"Com'è cresciuta la nostra bambina" 7 - Cornuto, pulisci con la lingua!
di
Andrea2022
genere
incesti
Erano da poco passate le 20,00 quando il maritino, dopo la cena al ristorante dell'hotel, era uscito per andare in cantiere.
La moglie era subito salita in camera dove aveva fatto la doccia, si era rasata le ricrescita sul monte di venere, tra le cosce e sotto le ascelle e dopo aver fatto una accurata lavanda anale, si era truccata e preparata ad accogliere nel modo migliore Edgar (Il cameriere al quale aveva fatto un pompino quella mattina) che sarebbe stato di fatto il primo amante della sua vita dopo il padre ed il maritino e dunque le prime vere corna giacché, non aveva mai considerato il rapporto con il papà e la mamma, un tradimento ma piuttosto, una estensione dell'amore per la famiglia.
Il fatto poi, che avesse in grembo la creatura concepita con suo padre, ne rafforzava quella convinzione che ad altri poteva apparire perversa ma che per lei era una vera sublimazione dell'amore.
Quando il ragazzo era entrato in camera con in mano una bottiglia di Cachaca (Uno spumante di canna da zucchero) lei lo aveva accolto con una canotta in seta trasparente che le aveva regalato il suocero ed un minuscolo perizoma con ricamate le iniziali del suo nome e del marito "SM".
Chiusa la porta a chiave, lei gli aveva tolto la bottiglia di mano e gli si era subito inginocchiata davanti per sfilargli il bermuda stampato con soggetti esotici e colori solari.
Con una smania che dava prova del suo desiderio e l'urgenza di prendere possesso di quella magnifica verga, bruna, dalla pelle liscia come velluto e con un glande dello stesso color mango stampato sul pantaloncino.
Già durante l'attesa, nonostante avesse fatto già due bidet, le ghiandole vaginali avevano continuato a secernere umori come una fontanella.
Aveva una urgenza fuori controllo Sara e dunque, dopo averglielo succhiato ed averne constatato la durezza del gambo e la pienezza dello scroto, si era alzata e dopo un frenetico e succoso bacio con scambio di lingue e saliva, glielo aveva preso in mano e a mo di guinzaglio l'aveva trascinato sul letto e, ponendolo in posizione supina, gli era salita sopra ed a candela se lo era infilato dentro sin dove poteva.
Il contatto con l'utero le aveva strappato un grido di dolore e mentre lo cavalcava come un'amazzone al galoppo, col palmo della mano gli avvolgeva la parte del cazzo che non riusciva a far entrare a causa della smisurata lunghezza.
Lo spessore simile ad un salame di Felino le calzava a pennello mentre mai, ne aveva preso uno così lungo di cui, ignorava persino l'esistenza.
Il giovane, sorpreso da tanta decisa irruenza, restava immobile e lasciava che ogni iniziativa partisse da lei la quale dopo una serie di orgasmi accompagnati da gemiti, urla e parole sconnesse, abbandonandosi con il procace seno sul suo petto muscoloso e continuando ad agitare il bacino e la pancia gravida, gli aveva gridato "Vieni.. vieni anche tu Edgar.. vieni.. sborra.. sborrami dentro.. scaldami col tuo seme.."
A quel punto il maschio con un secco colpo di reni aveva invertito la postura e con le mani dietro le natiche, l'aveva sollevata sino a portarsi le gambe sulle spalle ed in quella posizione, l'aveva finalmente penetrata completamente e, facendola impazzire di piacere, l'aveva cavalcata sino a scaricarle sull'utero i suoi numerosi e bollenti fiotti di sperma.
Alla fine dell'orgasmo, lei si era abbandonata sfinita alle carezze del maschio soddisfatto ma per nulla provato da quell'amplesso rapido e veloce come un fiume carsico.
Lei aveva già previsto di trascorrere 2 ore di sesso senza soste ne intervalli e dopo aver brindato con lo spumante che Edgar aveva portato, avevano ripreso con un passaggio di quella strepitosa verga in ogni buco facendola impazzire quando mettendoglielo nel culo, poteva spingere senza controllo dandole l'impressione che senza l'ostacolo dei testicoli che sbattevano rumorosamente contro il suo perineo e le labbra della fica, le poteva arrivarle sino in gola con la cappella.
