Nel Monastero anche i muri vedevano, ascoltavano, parlavano!
di
Sansicciotto.
genere
etero
Alle quattro del pomeriggio ero già in infermeria e cercavo di indossare il camice un pò troppo stretto per me e quindi lo posai bene in vista sul lettino. Poco dopo arrivò Lucia accompagnata dalla Superiora Madre Teresa ed io, con molta professionalità, feci accomodare Lucia difronte alla scrivania dove sedetti anch'io, iniziando a farle domande sulla sua salute. Dopo le chiesi di sdraiarsi sul lettino completamente nuda e le iniziai ad auscultare la respirazione palpandole un seno che instantaneamente fece irrigidire il capezzolo e spostai il fonendoscopio alla schiena mentre però ero passato a palpare l'altro seno poi palpai anche la pancia e scesi fino all'inguine stuzzicando con un dito il clitoride che si irrigidì velocemente ed iniziò addirittura a produrre umori abbondanti che colavano sulle cosce ben fatte, tornite, sode che palpai xcon molto scrupoli ma poi tornai col dito all'ingresso della fighina stretta a tal punto di pensare fosse sigillata ed allora le introdussi l'Indice sentendo che era strettissima...chiara conseguenza dell'affermare la sua verginità. Infatti, mentre la stavo eccitando le chiesi se aveva avuto rapporti sessuali ma rispose in silenzio, nel senso che mi bastò il rossore del suo visetto ed allora le feci capire che metaforicamente la avrei dovuta sverginare per distoglierla dalle tentazioni demoniache. Lì notai lo sguardo della Superiora che volle confermare con un'espressione approvativa al mio commento, infatti così Lucia al momento di desiderare cazzi, avrebbe dovuto ripensarci evitando peccati imperdonabili e tutto il gioco lo gestii benissimo con la collaborazione della Suora. Decisi ad un certo punto di mettermi a leccarle i seni slinguandoli focosamente, poi mi lasciai cadere i pantaloni e scoprii il batacchio già ben in tiro così Lucia notai che lo osservava con desiderio, con avidità ed allora le feci spalancare le cosce mettendola in posizione per poterle ben leccare la fighetta e mordicchiandole i grilletto già dritto e intriso di umori, La leccai tutta: in figa, sui seni l'ombelico, poi i seni il collo cigneo ed i lobi poi mordicchiai le labbra e le infilai la lingua in bocca e lei rispose da inesperta, da principiante ma colma di passione, di curiosità per capire come si sarebbe concluso il gioco del piacere sessuale. Con la Suora che seguiva il susseguirsi del gioco, osservai come Lucia stava imparando a baciare in bocca, poi passai la sua attenzione ad insegnarle l'arte del bocchino e lì sussultò nell'introdurre nella sua bocca il cazzone che poi cresceva ancora di più gonfiandosi facendola quasi spaventare ed allora la guidai fino a schizzarle in bocca una buona quantità di sborra e lì la Suora le spiegò che l'uomo apprezza moltissimo chi sa fare godere col bocchino ed io potei così confermare che era stata bravissima come fosse un' esperta navigata! Quindi le chiesi se voleva finalmente provare il piacere di provare il piacere subito dopo il dolore di perdere la verginità. Lucia quando mi sentì dire dolore ebbe un senso di paura ma la Suora fu rapida ed afferrò i polsi trattenendola ferma per consentirmi di penetrarla senza inutili sforzi per bloccarla e così le appoggiai il cazzo alla fighetta e lo spinsi poi tutto dentro assai lentamenteper farglielo sentire centimetro per centimetro ed infine le diedi il colpo finale, fatale che le fece perdere la "virtù" e la sentii gridare a lungo per il dolore che provò...ti credo...col mio batacchione di ventotto centimetri per tredici di larghezza! Suor Teresa la abbracciò confortandola ed io la baciai in bocca ma poi le ricordai che i giochi non erano ancora terminati perchè dopo sarebbe stato il turno del culetto da sverginare e così Lucia iniziò a tremare ed iniziò a pregarmi di non romperle il culo così carino, sodo , grazioso...ma ormai io e Teresa avevamo già deciso che ciò faceva parte del rito di deflorazione ed allora anche l'ano sarebbe stato sverginato! Per eccitarmi ancora di più vidi se nell'armadietto c'erano punture dolorose e ci trovai fiale di vitamina D che già conoscevo per essere assai dolorose. Pregai Teresa di bloccare caviglie e polsi a Lucia con gli appositi laccetti e lei lo fece subito così io riempii una siringa indolore con ago finissimo ma poi la coda dell'occhio mi fece notare che l'armadietto conteneva anche una vecchia sorpassata siringa di assai anni passati, in vetro e non plastica con un ago simile allo stuzzicadenti perciò ben erto. Presi la siringa col bollitore e chiesi alla Suora di farla bollire e dopo la ricaricai con la vitamina B scaricata dalla siringa in plasica. Dopo che raccomandai alla Suora di bloccare bene Lucia, diedi un lungo massaggio con cotone ed alcool e presa in mano la siringa, diedi un colpo alla natica della ragazza che poi infilai interamente con una sadicissima lentezza, rendendole così ancora di più dolorosa la puntura e poi il bruciore della vitamina B, le rese l'iniezione assai dolorosa, facendomi svegliare il mio sadismo inguaribile. L'introduzione del liquido nella natica fu lentissimo, appunto per sentirlo bene e, dopo che le estraetti l'ago dal culo, spalmai bene l'ano col gel e poi diedi un solo colpo per inculare la poveretta mia vittima che urlò straziantemente a lungo ma io non mi fermai e la sodomizzai fino ad eiaculare tantissimo e tirai fuori dal culo il cazzo che vidi subito colmo di filamenti di sangue...che dolore che aveva provato! Dopo una pausa le dissi di rivestirsi e mi rivolsi alla Suora chiedendole di farmi anche lei un bocchino che lei subito eseguì con una esperienza tale che mi fece godere come mai avrei potuto pensare.
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