Nel Monastero anche i muri vedevano, ascoltavano, parlavano
di
Sansicciotto.
genere
etero
Ero lì da anni assunto come "tuttofare" e perciò curavo la manutenzione, riparazione di tutto il necessario. Quel giorno era Domenica e vedevo gente laica che s'incontrava con le suore perchè imparentata oppure solo conoscenti e così via. Ero impegnato a riparare un condizionatore e dalla griglia protettiva vedevo la saletta dove la Madre Superiora aveva ricevuto una ragazza intenzionata ad informarsi sulla vita canonica e poi eventualmente avrebbe lasciato la vita laica diventando anche lei Suora. Dapprima fu la ragazza che faceva continuamente domande sul comportamento da tenere e lì la Superiora rispondeva ma dopo le cose cambiarono e la suora chiese a lei di spogliarsi completamente e lì, fortunato me che ero appollaiato sullo scalandrino e potevo godermi l'improvvisato spogliarello, anche perchè la ragazza era formosa e bella in viso quindi fu una gioia vedere scoprirsi, rivelarsi un capolavoro della natura. La Superiora, una volta terminato il liberarsi degli indumenti, fece avvicinare a lei la giovane e le sfiorò con la mano il seno, accarezzandolo poi e, con l'altra mano palpò il bel culetto che si rivelava ben sodo ed iniziò a chiederle se provava piacere alle sue carezze, se sentiva un formicolio oppure no e poi vidi che la manina dal culo passava alla fighetta pelosissima affatto curata pettinata e le infilò un dito dentro, dopo averle sditalinato il clitoride facendola gemere, tremare di godimento ed infine si alzò dalla sedia ed abbracciò ai fianchi la ragazza stringendola un poco e poi avvicinò la bocca al collo di Lucia, così sentii poi chiamarla dalla Superiora, passandole la lingua dietro ai lobi delle orecchie e poi le forzò la bocca infilandole dentro la lingua ma la ragazza si oppose un poco protestando ma la Suora le fece notare che stava studiando la sua reazione e verificare se voleva stare lì per curare il suo spirito oppure unire la fede col piacere fisico. Poi fece sdraiare la giovane sul grande tavolo e le spalancò le cosce andando a leccarle la figa ed infilandole nell'ano un dito. La ragazza sussultò a lungo ed infine fu la Suora a stendersi sul tavolo scoprendo le gambe ed ordinando a Lucia di mettersi a leccarle la figa ma la ragazza divenne rossa al viso e balbettò che si vergognava un poco ma la religiosa la minacciò che se non avesse ubbidito al suo ordine, allora sarebbe passata subito a farle conoscere le punizioni praticate lì ed avrebbe iniziato con la punizione più antipatica: la sculacciata che avrebbe dovuto subire in silenzio, senza lamenti. Lucia non se lo fece certo ripetere infatti subito si mise a leccarla sulle cosce risalendo poi alla figa che già sbrodolava di goduria ed alla fine, prima di godere schizzando umori, si fece spogliare tutta da Lucia esi misero sul divano scambiandosi un sessantanove e poco dopo le sentii sminiare godendo pazzamente. In breve capii subito che la ragazza sarebbe venuta in Monastero varie volte per incontrare la Superiora e, chieramente, essendomi eccitatto maledettamente el seguire lo spettacolo, ebbi l'idea di scattare una foto col telefonino e lì finì tutto; io ripresi il mio lavoro. le due si salutarono separandosi e solo il giorno dopo m'incontrai con la Superiora che mi chiese del condizionatore se l'avevo riparato e glielo confermai poi la invitai a seguirmi nella saletta per farle sentire l'apparecchio in funzione e lei stava per congedarsi da me ma la fermai, dicendole che lavorando avevo visto e ben sentito l'incontro di ieri con Lucia la biondina nuda ben fatta. Rimase un attimo senza parole ma poi fu decisa nel convocare subito Lucia per un secondo colloquio e la ragazza accettò per il pomeriggio, dopo si rivolse a me proponendomi che avrei potuto fare la parte del Medico dell'Istituto, così avrei visitato Lucia e, con l'aiuto di Madre Teresa, appunto, lei, la Superiora, avremmo potuto godercela insieme scopandola e perciò, sverginandola, tenuta ben salda da Suor Teresa fino a dopo averla posseduta anche analmente. Stabilimmo che io mi sarei fatto trovare in Infermeria col camice indossato ad attenderla.
3
voti
voti
valutazione
7
7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Che si fa a Roma d'inverno? E lì cominciò ecc., ecc.. 2.racconto sucessivo
Nel Monastero anche i muri vedevano, ascoltavano, parlavano!
Commenti dei lettori al racconto erotico