Entrambi erano in un bagno si sudore mentre le lenzuola erano vistosamente bagnate dallo sperma e dagli umori vaginali che per tutto il tempo erano colati copiosi.
Prima che lui uscisse, si erano fermati appoggiati alla porta per un interminabile e voluttuoso bacio interrotto solo dal tocco del marito sulla porta che non era riuscito ad entrare a causa del blocco.
Quando dopo insistenti bussate lei gli aveva aperto, aveva indosso il pigiama di seta (Sempre regalatole dal suocero) col quale abitualmente dormiva mentre, sulla poltrona del salottino sedeva Edgar con davanti a se sul tavolino, la bottiglia con due bicchieri.
-Ciao amore, fortuna che sei arrivato.
Edgar ci ha portato questo spumante locale per darci il benvenuto in Brasile.. proprio adesso stava per andar via e fortunatamente sei arrivato in tempo per il brindisi.-
Il marito, forse ancora frastornato da ciò che aveva fatto 'prima?' non aveva fatto caso all'anomalia di quella presenza a quell'ora e non aveva neanche sentito l'olezzo di sudore e sesso che riempivano la stanza.
Dopo il brindisi ed i ringraziamenti, Edgar era andato via ed il marito di Sara, continuando nella sua sbadataggine, non aveva fatto caso al letto disfatto ed alle vistose macchie sulle lenzuola.
Messosi a letto con l'aria affaticata, l'uomo si era girato e messo a dormire senza minimamente calcolare che quella era davvero la loro prima notte di luna di miele.
Sara rendendosi conto del fatto che il marito non l'avesse cercata e, stanca lei stessa, lo aveva avvicinato col viso, gli aveva sussurrato 'notte tesoro!' e si era girata a dormire per un meritato riposo, anche lei.
Il mattino successivo, tutto come il giorno precedente con la variabile che il mandingo prendendo l'iniziativa, se l'era fatto succhiare, le aveva leccato la fica ed infine glielo aveva, prima messo dentro per farla godere per poi, sfilarsi e sborrarle ancora in bocca.
Quella volta però, prima di uscire, l'aveva baciata con la bocca ancora piena ed intrecciando le lingue, immerse in un bagno di saliva e sperma.
Anche la notte uguale alla precedenza con un'ansia ed una brama più controllate ed anche più attenti a non sporcare.
Al mattino prima che il marito uscisse per il solito controllo in cantiere Sara gli aveva detto:
-Tesoro, Edgar ci ha invitati stasera a cena dai suoi genitori che vorrebbero conoscerci.
Credi di poterti liberare dai tuoi impegni di lavoro?-
Il maritino, dopo averci riflettuto un po', le aveva risposto: "Credo di non potere.
Proprio oggi dovrò stare fuori tutto il giorno perché avremo dei controlli e dei collaudi da fare coi tecnici del comune.
Se tu vuoi però, puoi andare ed eventualmente ti vengo a riprendere io.
La casa di Edgar era in una zona popolare di Rio a metà strada tra la città ed una della affollatissime e malfamate favelas.
Inizialmente Sara si sentiva alquanto inquieta ed ara stata tentata di chiedere a Edgar di tornare indietro.
Giunti però a casa di quella famiglia, era stata subito tranquillizzata dal calore di tutti i parenti di Edgar che l'avevano accolta come una regina preparando per lei, persino una piccola festa.
Superato lo stupore per quella inaspettata accoglienza, aveva cercato con lo sguardo, senza però riuscirci, i genitori di cui Edgar le aveva parlato nei momenti di intimità.
Grande era stato il suo stupore quando le aveva presentato i suoi genitori che parevano essere coetanei di Edgar e poi, un fratelle ed una sorella anch'essi giovanissimi.
Il suo disorientamento era talmente evidente che aveva obbligato la stessa mamma a raccontare ogni cosa.
In Brasile notoriamente, le bambine hanno uno sviluppo più precoce che in Europa.
