Vacche in gita 6 - Il tempo passa…
di
Keyseven
genere
incesti
Il tempo passa
Dopo la gita al lago mia moglie Monica e mia madre Diana si sono riappacificate. Ora dopo quella scopata in tre dove le ho letteralmente trivellate in ogni buco le due hanno raggiunto una intima amicizia e un sommario reciproco rispetto.
A volte, penso, fanno sesso fra loro vista l’insistenza per uscire da sole a fare shopping, andare al cinema, a teatro…
Un paio di volte ho chiesto a Monica se lecca la gnocca a mamma. Lei non ha negato…la troia.
Dovrei essere geloso di questa cosa? Non ci riesco, in realtà mi eccita e basta.
L’unica a soffrire la situazione è mia suocera Graziella che ha iniziato a dare qualche segno di insofferenza e l’ho vista discutere con la figlia questa faccenda.
È un peccato perché credevo davvero che il sesso a tre con mia madre e mia moglie ci avesse dato quella tranquillità che tanto auspicavo.
Così decido di intervenire.
Se mia suocera da segni di inquietudine posso sempre pensarci io.
L’occasione perfetta si presenta quando la becco in bagno con la porta mezza aperta a fare pipì. Nuda, in ciabatte.
“Un bel caldo oggi” dico come nulla fosse.
Lei sorride mentre le fisso le gambe larghe ammirando la sua piscia che le bagna il pelo. Poi guardo meglio e noto che sotto è bionda.
“La fica platinata” esclamo.
“O caro scusami, un piccolo vezzo. Era così grigia che mi sono fatta la tinta” arrossisce.
Io già mi sono tirato fuori il cazzo eccitato. “Una cosa da sciocca vero?”.
“No, no sei fica da morire Graziella” e vinto da una forza irresistibile mi chino fra le sue gambe. Le metto le mani sulle grasse cosce godendo del suo fisico giunonico e inizio a leccarla a tutto spiano gustando il suo succo di fica, il suo piscio. Sono come un animale.
Bevo tutto fin che lei non mi afferra per i capelli e tirandomi fino a quasi farmi male strepita “Vengooo, vengo tutta...”.
Ovviamente è solo l'inizio. Si tiene per bene le grosse angurie e mi tolgo la soddisfazione di una spagnola in quelle gigantesche latteria. “Forza succhia, succhialo ancora”.
“Tesoro lo voglio dentro, mettimelo dentro che vado a fuoco” mia suocera.
Ma io non sento ragioni “Succhialo porcona”.
Obbediente mi fa sentire quelle tette avvolte sul cazzo e io sono lì a fissarmi l'uccello che sguazza allegro. “Sborroooooo!”.
“Nooo” dice Graziella “Lo voglio dentro, lo voglio dentro” implora.
“Non temere porcellona” la rassicuro continuando a muoverglielo fra le tettone mentre le schizzo dritto in faccia.
In effetti quasi non si abbassa e il dolce candore di quel tettame me lo fa subito tornare attivo.
“Visto. Non sono mica uno da colpo unico...”.
“O che bello, che bello” applaude Graziella. “Su dai forza che non resisto più. Prendimi prendimi tutta” dice e senza esitare si accuccia sul pavimento inarcando il culo.
La accontento. Mi aggancio a quei grossi fianchi grassi, le faccio allargare bene le coscione gonfie e dopo averle accarezzate un po' eccitandomi la penetro con tutta la mia forza.
“Ommadonna che trave” sussulta lei mentre la profano infilandoglielo dritto fino ai coglioni.
“Fa male?”.
“No no è fantastico. E' così bello, così grosso” annuisce la maiala.
Prendo a fotterla a tutta forza e nel frattempo ne approfitto per giocare con la sua ciccia. La fotto e le palpo il pancione, le strizzo una tettona, le do qualche bello schiaffetto sul culo.
Graziella viene a ripetizione.
Non solo troia ma anche multi orgasmica…come la figlia.
Dopo venti minuti buoni di trapanata di cazzo l'avevo completamente distrutta.
Era tutta sudata, tutta bagnata e faticava a reggersi ancora sulle braccia appoggiata al tavolo.
“E' stato stupendo” dice.
