Confessione

di
genere
gay

Vicino al mio paese c'era un abbazia con annesso convento di frati che erano conosciuti da tutti in paese soprattutto un frate olandese alto, sulla quarantina , biondo, sempre sorridente e con il quale noi ragazzi avevamo stretto amicizia. Dovevo aprirmi con qualcuno per quello che avevo fatto e che provavo e la mi scelta ricadde su di lui che era sempre disponibile ad ascoltare noi ragazzi.
Non sapevo come cominciare e quando gli dissi che dovevo parlargli di una cosa riservata, mi disse di andarlo a trovare in ufficio la ser dopo le 18,00.
Il giorno dell'appuntamento andai a cercarlo , mi fece entrare , mi abbraccio' e chiuse la porta , dicendo che almeno nessuno ci avrebbe disturbatii. L'ufficio era composto da una scrivania , un inginocchiatoio un paio di sedie e un piccolo divano .
Ero un po' a disagio perhce' non riuscivo a raccontare i miei pensieri, alche' lui si alzo' e venne dietro a me e poggiandomi le mani sulle spalle mi disse di stare tranquillo e rilassarmi e raccontare tutto. Le sue mani sulle spalle mi tranquillizzarono e e mentre mi accarezzeva iniziai a raccontare. Lui che non si aspettava le mie parole inizio a sospirare , mentre lo sentvio accostarsi sempre di piu' alle mie spalle. Il mio racconto andava avanti quando senti una sua mano lasciare la mia spalla e udii il rumore come di una cerniera che si apriva ed un movimento sussultorio. Con una mano mi accarezzava le spalle e l'altra? non resistetti girai la testa e mi trovai davanti un signor cazzo sormontato da una cappella che sembrava un fungo. Non mi persi in parole , lo guardai negli occhi e malgrado il suo goffo tentativo di ritirarsi mi riempii la bocca del suo cazzo. La sua cappellona stentava ad entrare ma con uno sforzo ci riusci ed iniziai a succhiarglielo e e leccarglielo per quanto potevo . Lui mi prese per la testa e cerco di farmi entrare ancora di piu' il suo cazzo in bocca ma la sua cappellona mi riempiva e non riuscii a farlo entrare solo fino a meta'. Ero eccitato e non riuscivo a fermarmi mentre lui ansimava dandomi della puttana tentatrice ed altri improperi . Ci spostammo sul divano lui a sedere ed io ai suoi piedi strafogandomi del suo uccellone. Succhiavo e leccavo e il suo cazzo si ingrossava sempre di piu' fino si scarico nella mia bocca che non riusci a tenere tutto, sembrava un idrante, ma era buona e dolciastra. Succhiai tuto il possibile fino a farlo svuotare completamente e quando mi ritrasi mi accorsi che mi ero riempito della sua sbroda la maglietta ed anche i pantaloni. Lui era come tramortito , si era lasciato andare all'indietro sul divano e quando apri gli occhi si lascio andare ad un pianto di pentimento , io spogliandomi tutto per non sporcarlo lo abbracciai e lo tenni fra le mie braccia per rassicurarlo.
Smise di piangere rasserenato ma quando mi guardo negli occhi ci riavvicinammo ed iniziammo a baciarci. ero rimasto solo con gli slip ed il suo uccellone lo sentivo premere conrro il mio stomaco mentre pomiciavamo vogliosi. Mi levai anche gli slip e mi sdraiai accanto a lui di spalle e mentre mi baciava senti il suo uccellone intrufolarsi fra le mie cosce andando avanti ed indietro come se mi scopasse. A quel punto anche io avevo voglia di godere , mi bagnai il buco con la saliva infilandola e mettendogli in posizione il suo cazzone iniziai a spingere per farmi penetrare, ma la posizione , unita al suo cappellone non mi favoriva e quindi lo feci sdraiare e gli montai sopra a smorza candela dopo averlo spogliato . Mi umettai ancora il buchetto con la saliva e non fu facile far entrare il suo cappellone, mi sembro' di essere sverginato e senti una fitta di dolore forte come se qualcosa si rompesse , ma trattenendo il fiato riuscii nel mio intento e malgrado il dolore mi prenetrai fino alla radice. Lui sembro' colto da un attacco isterico, si dimenava , mi offendeva, mi abbracciava , mi spingeva via e poi mi tirava a lui ed intanto mi slargava sempre di piu' il buchetto con la sua cappellona che arrivava al limite di uscita e poi mi ripossedeva fino in fondo facendomi guaire. Quando si tranqullizzo' inzio il vero piacere , lo estraevo quasi del tutto eppoi ripiombavo fino a farmi riempre interamente . Godevo e gocciolavo mi sentivo pieno anche se mi frizzava un pochino. Durammo ancora a lungo ed io venni addosso a lui che sentendo le contrazioni del mio culo mi inondo' ancora con il suo sperma. Mi staccai da lui e quando corsi in bagno per pulirmi e tamponare la sua sbroda mi avvidi di un rivolo di sangue, adesso ero davvero un rotto in culo. Tornato nell'ufficio lui mi chiedeva che cosa avevamo fatto ma quando lo baciai non mi sembrava tanto pentito e la sua lingua si fuse con la mia. Mi rivestii e lasciandolo ancora perplesso lo salutai dicendogli che sarei tornato a trovarlo e lui si raccomando sempre dopo le 18,00, che volete fare la carne è debole.
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scritto il
2023-06-30
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