Aveva quindi spiegato che lei era rimasta incinta di Edgar a 13 anni e che anche il padre era di poco più grande, 15 anni e dunque in quel momento, in cui Edgar aveva da poco compiuto 18 anni lei ne aveva 33 e per questo potevano davvero sembrare fratello e sorella.
A tavola insieme a loro sedevano anche un altro fratello ed un'altra sorella più quattro bambini presentati come nipotini.
I discorsi a tavola, come sempre in quei casi giravano sulle bellezze del paese, sulla sua gente, la storia e con rapidi ed incompleti cenni sulla loro famiglia.
Edgar cercava di tenere su l'umore già piuttosto vivace di Sara, avvicinandosi di tanto in tanto a lei per accarezzarla e dare così alla famiglia prova dell'intimo rapporto di confidenza che vi era tra loro.
Di tanto in tanto, scambiava le stesse attenzioni con la mamma e la sorella mentre suo fratello in modo più sfacciato, toccava la mamma e la sorella anche in modo più esplicito baciandole sulla bocca ed infilando le mani tra i seni ed anche più in basso.
Alla fine della cena, si erano trasferiti tutti nella zona soggiorno arredato con poltrone, puff, tappeti, cuscini e tessuti realizzati con fibre vegetali intrecciate.
La mamma e Sara erano sedute una accanto all'altra e, mentre Edgar si occupava di servire da bere, su un divanetto di fronte a loro, il fratello minore e la sorella, si abbracciavano baciandosi sulla bocca.
Alla fine, quando tutti i bicchieri erano pieni, Edgar si era inginocchiato davanti alle due donne ed appoggiando le mani sulle loro ginocchia, aveva scostato le loro gonne ed aveva cominciato a baciarle entrambe tra le cosce.
Sara, apparentemente sorpresa dall'evolvere delle cose, taceva e si lasciava fare.
Si era lasciata fare anche quando, la mamma di Edgardo mettendole una mano tra i capelli l'aveva tirata a se baciandola sulla bocca.
Sara che conosceva bene quegli approcci femminili per via dell'esperienza con la sua mamma, dopo un tenue tentativo di resistenza, aveva dischiuso le labbra dando libero sfogo alla sua abilità di baciatrice saffica.
Da sotto Edgar, aveva sollevato completamente le loro gonne scoprendo i loro sessi nudi.
La mamma girava sempre senza mutande per casa in quanto, in presenza di tutti quegli uomini, voleva essere sempre pronta a soddisfarli senza perdere troppo tempo.
Quanto a Sara, era stato lui stesso a suggerirle di non indossare il perizoma in quanto l'aspettava un piacevole sorpresa.. e che sorpresa!
In una frazione di secondo, senza bisogno di ulteriori chiarimenti, aveva scoperto che si trattava di una famiglia incestuosa nella quale vigeva una libertà assoluta di praticare sesso senza freni e senza concedere nulla ai pregiudizi.
Si era dunque lasciata andare completamente e mentre lei e la mamma di Edgar si baciavano voluttuosamente, lui le leccava alternando le sue attenzioni da una fica all'altra.
Mentre l'ambiente si scaldava, da una stanza aveva fatto la loro entrata una coppia: "I nonni!" aveva spiegato a Sara guardandola negli occhi mentre le leccava la fica.
A quel punto, accanto a loro si era messo il nonno che, sollevando le gambe della figlia, l'aveva penetrata e, con una decisa spinta pelvica aveva cominciato a chiavarla.
L'orgia era innescata e montava con la velocità di una valanga.
Alle tre del mattino mentre aveva nella fica il cazzo di Edgar e nel culo quello del padre, col telefonino aveva chiamato il marito e con la voce ansimante, lo aveva informato che si sarebbe fermata a dormire da loro e di non preoccuparsi che si sarebbero rivisti il giorno dopo.
Naturalmente il marito aveva preso con favore quella notizia che gli avrebbe permesso di trascorrere l'intera notte a letto col suo amico.
I partecipanti all'orgia erano tanti e dunque, per Sara la nottata sino all'alba era trascorsa senza un attimo di tregua tra cazzi e fiche da soddisfare.
