Grand Hotel ER Cap. 13 | L'oscuro viaggiatore

di
genere
pulp

Autore: copista

Mi hanno chiamato con tanti nomi. Nessuno dei quali riconosco come il mio, non più. Avevo scelto Grand Hotel ER casualmente. É più facile passare inosservato in un albergo a cinque stelle che in una lurida pensione da tre. Mi sarei mischiato ai turisti senza dare nell'occhio.
Ero arrivato a Catania su un’auto che scottava, un viaggio interminabile attraverso autostrade roventi rattoppate d'asfalto a basso costo. Nessuna traccia del mio passaggio. Una volta in città mollai la macchina nel posteggio di un supermercato e abilmente truccato presi un taxi fino all'hotel.
Il trolley da cappelliera ed una piccola borsa, erano gli unici bagagli che mi ero permesso. Non intendevo fermarmi troppo, anzi, il necessario per sbrigare la faccenda. Dietro una siepe feci sparire il toupet ed i baffi finti dentro una busta che scrollai dentro un cestino.
All'accoglienza trovai una ragazza disponibile e piacevole da guardare, con delle buffe orecchie di gatta intorno ai capelli biondi. Le consegnai l'ultimo documento utile che avevo e senza fare richieste presi la chiave magnetica che mi allungò sul bancone di noce. Le riservai l'inclinazione di un labbro, qualcosa di simile ad un sorriso, prima di voltarmi e raggiungere l'ascensore. Puntai dritto verso la terrazza, dove c'era il bar.
"Un Negroni, con poco ghiaccio" ordinai aggrappandomi con le chiappe allo sgabello.
Un barman di nome Herm, con la targhetta in bella mostra sul petto sinistro della camicia bianca aperta sul collo abbronzato prese lo shaker.
Lo vidi mescolare e quando iniziai a sorseggiarlo sentii sulla lingua l'Angostura. Lo guardai e gli strizzai l'occhio. Tipico anni '70.
Dalle scale raggiunsi la mia camera: 302. L'affaccio era sul vicolo dove venivano ammassati i sacchi dell'immondizia e il profumo che saliva non era invitante. Chiusi la finestra e mi spogliai, entrai in bagno e feci una doccia bollente. Mentre l'acqua scivolava sul cranio rasato e la faccia sbarbata ripensavo all'ultimo. Lasciato in agonia mentre la Luna squarciava il cielo buio ed il sangue nutriva le radici di una Magnolia ultracentenaria.
Nudo sdraiato sul letto sentii nella stanza accanto degli strani mugolii. L’insonorizzazione era pessima per un albergo di rango. Non fu necessario tendere l’orecchio per capire cosa stesse accadendo. Erano due donne. Le sentii gridare dietro ad un masturbatore seriale, la posizione della camera non mi permise di vedere cosa accadeva sul balcone, ma dopo una mezz’ora di trambusto, tornò il silenzio intorno.
Mi vestii e scesi, nella hall schivai la direttrice che si affrettava con un tuttofare verso le scale, meglio non fare inutili presentazioni. Presi dritto la strada del ristorante, prima di un bel lavoro bisogna avere soddisfazione culinaria. Aiuta a pensare.
Il maître mi fece accomodare, la sala era quasi piena ed i camerieri sembravano planare sui tavoli con grazia feroce. Ordinai un antipasto a base di polpo ed una sogliola alla brace con purea di piselli. Il signor Wolf mi suggerì un apprezzato vino fruttato.
Seduta in disparte notai una signora elegante, osservava prendendo appunti su una Moleskine verde. Che vita dura, pensai, quella dei critici enogastronomici e affini.
Mi alzai dalla tavola leggero e soddisfatto, tirai fuori dalla tasca della giacca di lino color crema un pacchetto di Casanova e dopo una sbirciata allo Junghans Max Bill uscii per fumare. Dovevo pianificare il resto della serata e soprattutto, la notte.
Mentre le volute di fumo opacizzavano la mia vista, rivedevo la lama incidere la femorale, un taglio netto e un fiotto di sangue caldo e appiccicoso bagnarmi la mano fino al polso, gli occhi sbarrati prima di spegnersi come lampade fulminate.
Da una porta di servizio una donna sui quarant’anni, ben portati, bionda e dal portamento elegante, scese sul marciapiede, sentii delle voci salutarla: “A domani Silvana, divertiti stasera!”.
La seguii prima con lo sguardo e poi a piedi, andava verso il centro della città, indossava dei pantaloni di cotone leggeri ed una polo, le scarpe da ginnastica le consentivano un’andatura piuttosto rapida; percorso il primo chilometro a distanza di sicurezza, accorciai su di lei con l’intenzione di non perderla, volevo vedere dove fosse diretta, non c’era nessuna movente particolare, pura curiosità. Si fermò davanti ad un vecchio palazzo diroccato, di quelli che aspettano sempre che qualcuno si decida a riportarlo all’antico splendore, stucchi mozzicati dal tempo, intonaco sbriciolato dall’umidità; mise la chiave nella toppa del portone che si apri con uno scatto secco, quando lo lasciò andare raggiunsi rapidamente l’entrata e bloccai la chiusura col piede. L’androne si affacciava su una corte interna nella quale un giardino crepuscolare sopravviveva all’abbandono. La donna salì con l’ascensore al terzo piano. Uscii in strada e aspettai, a giudicare dall’augurio che le avevano rivolto, l’attendeva un appuntamento o qualcosa di simile. Un’ora più tardi la vidi uscire dal portone, aspettare qualche minuto e poi salire in auto con un uomo. Non avrebbe corso pericoli e la cosa mi regalò un brivido di gioia.
Tornai lentamente verso l’albergo, avevo bisogno di rilassarmi, si avvicinava la notte e con essa il piano da portare a termine, avvertivo una tensione crescente che dovevo controllare e rendere tenera.
Mi recai nella Spa, dove mi accolse una ragazza che non si presentò ma mi condusse nello spogliatoio, dove potei lasciare i miei abiti.
Chiesi un massaggio, venni condotto in una grande stanza, dove i pavimenti di parquet di quercia davano un senso di protezione. Mi accomodai sul lettino, abbandonandomi alle mani femminili che si presero cura di me in maniera energica ma rilassante. Quando ebbe terminato mi salutò con un sorriso.
In camera aprii la borsa che avevo portato con me insieme al trolley ed estrassi un piccolo ordigno, collegai i fili e lo alloggiai sopra la scarico del water, regolai il timer e lo feci partire. Dopo uscii.


Prossimo autore: missfortune

Per info, critiche, suggerimenti ed iscrizioni: brigata_er@libero.it
scritto il
2023-08-12
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