Love Granny 13 Invito a pranzo
di
Keyseven
genere
incesti
Un invito a pranzo
Quando la signora Vincenzina dopo una seduta di buon sesso nel lettone di zia Flo mi chiese se sabato ero libero capii subito che c’era aria di orgia.
Infatti, dopo averla abbondantemente coperta e soddisfatta in ogni buco questa vecchia settantenne quasi pelle e ossa mi confessò, senza troppo timore, che si faceva con regolarità i due nipoti. Uomini già sposati con figli uno di 27 anni, l’altro di 30 ma che ancora amavano passare a cavalcarsi la nonna come avevano fatto fin da ragazzini.
Del resto anche io pratico l’incesto con la mia prozia Flo quindi chi meglio di me poteva capire quanto bello fosse montare a dovere queste vecchie ancora calde e assatanate.
E così eccomi a casa della Vincenzina, tutto lustro, ben vestito ma senza mutande sotto e col cazzo già pronto all’uso.
Pensavo che all’inizio ci sarebbe stato un po’ di imbarazzo visto che mi sto introducendo in un gioco sessuale di famiglia ma tutto è stato abbastanza semplice visto che appena aperta la porta mi sono trovato davanti una immagine degna di un film porno.
La vecchia in body nero di pizzi e calze a rete nere è in mezzo al salotto, a pecorina. Dietro di lei un uomo pelato pompa e suda a tutto spiano, davanti, un altro con la barba, le tiene salda la testa per i capelli e la fa muover sul suo attrezzo duro.
Quando mi vedono la vecchia sputa fuori il cazzo di bocca e un mezzo litro di saliva e sorride. “Ragazzi lui è l’amico che vi dicevo”.
“Quello che c’è l’ha lungo mezzo metro?” chiede il barbuto col suo fra le mani.
“Salve” dico e senza troppi convenevoli mi sfilo i pantaloni.
“Comunque non è mezzo metro saranno poco più di trenta centimetri” dico esibendolo già abbastanza duro.
I due lo fissano ammirati. In effetti quello del barbuto sarà la metà del mio forse meno.
“Sembra un negro” dice il pelato. Non so se dovrei considerarlo un complimento comunque il barbuto, Mario, mi invita a infilarlo in bocca a sua nonna al posto suo.
“Dai tutto dentro fino ai coglioni” dice segandosi.
Tiene ancora la vecchia per i capelli, le da il ritmo. “Succhia troia succhia il cazzone” incita segandosi con l’altra mano.
Intanto il pelato, Mattia, suda e pompa nella fica della nonna.
“Vengo cazzo vengo!” borbotta.
“Dai, dai rimpila” fa il tifo Mario.
“O si cazzz” singhiozza svuotandosi.
Quando lo tira fuori è piccolo e molle. Si avvicina, si presenta, facciamo amicizia.
“Quindi siete fratelli?” chiedo.
“No cugini, io figlio di Magdala figlia più grande, lui di Marcello”.
“A, bene. E scopate da molto?”.
“Eravamo alle medie” ride Mario sempre preso a segarsi.
La vecchia Vincenzina intanto succhia che è un piacere. Mattia allunga una mano sul suo viso, mi tocca la parte di cazzo che non sono riuscito a infilarle in bocca.
“È durissimo, dai sfondala” mi dice.
Obbedisco. Lascio la bocca della nonnina e col pistolone bello eretto prendo posizione dietro di lei mentre Mattia che c’è l’ha ancora vistosamente molle lo poggia sulla faccia alla vecchia e sorprendentemente inizia a pisciarle addosso come nulla fosse.
Vincenzina emette dei suini soffocati ma lui insiste “aprì la bocca troia, bevila tutta”.
Intanto visto che sono nel posto giusto spingo. Il cazzo le entra dentro. La fica della vecchia bella calda e umida mi accoglie fino alle palle.
“Dai sfondala bene” insiste Mattia che ancora sgocciola urina.
“Ora io” dice Mario e lo piazza di nuovo in bocca a sua nonna per il pompino.
Lei, seppur accecata di urina calda obbedisce.