“E non è ancora finito” dico io tirandoglielo fuori dalla fica ormai colma di liquami.
Lei fa appena in tempo a prendere un respiro prima di capire a cosa alludo.
I suoi chiapponi sono enormi e devo afferrarli uno per mano per scostarli e liberarmi il buchino.
“No lì non ci passa tesoro, sono certa che non ci passa” prova a bisbigliare ma ormai è mia succube totale e non può resistermi.
Tutto unto dei suoi orgasmi sono così ben lubrificato che la cappella le entra dentro in un sol colpo. “Aia fa male” bela.
“Poi passa” le dico e continuo a spingere eccitato.
Spingo un colpo dopo l'altro, fra i suoi lamenti che ben presto diventano mugolii di piacere.
“Non l'avevo mai fatto nel culo” mi confessa mentre attaccato ai suoi fianchi le sfondo il buco a colpi di cazzo.
“Ti piace troia?” le chiedo mentre sento i coglioni sbatterle sulle natiche.
“E' bello, un po' doloroso ma bello, bello, bellissimo” annuisce.
“Allora preparati che ti faccio il bidet”.
“Bidet?”.
“Un bidet alla sborra” concludo e lasciandomi andare sparo tutto in quell'immenso culone.
“Aaaaa sembra che mi infilino dentro della lava”.
“Godi troia, godi e fammi godere. Ti rompo il culo, te lo rompo” sussulto mentre mi svuoto piano piano.
Ormai le gambe non mi reggono più. Sto per sfilarglielo esausto dal culo quando la sento alle mie spalle con la sua inconfondibile voce.
“Questa davvero non me l'aspettavo!”.
Mi volto con ancora l'uccello nel culo di mia suocera e vedo mia madre.
Mi fissa seria.
“Mi servivauna crema per il culo ma credo ne abbia più bisogno lei di me...”.
“Si lo credo anche io” sorrido sfilando il cazzo dal culo di Graziella.
Mi alzo in piedi e intanto appare anche mia moglie Monica, già seminuda in body e calze nere, in mano ha un cazzo di gomma, di quelli a cintura.
“A siete tutti qui esclama” fissando la madre a quattro zampe sul pavimento.
“E quello?” domando.
“L’abbiamo appena comprato” spiega mia madre.
“Belle vacche” sorrido.
“Senti chi parla” mormora Monica.
“Torniamo di là amore” le sussurra mia madre.
“Potremmo andarci tutti” dico io a cazzo dritto.
Le due sorridono mentre mia suocera che nel frattempo si è alzata in piedi mostrando tutte le sue cicce ci guarda strano.
“Vuoi davvero che vada a letto con tua madre?” sbotta la vecchia.
Certo che lo voglio penso eccitato.
“Non ti piaccio tesoro?” dice mia madre accarezzandosi leziosa le poppe.
“Io sono una donna per bene voi mi volete rendere una troia” sbotta.
“Mamma eri qui a farti inculare da mio marito direi che ormai la tua troiaggine è assodata che problemi ti fai” le fa notare Monica allacciandosi il cazzo a cintura in vita.
“Di cosa dovresti vergognarti poi” ammicca mia madre avvicinandosi a lei “siamo troie, bisex e ci piace godere. Che c’è di male” sospira e prima che mia suocera abbia a replicare le ficca la lingua in bocca.
“Occavoli mi hai fatto bagnare” esclama subito dopo con gli occhi spalancati.
Mia moglie si struscia sulla schiena alla madre, le fa sentire il pisello di lattice duro “dai mamma lasciati andare. Non vedo l’ora di trapanarti…”.
“E io di trapanare tutte e tre care le mie troie” replico io esibendo una erezione che potrebbe sollevare un camion.
“Il nostro maialone” esclama mia madre.
“Certo che glielo hai fatto davvero grosso” fa notare Graziella.
“Grazie ragazze” sorride mamma mentre fa strada verso la camera da letto.
Con queste tre vacche vogliose di cazzo sarà una giornata davvero lunga. Sono così determinate, porche e disposte a tutto che alla sera sarò letteralmente prosciugato.
Da allora ogni giorno, più volte al giorno, in due, in tre o in quattro faremo tanto di quel sesso in così tante varianti che potremmo aprire una produzione di film porno.
