Qualunque cosa - Capitolo 12
di
OldMaster68
genere
etero
Mi avvicinai e le baciai la parte finale della schiena, dove si era raccolta la sottoveste, la baciai nel solco fra i glutei, leccai tutto intorno al plug e scesi fra le sue labbra calde e bagnate, continuai a leccare suggendo quel nettare meraviglioso mentre la mia erezione diventava quasi fastidiosa costretta nei pantaloni.
Mi fermai giusto il tempo di togliermi i vestiti e fui dentro di lei.
Capitolo 12
Accolse il mio ingresso con un mugolio di approvazione, in questo momento non c’erano né Dom né Sub, eravamo due amanti che si davano piacere, spingeva il bacino verso di me per farmi andare più a fondo in lei, si voltò guardandomi negli occhi e disse:
“Ti voglio dietro!”
mi sfilai e si mise in ginocchio sul divano, ripresi a leccare intorno al plug e lentamente lo sfilai leccando il suo buchino che si richiudeva, con la lingua raccolsi ancora un po di umori portandoli verso la sua rosellina.
Appoggiai la punta e immediatamente rilassò i muscoli lasciandomi entrare lentamente ma inesorabilmente.
Era stretto e caldo, mi muovevo senza forzare, era bellissimo sentire la stretta leggera dei suoi muscoli.
Era tutto molto eccitante e mi stavo rapidamente avvicinando alla conclusione mentre Daphne non sembrava nemmeno vicina a godere, e continuava a spingere il bacino ritmicamente verso di me peggiorando la situazione.
“Se continui così non resisterò a lungo…”
“Non resistere, voglio sentirti godere, voglio che mi riempi, adesso!”
Quelle parole mi diedero il colpo di grazia, venni, in modo prorompente e incontrollato dentro di lei.
Daphne non aveva ancora goduto ma era molto eccitata, la girai facendola stendere sul divano tirano su una gamba sopra allo schienale in modo che fosse ben divaricata, infilai due dita nel suo giardino segreto, bagnato e bollente.
Mi muovevo velocemente sollecitando contemporaneamente con il pollice il clitoride e mordendo delicatamente i suoi capezzoli.
Sentii il suo orgasmo stringermi le dita mentre continuavo a muovermi al ritmo dei suoi spasmi, il suo corpo si rilassò un poco ma rimasi con le dita dentro di lei piegandole ritmicamente per sollecitare il suo punto G, intanto ero sceso con la bocca a leccare il clitoride, Daphne era allo stesso tempo eccitata e rilassata, come se si facesse cullare da quello che facevo.
La sua eccitazione cresceva percettibilmente, io ero di nuovo duro, ma sentirla reagire ai miei tocchi era troppo eccitante per interrompere quello che le stavo facendo, il suo corpo era scosso da ondate di piacere, sempre più intense, sentivo che si stava avvicinando un nuovo orgasmo, presi il suo clietoride fra le labbra succhiadolo, Daphne inizio a godere, appoggio le mani sopra la mia testa spingendola sul suo sesso, io continuai a succhiare e a muovere le dita dento di lei mentre stava avendo un lunghissimo orgasmo che sembrava non dovesse finire, le sue mani mi tenevano per i capelli anche se non avevo alcuna intenzione di muovermi da dove mi trovavo.
Non saprei dire quanti secondi durò questo suo orgasmo, ma a me sembravano tanti, e poi gli spasmi del suo corpo diventarono via via più attenuati, allentò la presa sui miei capelli.
Mentre sfilavo le dita quattro fiotti di un liquido caldo e chiaro bagnarono la mia mano mentre il suo corpo si contraeva a ritmo di quei deboli getti e nuovi gemiti di piacere li sottolineavano.
Daphne scese dal divano ormai impraticabile per la piccola pozza di liquido che si era formata, ci spostammo sull’altro divano del soggiorno e si strinse a me lasciandosi coccolare, io avevo ancora una bella erezione e anche una discreta voglia, ci stavamo abbracciando ma presto anche Daphne tornò ad eccitarsi, ci baciammo a lungo, intensamente facendo saettare le lingue sensualmente uno nella bocca dell'altra.