Mario mi guarda, gode a vedere il mio cazzo che stantuffa sua nonna e si tocca come un pazzo arrivando a una nuova erezione. “Vuoi che ti lasci il posto?” chiedo mentre continuo a cavalcare per bene Vincenzina.
“No prima sborra, riempila tutta, voglio vederla colare la tua sborra”.
“Ok” annuisco bello contento perché sto fottendo felice senza troppa voglia di smettere.
Quando alla fine arrivo con un gemito nemmeno troppo soffocato Mattia mi tocca una gamba e mi accarezza “tutta, riempila tutta bravo”.
Mario intanto arriva al culmine quasi contemporaneamente, lo estrae e maneggiandolo come una pistola spruzza di sperma il viso alla nonna.
Lo tiro fuori. Mattia lo guarda quasi sorpreso che sia ancora tanto duro ma subito si tuffa fra le gambe della vecchia. Si sdraia a pancia sopra, ficca la testa fra le gambe della donna e segandosi a tutta forza inizia a leccarle la ficona piena della mia sborra che cola bianca e lucida fra le sue gambe.
Poco dopo anche Mario si tuffa lì sotto, apre la bocca e succhia lo sperma (mio) dalla fica della nonna (sua) con la lingua che si incrocia a quella del cugino. Sbaglierò ma questi due stanno limonando fra loro.
Mattia sembra di nuovo pronto. Sempre sdraiato scivola un po’ in su, fa accovacciare bene la nonna e se la fa scivolare sul cazzo duro.
“Ora mentre lui la fotte in fica tu falle il culo” mi suggerisce Mario che se lo sta facendo tornare duro con la mano.
E la prima volta che faccio una doppia penetrazione e col mio calibro prudenza vorrebbe che ci andassi piano ma Mario insiste “spingo, falle il culo, tutto dentro”.
Col cazzo di Mattia nell’altro buco non è una cosa semplice. Il culo della vecchia benché sfondato pare essersi ristretto della metà. Quando entrò sento una forte resistenza quasi dolorosa anche se, devo dire, che sentire il cazzo di Mattia sfiorare il mio mi da delle sensazioni nuove e non spiacevoli.
Quando finalmente è entrato, con la vecchia che ulula con tutto il fiato che ha, Mario ci da le posizioni. “Su datevi da fare. Spingete assieme come un unico cazzo. Sentite il ritmo”.
“Ummm si lo sento” dico.
“Sentì il cazzo di mio cugino, seguilo come fosse una rotaia”. Obbedisco ma ben presto mi rendo conto che più che piacere alla vecchia (che comunque gode) sto facendo una sorta di sega a Mattia strusciandoglielo prepotente separati solo da quel minuscolo strato di pelle.
“Cercate di venire assieme” dice Mario sempre a cazzo in mano.
“Ok, si, Mattia dimmi tu quando stai arrivando” sospiro.
“O si, ci sono quasi”.
“Daiiii” ci incita Mario.
E così arriviamo. In coppia. Doppia dose di panna di cazzo per la nonnina che penso tra un po’ comincerà a colare dalle orecchie per quanta roba le abbiamo spruzzato dentro.
I due cugini dichiarano la fine del primo round coi cazzi molli ma manca ancora un dettaglio: quasi avesse un tubo dell’acqua in mano Mario si piazza dentro alla vecchia ancora a pecora e le piscia fra le chiappe.
Ci prendiamo una pausa mentre la vecchia va a lavarsi il piscio di dosso e ci fumiamo una sigaretta nudi sul divano uno accanto all’altro. Loro hanno sparato due volte e i loro attrezzo sembrano degli strofinacci per pulire il parabrezza io, non per vantarmi, sono ancora piuttosto sull’arzillo e basterebbe poco per farlo entrare in azione. Probabilmente, spero, troveranno altre energie quando la vecchia tornerà alla carica.
“Spiace per il tappeto” dico perché è quasi impossibile non notare quanto ci abbiano sborrato e orinato sopra. Anche il tanfo che esala nell’aria non è il massimo.
“Tranquillo la nonna lo mette apposta per queste circostanze. Poi lo manda a lavare. Nessun problema” mi rassicura Mattia.
