I tradimenti di mia madre
di
Pino di Messina
genere
tradimenti
L'estate del millenovecentosettantacinque è stato per me un periodo che ha segnato la mia esistenza e mi ha fatto crescere molto rapidamente. Vivevo con i miei genitori in un rione nuovo di una cittadina in provincia di Milano, vicino a casa nostra, vi era il negozio di alimentari della signora Franca e di suo marito Mauro. Lui, un uomo rozzo e volgare, lei sempre ben vestita e truccata a puntino, un giorno che mi trovavo da loro per aiutare lui in un lavoro pesante, avevo assistito ad un drammatico litigio, lui le aveva dato della puttana e troia, poi se ne era andato sbattendo la porta. Lei si era vendicata adescandomi letteralmente, mi aveva fatto scoprire il sesso a quindici anni. In quei giorni, avevo anche scoperto che mia madre tradiva mio padre con il marito di Franca, quell'uomo odioso e bastardo. Avevo assistito allo squallido approccio di lui verso mia madre, e lei gratificarlo con un pompino, li avevo visti dalle stecche di una serranda che divideva il soggiorno di casa nostra dal garage, la cosa mi aveva scosso e turbato. Poi gli eventi erano precipitati, Franca se ne era andata abbandonando il marito e il negozio, era tornata a Perugia dai suoi. La chiusura del negozio e la modalità, aveva fatto scalpore ed il vicinato aveva avuto di che parlare per mesi. Intanto il marito, aveva liquidato la merce come poteva, a mia madre, consegnava ogni giorno scatoloni di merce facendosi pagare in natura, io assistivo impotente a quei bestiali amplessi che avvenivano nel nostro garage, i primi giorni lei era andata da lui, poi aveva deciso che era meglio evitare le chiacchiere dei vicini, quindi lui arrivava per le consegne e la cosa dava meno nell'occhio. Gli incontri, avvenivano il mattino presto, verso le sette, quando mio padre partiva per il lavoro ed io ero ancora a dormire, ma ogni due o tre giorni, quando lui arrivava, silenziosamente mi alzavo spiando quegli incontri clandestini. Mia madre lo riceveva nel garage con un grembiule abbottonato sul davanti, lui lo sbottonava e il corpo di mia madre era sempre nudo e pronto per il bestiale amplesso che avveniva in piedi e frettolosamente. Un giorno, lui le aveva detto:" Amore, ti regalo il divano che ho nel retrobottega, così finalmente ti chiavo più comodamente." Lei come al solito, aveva riso forte e le aveva risposto: " Va bene, questa sera glielo dico a mio marito, perchè... sai com'è... cornuto va bene, ma non vorrei destare sospetti ahahah." La sera stessa, quando io mi ero ritirato in camera mia, avevo sentito che mia madre aveva detto a mio padre: "Amore, Mauro deve togliere il divano dal retro del negozio... dice che le ricorda sua moglie quando l'ha scoperta con quel rappresentante proprio su quel divano e le fa troppo male." Mio padre aveva riso divertito e le aveva risposto: " Ahahah... un divano da usare solo per cornuti ahahah, dai, digli di portarlo, lo mettete sotto la finestra... dopo mi racconti di questa mattina... ho una voglia di venire... non vedo l'ora che mi racconti..." Mia madre aveva riso e a bassa voce lo aveva zittito: " Ssssttt... zitto che sente Pino, cornuto..." Avevo sentito tutto, volevo sapere di più, quando dopo poco si chiusero in camera, silenziosamente mi ero alzato e mi ero avvicinato alla porta della loro camera, sentivo mio padre che le chiedeva: " Le hai fatto un pompino o la sega per farglielo venire duro...? Ti ha scopata ??? Mmmmm come sei bagnata... porcona... ti piace fare la puttana con lui... "Lei sottovoce rispondeva. " Mmmmm quando arriva è già sempre col cazzo duro... mi ha fatto un ditalino e me lo ha infilato subito... quando ha sentito che mi bagnavo ha sborrato... dai adesso fottimi tu... " Lui probabilmente si era eccitato e sentivo il rumore dei corpi che sbattevano, pochi minuti e tutto era finito, ero tornato nel mio letto sconvolto da quelle nuove verità, il cazzo era duro da fare male, ero andato in bagno a sfogare quella voglia con una veloce sega. La mattina seguente, lei gli aveva telefonato alle sette, quando mio padre era partito, lui era arrivato con il motocarro e il divano, lo avevano scaricato e si erano chiusi in garage, io ero già a guardare dai buchi della serranda, lui con i pantaloncini corti e a torso nudo, le aveva aperto il grembiulone, lei era nuda. Le loro bocche si erano unite, lui aveva preso a masturbare mia madre, lei mugloava e vedevo delle gocce cadere dalla figa al pavimento, poi nudi si erano sdraiati sul divano, lei aveva aperto le cosce e lui era scivolato in lei. Il mio cazzo era durissimo e me lo menavo con rabbia. Avrei voluto fare dei rumori per farli smettere, ma non volevo che poi gli gli incontri avvenissero a casa di Mauro, preferivo averli sotto controllo, e poi... in fondo se la cosa stava bene a mio padre, beh non era affar mio. La sera dopo cena, mi ero ritirato immediatamente in camera per dar modo loro di parlare, mio padre non vedeva l'ora di sapere, aveva chiesto: " Lo hai collaudato il divano ? Ti ha fatto godere ?" Lei sottovoce aveva risposto: " Si... comodissimo... ma una volta voglio che mi guardi mentre mi scopa... poi la mia fantasia è... chiavo con lui... tu mi guardi di nascosto... quando ha finito lui, vengo da te e me lo metti dove lui ha sborrato... che voglia amore... andiamo a dormire che non resisto più..." La situazione ambigua è proseguita tutta l'estate, poi Mauro ha cambiato città e gli incontri si sono diradati. Io però ho scoperto che i giochi dei miei sono proseguiti con altre persone, li ho spiati di nascosto ed ho imparato a giocare allo stesso modo con mia moglie. Anni dopo, sono stato un marito cuckold e ancora oggi godo nel vedere mia moglie chiavata da altri. Ho dedotto che i miei non facevano niente di male, sono stati felici a modo loro, come lo siamo stati io e mia moglie, ogni tanto penso che il cuckoldismo forse è ereditario.
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