La verginella

di
genere
etero

In un freddo sabato di febbraio organizzammo una cena per festeggiare la fine della naja di Paoletto, il fuoco riscaldava l'ambiente ed Enrico strimpellava la chitarra, iniziò Maurizio a raccontare di ragazze che si era scopato e tutti seguirono a ruota, beati loro pensai che si sono scopati tutte queste ragazze chissà se le ragazze raccontano le stesse cose. Io in quel periodo avevo iniziato una relazione con Silvia, carinissima ma di educazione molto religiosa e che voleva arrivare vergine al matrimonio, io ero la sua vittima prescelta, mi amava e io contraccambiavo. Non solo non voleva fare sesso ma nemmeno si faceva toccare e nè mi toccava. Si faceva toccare il seno, era stata già una grande conquista per me, mentre i mesi passavano e la voglia aumentava, ogni tanto provavo a farle cambiare idea. Un giorno mi spiazzò completamente dicendo e va bene posso concederti il sesso orale, temendo di non aver compreso bene chiesi pompino, no non voglio che lo chiami così è troppo volgare, chiamalo sesso orale e basta. Fu lei a slacciarmi il cinto e ad aprirmi la cerniera, mi sfilai i pantaloni boxer e maglietta restando completamente nudo, prese il mio cazzo in mano e cominciò a leccare, mi vergogno disse, ma poi ingoiò il cazzo, lei era completamente vestita ma la convinsi a mettersi almeno in topless, la sua testa continuò ad andare ripetutamente su e giù, io già non capivo più niente, continuavo ad osservare quanta passione ci stava mettendo, era la prima volta per entrambi ma sembrava che lei fosse bravissima, mi veniva voglia di chiederle dove avesse imparato, ma si sarebbe troppo incazzata e glielo risparmiai. Era troppo bello per essere vero, dentro di me ripetevo Silva mi sta facendo un pompino, per convincermi che era vero, sentìi che stavo per venire istintivamente tolsi fuori il cazzo e venni sulla mia mano, approvò pienamente il fatto che non ero venuto nella sua bocca. Il giorno dopo chiesi ed ottenni il bis, mentre me lo succhiava pensai alla sua fica tutta bagnata, impossibile che non si eccittasse durante un pompino. Il terzo giorno non glielo chiesi verbalmente ma presi la sua mano e la poggiai sul mio cazzo per farli capire quanto fossi eccittato, ma non mi concesse il terzo pompino di fila, mi fece per la prima volta una sega, e constatai quanto fosse bello anche il sesso manuale operato dalla tua ragazza. Andammo avanti così tra pompini e qualche sega per qualche mesetto. Il giorno del mio compleanno aveva un vestitino elegante che le stava benissimo, al ritorno dalla pizzeria ci appartammo e provai ad aprire la cerniera che stava sulle sue spalle riuscendoci, fu lei a sfilarselo restando con le sole mutandine, non ci potevo credere incominciai a baciare le sue labbra e il suo seno, la mia mano entrò dentro le mutandine sentìi il suo pelo, infilai un dito, era completamente umida, feci scorrere il mio dito dentro di lei, mi spogliai e incominciò a succhiarmi il cazzo, ormai era una prassi consolidata, provai a dire che non avevo contraccettivi e lei rispose non che non ce n'era bisogno, sai mia madre mi ha obbligata a prendere la pillola, wow urlai, incominciai a leccarle la fica, la volevo far morire, poi salii sopra di lei e il mio cazzo finalmente entrò dentro di lei, emetteva dei vocaboli indecifrabili mentre spingevo a fondo, venne più volte, poi venni io ma continuai ancora sino a venire una seconda volta. Lo faccemmo giorni e giorni consecutivi per recuperare gli arretrati. Qualche mese dopo mentre leccavo la sua fica le infilai un dito nel culo, e visto che non disse niente continuai, poi le dissi di voltarsi, si mise alla pecorina e il mio cazzo affondò dentro il suo ano senza che lei si lamentò di niente, altro che vergine al matrimonio, prese il mio cazzo in tutti i buchi possibili.
scritto il
2023-05-30
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