Becky va a New York
di
becky&tata
genere
bisex
Apro la porta di casa e lei è lì che sculetta impiattando il pranzo.
È così bella: i capelli lunghi e biondi, le ricadono fino ai seni, e i suoi occhioni ghiaccio si espandono, dalla sorpresa, quando mi vedono.
Ci baciamo, le infilo una mano sotto alla maglia, scoprendo con piacere che non porta il reggiseno e, dalla lunghezza della maglia, deduco che non abbia nemmeno le mutande. Infatti, allungando la mano tra le sue cosce, ne ho la conferma.
Becky ridacchia e mi dice “cosa cerchi lì sotto?”, ridendo le rispondo che sto controllando se è ancora zoccola e lei, in tutta risposta, mi risponde “bhe non è così che lo scoprirai…”.
Dicendo così comincia a slacciarmi i pantaloni, mentre io mi levo felpa e reggiseno, scende assieme ai miei pantaloni e una volta inginocchiata mi morde il monte di venere. La guardo e, ridendo, chiedo “è così che dovrei capirlo?”, lei ride facendomi cenno di “no” con la testa e con la lingua si fa strada sul mio clitoride. Lo lecca un po’ e quando ansimo mi dice “è così che dovresti ricordartelo”. Le poso le mani sulle spalle, la faccio alzare e, spingendola verso il letto, le dico che voglio ricordarle quanto mi sia mancata e quanto mi mancherà giocare con lei ora che andrà a
new york.
La faccio sedere sul bordo del letto, inginocchiandomi tra le due gambe, e mi avvicino passandole la lingua sul clitoride. Comincio a muovere la lingua sempre più velocemente, lei posa i piedi sulle mie spalle spingendosi con i fianchi sempre più vicino a me. Più muovo velocemente la lingua e più ansima avvicinandosi all’orgasmo. Quando accenno a rallentare, mi afferra per i capelli, dandomi della stronza, così comincio a ridere e riprendo a muovere velocemente la lingua.
Prima su e giù e poi in cerchio. Le infilo anche due dita in figa ed è proprio in quel momento che viene urlando il mio nome. La guardo riprendere fiato, le guance tutte rosse e gli occhi lucidi dal desiderio, lei mi sorride e con una mano mi invita a salire sul letto. Mi stendo sopra a becky che mi guarda sognante…afferra il mio viso e posandomi un bacio sulle labbra mi dice “tata…quanto mi sei mancata”. Le sorrido ed ecco che il suo sorriso cambia…diventa il sorriso perverso che tanto conosco bene e, mettendomi una mano attorno al collo e stringendola, dice “è il mio turno ora però”.
Le tolgo la mano che stringe attorno al mio collo e le dico “nono puttanella carina è ancora il mio turno”. Detto ciò, allungo la mano prendendo il lubrificante sul comodino e mi cospargo la mano, facendone cadere anche sulla fessura di becky. Mi guarda sorridendo e mi dice “sei una bastarda”, io rido e le confermo la sua affermazione con un sorrisetto. Inizio infilando due dita, la terza scivola molto facilmente, così come la quarta e mi prendo un momento per scoparla così, masturbandola con il pollice. Becky comincia ad ansimare e, muovendo sempre di più la mia mano, ed aggiungendo altro lubrificante, infilo anche il pollice…iniziando così a fistarla tra le sue urla.
Urla sempre più forte chiedendomi di più e so cosa intende, mi abbasso e le do una leccata molto veloce, così ansima chiedendomi di più e ripeto ciò che ho fatto poco prima. So che vuole che aggiunga la lingua, ma io ho la fama di essere una stronza e voglio rendere onore a questo mio ruolo. Più lei mi chiede di più e più io le passo lentamente la lingua sul clitoride…rallentando anche il ritmo del fisting. Smetto solo quando comincia a piagnucolare con qualche lacrima e, ridacchiando, mentre lei mi dice “sei una stronza…troia infame”, ricomincio a fistarla rapidamente e a leccarla costantemente in modo circolare sul clitoride. Il suo respiro si fa sempre più corto e, nell’esatto momento in cui le mordo il clitoride, viene urlando il mio nome. Siccome non ho intenzione di darle scampo, estraggo la mano da lei, continuando a mangiarle il clitoride…ed è così che viene nuovamente scuotendo le gambe in modo irrefrenabile per l’orgasmo.
