Love Granny 9 - Un giorno qualunque

di
genere
incesti

Un giorno qualunque

Nella tranquillità di un temperato mese d’agosto, soli soletti, zia Flo ed io, ci sono svariati giochetti che si possono fare per stimolare i propri sensi, la propria libido e, diciamolo pure, godere come due porci.
Oggi, visto il caldo, la zia se ne sta completamente nuda, sdraiata sul letto a pancia sotto con le chiappe in bella vista invitanti.
Entro, ho in mano la sua crema anti cellulite che lei insiste a spalmarsi ogni tanto sulle gambe per quanto io le abbia già detto che la trovo perfetta così come è.
Comunque sia è ottima per i massaggi e così, nudo anche io (ovviamente) mi chino fra le sue gambe e inizio a fargliene schizzare un po’ sulle chiappe.
Lei si irrigidisce.
“Che c’è?”.
“È un po’ fredda”.
“Ora ti scaldo io zia”.
“Bravo il mio amoruccio”.
Le ficco la testa fra le chiappe, trovo il suo buco del culo e ci infilo ben bene la lingua. Inizio a leccarla e a bagnarla di saliva mentre la mia mano unta di crema le scivola fra le cosce accarezzandole il pelo folto.
Pochi istanti e la sto masturbando col dito davanti e con la lingua dietro. La zia geme, gode, mugola di piacere. Sento le sue chiappe contrarsi, sta venendo. Basta poco e la mia mano si impregna dei suoi succhi che colano fluenti dalla sua fica fradicia.
“O non basta, non basta, ci vuole qualcosa di più grosso” implora con la voce soffocata dal suo steso piacere.
Detto fatto, è già nella posizione giusta. Sollevo la testa, mi prendo in mano la clava che è già dura come ferro e mi faccio strada.
La penetro.
Il mio cazzo sguazza nel suo lago. Zia gode, io di più.
Le mie mani si posano sul suo culone, le strizzo le chiappe, le allargo, mi faccio strada.
Mentre pompo a più non posso due dita le entrano nell’ano e la tappano a dovere.
Con un movimento coordinato la fotto e la sodomizzo con la dita senza tregua. Gode e si bagna ancora.
Cambio di posizione, vado sotto io, mi sdraio e lei mi sale sopra col suo dolce peso. Afferra la mia mazza e la guida con decisone fra le cosce.
FLOP!
Come attratta da un magnete la mia cappella trova la strada e di nuovo sono dentro mentre tutt’a la massa di zia spinge per farglielo entrare fino ai coglioni.
Alzo le braccia in aria. Le sue grandi poppe mi danzano davanti ritmicamente mentre la vecchia donzella mi cavalca come fosse il suo pony.
Le mani agguantano i seni, le stimolano i capezzoli, strizzano le poppe con forza quasi a volerle consumare.
“Sborrooo” gemo e lei aumenta il ritmo della cavalcata per farmi venire.
Arriva lo spruzzo, le faccio il pieno.
Si solleva è appena tolto il tappo la colata di sborra e liquame è spessa e corposa.
La zia si ficca le mani sulle cosce e, in piedi accanto al letto, si spalma tutti i miei succhi sulla pelle molliccia dell’interno coscia.
“Se la crema mi fa bene, il tuo sperma mi farà anche meglio” sorride mentre io la guardo ancora voglioso.