Al mattino a mente fredda era riuscita a ricomporre gli intrecci di parentela di quella famiglia incestuosa ai confronti della quale, la sua era benedetta da Dio, dal Papa e da tutta la santa chiesa romana.
Dunque:
I nonni erano fratelli.
Dal loro rapporto incestuoso erano nati il padre e la mamma di Edgar, suo fratello e sua sorella.
Edgar aveva ingravidato la mamma per due volte mentre il fratello e la sorella vivendo come marito e moglie, avevano anche loro 2 bambini.
A tutto quel groviglio incestuoso, va aggiunto il fatto che tutti erano bisex e quindi si accoppiavano senza curarsi troppo dei ruoli.
La più porca di tutti era sicuramente la mamma di Edgar che lei aveva visto con tre cazzi insieme nel culo e nella fica mentre leccava quella di sua figlia.
Quando poi Sara aveva raccontato alla mamma che la creatura che aveva in grembo era dovuta al rapporto incestuoso col padre, lei, col volto trasformato dalla libidine, l'aveva presa per mano e l'aveva portata in bagno dove si era fatta pisciare addosso e nella bocca sostenendo che l'urina di una donna gravida da incesto, era un toccasana di lunga vita.
Che nottata!
E quanti suggerimenti per i suoi progetti futuri.
Di quella notte aveva anche fatto alcune foto e riprese col telefonino e le cose meno scioccanti le aveva mandate ai suoi genitori ricevendone in cambio ed in diretta una ripresa in cui la mamma si faceva sborrare in bocca da uno sconosciuto mentre il padre se la inculava.
Tutta la giornata e la sera dopo, era trascorsa in assoluto riposo con la fica ed il buco del culo infiammati dall'uso.
La serata successiva invece, Edgar aveva portato in camera con se un suo amico con la verga asinina il quale non sapendo che fosse gravida, aveva indossato un preservativo che lei gli aveva subito sfilato con la bocca lasciandolo cadere sul lenzuolo.
Ne erano seguite le solite due ore di sesso pazzesco in cui lei era stata appagata in tutti i modi lasciando infine il letto che pareva un campo di battaglia ricoperto con ogni tipo di umori e materie compreso macchie di spumante, di crema e cioccolato usati come come dolci per le leccate di cazzo, fica e culi e come lubrificante per le doppie penetrazioni in un unico buco.
Anche quella volta il marito era arrivato che i due non erano ancora andati via.
Un veloce 'Arrivederci' e senza aggiungere altro se ne erano andati lasciando la donna con indosso solo un corto baby doll (Sempre regalo del suocero) trasparente.
-Chi era quello li? E cosa avete fatto per ridurre il letto in quello stato persino con un preservativo usato e la scatola per terra?
Che cazzo hai fatto puttana?-
La moglie per nulla turbata dalla reazione del marito, si era seduta sul divanetto e riempiendo con calma due bicchieri di quello spumante di canna da zucchero aveva detto:
-Siediti cornuto che dobbiamo parlare.-
Il maritino sorpreso dalla reazione di suo moglie, seppure tremante ed in preda all'ira, si era seduto.
-Ricordi quando siamo arrivati l'altro giorno?
Mentre tu e il tuo assistente facevate programmi di lavoro, io ero andata a fare la doccia.
Ebbene, per via della qualità degli immobili come quest'hotel che voi stessi avete costruito, io ero uscita dal bagno e grazie all'insonorizzazione ed alla moquettes, non ho fatto alcun rumore e dunque, mi sono avvicinata senza che mi sentiste e, 'Udite! Udite!' cosa ho visto?!
Ho visto due froci che si slinguazzavano come porci mentre con le mani si segavano coi cazzi di fuori.
Ecco, questo ho visto e prima di ritrarmi, ho scattato alcune foto ricordo.
Da quel momento ho deciso di scoparmi chi voglio lasciando a te la possibilità di farti inculare da chi vuoi nel ruolo di mio cornuto!
Adesso per favore mi prepari il letto che c'è nell'altra stanza e se tu vuoi puoi dormire sul letto con le tracce mie e dei miei amanti o per terra sulla moquettes ancora pulita.
