Laura: Godere davanti al proprio ragazzo - prologo 1 di 3
di
Amico segreto
genere
prime esperienze
Ciao a tutti, mi chiamo Laura sono Umbra e vi voglio raccontare la mia esperienza che ha cambiato la mia sessualità e il mio approccio con l’altro sesso.
Fino all’anno scorso, estate 2022 ero la classica ragazza di 27 anni, studiosa prima, laureata con ottimi voti adorata dai professori, impiegata poi in un’agenzia assicurativa, fidanzata da oltre 3 anni con il classico ragazzo fighetto di due anni più grande di me, ma super immaturo come la stragrande maggioranza di ragazzi della nostra età.
Siamo una bella coppia, alta mora io, biondo bel fisico lui, come mi dicono tutti sono sbocciata tardi, da adolescente non ero tutto questo granchè, ero un po’ sgraziata e con qualche chiletto in più, ero paffutella, oggi ho nel fisico il punto di forza, per i maschetti, sicuramente il culetto a mandolino, la parte del mio corpo che mi piaceva meno era sicuramente il naso, che ho ritoccato tre anni fa.
Angelo, di nome ma non di fatto, come lo chiamo io, il mio ragazzo, è un fortunato figlio di papà, lavora in azienda familiare è sicuramente molto ambito, biondo, decisamente bello e fatto molto bene, Bmw, benestante, è un guascone simpatico e di compagnia, sa di piacere alle donne e se la tira un po’.
L’estate passata abbiamo avuto l’opportunità di concederci una settimana di ferie anche a fine giugno, e siamo andati nella meravigliosa Sardegna, li è successo il fattaccio.
Mancavano due giorni al rientro e arrivando ad una spiaggia famosa dopo due ore di macchina, non possiamo entrare perchè è a numero chiuso e bisognava prenotare.
La delusione era tanta, tra un venditore di formaggio e l’altro, un quarantacinquenne sardo ci guarda e ci dice:
“Scusate ragazzi ho sentito che non avevate la prenotazione, io ho un piccolo peschereccio con cui porto piccoli gruppi nelle calette di Serpentara, un’isoletta disabitata li di fronte, il cliente che aveva prenotato la barca oggi ha la diarrea, normalmente prendiamo 500€ ma visto che oggi ho già riscosso senza uscire dal porto, se volete vi portiamo per metà prezzo”
Io e Angelo, passiamo dalla delusione all’euforia, accettiamo e dopo venti minuti saliamo a bordo del peschereccio, Bertu, Alberto per noi, l’armatore è un sardo gentilissimo e galante, super abbronzato molto peloso con un barbone foltissimo, adesso pure di moda.
Con noi c’era solo un marinaio, un ragazzone di colore di quasi due metri, con dei bicipiti come della mie coscie, un armadio a tre ante, di età indefinità, poi abbiamo scoperto di soli 22 anni.
Alberto ci spiegava che in un’ora avremmo raggiunto la caletta dell’amore, un anfratto di sabbia con accesso solo dal mare incastonato nella scogliera di oltre 20 metri, un paradiso in terra, li ci montavano la tenda, con tutto l’occorrente, avevamo cibo e bibite, e ci lasciavano soli per più di tre ore, potevamo praticare naturismo, perchè loro sarebbero andati a pescare in un’altra caletta.
L’escursione si stava rivelando una meraviglia, una volta soli, mi sono messa in topless, poi avevo una voglia di fare l’amore che non stavo nella pelle, forse l’essere in barca con due sconosciuti, di cui uno di colore e mastodontico.
Ripensadoci la cosa che mi aveva eccitato di più erano i loro guardi, Angelo avendomi, mai mi aveva fatto sentire così desiderata, mentre sia Bertu che Baba, il ragazzo senegalese, mi mangiavano con le palpebre.
Naturalmente ero in costume, e sopra avevo un copricostume bucherellato bianco lasciava intravedere tutte le mie forme.
Mentre ripensavo a questo, l’eccitazione cresceva, e Angelo nonostante lo sfioravo in continuazione per fargli capire che doveva osare, non ne voleva sapere.
Ho provato con le parole: “Ehi ma l’hai visto come mi magiavano con gli occhi, loro non avrebbero pensato ai social, fossero stati qui soli con me”
Mi ero rassegnata se volevo far qualcosa dovevo prendere l’iniziativa io, con Angelo avevamo scopato ieri sera e lui per tre o quattro giorni era apposto, mi sono tolta gli slip, e sentire il sole caldo sulla micetta già a temperatura ambiente, 30-40 gradi, per la prima volta nella mia vita, mi faceva fare la gatta in calore, ci siamo pomiciati a lungo, ma lui non scendeva a toccarmi, mi dovevo accontentare della sua coscia, l’avrei preso a schiaffi.