Daphne si spostò e salì a cavallo delle mie gambe, spostai il bacino in avanti per agevolarla, lei puntò i piedi sullo schienale mi allacciò le mani dietro al collo e spingendo con le gambe sollevo il bacino lasciano che guidassi il mio pene dentro di lei, poi lentamente si lasciò scendere impalandosì sulla mia asta.
Muoveva lentamente il bacino e contraeva i muscoli della vagina in una massaggio sensualissimo deliziandomi.
MI abbandonai a quelle sensazioni lasciando che fosse lei a condurre il gioco.
Stringevo le mie mani intorno alla sua vita seguendo i movimenti del bacino, spostai le mai afferrando i glutei e accompagnando il movimento, con un dito andai a solleticare la rosellina, provando a forzare l’ingresso.
Lei rilassò un momento i muscoli per permettermi di entrare anche in quell’orifizio, penetrai con l’anulare senza muoverlo e quando si abituò a quella presenza lo sfilai un poco per rientrare con due dita.
Muoveva il bacino con lenti cerchi accompagnati da ritmiche contrazioni dei muscoli pelvici
poi si fermò del tutto continuando a contrarre solo i muscoli della vagina, sapevo di dover restare fermo, ma non resistetti e cominciai a muovere il bacino spingendomi in lei in un meraviglioso alternarsi di dentro e fuori.
Con le mie dita dentro di lei sentivo attraverso la sottile parete il mio membro che si sfilava e di nuovo si faceva strada in lei.
Non potevo fermarmi, era tutto troppo piacevole, troppo coinvolgente, troppo per resistere.
Aumentai il ritmo facendo sobbalzare il suo corpo ad ogni affondo e mi svuotai di nuovo in lei che venne ancora proprio mentre affondavo gli ultimi colpi dopo il mio orgasmo.
Andammo in bagno per una doccia veloce e iniziammo ad occuparci del pranzo dividendoci la preparazione delle pietanze.
Ci destreggiavamo nella sua cucina con molta complicità, lei indossava una sottoveste e io ero in t-.shirt e boxer.
Come era diverso ora il nostro rapporto rispetto solo a qualche giorno prima.
Mi fermai giusto il tempo di togliermi i vestiti e fui dentro di lei.
Capitolo 12
Accolse il mio ingresso con un mugolio di approvazione, in questo momento non c’erano né Dom né Sub, eravamo due amanti che si davano piacere, spingeva il bacino verso di me per farmi andare più a fondo in lei, si voltò guardandomi negli occhi e disse:
“Ti voglio dietro!”
mi sfilai e si mise in ginocchio sul divano, ripresi a leccare intorno al plug e lentamente lo sfilai leccando il suo buchino che si richiudeva, con la lingua raccolsi ancora un po di umori portandoli verso la sua rosellina.
Appoggiai la punta e immediatamente rilassò i muscoli lasciandomi entrare lentamente ma inesorabilmente.
Era stretto e caldo, mi muovevo senza forzare, era bellissimo sentire la stretta leggera dei suoi muscoli.
Era tutto molto eccitante e mi stavo rapidamente avvicinando alla conclusione mentre Daphne non sembrava nemmeno vicina a godere, e continuava a spingere il bacino ritmicamente verso di me peggiorando la situazione.
“Se continui così non resisterò a lungo…”
“Non resistere, voglio sentirti godere, voglio che mi riempi, adesso!”
Quelle parole mi diedero il colpo di grazia, venni, in modo prorompente e incontrollato dentro di lei.
Daphne non aveva ancora goduto ma era molto eccitata, la girai facendola stendere sul divano tirano su una gamba sopra allo schienale in modo che fosse ben divaricata, infilai due dita nel suo giardino segreto, bagnato e bollente.
Mi muovevo velocemente sollecitando contemporaneamente con il pollice il clitoride e mordendo delicatamente i suoi capezzoli.
