Matrimonio femdom (5) Al servizio della Dea
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Sine Nomine
genere
dominazione
Matrimonio femdom (5) Al servizio della Dea.
Racconto di pura fantasia
Sono quasi le 22 di mercoledì e Matteo e’ da due ore in ginocchio e nudo in attesa del ritorno della moglie Giulia, la sua Padrona. Non alzarsi, gli ordini sono quelli questi e lui non può disubbidire alle disposizioni della sua proprietaria. Finalmente lei arriva, “Bentornata Padrona” e si prostra per baciarle i piedi in segno di saluto. La giovane e bellissima moglie, come sempre non lo degna di uno sguardo, si siede sul divano e lui, camminando a quattro zampe, si avvicina per toglierle le scarpe e massaggiarle i piedi, sperando che lei gli ordini di leccarli. “Sono stata prendere un aperitivo con Alex, dice lei , non ho fame , sparecchia e metti via la cena”. “Non deve darmi spiegazioni, Padrona, lei può fare quello che vuole, io…” Lo schiavo non può finire la frase perché gli arriva uno schiaffo in faccia. “Non osare interrompermi e non parlare senza permesso, verme, non ti stavo dando alcune spiegazione, avevo solo iniziato a dirti cosa dovrai fare nelle prossime settimane”, lui si prostra e dice “Mi perdoni Padrona, sono il solito idiota, chiedo scusa”. “Bene, allora stai zitto ed ascolta, le prossime due settimane siamo entrambe in ferie, io ho concordato con Alex una vacanza in Sardegna, solo io e lui, lo sai bene che non tradisco il patto di discrezione. Per lui sei solo un ingenuo cornuto, gli ho detto che devi rimanere in città per impegni di lavoro e che mi crederai in vacanza con una mia amica. Capito?” “ Si Padrona, la ringrazio per la sua comprensione “. “Bene, però non posso lasciarti a casa da solo, in fondo anche i cani, quando i proprietari vanno in vacanza, vengono a volte affidati ad altri. Quindi, visto che mia mamma, la tua Dea, merita un po’ di riposo ed ha sempre sognato di avere una donna di servizio, verrà qui per 15 giorni e tu le farai da domestica. Per l’occasione dovrai indossare sempre biancheria femminile ed un abito da sissy maid, sai cos’è? Certo che un segaiolo masochista come te lo sa. Capito schiavo ?” “Certo Padrona, sono lieto di poter servire la Dea Luciana, ma per l’abito come facciamo?”. Lei si alza e dice “ Ci ho pensato io da tempo, seguimi in camera strisciando come il verme che sei”. Arrivati in camera lei tira fuori dall’armadio un voluminoso pacco contenente tutto il necessario, biancheria femminile, calze di nylon, abito da sissy con tanto di grembuilino e crestina e scarpe nere con tacco. “Alzati ed indossalo”. Lui si alza leggermente imbarazzato, non per il fatto di dover indossare l’abito da cameriera ma perché non è’ abituato a stare in piedi in presenza della moglie. “Ma sei una meraviglia! Mi pento di non avertelo fatto indossare prima, con la mia idea di farti stare sempre nudo, mi viene voglia di fare sesso, vai a prendere lo strapon grande, mettimelo in vita e poi vai a pecora sul letto, svelto!”, “ Subito Padrona, grazie mia superba signora”.