Metà mattinata, zia è in cucina, stira i miei vestiti e i suoi.
Io sono ancora nudo perché mi sono alzato da poco. Oggi ha un vestito lungo blu che le arriva poco sotto le ginocchia. La guardo, chino lo sguardo per osservare meglio il culo che fa capolino.
Allungo la mano con la saggezza di un ortolano che controlla la sua merce.
Lei sente la mano sul culo che le strizza la chiappa. Sorride senza smettere di stirare “birichino”.
“Mi pare ovvio”.
La mano solleva il vestito. Io culo è all’aria. Lei fa come nulla fosse.
Mi chino in ginocchio e ficco la lingua fra i suoi glutei. Inizio da buon porco a leccarle il buco del culo per poi scendere piano piano lungo il solco fino alla bella ficona.
Ora deve fermarsi per forza. Inizia a gemere, allarga meglio le gambe. Meccanicamente le scivolano le dita in mezzo alle gambe e si massaggia le labbra della vagina mentre io lecco ancora.
Poco dopo viene facendo un mezzo urlo soddisfatto.
Cola come se urinasse ma non è urina. Bevo tutto.
Prova a chinarsi sull’asse da stiro ma è chiaro che lo sfonderemmo così si spinge più avanti con i palmi aperti contro il muro.
Intanto con una mano slaccia i bottoni del vestito e libera le poppe che saltano fuori belle piene.
La prendo. Non posso farne a meno.
Una spinta secca e il mio cazzone duro e lungo la penetra fini ai coglioni.
“Wow!” esclama.
“Che c’è?”.
“Ogni volta sembra più grosso. Ma ti cresce ancora tesoro?”.
“Non so, dopo te lo lascio misurare se vuoi”.
Ride. Intanto il vestito è caduto a terra ed è completamente nuda.
Allungo le mani, afferro una tettona per mano come fossero le più belle maniglie del mondo e, di nuovo, fottiamo a tutto spiano.
Lei gode, io godo dentro di lei.
Quando lo tolgo, parecchi orgasmi più tardi è così piena di sborra che cola così tanto liquame dalle gambe che pare stia orinando.
Cammina nuda e poco leggiadra per la casa con le natiche che sbatacchiano, la pancia che ciondola e le tettone che dondolano a ogni passo. Una visione bellissima per chi ama il genere. “Vado a darmi una lavata, mi hai lordata tutta”.
“Lo vedo”.
Vado in bagno anche io perché ho una pisciata in canna. Entro, la zia è seduta anche lei sulla tazza mentre aspetta che l’acqua della doccia che scorre diventi calda.
“Pisci zia?”.
“Umm si, orina e roba tua assieme” sorride mentre, sapendo quanto mi piace vederla pisciare allarga le gambe più che può.
Io mi avvicino, guardo la sua bella pioggia dorata. La fotterei ancora ma ho anche io urina da espellere. Così prendo la mira fra le sue gambe e mi lascio andare.
Prima che zia possa dire qualcosa le sto pisciando sui peli della figa, l’urina rimbalza, le bagna le gambe e la pancia.
“Ti sei accorto che mi stai pisciando addosso vero?”.
“Tanto poi fai la doccia”.
“A! Bella scusa. A questo punto pisciami in faccia tanto che ci sei”.
“Ummm. Meglio sulle tette. Te le lavo tutte”.
“Oi ma io scherzavo” prova a protestare zia Flo ma è tardi perché il mio piscio giallo paglierino le si spruzza sulle poppe e da lì, di rimbalzo, in faccia.
Capisce che con un porco come me c’è poco da fare e mi accontenta. Si afferra le poppe e le strizza facendole andare su e giù per stimolarmi a svuotare tutto.
Quando dal mio cazzone non esce più nulla mi guarda “fatto tutto?”.
“Si quasi” dico e spingendolo in avanti le faccio capire che voglio metterlo in bocca.
Lo ciuccia un po’ con la sua solita abilità. Alla fine mi dirà che aveva un gusto più salato del solito.
La doccia è pronta lei entra ed io la seguo. Ha già capito che la voglio ancora e non si fa problemi, si china in avanti con le mani aperte a palmo sulle pianelle e mi offre tutto il suo posteriore.
Le allargo appena un po’ le chiappe coi pollici e spingo.
SPROK!
Entra nel culo senza troppa difficoltà, ormai è sfondato.
La afferro per i fianchi grassi e prendo il ritmo. Con l’acqua tiepida che ci bagna e tiene idratati la sodomizzo fin che non mi svuoto i coglioni ancora una volta…

