Un pompino dalla mia mamma.
di
Incest 2021
genere
incesti
Ero già vestito per andare alla mia prima lezione.
Avevo appena finito di consumare la mia colazione e mi ero alzato per uscire quando mia madre che sedeva di fronte a me, mi aveva chiesto di avvicinarmi.
Credendo che volesse darmi un bacio augurale per il mio primo giorno all'università, mi ero chinato su di lei per baciarla e prima ancora del contatto delle mie labbra con la sua fronte, avevo sentito la sua mano premere sulla patta dei miei pantaloni.
Al mio scatto di sorpresa lei, portandosi il dito sulle labbra "Scccccc" mi aveva chiesto di tacere e rimanere fermo dov'ero.
Poi mi aveva slacciato la cintura dei jeans e dopo aver abbassato la cerniera e le mutande, aveva iniziato ad accarezzarmi lo scroto ed il pisello che scivolava molle tra le sue dita.
Naturalmente, benché si trattasse di mia madre, la naturale reazione non era tardata e non appena l'erezione l'aveva permesso, aveva cominciato a leccarmi facendo scivolare la lingua dai testicoli sino alla cappella con pennellata lievi ed umide che ad ogni passaggio aumentava la mia eccitazione sino a farmelo diventare duro come mai l'avevo visto prima.
Con gli occhi chiusi mi sortiva naturale il confronto con la mia ragazza ed anche con tutte le altre che me lo avevano succhiato prima.
Era davvero un'atra cosa!
Erano movimenti lenti e sapienti con la lingua che cambiava in continuazione forma, misura e consistenza.
Morbida e vellutata quando scivolava dai coglioni sino alla cappella.
Dura ed aguzza quando picchiettava sul frenulo provocandomi brividi di piacere e rapide contrazioni.
Calda e avvolgente quando con la verga in bocca me l'avvolgeva con la lingua morbida come seta o rapida con stilettate nervose.
E poi, i risucchi liquidi e rumorosi sino al servizio finale fatto di dentro e fuori con la bocca piena della sua saliva ed i miei umori che fuoruscivano oramai copiosi dal mio forellino uretrale posta a guardia della capocchia oramai gonfia e livida come una prugna.
Con le mani dietro la sua testa ne accompagnavo i movimenti sino a che: "Mamma sto per venire!" quelle mie parole soffocate dall'orgasmo ormai vicinissimo volevano essere un invito a staccare la bocca ed invece, a quel grido, mia madre con le mani dietro le mie natiche, mi aveva stretta a se lasciando che le inondassi la bocca di sperma.. "Vengo mamma..vengo.. sborro.. sborroooo"
Alla fine quando tutto sembrava finito, mia madre mi aveva strizzato il cazzo oramai molle e con la lingua come fosse una gattina mi aveva ripulito da ogni traccia del mio piacere.
-Buono!-
Mi aveva detto mentre mi rimetteva in ordine le mutande ed i pantaloni aggiungendo poi:
-Bellissimo e gustosissimo con una sola piccola pecca: Sei troppo peloso e poi è un pelo duro ed ispido.
La prossima volta provvederò io stessa a raderti e renderti liscio come piace a me.-
segue
Avevo appena finito di consumare la mia colazione e mi ero alzato per uscire quando mia madre che sedeva di fronte a me, mi aveva chiesto di avvicinarmi.
Credendo che volesse darmi un bacio augurale per il mio primo giorno all'università, mi ero chinato su di lei per baciarla e prima ancora del contatto delle mie labbra con la sua fronte, avevo sentito la sua mano premere sulla patta dei miei pantaloni.
Al mio scatto di sorpresa lei, portandosi il dito sulle labbra "Scccccc" mi aveva chiesto di tacere e rimanere fermo dov'ero.
Poi mi aveva slacciato la cintura dei jeans e dopo aver abbassato la cerniera e le mutande, aveva iniziato ad accarezzarmi lo scroto ed il pisello che scivolava molle tra le sue dita.
Naturalmente, benché si trattasse di mia madre, la naturale reazione non era tardata e non appena l'erezione l'aveva permesso, aveva cominciato a leccarmi facendo scivolare la lingua dai testicoli sino alla cappella con pennellata lievi ed umide che ad ogni passaggio aumentava la mia eccitazione sino a farmelo diventare duro come mai l'avevo visto prima.
Con gli occhi chiusi mi sortiva naturale il confronto con la mia ragazza ed anche con tutte le altre che me lo avevano succhiato prima.
Era davvero un'atra cosa!
Erano movimenti lenti e sapienti con la lingua che cambiava in continuazione forma, misura e consistenza.
Morbida e vellutata quando scivolava dai coglioni sino alla cappella.
Dura ed aguzza quando picchiettava sul frenulo provocandomi brividi di piacere e rapide contrazioni.
Calda e avvolgente quando con la verga in bocca me l'avvolgeva con la lingua morbida come seta o rapida con stilettate nervose.
E poi, i risucchi liquidi e rumorosi sino al servizio finale fatto di dentro e fuori con la bocca piena della sua saliva ed i miei umori che fuoruscivano oramai copiosi dal mio forellino uretrale posta a guardia della capocchia oramai gonfia e livida come una prugna.
Con le mani dietro la sua testa ne accompagnavo i movimenti sino a che: "Mamma sto per venire!" quelle mie parole soffocate dall'orgasmo ormai vicinissimo volevano essere un invito a staccare la bocca ed invece, a quel grido, mia madre con le mani dietro le mie natiche, mi aveva stretta a se lasciando che le inondassi la bocca di sperma.. "Vengo mamma..vengo.. sborro.. sborroooo"
Alla fine quando tutto sembrava finito, mia madre mi aveva strizzato il cazzo oramai molle e con la lingua come fosse una gattina mi aveva ripulito da ogni traccia del mio piacere.
-Buono!-
Mi aveva detto mentre mi rimetteva in ordine le mutande ed i pantaloni aggiungendo poi:
-Bellissimo e gustosissimo con una sola piccola pecca: Sei troppo peloso e poi è un pelo duro ed ispido.
La prossima volta provvederò io stessa a raderti e renderti liscio come piace a me.-
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