Sono venuta così, strusciandomi sulla sua coscia muscolosa e depilata, facendogli una sega, senza nemmeno una grandissima erezione, e senza farlo venire, se mi avesse chiesto di fargli qualcosa gli avrei urlato tutto il mio malessere, mi aveva rovinato la giornata più bella della vacanza.
Dopo le tre abbiamo sentito e visto il pescherecchio che tornava a riprenderci, mi ero già rimessa lo slip in precedenza e adesso in topless cercavo il pezzo di sopra per coprirmi, volutamente aspettando un po’ più del dovuto, tanto i ragazzi, di questi dettagli femminili non riescono a captarli nemmeno se glieli fai sotto il naso.
Lasciando la barca ed una ventina di metri dalla spiaggia ci raggiungono a nuoto prima Bertù e dopo dieci minuti anche Baba.
Bertù: “Com’è andata ragazzi, fatto il bagno nudi, vi è piaciuto?” accendendosi una canna e venendomi molto vicino “Su questa spiaggia è obbligatorio far l’amore, non lo sapevate?”
Angelo sembrava soffrire la personalità del sardo che aveva una quindicina di anni più di lui, gli diceva a tutto “si si”
Io: “Siamo stati benissimo, è meravigliosa questa caletta, soli soletti tutte le coppie dovrebbero provare”
Bertù offrendoci la canna ci dice: “abbiamo ancora un paio d’ore prima di ripartire, noi ci vogliamo concedere un bagno, abbiamo solo pescato fino adesso, voi prendetevi un po’ d’abbronzatura, se non vi dispiace noi i costumi ce li leviamo”
Divento tutta rossa e abbasso lo sguardo, mi è si denutato davanti a mezzo metro da me seduta: “Prendere il sole qui in costume è uno spreco di tutto questo ben di dio” e se ne va in acqua, Baba butta il costume ma essendo già nell’acqua non vedo niente, ho i capezzoli dritti come in una cella frigorifera, e sento la mia micia che si bagna, ho sentito chiaramente come uno spruzzo di eccitazione, non mi era mai successo prima nemmeno questo.
Dico a Angelo: “Cosa facciamo? Se ti togli il costume anche te, io mi metto in topless” adesso fa abbastanza bella figura perchè almeno ce l’ha barzotto, io mi spalmo la crema sulle tette, vedo che mi guardano da dentro l’acqua, penso che se stasera non mi scopa un’ora intera, lo uccido.
Continua............
Per commenti e suggerimenti: amicosegreto@tutanota.com
Fino all’anno scorso, estate 2022 ero la classica ragazza di 27 anni, studiosa prima, laureata con ottimi voti adorata dai professori, impiegata poi in un’agenzia assicurativa, fidanzata da oltre 3 anni con il classico ragazzo fighetto di due anni più grande di me, ma super immaturo come la stragrande maggioranza di ragazzi della nostra età.
Siamo una bella coppia, alta mora io, biondo bel fisico lui, come mi dicono tutti sono sbocciata tardi, da adolescente non ero tutto questo granchè, ero un po’ sgraziata e con qualche chiletto in più, ero paffutella, oggi ho nel fisico il punto di forza, per i maschetti, sicuramente il culetto a mandolino, la parte del mio corpo che mi piaceva meno era sicuramente il naso, che ho ritoccato tre anni fa.
Angelo, di nome ma non di fatto, come lo chiamo io, il mio ragazzo, è un fortunato figlio di papà, lavora in azienda familiare è sicuramente molto ambito, biondo, decisamente bello e fatto molto bene, Bmw, benestante, è un guascone simpatico e di compagnia, sa di piacere alle donne e se la tira un po’.
L’estate passata abbiamo avuto l’opportunità di concederci una settimana di ferie anche a fine giugno, e siamo andati nella meravigliosa Sardegna, li è successo il fattaccio.
Mancavano due giorni al rientro e arrivando ad una spiaggia famosa dopo due ore di macchina, non possiamo entrare perchè è a numero chiuso e bisognava prenotare.
La delusione era tanta, tra un venditore di formaggio e l’altro, un quarantacinquenne sardo ci guarda e ci dice:
“Scusate ragazzi ho sentito che non avevate la prenotazione, io ho un piccolo peschereccio con cui porto piccoli gruppi nelle calette di Serpentara, un’isoletta disabitata li di fronte, il cliente che aveva prenotato la barca oggi ha la diarrea, normalmente prendiamo 500€ ma visto che oggi ho già riscosso senza uscire dal porto, se volete vi portiamo per metà prezzo”
Io e Angelo, passiamo dalla delusione all’euforia, accettiamo e dopo venti minuti saliamo a bordo del peschereccio, Bertu, Alberto per noi, l’armatore è un sardo gentilissimo e galante, super abbronzato molto peloso con un barbone foltissimo, adesso pure di moda.