Primo pomeriggio. Zia esausta si sta rilassando sulla sua poltrona preferita. Nuda, gambe larghe, calze nere di nylon, ficona in bella vista. Con un dito se la stimola giocando con le labbra vaginali piano piano.
Viene fuori che, ancor prima che scopassimo, la zia si rilassa masturbandosi 5 volte al giorno o anche più. Una bella maiala la zietta.
Ora, ovviamente, non deve sgrillettarsela così tante volte per raggiungere la pace dei sensi perché c’è il mio cazzo sempre duro e sempre pronto ma, ogni tanto, ama comunque farsi una cosetta da sola con calma come io, del resto amo masturbarmi.
Guardare questa bella vaccona, con le calze nere e le poppe in bella vista che si masturba mi eccita più che mai. Mi metto comodo sul divano proprio davanti a lei e inizio a toccarmi.
“Stai godendo anche tu?”.
“Si zia” dico con la mano che va su e giù lentamente.
“Vuoi farlo ancora?”.
“No zia va bene così” dico continuando a fissare le sue dita che si muovono sempre più veloci nella sua ficona.
“Veniamo insieme amore di zia”.
“Si zia, vengo, ti vengo addosso”.
“Vuoi ancora le mie tettone”.
“Posso sulle calze ti prego”.
“Il solito fissato” sorride. Alza le gambe, le tiene tese e belle unite. La mia mano lavora a tutta forza sul mio uccello e la pistola spara.
Le spruzzo le calze, gliele riempio. Il liquido biancastro sul nylon nero così sexy e intrigante. Le scariche che mi solleticano quando la mia asta sfiora il nylon. I coglioni che pulsano.
Mi avvicino a lei e la bacio con gratitudine. Le nostre lingue si toccano, la nostra saliva si mischia e le dita di zia vanno su e giù senza controllo.
Gode e tira un lungo respiro di sollievo e soddisfazione. Poi si guarda “mi hai riempito le calze, bisognerà cambiarle”.
“Allora queste te le tolgo?”.
“Vuoi farlo tu?” chiede.
“O si vorrei tanto”.
“Allora fallo amore. Fallo piano piano come piace a te”.
Ubbidiente le metto una mano su una gamba e con tutta la calma del mondo le sfilo la calza.
La sua mano intanto mi accarezza la testa perché sono un bravo nipotino.
Ovviamente, sotto, ho di nuovo una clava di marmo…

Dopo cena, sul divano. Zia accende la tv per cercare un film ma, sorpresa, parte un film porno.
Ci sono due donne anziane che si fanno un ragazzino. Una bionda con le tette grosse, una mora in collant senza mutande.
“E questo?”.
Io rido. Non ha ancora capito che ho messo un dvd.
“Non ti eccita zietta?”.
“A porcello ma questa è opera tua”.
Le spiego lo scherzo, lei ride e intanto guarda il ragazzino che monta la bionda a pecora.
“Noi scopiamo meglio” commenta lei.
“O si e poi tu sei molto più bella e formosa” dico mentre mi levo i pantaloncini e do aria al cazzo.
“Anche tu ce l’hai più grosso di quello lì. Sarà il doppio”.
“Grazie” dico mentre le prendo una mano a la invito a masturbarmi.
Lei lo fa meccanicamente senza troppi problemi mentre il film va avanti con le due baldracche che fanno un 69 e il maschio che se lo fa succhiare.
La mia mano scivola fra le gambe di zia. Lei le apre bene invitandomi ad andare più a fondo.
In un attimo ci stiamo masturbando a vicenda con tutte le forze che abbiamo.
Zia Flo gira la testa poggiandosi sulla mia spalla, mi volto anche io, limoniamo con passione.
Non resistito oltre, la spingo lunga sul divano e tenendole una gamba sollevata la penetro mentre lei si apre il vestito liberando le poppe in tutto il loro splendore.
Il film va avanti e noi lo guardiamo di tanto in tanto mentre continuo a pompare nella sua ficona con tutte le mie forze.
Venti minuti dopo il ragazzo del film è al culmine e viene facendo sedere le due troie per sborrargli in bocca. Mi pare una buona idea.
Lo sfilo anche io dalla ficona esausta di zia Flo, me lo prendo in mano mentre mi alzo e con un paio di carezze ben fatte lascio partire lo schizzo davanti al suo viso.
La zia pare un attimo sorpresa ma non fa obiezioni. Apre appena la bocca e lascia che il mio sperma le entri in gola mentre le lavo la faccia.
“È molto dolciastra oggi. Mi sa che mangi troppa roba dolce amore di zia”.
“Dici?”.
“Bisognerà che ti tenga sotto controllo non vorrei che ti venisse il diabete o peggio”.
“Ma tu mi aiuti già a bruciare un sacco di zuccheri zietta”.
Lei sorride con la faccia bianca di sborra.
È sempre bello sapere che la tua zia troia si preoccupa per la tua salute.
scritto il
2023-03-22
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