Quando mi stendo accanto a lei noto il suo torace che fa ancora su e giù molto velocemente e, tutta rossa in volto, faticando a riprendere il controllo del respiro. Quando il respiro le si è quasi calmato si gira verso di me, mi sorride quasi timidamente e mi dice “grazie…tutto ciò mi mancherà nei prossimi mesi.”
A quella sua esclamazione, le dico “si, certo…con tutte quelle amiche troie newyorkesi che ti ritrovi, non sentirai la mia mancanza”.
Scatta in un batter d’occhio sopra di me, mi mette una mano tra i capelli e tirandomeli solleva la mia testa. Una volta sollevata la mia testa, dice “e invece ora ti faccio vedere cosa mi mancherà più di tutto…”. Detto così percorre tutto il mio collo con la lingua, fino ai capezzoli che comincia a mordere facendomi urlare. Mi passa un dito su tutta la figa e portandoselo alla bocca mugola un “buono”. Scende leccandomi ogni cm di corpo e arrivata alla figa comincia a succhiarmi il clitoride muovendo la lingua in cerchio. Le afferro i capelli e inarco i fianchi per avvicinarmi alla sua bocca. Continua incessantemente a leccarmi fino a che non mi ritrovo vicino all’orgasmo e quando le dico “becky ci sono quasi”…si allontana ridendo. Scende dal letto, sbuffo e le tiro un piccolo calcio sul culo dicendole “non vale così…”. In risposta lei si gira e facendomi la linguaccia dice “…mmmm…io credo che Lui sarebbe moltooo d’accordo invece”. Mentre dice così indossa lo strap-on, ritorna tra le mie gambe e comincia a cospargere il dildo di lubrificante. Distribuendo il lubrificante mi dice “ho sognato questo giorno per giorni e giorni…voglio farti vedere quanto mi mancherà” e piegandosi in avanti scivola dentro di me. Comincia a spingere lentamente dentro di me, io comincio ad ansimare e lei alterna spinte più veloci alla masturbazione. Mi avvicino sempre di più all’orgasmo e nell’esatto momento in cui sto per esplodere, ecco, che si ferma nuovamente. Si avvicina ridendo, uscendo da me, ed io le pizzico un braccio dicendole che non vale essere così stronza. Lei ride mentre mi spinge per farmi girare a pecora, lo faccio e sento che mi posa la punta del dildo sul culo. Sputando sul mio ano, mi afferra la treccia e, tirandomi la testa all’indietro, comincia a spingere sul mio culo che inizia ad allargarsi. Facendo così mi dice “questo è quello che mi mancherà…farti impazzire, non ha prezzo per me” e con un colpo secco mi apre il culo. Comincia ad aprirmi spinta dopo spinta e urla dopo urla. Infila anche una mano tra le mie gambe, mentre con l’altra stringe una mia spalla, spinge due dita dentro la mia figa e comincia a muoverle allo stesso ritmo del dildo. Non riesco a resistere molto e, quando vengo, imprecando, estrae le dita dalla mia figa e si piega in avanti a mordermi una spalla. La sento uscire da me e cominciare a ridere mentre si alza dal letto. Mi giro a pancia in su e lei, in piedi davanti a me, dice “non ho finito con te…ho promesso una cosa a Lui”. Mi prende per un braccio e alzandomi dal letto mi sussurra all’orecchio “devo farti bere da parte Sua”. Prende una caraffa dalla cucina, ci dirigiamo in bagno e una volta lì, mi fissa dritta negli occhi cominciando a pisciare dentro alla caraffa. Una volta finito, si siede sul bordo del water e tenendo la caraffa tra le gambe mi dice “fammi squirtare qui dentro…”. Mi avvicino e, inginocchiandomi affianco a lei, comincio a masturbarla direttamente sul punto G con 3 dita, lei comincia a roteare gli occhi, stringe più forte la caraffa…la mano le diventa bianca da quanto stringe ed esplode poco dopo urlando. Ci vuole poco perché inizii a squirtare dentro alla caraffa e una volta finito, barcollando leggermente, si alza in piedi. Mi afferra per i capelli, mi fa posare il mento sulla tavoletta del water e, quando spalanco la bocca, lei comincia a versarvi tutto il contenuto della caraffa. Una volta svuotata, mi alzo in piedi e le stampo un bacio sulle labbra. Becky mi guarda, una lacrima le riga il volto e mi dice “…tutto su di te ha un gusto migliore, mi mancherai”.
