Luana ricattata cap 5 Fine - la prima doppia
di
Amico segreto
genere
dominazione
Ciao a tutti, mi chiamo Luana adesso ho quasi 50 anni e sono sposata, faccio la commercialista presso uno studio associato, ho sempre avuto una vita sessuale piuttosto intensa, ma quello che vi voglio raccontare è il mio ultimo anno dell’università, in cui attraverso un viscido ricatto gioco forza ho scoperto la dominazione e la trasgressione.
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Dopo i primi mesi di fuoco, il ritmo per fortuna rallentò un po’, facevo tre/quattro colazioni a settimana a base di sperma, mi scopavano un giorno si ed un giorno no.
Ormai avevo un chiodo fisso, l’essere presa da tutti e due insieme, mai ne avevano parlato, mi meravigliavo perchè non me l’avessero mai chiesto, anzi non me l’avessero imposto.
Se ne avessi parlato con loro, l’avrebbero fatto con immenso piacere, ma una cosa era fare la troia sotto ricatto, la mia moralità ne usciva quasi integra, ma chiedere io di fare quello non me la sentivo, ma ogni volta avevo un cazzo dentro, la testa andava li e mi eccitavo da matti.
Una sera nel nostro appartamento in sei, io , Anna, Ginevra e loro tre, si rise tantissimo, ma quando capii che volevano ubriacare Ginevra, gli feci capire che io non ci stavo a fare a lei la bastardata che loro avevano fatto a me.
Anna e Marcello andarono in camera loro a scopare, e noi quattro gli andammo a rompere le scatole, si coprirono con il lenzuolo, ma su nostra sollecitazione continuarono, Fede mi iniziò a toccare lascivamente e Ginevra tutta rossa scappo in camera sua.
Ci spostammo nella mia camera, eravamo tutti e tre super eccitati, avevamo lasciato le porte aperte e si sentiva il letto di Anna cigolare, l’avevamo vista godere mentre era montata e guardata, mi ritrovai a cavalcare Fede e bastò uno sguardo ad Ale che stava venendo a farsi leccare, per fargli capire cosa volevo finalmente provare.
Il primo orgasmo lo ebbi appena Ale mi abboccò la cappella dietro, il secondo poco dopo, ero ancora piena di tutti e due e cercavo di trovare il ritmo per non spingere insieme, mi accasciai sul petto di Fede.
Avevo perso qualsiasi freno inibitorio, ero assatanata, quando mi girai e vidi Ginevra con la mano davanti la bocca, Marcello in boxer e Anna in accappatoio e i loro sei occhi tutti su di me, sudata, sfatta, e messa in mezzo come un panino, il terzo orgasmo mi abbuiò la vista, sembrava non finire mai.
Sforzai talmente tanto le corde vocali che il giorno dopo ero afona, mi avevano martellato davanti e dietro ed io persi la voce, una situazione surreale.
Anna e Ginevra, mi confessarono che invidiavano la mia libertà sessuale, l’essermi lasciata andare con due, che loro non ci sarebbero riuscite, ma nei loro occhi leggevo anche una sorta di paura, superare certi limiti ti rende schiava delle tue perversioni, noi donne non ci perdoniamo ne di essere brave ragazze, ne di essere troie, ma almeno nel primo caso mal comune mezzo gaudio.
In accordo con Fede ed Ale, lasciai Peppe per una pausa di riflessione, mi misi con Alessandro soprattutto per le apparenze e Federico dopo essere rimbalzato venti volte con Ginevra si mise con una sua cugina, ma grazie al rapporto a distanza, continuò a scopare anche me.
Arrivai alla laurea, con quasi un anno di ritardo, rimasi la loro trombamica per 20 mesi, i più intensi sessualmente della mia vita, ogni volta che ripenso a quel wustel ho la passerotta che si accende.
Dopo cinque anni ho sposato Peppe con cui ho un figlio oggi 18enne, è un bravo marito e buon padre, l’ho tradito diverse volte, prima e dopo il matrimonio, gliel’ho pure confessato e a lui sta bene così, mi ama per come sono, parole sue: “una splendida femmina in calore”.