Sentii il suo orgasmo stringermi le dita mentre continuavo a muovermi al ritmo dei suoi spasmi, il suo corpo si rilassò un poco ma rimasi con le dita dentro di lei piegandole ritmicamente per sollecitare il suo punto G, intanto ero sceso con la bocca a leccare il clitoride, Daphne era allo stesso tempo eccitata e rilassata, come se si facesse cullare da quello che facevo.
La sua eccitazione cresceva percettibilmente, io ero di nuovo duro, ma sentirla reagire ai miei tocchi era troppo eccitante per interrompere quello che le stavo facendo, il suo corpo era scosso da ondate di piacere, sempre più intense, sentivo che si stava avvicinando un nuovo orgasmo, presi il suo clietoride fra le labbra succhiadolo, Daphne inizio a godere, appoggio le mani sopra la mia testa spingendola sul suo sesso, io continuai a succhiare e a muovere le dita dento di lei mentre stava avendo un lunghissimo orgasmo che sembrava non dovesse finire, le sue mani mi tenevano per i capelli anche se non avevo alcuna intenzione di muovermi da dove mi trovavo.
Non saprei dire quanti secondi durò questo suo orgasmo, ma a me sembravano tanti, e poi gli spasmi del suo corpo diventarono via via più attenuati, allentò la presa sui miei capelli.
Mentre sfilavo le dita quattro fiotti di un liquido caldo e chiaro bagnarono la mia mano mentre il suo corpo si contraeva a ritmo di quei deboli getti e nuovi gemiti di piacere li sottolineavano.
Daphne scese dal divano ormai impraticabile per la piccola pozza di liquido che si era formata, ci spostammo sull’altro divano del soggiorno e si strinse a me lasciandosi coccolare, io avevo ancora una bella erezione e anche una discreta voglia, ci stavamo abbracciando ma presto anche Daphne tornò ad eccitarsi, ci baciammo a lungo, intensamente facendo saettare le lingue sensualmente uno nella bocca dell'altra.
Daphne si spostò e salì a cavallo delle mie gambe, spostai il bacino in avanti per agevolarla, lei puntò i piedi sullo schienale mi allacciò le mani dietro al collo e spingendo con le gambe sollevo il bacino lasciano che guidassi il mio pene dentro di lei, poi lentamente si lasciò scendere impalandosì sulla mia asta.
Muoveva lentamente il bacino e contraeva i muscoli della vagina in una massaggio sensualissimo deliziandomi.
MI abbandonai a quelle sensazioni lasciando che fosse lei a condurre il gioco.
Stringevo le mie mani intorno alla sua vita seguendo i movimenti del bacino, spostai le mai afferrando i glutei e accompagnando il movimento, con un dito andai a solleticare la rosellina, provando a forzare l’ingresso.
Lei rilassò un momento i muscoli per permettermi di entrare anche in quell’orifizio, penetrai con l’anulare senza muoverlo e quando si abituò a quella presenza lo sfilai un poco per rientrare con due dita.
Muoveva il bacino con lenti cerchi accompagnati da ritmiche contrazioni dei muscoli pelvici
poi si fermò del tutto continuando a contrarre solo i muscoli della vagina, sapevo di dover restare fermo, ma non resistetti e cominciai a muovere il bacino spingendomi in lei in un meraviglioso alternarsi di dentro e fuori.
Con le mie dita dentro di lei sentivo attraverso la sottile parete il mio membro che si sfilava e di nuovo si faceva strada in lei.
Non potevo fermarmi, era tutto troppo piacevole, troppo coinvolgente, troppo per resistere.
Aumentai il ritmo facendo sobbalzare il suo corpo ad ogni affondo e mi svuotai di nuovo in lei che venne ancora proprio mentre affondavo gli ultimi colpi dopo il mio orgasmo.
Andammo in bagno per una doccia veloce e iniziammo ad occuparci del pranzo dividendoci la preparazione delle pietanze.
Ci destreggiavamo nella sua cucina con molta complicità, lei indossava una sottoveste e io ero in t-.shirt e boxer.
Come era diverso ora il nostro rapporto rispetto solo a qualche giorno prima.
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