Vacche in gita 3Bis - In viaggio

di
genere
incesti

In viaggio con mia moglie e mia madre, destinazione lago. Ma cn due troie da competizione come quelle che ho in auto la sorpresa è dietro l’angolo.
Il viaggio è abbastanza tranquillo e il mio uccello si prende una pausa almeno fino al primo autogrill. Infatti è da dire che con Monica in mini gonna nera e calze a rete e mia madre con quella gonna bianca trasparente che non nascondeva nulla è un bel darsi da fare per non mangiarle con gli occhi.
Diana ha insistito per sedersi davanti con la scusa che patisce la macchina e di chilometro in chilometro lo spacco della sua gonna pare aprirsi sempre di più.
Nel contempo mia moglie Monica con una abbondante scollatura del vestito mi ha piazzato le poppe nello specchietto retrovisore e ogni volta che alzo gli occhi sono lì a ciondolare per me.
A un certo punto abbassando lo sguardo vedo chiaramente il pelo grigio di mia madre. Ormai ha divaricato così tanto le cosce che è impossibile non vederle la topona.
Anche Monica la vede perché commenta “Sai Diana forse dovresti cominciare a tingerti un po' sembreresti molto più giovane”.
Mia madre si passa la mano fra i capelli “Dici che dovrei cara? Non vorrei che alla mia età pensassero che voglio civettare ancora”.
“Bhe se civetti solo in famiglia non credo ci sia nulla di male” sorride Monica ed era chiaro che cosa intendesse con quel civettare.
“Comunque quei peli bianchi e grigi non ti stanno molto bene”.
Notammo tutti che aveva detto peli e non capelli.
La provocava sistematicamente. Non vedeva l'ora di sbattere in faccia a mia madre quanto fosse troia. È ogni volta che tocca questi argomenti a me ovviamente si irrigidisce il cazzo.
Dopo quella frecciata non ci furono altri commenti ma la mamma si affrettò a mettersi a posto la gonna e il suo pelo non prese più aria.