Fine.
Questo racconto è scritto su commissione, se ti affascinano le storie di ricatto: amicosegreto@tutanota.it
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Dopo i primi mesi di fuoco, il ritmo per fortuna rallentò un po’, facevo tre/quattro colazioni a settimana a base di sperma, mi scopavano un giorno si ed un giorno no.
Ormai avevo un chiodo fisso, l’essere presa da tutti e due insieme, mai ne avevano parlato, mi meravigliavo perchè non me l’avessero mai chiesto, anzi non me l’avessero imposto.
Se ne avessi parlato con loro, l’avrebbero fatto con immenso piacere, ma una cosa era fare la troia sotto ricatto, la mia moralità ne usciva quasi integra, ma chiedere io di fare quello non me la sentivo, ma ogni volta avevo un cazzo dentro, la testa andava li e mi eccitavo da matti.
Una sera nel nostro appartamento in sei, io , Anna, Ginevra e loro tre, si rise tantissimo, ma quando capii che volevano ubriacare Ginevra, gli feci capire che io non ci stavo a fare a lei la bastardata che loro avevano fatto a me.
Anna e Marcello andarono in camera loro a scopare, e noi quattro gli andammo a rompere le scatole, si coprirono con il lenzuolo, ma su nostra sollecitazione continuarono, Fede mi iniziò a toccare lascivamente e Ginevra tutta rossa scappo in camera sua.
Ci spostammo nella mia camera, eravamo tutti e tre super eccitati, avevamo lasciato le porte aperte e si sentiva il letto di Anna cigolare, l’avevamo vista godere mentre era montata e guardata, mi ritrovai a cavalcare Fede e bastò uno sguardo ad Ale che stava venendo a farsi leccare, per fargli capire cosa volevo finalmente provare.
Il primo orgasmo lo ebbi appena Ale mi abboccò la cappella dietro, il secondo poco dopo, ero ancora piena di tutti e due e cercavo di trovare il ritmo per non spingere insieme, mi accasciai sul petto di Fede.
Avevo perso qualsiasi freno inibitorio, ero assatanata, quando mi girai e vidi Ginevra con la mano davanti la bocca, Marcello in boxer e Anna in accappatoio e i loro sei occhi tutti su di me, sudata, sfatta, e messa in mezzo come un panino, il terzo orgasmo mi abbuiò la vista, sembrava non finire mai.
Sforzai talmente tanto le corde vocali che il giorno dopo ero afona, mi avevano martellato davanti e dietro ed io persi la voce, una situazione surreale.
Anna e Ginevra, mi confessarono che invidiavano la mia libertà sessuale, l’essermi lasciata andare con due, che loro non ci sarebbero riuscite, ma nei loro occhi leggevo anche una sorta di paura, superare certi limiti ti rende schiava delle tue perversioni, noi donne non ci perdoniamo ne di essere brave ragazze, ne di essere troie, ma almeno nel primo caso mal comune mezzo gaudio.
In accordo con Fede ed Ale, lasciai Peppe per una pausa di riflessione, mi misi con Alessandro soprattutto per le apparenze e Federico dopo essere rimbalzato venti volte con Ginevra si mise con una sua cugina, ma grazie al rapporto a distanza, continuò a scopare anche me.
Arrivai alla laurea, con quasi un anno di ritardo, rimasi la loro trombamica per 20 mesi, i più intensi sessualmente della mia vita, ogni volta che ripenso a quel wustel ho la passerotta che si accende.
Dopo cinque anni ho sposato Peppe con cui ho un figlio oggi 18enne, è un bravo marito e buon padre, l’ho tradito diverse volte, prima e dopo il matrimonio, gliel’ho pure confessato e a lui sta bene così, mi ama per come sono, parole sue: “una splendida femmina in calore”.
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Questo racconto è scritto su commissione, se ti affascinano le storie di ricatto: amicosegreto@tutanota.it
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