Il divanetto te lo sconsiglio visto che è sporco di sborra a meno che, tu non lo voglia pulire con la lingua.
Cornuto! Frocio e cornuto!-
segue
La moglie era subito salita in camera dove aveva fatto la doccia, si era rasata le ricrescita sul monte di venere, tra le cosce e sotto le ascelle e dopo aver fatto una accurata lavanda anale, si era truccata e preparata ad accogliere nel modo migliore Edgar (Il cameriere al quale aveva fatto un pompino quella mattina) che sarebbe stato di fatto il primo amante della sua vita dopo il padre ed il maritino e dunque le prime vere corna giacché, non aveva mai considerato il rapporto con il papà e la mamma, un tradimento ma piuttosto, una estensione dell'amore per la famiglia.
Il fatto poi, che avesse in grembo la creatura concepita con suo padre, ne rafforzava quella convinzione che ad altri poteva apparire perversa ma che per lei era una vera sublimazione dell'amore.
Quando il ragazzo era entrato in camera con in mano una bottiglia di Cachaca (Uno spumante di canna da zucchero) lei lo aveva accolto con una canotta in seta trasparente che le aveva regalato il suocero ed un minuscolo perizoma con ricamate le iniziali del suo nome e del marito "SM".
Chiusa la porta a chiave, lei gli aveva tolto la bottiglia di mano e gli si era subito inginocchiata davanti per sfilargli il bermuda stampato con soggetti esotici e colori solari.
Con una smania che dava prova del suo desiderio e l'urgenza di prendere possesso di quella magnifica verga, bruna, dalla pelle liscia come velluto e con un glande dello stesso color mango stampato sul pantaloncino.
Già durante l'attesa, nonostante avesse fatto già due bidet, le ghiandole vaginali avevano continuato a secernere umori come una fontanella.
Aveva una urgenza fuori controllo Sara e dunque, dopo averglielo succhiato ed averne constatato la durezza del gambo e la pienezza dello scroto, si era alzata e dopo un frenetico e succoso bacio con scambio di lingue e saliva, glielo aveva preso in mano e a mo di guinzaglio l'aveva trascinato sul letto e, ponendolo in posizione supina, gli era salita sopra ed a candela se lo era infilato dentro sin dove poteva.
Il contatto con l'utero le aveva strappato un grido di dolore e mentre lo cavalcava come un'amazzone al galoppo, col palmo della mano gli avvolgeva la parte del cazzo che non riusciva a far entrare a causa della smisurata lunghezza.
Lo spessore simile ad un salame di Felino le calzava a pennello mentre mai, ne aveva preso uno così lungo di cui, ignorava persino l'esistenza.
Il giovane, sorpreso da tanta decisa irruenza, restava immobile e lasciava che ogni iniziativa partisse da lei la quale dopo una serie di orgasmi accompagnati da gemiti, urla e parole sconnesse, abbandonandosi con il procace seno sul suo petto muscoloso e continuando ad agitare il bacino e la pancia gravida, gli aveva gridato "Vieni.. vieni anche tu Edgar.. vieni.. sborra.. sborrami dentro.. scaldami col tuo seme.."
A quel punto il maschio con un secco colpo di reni aveva invertito la postura e con le mani dietro le natiche, l'aveva sollevata sino a portarsi le gambe sulle spalle ed in quella posizione, l'aveva finalmente penetrata completamente e, facendola impazzire di piacere, l'aveva cavalcata sino a scaricarle sull'utero i suoi numerosi e bollenti fiotti di sperma.
Alla fine dell'orgasmo, lei si era abbandonata sfinita alle carezze del maschio soddisfatto ma per nulla provato da quell'amplesso rapido e veloce come un fiume carsico.
Lei aveva già previsto di trascorrere 2 ore di sesso senza soste ne intervalli e dopo aver brindato con lo spumante che Edgar aveva portato, avevano ripreso con un passaggio di quella strepitosa verga in ogni buco facendola impazzire quando mettendoglielo nel culo, poteva spingere senza controllo dandole l'impressione che senza l'ostacolo dei testicoli che sbattevano rumorosamente contro il suo perineo e le labbra della fica, le poteva arrivarle sino in gola con la cappella.