“Anche il copri divano” aggiunge Mario.
In effetti ora che me lo fanno notare la prima volta che ho montato la signora Vincenzina qui in questa casa il tappeto non c’era.
“Anche io scopo mia zia, appena un po’ più giovane di vostra nonna”.
“Bravo fai bene -dice Mattia- tutti dovrebbero bombarsi le zie e le nonne”.
“E anche le mamme” aggiunge Mario.
Lo guardo curioso “tu ti fai tua madre?”.
“Purtroppo no ma avrei sempre voluto farlo. Penso sia troia come la nonna, tale madre tale figlia”.
“Può darsi - ammetto - comunque già vostra nonna basta per tre. La chiavate sempre assieme?”.
“Si quasi sempre” dice Mario.
“La sfondiamo a dovere -aggiunge Mattia quasi fiero- quello merita. Certo che hai davvero un cazzo enorme sai”.
“A grazie”.
“Posso toccarlo? Ti spiace?”.
Resto un attimo perplesso “cioè mi tocchi il cazzo? Ti piace?”.
“Ti da fastidio?” chiede Mattia.
“No ma è che un maschio non me l’ha mai toccato. A voi piace”.
Mattia sorride, Mario annuisce e basta.
La mano di Mattia scivola sulla mia asta “cazzo come è grosso e duro”.
Ora questo non è esattamente toccare direi proprio che mi stanno segando con piacere e, fra l’altro sono anche bravini.
Basta poco e la sega diventa una pompa quando Mattia prende coraggio, spalanca la bocca e ingoia la mia cappella come fosse un bignè.
“Ma siete froci?” borbotto.
“Bisex” mi sorride Mario mentre mi accarezza il petto eccitato.
“Vedi, anni fa, eravamo ragazzi, la nonna ci beccò mentre facevamo uno dei nostri giochi”.
“Giochi?”.
“Si, insomma, stavo sodomizzando Mattia -sorride quasi fiero- ce ne disse di tutte, incazzata nera ma poi, secondo lei, eravamo confusi. Così ci ha fatto andare nel suo lettone e ci ha sverginati. Da allora fotterla è un piacevole passatempo. Godiamo a sottomettere la vecchia porca in ogni modo ma, comunque, Mattia preferisce i cazzi specie enormi come il tuo”.
“Tu no?”.
“A volte, ma preferisco infilarlo, anche ai bei maschioni”.
“Io non credo di esserci portato sappilo” gli preciso stringendo d’istinto le chiappe.
“Tranquillo caro. Capisco. Mi basta che mi aiuti con la nonna”.
“Non ti ho già aiutato abbastanza”.
“Mai fatta la doppia penetrazione. Vorrei vedere cosa prova col tuo cazzo nel culo e il mio in fica. Ti va?”.
Lo guardo pensieroso, intanto la pompa da Mattia va avanti. È davvero una troia ciucciacazzi. Provo a immaginarmi quanto poco goda la povera moglie con questo frocetto succhia cappelle.
Torna la nonna. Si è cambiata, body bianco e calze autoreggenti in tinta. Probabilmente è il colore più adatto per mimetizzare lo sperma che le finirà addosso.
Vede Mattia che succhia e si sega. Capisco dallo sguardo che non le fa piacere ma pare più concentrata a mettermi la bernarda in faccia.
Tanto per gradire la lappo un po’. Il succo di fica è sempre buono.
Quando è bella bagnata e il mio cazzo grazie a Mattia duro più che mai, Mario la aiuta a sedermi in braccio. La vecchia scivola sul cazzo mentre la mano del nipote la guida con cura. Il mio cazzo la penetra, lei sospira. Mario ha ancora la mano sul mio uccello e sembra gli piaccia.
Mattia, in piedi, ci guarda e si sega.
Le piccole tette della vecchia saltano fuori dal body scollato. Succhio i piccoli capezzoli mentre lei mi cavalca meglio che può cercando di venire ancora.
Mario ha il cazzo in bocca a Mattia che in ginocchio gli fa un servizietto mente se lo mena. Le mani di Mario intanto esplorano il culo della nonna, sento le sue mani sfiorarmi il cazzo e accarezzarmi le palle gonfie.