È così bella: i capelli lunghi e biondi, le ricadono fino ai seni, e i suoi occhioni ghiaccio si espandono, dalla sorpresa, quando mi vedono.
Ci baciamo, le infilo una mano sotto alla maglia, scoprendo con piacere che non porta il reggiseno e, dalla lunghezza della maglia, deduco che non abbia nemmeno le mutande. Infatti, allungando la mano tra le sue cosce, ne ho la conferma.
Becky ridacchia e mi dice “cosa cerchi lì sotto?”, ridendo le rispondo che sto controllando se è ancora zoccola e lei, in tutta risposta, mi risponde “bhe non è così che lo scoprirai…”.
Dicendo così comincia a slacciarmi i pantaloni, mentre io mi levo felpa e reggiseno, scende assieme ai miei pantaloni e una volta inginocchiata mi morde il monte di venere. La guardo e, ridendo, chiedo “è così che dovrei capirlo?”, lei ride facendomi cenno di “no” con la testa e con la lingua si fa strada sul mio clitoride. Lo lecca un po’ e quando ansimo mi dice “è così che dovresti ricordartelo”. Le poso le mani sulle spalle, la faccio alzare e, spingendola verso il letto, le dico che voglio ricordarle quanto mi sia mancata e quanto mi mancherà giocare con lei ora che andrà a
new york.
La faccio sedere sul bordo del letto, inginocchiandomi tra le due gambe, e mi avvicino passandole la lingua sul clitoride. Comincio a muovere la lingua sempre più velocemente, lei posa i piedi sulle mie spalle spingendosi con i fianchi sempre più vicino a me. Più muovo velocemente la lingua e più ansima avvicinandosi all’orgasmo. Quando accenno a rallentare, mi afferra per i capelli, dandomi della stronza, così comincio a ridere e riprendo a muovere velocemente la lingua.
Prima su e giù e poi in cerchio. Le infilo anche due dita in figa ed è proprio in quel momento che viene urlando il mio nome. La guardo riprendere fiato, le guance tutte rosse e gli occhi lucidi dal desiderio, lei mi sorride e con una mano mi invita a salire sul letto. Mi stendo sopra a becky che mi guarda sognante…afferra il mio viso e posandomi un bacio sulle labbra mi dice “tata…quanto mi sei mancata”. Le sorrido ed ecco che il suo sorriso cambia…diventa il sorriso perverso che tanto conosco bene e, mettendomi una mano attorno al collo e stringendola, dice “è il mio turno ora però”.
Le tolgo la mano che stringe attorno al mio collo e le dico “nono puttanella carina è ancora il mio turno”. Detto ciò, allungo la mano prendendo il lubrificante sul comodino e mi cospargo la mano, facendone cadere anche sulla fessura di becky. Mi guarda sorridendo e mi dice “sei una bastarda”, io rido e le confermo la sua affermazione con un sorrisetto. Inizio infilando due dita, la terza scivola molto facilmente, così come la quarta e mi prendo un momento per scoparla così, masturbandola con il pollice. Becky comincia ad ansimare e, muovendo sempre di più la mia mano, ed aggiungendo altro lubrificante, infilo anche il pollice…iniziando così a fistarla tra le sue urla.
Urla sempre più forte chiedendomi di più e so cosa intende, mi abbasso e le do una leccata molto veloce, così ansima chiedendomi di più e ripeto ciò che ho fatto poco prima. So che vuole che aggiunga la lingua, ma io ho la fama di essere una stronza e voglio rendere onore a questo mio ruolo. Più lei mi chiede di più e più io le passo lentamente la lingua sul clitoride…rallentando anche il ritmo del fisting. Smetto solo quando comincia a piagnucolare con qualche lacrima e, ridacchiando, mentre lei mi dice “sei una stronza…troia infame”, ricomincio a fistarla rapidamente e a leccarla costantemente in modo circolare sul clitoride. Il suo respiro si fa sempre più corto e, nell’esatto momento in cui le mordo il clitoride, viene urlando il mio nome. Siccome non ho intenzione di darle scampo, estraggo la mano da lei, continuando a mangiarle il clitoride…ed è così che viene nuovamente scuotendo le gambe in modo irrefrenabile per l’orgasmo.