Entrambi erano in un bagno si sudore mentre le lenzuola erano vistosamente bagnate dallo sperma e dagli umori vaginali che per tutto il tempo erano colati copiosi.
Prima che lui uscisse, si erano fermati appoggiati alla porta per un interminabile e voluttuoso bacio interrotto solo dal tocco del marito sulla porta che non era riuscito ad entrare a causa del blocco.
Quando dopo insistenti bussate lei gli aveva aperto, aveva indosso il pigiama di seta (Sempre regalatole dal suocero) col quale abitualmente dormiva mentre, sulla poltrona del salottino sedeva Edgar con davanti a se sul tavolino, la bottiglia con due bicchieri.
-Ciao amore, fortuna che sei arrivato.
Edgar ci ha portato questo spumante locale per darci il benvenuto in Brasile.. proprio adesso stava per andar via e fortunatamente sei arrivato in tempo per il brindisi.-
Il marito, forse ancora frastornato da ciò che aveva fatto 'prima?' non aveva fatto caso all'anomalia di quella presenza a quell'ora e non aveva neanche sentito l'olezzo di sudore e sesso che riempivano la stanza.
Dopo il brindisi ed i ringraziamenti, Edgar era andato via ed il marito di Sara, continuando nella sua sbadataggine, non aveva fatto caso al letto disfatto ed alle vistose macchie sulle lenzuola.
Messosi a letto con l'aria affaticata, l'uomo si era girato e messo a dormire senza minimamente calcolare che quella era davvero la loro prima notte di luna di miele.
Sara rendendosi conto del fatto che il marito non l'avesse cercata e, stanca lei stessa, lo aveva avvicinato col viso, gli aveva sussurrato 'notte tesoro!' e si era girata a dormire per un meritato riposo, anche lei.
Il mattino successivo, tutto come il giorno precedente con la variabile che il mandingo prendendo l'iniziativa, se l'era fatto succhiare, le aveva leccato la fica ed infine glielo aveva, prima messo dentro per farla godere per poi, sfilarsi e sborrarle ancora in bocca.
Quella volta però, prima di uscire, l'aveva baciata con la bocca ancora piena ed intrecciando le lingue, immerse in un bagno di saliva e sperma.
Anche la notte uguale alla precedenza con un'ansia ed una brama più controllate ed anche più attenti a non sporcare.
Al mattino prima che il marito uscisse per il solito controllo in cantiere Sara gli aveva detto:
-Tesoro, Edgar ci ha invitati stasera a cena dai suoi genitori che vorrebbero conoscerci.
Credi di poterti liberare dai tuoi impegni di lavoro?-
Il maritino, dopo averci riflettuto un po', le aveva risposto: "Credo di non potere.
Proprio oggi dovrò stare fuori tutto il giorno perché avremo dei controlli e dei collaudi da fare coi tecnici del comune.
Se tu vuoi però, puoi andare ed eventualmente ti vengo a riprendere io.
La casa di Edgar era in una zona popolare di Rio a metà strada tra la città ed una della affollatissime e malfamate favelas.
Inizialmente Sara si sentiva alquanto inquieta ed ara stata tentata di chiedere a Edgar di tornare indietro.
Giunti però a casa di quella famiglia, era stata subito tranquillizzata dal calore di tutti i parenti di Edgar che l'avevano accolta come una regina preparando per lei, persino una piccola festa.
Superato lo stupore per quella inaspettata accoglienza, aveva cercato con lo sguardo, senza però riuscirci, i genitori di cui Edgar le aveva parlato nei momenti di intimità.
Grande era stato il suo stupore quando le aveva presentato i suoi genitori che parevano essere coetanei di Edgar e poi, un fratelle ed una sorella anch'essi giovanissimi.
Il suo disorientamento era talmente evidente che aveva obbligato la stessa mamma a raccontare ogni cosa.
In Brasile notoriamente, le bambine hanno uno sviluppo più precoce che in Europa.
Aveva quindi spiegato che lei era rimasta incinta di Edgar a 13 anni e che anche il padre era di poco più grande, 15 anni e dunque in quel momento, in cui Edgar aveva da poco compiuto 18 anni lei ne aveva 33 e per questo potevano davvero sembrare fratello e sorella.