Accidenti ma quanto piace toccarmi il cazzo a questi due.
Quando si sente pronto entra in azione. Si mette dietro a sua nonna, le da due schiaffoni sonori sul culetto e spinge.
Inizia a penetrarle il culo. Lei sta ferma, buona buona, col mio uccello piantato.
È la prima volta per me è devo dire che è una sensazione strana ma piacevole. Il cazzo duro di un altro uomo che si struscia sul mio separato da quei pochi centimetri di pelle.
Da un certo piacere.
La penetra, con quel cazzetto non ci mette tanto a entrare tutto e inizia a muoversi.
Sento delle specie di carezze che ricordano quasi una sega. Mi viene voglia di spingere.
Sollevo la vecchia mettendole le mani sotto alle cosce, pesa pochissimo, non è faticoso e mi do alla pazza gioia spingendo e godendo più che posso.
Intanto Mattia prende confidenza, lo caccia in faccia a nonna Vincenzina. Lei lecca e ciuccia senza problemi.
Il massimo però arriva quando ci scambiamo la posizione. Mario si sdraia sul tappeto, fa impalare la nonna su di se e io sono dietro a puntarle il culo.
Quando la monto, col cazzo duro di Mario che fa pressione urla come una pazza, perde un po’ di sangue ma nonostante tutto quasi mi implora di continuare.
Iniziamo a pompare tutti e due, lui sotto e io sopra, sono al limite, sto per sborare a cascata e, quando sento la lingua di Mattia nel culo godo ancora di più.
A tardo pomeriggio ci salutiamo. La casa è un casino, la nonna Vincenzina è spaccata in due e se ne sta col culo a mollo sul bidet. I due cuginetti coi cazzi molli e soddisfatti mi ringraziano e promettono che ci rivedremo.
Soprattutto Mattia che, me lo ha sussurrato in un orecchio, lo vorrebbe tanto nel culo.
Gli ho promesso che ci penserò. Purtroppo per lui mi piace troppo la FICA.
Quando la signora Vincenzina dopo una seduta di buon sesso nel lettone di zia Flo mi chiese se sabato ero libero capii subito che c’era aria di orgia.
Infatti, dopo averla abbondantemente coperta e soddisfatta in ogni buco questa vecchia settantenne quasi pelle e ossa mi confessò, senza troppo timore, che si faceva con regolarità i due nipoti. Uomini già sposati con figli uno di 27 anni, l’altro di 30 ma che ancora amavano passare a cavalcarsi la nonna come avevano fatto fin da ragazzini.
Del resto anche io pratico l’incesto con la mia prozia Flo quindi chi meglio di me poteva capire quanto bello fosse montare a dovere queste vecchie ancora calde e assatanate.
E così eccomi a casa della Vincenzina, tutto lustro, ben vestito ma senza mutande sotto e col cazzo già pronto all’uso.
Pensavo che all’inizio ci sarebbe stato un po’ di imbarazzo visto che mi sto introducendo in un gioco sessuale di famiglia ma tutto è stato abbastanza semplice visto che appena aperta la porta mi sono trovato davanti una immagine degna di un film porno.
La vecchia in body nero di pizzi e calze a rete nere è in mezzo al salotto, a pecorina. Dietro di lei un uomo pelato pompa e suda a tutto spiano, davanti, un altro con la barba, le tiene salda la testa per i capelli e la fa muover sul suo attrezzo duro.
Quando mi vedono la vecchia sputa fuori il cazzo di bocca e un mezzo litro di saliva e sorride. “Ragazzi lui è l’amico che vi dicevo”.
“Quello che c’è l’ha lungo mezzo metro?” chiede il barbuto col suo fra le mani.
“Salve” dico e senza troppi convenevoli mi sfilo i pantaloni.
“Comunque non è mezzo metro saranno poco più di trenta centimetri” dico esibendolo già abbastanza duro.
I due lo fissano ammirati. In effetti quello del barbuto sarà la metà del mio forse meno.
“Sembra un negro” dice il pelato. Non so se dovrei considerarlo un complimento comunque il barbuto, Mario, mi invita a infilarlo in bocca a sua nonna al posto suo.
