continuando a muovere il bacino. Nella sua figa ci stavo benissimo, ed il suo corpo mi eccitava. Le dissi “girati”, mentre mi sollevavo da lei, ed anche la sua mossa impacciata trasparì voglia mista a disabitudine. Con un colpo secco la presi alla pecorina. Sospirava, e adesso la colonna sonora era data dal solo suo ansimare. Ero sudato, eccitato, e la vista del suo corpo culo all’aria – un culo splendido – e dei suoi piedini sul materasso mi resero quasi una furia…le dissi “vengo, Ada”, per saggiare se il primo round – quando l’avevo riempita – fosse stato un caso..No, mi incitò a godere, e la riempii affondando in lei, carezzandole il culo…
Spossati, la notte ci accolse così, nudi…io svuotato, lei riempita.

Per commenti e confronti: padrone1978@gmail.com
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scritto il
2023-05-29
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