Ora si, siamo una famiglia davvero unita, unita in ogni senso…
Dopo la gita al lago mia moglie Monica e mia madre Diana si sono riappacificate. Ora dopo quella scopata in tre dove le ho letteralmente trivellate in ogni buco le due hanno raggiunto una intima amicizia e un sommario reciproco rispetto.
A volte, penso, fanno sesso fra loro vista l’insistenza per uscire da sole a fare shopping, andare al cinema, a teatro…
Un paio di volte ho chiesto a Monica se lecca la gnocca a mamma. Lei non ha negato…la troia.
Dovrei essere geloso di questa cosa? Non ci riesco, in realtà mi eccita e basta.
L’unica a soffrire la situazione è mia suocera Graziella che ha iniziato a dare qualche segno di insofferenza e l’ho vista discutere con la figlia questa faccenda.
È un peccato perché credevo davvero che il sesso a tre con mia madre e mia moglie ci avesse dato quella tranquillità che tanto auspicavo.
Così decido di intervenire.
Se mia suocera da segni di inquietudine posso sempre pensarci io.
L’occasione perfetta si presenta quando la becco in bagno con la porta mezza aperta a fare pipì. Nuda, in ciabatte.
“Un bel caldo oggi” dico come nulla fosse.
Lei sorride mentre le fisso le gambe larghe ammirando la sua piscia che le bagna il pelo. Poi guardo meglio e noto che sotto è bionda.
“La fica platinata” esclamo.
“O caro scusami, un piccolo vezzo. Era così grigia che mi sono fatta la tinta” arrossisce.
Io già mi sono tirato fuori il cazzo eccitato. “Una cosa da sciocca vero?”.
“No, no sei fica da morire Graziella” e vinto da una forza irresistibile mi chino fra le sue gambe. Le metto le mani sulle grasse cosce godendo del suo fisico giunonico e inizio a leccarla a tutto spiano gustando il suo succo di fica, il suo piscio. Sono come un animale.
Bevo tutto fin che lei non mi afferra per i capelli e tirandomi fino a quasi farmi male strepita “Vengooo, vengo tutta...”.
Ovviamente è solo l'inizio. Si tiene per bene le grosse angurie e mi tolgo la soddisfazione di una spagnola in quelle gigantesche latteria. “Forza succhia, succhialo ancora”.
“Tesoro lo voglio dentro, mettimelo dentro che vado a fuoco” mia suocera.
Ma io non sento ragioni “Succhialo porcona”.
Obbediente mi fa sentire quelle tette avvolte sul cazzo e io sono lì a fissarmi l'uccello che sguazza allegro. “Sborroooooo!”.
“Nooo” dice Graziella “Lo voglio dentro, lo voglio dentro” implora.
“Non temere porcellona” la rassicuro continuando a muoverglielo fra le tettone mentre le schizzo dritto in faccia.
In effetti quasi non si abbassa e il dolce candore di quel tettame me lo fa subito tornare attivo.
“Visto. Non sono mica uno da colpo unico...”.
“O che bello, che bello” applaude Graziella. “Su dai forza che non resisto più. Prendimi prendimi tutta” dice e senza esitare si accuccia sul pavimento inarcando il culo.
La accontento. Mi aggancio a quei grossi fianchi grassi, le faccio allargare bene le coscione gonfie e dopo averle accarezzate un po' eccitandomi la penetro con tutta la mia forza.
“Ommadonna che trave” sussulta lei mentre la profano infilandoglielo dritto fino ai coglioni.
“Fa male?”.
“No no è fantastico. E' così bello, così grosso” annuisce la maiala.
Prendo a fotterla a tutta forza e nel frattempo ne approfitto per giocare con la sua ciccia. La fotto e le palpo il pancione, le strizzo una tettona, le do qualche bello schiaffetto sul culo.
Graziella viene a ripetizione.
Non solo troia ma anche multi orgasmica…come la figlia.
Dopo venti minuti buoni di trapanata di cazzo l'avevo completamente distrutta.
Era tutta sudata, tutta bagnata e faticava a reggersi ancora sulle braccia appoggiata al tavolo.
“E' stato stupendo” dice.
“E non è ancora finito” dico io tirandoglielo fuori dalla fica ormai colma di liquami.