Con noi c’era solo un marinaio, un ragazzone di colore di quasi due metri, con dei bicipiti come della mie coscie, un armadio a tre ante, di età indefinità, poi abbiamo scoperto di soli 22 anni.
Alberto ci spiegava che in un’ora avremmo raggiunto la caletta dell’amore, un anfratto di sabbia con accesso solo dal mare incastonato nella scogliera di oltre 20 metri, un paradiso in terra, li ci montavano la tenda, con tutto l’occorrente, avevamo cibo e bibite, e ci lasciavano soli per più di tre ore, potevamo praticare naturismo, perchè loro sarebbero andati a pescare in un’altra caletta.
L’escursione si stava rivelando una meraviglia, una volta soli, mi sono messa in topless, poi avevo una voglia di fare l’amore che non stavo nella pelle, forse l’essere in barca con due sconosciuti, di cui uno di colore e mastodontico.
Ripensadoci la cosa che mi aveva eccitato di più erano i loro guardi, Angelo avendomi, mai mi aveva fatto sentire così desiderata, mentre sia Bertu che Baba, il ragazzo senegalese, mi mangiavano con le palpebre.
Naturalmente ero in costume, e sopra avevo un copricostume bucherellato bianco lasciava intravedere tutte le mie forme.
Mentre ripensavo a questo, l’eccitazione cresceva, e Angelo nonostante lo sfioravo in continuazione per fargli capire che doveva osare, non ne voleva sapere.
Ho provato con le parole: “Ehi ma l’hai visto come mi magiavano con gli occhi, loro non avrebbero pensato ai social, fossero stati qui soli con me”
Mi ero rassegnata se volevo far qualcosa dovevo prendere l’iniziativa io, con Angelo avevamo scopato ieri sera e lui per tre o quattro giorni era apposto, mi sono tolta gli slip, e sentire il sole caldo sulla micetta già a temperatura ambiente, 30-40 gradi, per la prima volta nella mia vita, mi faceva fare la gatta in calore, ci siamo pomiciati a lungo, ma lui non scendeva a toccarmi, mi dovevo accontentare della sua coscia, l’avrei preso a schiaffi.
Sono venuta così, strusciandomi sulla sua coscia muscolosa e depilata, facendogli una sega, senza nemmeno una grandissima erezione, e senza farlo venire, se mi avesse chiesto di fargli qualcosa gli avrei urlato tutto il mio malessere, mi aveva rovinato la giornata più bella della vacanza.
Dopo le tre abbiamo sentito e visto il pescherecchio che tornava a riprenderci, mi ero già rimessa lo slip in precedenza e adesso in topless cercavo il pezzo di sopra per coprirmi, volutamente aspettando un po’ più del dovuto, tanto i ragazzi, di questi dettagli femminili non riescono a captarli nemmeno se glieli fai sotto il naso.
Lasciando la barca ed una ventina di metri dalla spiaggia ci raggiungono a nuoto prima Bertù e dopo dieci minuti anche Baba.
Bertù: “Com’è andata ragazzi, fatto il bagno nudi, vi è piaciuto?” accendendosi una canna e venendomi molto vicino “Su questa spiaggia è obbligatorio far l’amore, non lo sapevate?”
Angelo sembrava soffrire la personalità del sardo che aveva una quindicina di anni più di lui, gli diceva a tutto “si si”
Io: “Siamo stati benissimo, è meravigliosa questa caletta, soli soletti tutte le coppie dovrebbero provare”
Bertù offrendoci la canna ci dice: “abbiamo ancora un paio d’ore prima di ripartire, noi ci vogliamo concedere un bagno, abbiamo solo pescato fino adesso, voi prendetevi un po’ d’abbronzatura, se non vi dispiace noi i costumi ce li leviamo”
Divento tutta rossa e abbasso lo sguardo, mi è si denutato davanti a mezzo metro da me seduta: “Prendere il sole qui in costume è uno spreco di tutto questo ben di dio” e se ne va in acqua, Baba butta il costume ma essendo già nell’acqua non vedo niente, ho i capezzoli dritti come in una cella frigorifera, e sento la mia micia che si bagna, ho sentito chiaramente come uno spruzzo di eccitazione, non mi era mai successo prima nemmeno questo.
Dico a Angelo: “Cosa facciamo? Se ti togli il costume anche te, io mi metto in topless” adesso fa abbastanza bella figura perchè almeno ce l’ha barzotto, io mi spalmo la crema sulle tette, vedo che mi guardano da dentro l’acqua, penso che se stasera non mi scopa un’ora intera, lo uccido.
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