A tavola insieme a loro sedevano anche un altro fratello ed un'altra sorella più quattro bambini presentati come nipotini.
I discorsi a tavola, come sempre in quei casi giravano sulle bellezze del paese, sulla sua gente, la storia e con rapidi ed incompleti cenni sulla loro famiglia.
Edgar cercava di tenere su l'umore già piuttosto vivace di Sara, avvicinandosi di tanto in tanto a lei per accarezzarla e dare così alla famiglia prova dell'intimo rapporto di confidenza che vi era tra loro.
Di tanto in tanto, scambiava le stesse attenzioni con la mamma e la sorella mentre suo fratello in modo più sfacciato, toccava la mamma e la sorella anche in modo più esplicito baciandole sulla bocca ed infilando le mani tra i seni ed anche più in basso.
Alla fine della cena, si erano trasferiti tutti nella zona soggiorno arredato con poltrone, puff, tappeti, cuscini e tessuti realizzati con fibre vegetali intrecciate.
La mamma e Sara erano sedute una accanto all'altra e, mentre Edgar si occupava di servire da bere, su un divanetto di fronte a loro, il fratello minore e la sorella, si abbracciavano baciandosi sulla bocca.
Alla fine, quando tutti i bicchieri erano pieni, Edgar si era inginocchiato davanti alle due donne ed appoggiando le mani sulle loro ginocchia, aveva scostato le loro gonne ed aveva cominciato a baciarle entrambe tra le cosce.
Sara, apparentemente sorpresa dall'evolvere delle cose, taceva e si lasciava fare.
Si era lasciata fare anche quando, la mamma di Edgardo mettendole una mano tra i capelli l'aveva tirata a se baciandola sulla bocca.
Sara che conosceva bene quegli approcci femminili per via dell'esperienza con la sua mamma, dopo un tenue tentativo di resistenza, aveva dischiuso le labbra dando libero sfogo alla sua abilità di baciatrice saffica.
Da sotto Edgar, aveva sollevato completamente le loro gonne scoprendo i loro sessi nudi.
La mamma girava sempre senza mutande per casa in quanto, in presenza di tutti quegli uomini, voleva essere sempre pronta a soddisfarli senza perdere troppo tempo.
Quanto a Sara, era stato lui stesso a suggerirle di non indossare il perizoma in quanto l'aspettava un piacevole sorpresa.. e che sorpresa!
In una frazione di secondo, senza bisogno di ulteriori chiarimenti, aveva scoperto che si trattava di una famiglia incestuosa nella quale vigeva una libertà assoluta di praticare sesso senza freni e senza concedere nulla ai pregiudizi.
Si era dunque lasciata andare completamente e mentre lei e la mamma di Edgar si baciavano voluttuosamente, lui le leccava alternando le sue attenzioni da una fica all'altra.
Mentre l'ambiente si scaldava, da una stanza aveva fatto la loro entrata una coppia: "I nonni!" aveva spiegato a Sara guardandola negli occhi mentre le leccava la fica.
A quel punto, accanto a loro si era messo il nonno che, sollevando le gambe della figlia, l'aveva penetrata e, con una decisa spinta pelvica aveva cominciato a chiavarla.
L'orgia era innescata e montava con la velocità di una valanga.
Alle tre del mattino mentre aveva nella fica il cazzo di Edgar e nel culo quello del padre, col telefonino aveva chiamato il marito e con la voce ansimante, lo aveva informato che si sarebbe fermata a dormire da loro e di non preoccuparsi che si sarebbero rivisti il giorno dopo.
Naturalmente il marito aveva preso con favore quella notizia che gli avrebbe permesso di trascorrere l'intera notte a letto col suo amico.
I partecipanti all'orgia erano tanti e dunque, per Sara la nottata sino all'alba era trascorsa senza un attimo di tregua tra cazzi e fiche da soddisfare.
Al mattino a mente fredda era riuscita a ricomporre gli intrecci di parentela di quella famiglia incestuosa ai confronti della quale, la sua era benedetta da Dio, dal Papa e da tutta la santa chiesa romana.