Lei fa appena in tempo a prendere un respiro prima di capire a cosa alludo.
I suoi chiapponi sono enormi e devo afferrarli uno per mano per scostarli e liberarmi il buchino.
“No lì non ci passa tesoro, sono certa che non ci passa” prova a bisbigliare ma ormai è mia succube totale e non può resistermi.
Tutto unto dei suoi orgasmi sono così ben lubrificato che la cappella le entra dentro in un sol colpo. “Aia fa male” bela.
“Poi passa” le dico e continuo a spingere eccitato.
Spingo un colpo dopo l'altro, fra i suoi lamenti che ben presto diventano mugolii di piacere.
“Non l'avevo mai fatto nel culo” mi confessa mentre attaccato ai suoi fianchi le sfondo il buco a colpi di cazzo.
“Ti piace troia?” le chiedo mentre sento i coglioni sbatterle sulle natiche.
“E' bello, un po' doloroso ma bello, bello, bellissimo” annuisce.
“Allora preparati che ti faccio il bidet”.
“Bidet?”.
“Un bidet alla sborra” concludo e lasciandomi andare sparo tutto in quell'immenso culone.
“Aaaaa sembra che mi infilino dentro della lava”.
“Godi troia, godi e fammi godere. Ti rompo il culo, te lo rompo” sussulto mentre mi svuoto piano piano.
Ormai le gambe non mi reggono più. Sto per sfilarglielo esausto dal culo quando la sento alle mie spalle con la sua inconfondibile voce.
“Questa davvero non me l'aspettavo!”.
Mi volto con ancora l'uccello nel culo di mia suocera e vedo mia madre.
Mi fissa seria.
“Mi servivauna crema per il culo ma credo ne abbia più bisogno lei di me...”.
“Si lo credo anche io” sorrido sfilando il cazzo dal culo di Graziella.
Mi alzo in piedi e intanto appare anche mia moglie Monica, già seminuda in body e calze nere, in mano ha un cazzo di gomma, di quelli a cintura.
“A siete tutti qui esclama” fissando la madre a quattro zampe sul pavimento.
“E quello?” domando.
“L’abbiamo appena comprato” spiega mia madre.
“Belle vacche” sorrido.
“Senti chi parla” mormora Monica.
“Torniamo di là amore” le sussurra mia madre.
“Potremmo andarci tutti” dico io a cazzo dritto.
Le due sorridono mentre mia suocera che nel frattempo si è alzata in piedi mostrando tutte le sue cicce ci guarda strano.
“Vuoi davvero che vada a letto con tua madre?” sbotta la vecchia.
Certo che lo voglio penso eccitato.
“Non ti piaccio tesoro?” dice mia madre accarezzandosi leziosa le poppe.
“Io sono una donna per bene voi mi volete rendere una troia” sbotta.
“Mamma eri qui a farti inculare da mio marito direi che ormai la tua troiaggine è assodata che problemi ti fai” le fa notare Monica allacciandosi il cazzo a cintura in vita.
“Di cosa dovresti vergognarti poi” ammicca mia madre avvicinandosi a lei “siamo troie, bisex e ci piace godere. Che c’è di male” sospira e prima che mia suocera abbia a replicare le ficca la lingua in bocca.
“Occavoli mi hai fatto bagnare” esclama subito dopo con gli occhi spalancati.
Mia moglie si struscia sulla schiena alla madre, le fa sentire il pisello di lattice duro “dai mamma lasciati andare. Non vedo l’ora di trapanarti…”.
“E io di trapanare tutte e tre care le mie troie” replico io esibendo una erezione che potrebbe sollevare un camion.
“Il nostro maialone” esclama mia madre.
“Certo che glielo hai fatto davvero grosso” fa notare Graziella.
“Grazie ragazze” sorride mamma mentre fa strada verso la camera da letto.
Con queste tre vacche vogliose di cazzo sarà una giornata davvero lunga. Sono così determinate, porche e disposte a tutto che alla sera sarò letteralmente prosciugato.
Da allora ogni giorno, più volte al giorno, in due, in tre o in quattro faremo tanto di quel sesso in così tante varianti che potremmo aprire una produzione di film porno.
Ora si, siamo una famiglia davvero unita, unita in ogni senso…
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