Arrivati all'autogrill vado a pisciare mentre le due si ordinavano qualcosa da mangiare. Nonostante tutto, penso mentre me lo tengo in mano, la voglia di fottere non mi era calata per niente.
Penso quasi di farmi una pippa consolatoria ma poi sento bussare alla porta. “Forza apri spicciati” era Monica.
Entra e si cala al volo la gonna, il mini perizoma viola che ha nasconde ben poco. “Te lo ha fatto venir duro la troiona?” chiede.
“Come scusa?”.
“Non fare l'innocentino aveva mezza fica fuori e so che l'hai vista perchè la vedevo io da dietro”.
“Beh si stava mettendo comoda”.
“Comoda e senza mutande la troia. Non gli è bastato farsi fottere prima di partire...”.
“Ma come fai a ...”.
“Amore caro quando tua madre è salita in macchina aveva una puzza di sborra da far paura. La tua sborra ovviamente”.
“Mi aspettava già pronta” balbetto come se fosse una valida scusa.
“Beh anche io sono pronta” dice Monica sollevando una gamba e poggiandola sulla tazza del water per offrirmi meglio la sua gnocca.
Non resisto (chi ci riuscirebbe?). Anche la posizione e il luogo mi fanno sentire un porco. La spingo contro il muro e glielo ficco dentro.
“Le ci vorranno almeno 15 minuti per mangiare la pizza che le ho preso” dice mia moglie incitandomi a pompare.
Per aumentare il mio piacere si fa anche uscire le tettone dal vestito e me ne offre una da ciucciare avidamente mentre il mio cazzo va su e giù a tutta forza.
Le faccio raggiungere l'orgasmo in otto minuti. Raggiungo il mio dopo undici. Usciamo puliti e ordinati dopo tredici. Perfettamente in tabella.
Mamma aveva appena finito la pizza. Ora era Monica ad emanare quel simpatico olezzo di sperma. Il marchio del mio uccello che aveva colpito un altra volta.
Anche Monica probabilmente lo ha sentito perchè subito dice “Scusate ma è meglio che vada a sciacquarmi” sono sudata.
Mamma non fa commenti anche se siamo appena usciti dal cesso e lei vuole tornarci ma appena rimasti soli mi fissa e con un sorriso compiaciuto dice “Non fartelo consumare troppo sennò stasera devo arrangiarmi con le dita” e se la ride.
Grandissima puttana penso sapendo che in realtà sarei stato io a metterle il mio bel ditone senza unghia nel culo.
“Stai tranquilla lo sai che è sempre duro quando serve mammima”.
Lei allunga una mano, me la poggia sull'inguine con discrezione e me lo tasta “Mi pare un po' fiacco adesso” sussurra con aria di sfida
“Perchè lo vorresti adesso? Ti ho montata neanche due ora fa”.
“Sono quasi certa che anche quella troia che hai per moglie si è fatta dare la sua bella dose di carne prima di partire eppure nulla le ha impedito di fare il bis mi pare”.
“Cioè vorresti... Vuoi andare al cesso anche tu”.
“Va bene anche in macchina. Ho notato che il parcheggio è abbastanza tranquillo”.
Che porca penso ma l'idea lo ammetto mi stimola non poco.
Così ci allontaniamo e in effetti Diana ha ragione, dietro ad un alta siepe con l'assenza di altri veicoli avevamo tutta la necessaria intimità.
Non la faccio neanche entrare in auto. Con una spinta decisa la obbligo ad appoggiarsi al cofano dove le infilo una mano dritta fra le cosce tastando la sua gnocca rovente.
Un attimo dopo l'ho già spogliata dal culo in giù sollevandole la gonna sulla schiena e mi guido il cazzo fra le labbra bagnate del suo utero.
Sprang!
Una mazzata secca e sono dentro.
“Urka!” sbraita mia madre per lo choc di essere trafitta con tanta rude violenza. “Ogni volta sembra più grosso. O che bello, che bello” bela la vecchia.
E io coi calzoni calati fino alle caviglie non voglio certo toglierle il piacere che cerca. Così prendo a pompare di brutto. Lunghi colpi di cazzo alternati a sonori schiaffi sul suo culone bianco.
Il dolore aumenta il suo piacere, pare. I suoi lamenti enfatizzano la mia passione. La cappella di nuovo gonfia e pronta ad esplodere. È a quel punto che mi rendo conto che Monica è alle nostre spalle e si gode la scena.
Non reagisce male. Nulla che possa imbarazzarmi o altro. Dice solo “Forza amore pompa veloce che poi andiamo”.
Io la fisso strano. Mia madre a sua volta alza la testa e la guarda in grosso imbarazzo. Sento i muscoli della sua vagina contratti e la pelle tesa.
“Su che aspettate. Sborra e andiamo che il viaggio è lungo” insiste Monica.
“Si amore, va bene, hai ragione” dico con un sorriso e mi rendo conto che montare quella vecchia puttana di mia madre con mia moglie che assiste mi eccita come un toro in calore.
“Sborrrooooo” ululo e credo mi abbiano sentito fin dentro all'autogrill.
Mia madre zitta mi lascia fare. La presenza di Monica l'ha resa fredda e impassibile. Non che si tiri indietro ma era chiaro che davanti alla nuora non voleva lasciarsi andare così tanto.
“Sborra amore sborrala tutta la mammina. Tanto non rimani incinta vero Diana?” dice con una nota di palese sarcasmo la mia mogliettina.
“No penso di no” dice fredda mia madre mentre si rialza in piedi con la sborra che ancora le cola giù dalla patata.
Saliamo in macchina. Mia madre ancora mezza nuda intenta a pulirsi con un fazzolettino di carta e Monica sul sedile posteriore tutta contenta e soddisfatta, io col volante in mano a fissarle a turno domandandomi quale delle due fosse più troia.
scritto il
2024-05-09
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