Dunque:
I nonni erano fratelli.
Dal loro rapporto incestuoso erano nati il padre e la mamma di Edgar, suo fratello e sua sorella.
Edgar aveva ingravidato la mamma per due volte mentre il fratello e la sorella vivendo come marito e moglie, avevano anche loro 2 bambini.
A tutto quel groviglio incestuoso, va aggiunto il fatto che tutti erano bisex e quindi si accoppiavano senza curarsi troppo dei ruoli.
La più porca di tutti era sicuramente la mamma di Edgar che lei aveva visto con tre cazzi insieme nel culo e nella fica mentre leccava quella di sua figlia.
Quando poi Sara aveva raccontato alla mamma che la creatura che aveva in grembo era dovuta al rapporto incestuoso col padre, lei, col volto trasformato dalla libidine, l'aveva presa per mano e l'aveva portata in bagno dove si era fatta pisciare addosso e nella bocca sostenendo che l'urina di una donna gravida da incesto, era un toccasana di lunga vita.
Che nottata!
E quanti suggerimenti per i suoi progetti futuri.
Di quella notte aveva anche fatto alcune foto e riprese col telefonino e le cose meno scioccanti le aveva mandate ai suoi genitori ricevendone in cambio ed in diretta una ripresa in cui la mamma si faceva sborrare in bocca da uno sconosciuto mentre il padre se la inculava.
Tutta la giornata e la sera dopo, era trascorsa in assoluto riposo con la fica ed il buco del culo infiammati dall'uso.
La serata successiva invece, Edgar aveva portato in camera con se un suo amico con la verga asinina il quale non sapendo che fosse gravida, aveva indossato un preservativo che lei gli aveva subito sfilato con la bocca lasciandolo cadere sul lenzuolo.
Ne erano seguite le solite due ore di sesso pazzesco in cui lei era stata appagata in tutti i modi lasciando infine il letto che pareva un campo di battaglia ricoperto con ogni tipo di umori e materie compreso macchie di spumante, di crema e cioccolato usati come come dolci per le leccate di cazzo, fica e culi e come lubrificante per le doppie penetrazioni in un unico buco.
Anche quella volta il marito era arrivato che i due non erano ancora andati via.
Un veloce 'Arrivederci' e senza aggiungere altro se ne erano andati lasciando la donna con indosso solo un corto baby doll (Sempre regalo del suocero) trasparente.
-Chi era quello li? E cosa avete fatto per ridurre il letto in quello stato persino con un preservativo usato e la scatola per terra?
Che cazzo hai fatto puttana?-
La moglie per nulla turbata dalla reazione del marito, si era seduta sul divanetto e riempiendo con calma due bicchieri di quello spumante di canna da zucchero aveva detto:
-Siediti cornuto che dobbiamo parlare.-
Il maritino sorpreso dalla reazione di suo moglie, seppure tremante ed in preda all'ira, si era seduto.
-Ricordi quando siamo arrivati l'altro giorno?
Mentre tu e il tuo assistente facevate programmi di lavoro, io ero andata a fare la doccia.
Ebbene, per via della qualità degli immobili come quest'hotel che voi stessi avete costruito, io ero uscita dal bagno e grazie all'insonorizzazione ed alla moquettes, non ho fatto alcun rumore e dunque, mi sono avvicinata senza che mi sentiste e, 'Udite! Udite!' cosa ho visto?!
Ho visto due froci che si slinguazzavano come porci mentre con le mani si segavano coi cazzi di fuori.
Ecco, questo ho visto e prima di ritrarmi, ho scattato alcune foto ricordo.
Da quel momento ho deciso di scoparmi chi voglio lasciando a te la possibilità di farti inculare da chi vuoi nel ruolo di mio cornuto!
Adesso per favore mi prepari il letto che c'è nell'altra stanza e se tu vuoi puoi dormire sul letto con le tracce mie e dei miei amanti o per terra sulla moquettes ancora pulita.
Il divanetto te lo sconsiglio visto che è sporco di sborra a meno che, tu non lo voglia pulire con la lingua.
Cornuto! Frocio e cornuto!-
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