Sabato mattina arriva la madre, la signora Luciana, splendida donna di 47 anni, vedova da oltre un decennio, entra in casa accompagnata dalla figlia che è andata a prenderla al paese. Immediatamente Matteo, come sempre nudo con gabbietta castità, si prostra ai piedi delle due donne “Bentornata Padrona, benvenuta Dea” e le omaggia baciando prima i piedi della moglie e poi quelli della suocera. “Vieni mamma, visto? L’omuncolo sta sempre così in casa, adesso pranziamo io te a tavola ed il verme ai nostri piedi con i nostri avanzi, poi indosserà il suo vestito da sissy maid e comincerà il servizio ai tuoi ordini, mi raccomando, come ti ho spiegato in macchina, tu non devi muovere un dito, fa tutto lui, non ringraziarlo mai, dagli ordini secchi e puniscilo per ogni minimo errore, non dovendo andare al lavoro può tranquillo dormire sul tappeto vicino al letto, nudo naturalmente, tieni presente che il suo massimo premio consiste nell’avere il permesso di leccarti i piedi. Lui sa dove sono i frustìni e gli strapon, se vuoi provare ad usarli, ti assicuro che e’ divertente, un’altra cosa che mi raccomando ancora e’ di utilizzarlo come cesso umano per la pipì e come carta igienica, vedrai quanto e’ piacevole”. Poi rivolgendosi al marito, ancora prostrato ai piedi di madre e figlia: “Capito, schiavo? Non deludermi e non farmi fare brutte figure, altrimenti quando torno non ti immagini nemmeno cosa ti aspetta”. “Non la deluderò Padrona, sono a completa disposizione per la Dea”. Nel pomeriggio Giulia parte con il suo boy friend attuale, Alex, e Matteo, indossati i panni della sissy, si mette diligentemente al servizio di Luciana, la Dea. Nei primi giorni la donna ha difficoltà ad entrare nel ruolo della dominatrice e si limita a farsi servire, lo spirito di sottomesso dello schiavo, però, emerge è paradossalmente e’ lui a suggerire alla suocera come umiliarlo con frasi, strisciando ai suoi piedi e con richieste tipo “la prego Dea, mi permetta di assaporare la sua divina pioggia dorata” oppure “la supplico, oggi non ho potuto ancora leccare i suoi divini piedi” ed anche “per favore, mi sodomizzi con lo strapon, mia Dea”. La donna ci prende gusto e, visto che e’ persona di cuore, accoglie le richieste del genero-schiavo. Trascorrono così i 15 giorni. “La miglior vacanza della mia vita” pensa Matteo.
Racconto di pura fantasia
Sono quasi le 22 di mercoledì e Matteo e’ da due ore in ginocchio e nudo in attesa del ritorno della moglie Giulia, la sua Padrona. Non alzarsi, gli ordini sono quelli questi e lui non può disubbidire alle disposizioni della sua proprietaria. Finalmente lei arriva, “Bentornata Padrona” e si prostra per baciarle i piedi in segno di saluto. La giovane e bellissima moglie, come sempre non lo degna di uno sguardo, si siede sul divano e lui, camminando a quattro zampe, si avvicina per toglierle le scarpe e massaggiarle i piedi, sperando che lei gli ordini di leccarli. “Sono stata prendere un aperitivo con Alex, dice lei , non ho fame , sparecchia e metti via la cena”. “Non deve darmi spiegazioni, Padrona, lei può fare quello che vuole, io…” Lo schiavo non può finire la frase perché gli arriva uno schiaffo in faccia. “Non osare interrompermi e non parlare senza permesso, verme, non ti stavo dando alcune spiegazione, avevo solo iniziato a dirti cosa dovrai fare nelle prossime settimane”, lui si prostra e dice “Mi perdoni Padrona, sono il solito idiota, chiedo scusa”. “Bene, allora stai zitto ed ascolta, le prossime due settimane siamo entrambe in ferie, io ho concordato con Alex una vacanza in Sardegna, solo io e lui, lo sai bene che non tradisco il patto di discrezione. Per lui sei solo un ingenuo cornuto, gli ho detto che devi rimanere in città per impegni di lavoro e che mi crederai in vacanza con una mia amica. Capito?” “ Si Padrona, la ringrazio per la sua comprensione “. “Bene, però non posso lasciarti a casa da solo, in fondo anche i cani, quando i proprietari vanno in vacanza, vengono a volte affidati ad altri. Quindi, visto che mia mamma, la tua Dea, merita un po’ di riposo ed ha sempre sognato di avere una donna di servizio, verrà qui per 15 giorni e tu le farai da domestica. Per l’occasione dovrai indossare sempre biancheria femminile ed un abito da sissy maid, sai cos’è? Certo che un segaiolo masochista come te lo sa. Capito schiavo ?” “Certo Padrona, sono lieto di poter servire la Dea Luciana, ma per l’abito come facciamo?”. Lei si alza e dice “ Ci ho pensato io da tempo, seguimi in camera strisciando come il verme che sei”. Arrivati in camera lei tira fuori dall’armadio un voluminoso pacco contenente tutto il necessario, biancheria femminile, calze di nylon, abito da sissy con tanto di grembuilino e crestina e scarpe nere con tacco. “Alzati ed indossalo”. Lui si alza leggermente imbarazzato, non per il fatto di dover indossare l’abito da cameriera ma perché non è’ abituato a stare in piedi in presenza della moglie. “Ma sei una meraviglia! Mi pento di non avertelo fatto indossare prima, con la mia idea di farti stare sempre nudo, mi viene voglia di fare sesso, vai a prendere lo strapon grande, mettimelo in vita e poi vai a pecora sul letto, svelto!”, “ Subito Padrona, grazie mia superba signora”.
Sabato mattina arriva la madre, la signora Luciana, splendida donna di 47 anni, vedova da oltre un decennio, entra in casa accompagnata dalla figlia che è andata a prenderla al paese. Immediatamente Matteo, come sempre nudo con gabbietta castità, si prostra ai piedi delle due donne “Bentornata Padrona, benvenuta Dea” e le omaggia baciando prima i piedi della moglie e poi quelli della suocera. “Vieni mamma, visto? L’omuncolo sta sempre così in casa, adesso pranziamo io te a tavola ed il verme ai nostri piedi con i nostri avanzi, poi indosserà il suo vestito da sissy maid e comincerà il servizio ai tuoi ordini, mi raccomando, come ti ho spiegato in macchina, tu non devi muovere un dito, fa tutto lui, non ringraziarlo mai, dagli ordini secchi e puniscilo per ogni minimo errore, non dovendo andare al lavoro può tranquillo dormire sul tappeto vicino al letto, nudo naturalmente, tieni presente che il suo massimo premio consiste nell’avere il permesso di leccarti i piedi. Lui sa dove sono i frustìni e gli strapon, se vuoi provare ad usarli, ti assicuro che e’ divertente, un’altra cosa che mi raccomando ancora e’ di utilizzarlo come cesso umano per la pipì e come carta igienica, vedrai quanto e’ piacevole”. Poi rivolgendosi al marito, ancora prostrato ai piedi di madre e figlia: “Capito, schiavo? Non deludermi e non farmi fare brutte figure, altrimenti quando torno non ti immagini nemmeno cosa ti aspetta”. “Non la deluderò Padrona, sono a completa disposizione per la Dea”. Nel pomeriggio Giulia parte con il suo boy friend attuale, Alex, e Matteo, indossati i panni della sissy, si mette diligentemente al servizio di Luciana, la Dea. Nei primi giorni la donna ha difficoltà ad entrare nel ruolo della dominatrice e si limita a farsi servire, lo spirito di sottomesso dello schiavo, però, emerge è paradossalmente e’ lui a suggerire alla suocera come umiliarlo con frasi, strisciando ai suoi piedi e con richieste tipo “la prego Dea, mi permetta di assaporare la sua divina pioggia dorata” oppure “la supplico, oggi non ho potuto ancora leccare i suoi divini piedi” ed anche “per favore, mi sodomizzi con lo strapon, mia Dea”. La donna ci prende gusto e, visto che e’ persona di cuore, accoglie le richieste del genero-schiavo. Trascorrono così i 15 giorni. “La miglior vacanza della mia vita” pensa Matteo.
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