Quando mi stendo accanto a lei noto il suo torace che fa ancora su e giù molto velocemente e, tutta rossa in volto, faticando a riprendere il controllo del respiro. Quando il respiro le si è quasi calmato si gira verso di me, mi sorride quasi timidamente e mi dice “grazie…tutto ciò mi mancherà nei prossimi mesi.”
A quella sua esclamazione, le dico “si, certo…con tutte quelle amiche troie newyorkesi che ti ritrovi, non sentirai la mia mancanza”.
Scatta in un batter d’occhio sopra di me, mi mette una mano tra i capelli e tirandomeli solleva la mia testa. Una volta sollevata la mia testa, dice “e invece ora ti faccio vedere cosa mi mancherà più di tutto…”. Detto così percorre tutto il mio collo con la lingua, fino ai capezzoli che comincia a mordere facendomi urlare. Mi passa un dito su tutta la figa e portandoselo alla bocca mugola un “buono”. Scende leccandomi ogni cm di corpo e arrivata alla figa comincia a succhiarmi il clitoride muovendo la lingua in cerchio. Le afferro i capelli e inarco i fianchi per avvicinarmi alla sua bocca. Continua incessantemente a leccarmi fino a che non mi ritrovo vicino all’orgasmo e quando le dico “becky ci sono quasi”…si allontana ridendo. Scende dal letto, sbuffo e le tiro un piccolo calcio sul culo dicendole “non vale così…”. In risposta lei si gira e facendomi la linguaccia dice “…mmmm…io credo che Lui sarebbe moltooo d’accordo invece”. Mentre dice così indossa lo strap-on, ritorna tra le mie gambe e comincia a cospargere il dildo di lubrificante. Distribuendo il lubrificante mi dice “ho sognato questo giorno per giorni e giorni…voglio farti vedere quanto mi mancherà” e piegandosi in avanti scivola dentro di me. Comincia a spingere lentamente dentro di me, io comincio ad ansimare e lei alterna spinte più veloci alla masturbazione. Mi avvicino sempre di più all’orgasmo e nell’esatto momento in cui sto per esplodere, ecco, che si ferma nuovamente. Si avvicina ridendo, uscendo da me, ed io le pizzico un braccio dicendole che non vale essere così stronza. Lei ride mentre mi spinge per farmi girare a pecora, lo faccio e sento che mi posa la punta del dildo sul culo. Sputando sul mio ano, mi afferra la treccia e, tirandomi la testa all’indietro, comincia a spingere sul mio culo che inizia ad allargarsi. Facendo così mi dice “questo è quello che mi mancherà…farti impazzire, non ha prezzo per me” e con un colpo secco mi apre il culo. Comincia ad aprirmi spinta dopo spinta e urla dopo urla. Infila anche una mano tra le mie gambe, mentre con l’altra stringe una mia spalla, spinge due dita dentro la mia figa e comincia a muoverle allo stesso ritmo del dildo. Non riesco a resistere molto e, quando vengo, imprecando, estrae le dita dalla mia figa e si piega in avanti a mordermi una spalla. La sento uscire da me e cominciare a ridere mentre si alza dal letto. Mi giro a pancia in su e lei, in piedi davanti a me, dice “non ho finito con te…ho promesso una cosa a Lui”. Mi prende per un braccio e alzandomi dal letto mi sussurra all’orecchio “devo farti bere da parte Sua”. Prende una caraffa dalla cucina, ci dirigiamo in bagno e una volta lì, mi fissa dritta negli occhi cominciando a pisciare dentro alla caraffa. Una volta finito, si siede sul bordo del water e tenendo la caraffa tra le gambe mi dice “fammi squirtare qui dentro…”. Mi avvicino e, inginocchiandomi affianco a lei, comincio a masturbarla direttamente sul punto G con 3 dita, lei comincia a roteare gli occhi, stringe più forte la caraffa…la mano le diventa bianca da quanto stringe ed esplode poco dopo urlando. Ci vuole poco perché inizii a squirtare dentro alla caraffa e una volta finito, barcollando leggermente, si alza in piedi. Mi afferra per i capelli, mi fa posare il mento sulla tavoletta del water e, quando spalanco la bocca, lei comincia a versarvi tutto il contenuto della caraffa. Una volta svuotata, mi alzo in piedi e le stampo un bacio sulle labbra. Becky mi guarda, una lacrima le riga il volto e mi dice “…tutto su di te ha un gusto migliore, mi mancherai”.
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