Lei balla sola
di
Pino di Messina
genere
esibizionismo
Eravamo capitati in quel disco pub per puro caso. Stavamo rientrando da una giornata di sci sulle alpi lombarde, erano ormai le otto di sera, il rientro a casa prevedeva ancora un'ora di viaggio e mia moglie Laura, vedendo l'insegna "Disco pub" aveva pensato che sarebbe stato meglio fermarci per un veloce spuntino, in modo che a casa non avremmo più dovuto preparare cena. Aveva detto ridendo:" Se si balla ho voglia di scatenarmi un po', ho anche un abbigliamento che potrebbe rendermi interessante per qualche ragazzo." Lei è una donna molto calda, quando viene baciata si bagna immediatamente, se viene masturbata gode squirtando in abbondanza e raggiunge l'orgasmo molto rapidamente. E' trasgressiva ed esibizionista, quando frequentiamo i privè, nonostante i suoi quarantanove anni, spesso conquista giovani ragazzi, io ho dieci anni più di lei e mi piace guardarla anche nei momenti di sesso con altri. Avevo parcheggiato l'auto nel grande piazzale e ci eravamo diretti al locale. Era un bel locale, il bar con sedie e tavoli all'ingresso ed una sala con una piccola pista da ballo separata dal bar da due pilastri ed un arco, con divanetti e poltroncine. Questa saletta era praticamente buia e pareva poco utilizzata, il locale dava l'impressione di essere sull'orlo della chiusura. Il gestore era un ragazzo sui venticinque anni, e tra me avevo pensato che la giovane età, determinava l'insuccesso di questa impresa commerciale. Ci eravamo seduti sugli sgabelli del bancone, mia moglie si era tolta il cappotto, indossava una minigonna a tubino nera ed una camicetta rossa aperta sulle sue tette della quarta misura spinte in su da un reggiseno push up. La gonna era salita lasciando scoperte le cosce con calze autoreggenti velate attirando subito l'attenzione del barista, avevamo ordinato due toast e birre ed avevamo chiacchierato un po' con il ragazzo. Avevamo capito che questa attività, era stata voluta dai genitori dopo il conseguimento del diploma alberghiero, ma la zona, secondo lui di scarso passaggio, non dava i frutti sperati. Mia moglie si era interessata della zona disco, aveva chiesto:" Ma, le serate discoteca quando le fai? Arriva molta gente?" Lui aveva risposto quasi sconsolato:" All'inizio, tre anni fa, le organizzavo tutte le settimane, venerdì, sabato e domenica sera, le prime settimane andava anche abbastanza bene, poi hanno aperto una discoteca molto grande a venti chilometri e i giovani vanno tutti lì. In pratica quì da me arrivano solo i miei amici, mancano le ragazze che vogliono ballare, spesso nei fine settimana non accendo neanche la disco perchè essendoci solo maschi, nessuno balla e quindi dopo qualche ora anche quei pochi ragazzi se ne vanno. Ho già detto a mio padre che voglio trovarmi un lavoro e chiudere, mia madre insiste e mi incoraggia ma io sono molto deluso." Era una situazione desolante, erano ormai le nove di sera e gli unici avventori eravamo noi. Sul piazzale erano arrivate alcune auto, rumorosamente erano entrati otto ragazzi che si erano seduti avvicinando due tavoli. Come ci aveva detto poco prima il barista, erano solo maschi e avevano sghignazzato alcune battute verso di lui. In lui era tornato il sorriso, la compagnia probabilmente gli faceva dimenticare gli scarsi affari. Le scarpe rosse di mia moglie rendevano appariscenti le sue gambe e gli otto nuovi avventori pareva apprezzassero la vista di lei su quell'alto sgabello. Lei pareva lusingata da quegli sguardi, furtivamente aveva sbottonato un altro bottone della camicetta facendomi l'occhiolino, quando il barista era tornato dietro il bancone, lei aveva chiesto:" La saletta disco funziona ancora? Questa sera mi piacerebbe scatenarmi un po', se accendi ti faccio un po' di spettacolo per i tuoi clienti." Lui aveva riso e aveva subito accettato dicendo:" Accendo subito, però i miei amici alle undici o poco dopo se ne vanno in discoteca, se vuoi fare spettacolo dopo quell'ora non ci saranno più spettatori." Mia moglie aveva risposto con un sorriso provocatorio:"Vedremo..." La musica era partita inondando il locale di frastuono, lei aveva estratto un elastico dalla borsetta e si era raccolta i capelli a caschetto in una coda di cavallo alta. Le luci della saletta disco erano abbaglianti in alcuni punti e molto fioche nei divanetti. Laura aveva iniziato a ballare in modo soft, le sue movenze erano provocanti e il suo sguardo era diretto alla tavolata dei ragazzi. Due di loro si erano alzati ed erano andati a ballare, lei non aveva impiegato molto a socializzare, la vedevo avvicinare il suo viso ora ad uno ora all'altro, immaginavo che stesse chiedendo i loro nomi, ma poi i visi si avvicinavano sempre più spesso e la vedevo ridere come una scema. Poco dopo, erano iniziati gli strusciamenti, lei appoggiava il sedere ora ad uno e poi all'altro, loro guardavano verso di me forse timorosi per una mia reazione, ma io facevo finta di guardare altrove, poi all'improvviso lei si era avvinghiata ad uno e lo aveva limonato. Alla spicciolata la tavolata si era svuotata e tutti ora erano seduti sui divanetti della zona disco. Mia moglie dava spettacolo ed io mi eccitavo a guardarla. Il barista mi aveva chiesto:" Quando vuoi... se i miei amici sono troppo audaci e disturbano tua moglie spengo..." Io avevo riso e avevo risposto:" Nooo... a mia moglie piace provocare... noi siamo una coppia trasgressiva ed io non sono geloso, anzi, mi piace quando lei si diverte... ho una moglie esibizionista... secondo me tra un po' se qualcuno glielo chiede farà lo spogliarello..." Quasi subito, lui aveva lasciato il bancone ed era andato in pista da mia moglie, le aveva sussurrato qualcosa all'orecchio, lei le aveva messo le braccia al collo e le aveva messo una coscia tra le gambe di lui schiacciando il suo pube verso di lui, lo aveva limonato. Ora, conoscendola, capivo che non si sarebbe fermata fino a che non avrebbe ricevuto qualche cazzo nella sua figa eccitata. Il barista poi era tornato e la musica di otto settimane e mezzo era partita. Laura si era tolta la camicetta sbottonando lentamente i tre bottoni rimasti, l'aveva gettata verso uno dei ragazzi, si era sfilata la gonna e l'aveva gettata ad un altro, il reggiseno lo aveva gettato ad un terzo e le mutandine ad un quarto. Aveva fatto un cenno al barista che aveva abbassato la musica, lei aveva detto ad alta voce:" Ora uno ad uno, chi ha un mio indumento me lo deve indossare, prima le mutandine..." Si era avvicinato il primo ragazzo e le aveva infilato gli slip, il secondo le aveva indossato il reggiseno, il terzo le aveva indossato la camicetta ed il quarto le aveva indossato la gonna. Lei aveva limonato con tutti quattro. Era l'una di notte, ma nessuno pareva voler andare via, sicuramente avrebbero voluto vedere come sarebbe finita la serata. Laura, per quanto la conoscevo, avrebbe sorpreso tutti e avrebbe finito la serata a modo suo, era andata dal barista ed avevano confabulato un po', poi lei aveva preso per mano uno dei ragazzi e lo aveva condotto in una stanzetta del retro chiudendo la porta. Avevo capito che si voleva scopare i ragazzi uno alla volta. Dalla mia posizione, vedevo i ragazzi tirare fuori i preservativi, vedevo qualcuno prestarne all'amico vicino. Uscito il primo, era stata la volta dell'altro, poi il terzo poi il quarto eccetera fino all'ultimo che sarebbe stato il barista. Io non mi ero mosso dalla mia posizione, li avevo visti entrare ed uscire perdendomi però lo spettacolo di ognuno tra le cosce di mia moglie. La serata si era chiusa alle tre, gli otto amici di Diego il barista se ne erano andati, noi avevamo salutato Diego e ci eravamo scambiati il numero di telefono, a casa, eravamo arrivati dopo le quattro di mattina, in viaggio, mia moglie era stata loquace e mi aveva descritto tutte le scopate singole. Mi aveva chiesto di essere portata ancora in quel disco pub, avrebbe organizzato con Diego altre serate. A casa ci eravamo coricati e lei mi aveva provocato dicendo:" Amore mio cornuto, mi sono tanto divertita... ho fatto sborrare nove ragazzi... adesso tocca a te... vieni..." Aveva spalancato le cosce ed io ero entrato in lei, che aveva iniziato a darmi del cornuto, poi aveva continuato:" Dai porco... fotti la tua puttana... guardone cornuto dimmi che sono la tua troia... sono puttana e tu cornuto... " Avevo avuto un orgasmo eiaculando tutto il mio piacere dentro la figa che aveva appena preso nove cazzi, io ero il decimo, l'ultimo come al solito.
1
9
voti
voti
valutazione
5.7
5.7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La mamma di Bepperacconto sucessivo
La masturbazione scientifica
Commenti dei lettori al racconto erotico