“Dai tutto dentro fino ai coglioni” dice segandosi.
Tiene ancora la vecchia per i capelli, le da il ritmo. “Succhia troia succhia il cazzone” incita segandosi con l’altra mano.
Intanto il pelato, Mattia, suda e pompa nella fica della nonna.
“Vengo cazzo vengo!” borbotta.
“Dai, dai rimpila” fa il tifo Mario.
“O si cazzz” singhiozza svuotandosi.
Quando lo tira fuori è piccolo e molle. Si avvicina, si presenta, facciamo amicizia.
“Quindi siete fratelli?” chiedo.
“No cugini, io figlio di Magdala figlia più grande, lui di Marcello”.
“A, bene. E scopate da molto?”.
“Eravamo alle medie” ride Mario sempre preso a segarsi.
La vecchia Vincenzina intanto succhia che è un piacere. Mattia allunga una mano sul suo viso, mi tocca la parte di cazzo che non sono riuscito a infilarle in bocca.
“È durissimo, dai sfondala” mi dice.
Obbedisco. Lascio la bocca della nonnina e col pistolone bello eretto prendo posizione dietro di lei mentre Mattia che c’è l’ha ancora vistosamente molle lo poggia sulla faccia alla vecchia e sorprendentemente inizia a pisciarle addosso come nulla fosse.
Vincenzina emette dei suini soffocati ma lui insiste “aprì la bocca troia, bevila tutta”.
Intanto visto che sono nel posto giusto spingo. Il cazzo le entra dentro. La fica della vecchia bella calda e umida mi accoglie fino alle palle.
“Dai sfondala bene” insiste Mattia che ancora sgocciola urina.
“Ora io” dice Mario e lo piazza di nuovo in bocca a sua nonna per il pompino.
Lei, seppur accecata di urina calda obbedisce.
Mario mi guarda, gode a vedere il mio cazzo che stantuffa sua nonna e si tocca come un pazzo arrivando a una nuova erezione. “Vuoi che ti lasci il posto?” chiedo mentre continuo a cavalcare per bene Vincenzina.
“No prima sborra, riempila tutta, voglio vederla colare la tua sborra”.
“Ok” annuisco bello contento perché sto fottendo felice senza troppa voglia di smettere.
Quando alla fine arrivo con un gemito nemmeno troppo soffocato Mattia mi tocca una gamba e mi accarezza “tutta, riempila tutta bravo”.
Mario intanto arriva al culmine quasi contemporaneamente, lo estrae e maneggiandolo come una pistola spruzza di sperma il viso alla nonna.
Lo tiro fuori. Mattia lo guarda quasi sorpreso che sia ancora tanto duro ma subito si tuffa fra le gambe della vecchia. Si sdraia a pancia sopra, ficca la testa fra le gambe della donna e segandosi a tutta forza inizia a leccarle la ficona piena della mia sborra che cola bianca e lucida fra le sue gambe.
Poco dopo anche Mario si tuffa lì sotto, apre la bocca e succhia lo sperma (mio) dalla fica della nonna (sua) con la lingua che si incrocia a quella del cugino. Sbaglierò ma questi due stanno limonando fra loro.
Mattia sembra di nuovo pronto. Sempre sdraiato scivola un po’ in su, fa accovacciare bene la nonna e se la fa scivolare sul cazzo duro.
“Ora mentre lui la fotte in fica tu falle il culo” mi suggerisce Mario che se lo sta facendo tornare duro con la mano.
E la prima volta che faccio una doppia penetrazione e col mio calibro prudenza vorrebbe che ci andassi piano ma Mario insiste “spingo, falle il culo, tutto dentro”.
Col cazzo di Mattia nell’altro buco non è una cosa semplice. Il culo della vecchia benché sfondato pare essersi ristretto della metà. Quando entrò sento una forte resistenza quasi dolorosa anche se, devo dire, che sentire il cazzo di Mattia sfiorare il mio mi da delle sensazioni nuove e non spiacevoli.
Quando finalmente è entrato, con la vecchia che ulula con tutto il fiato che ha, Mario ci da le posizioni. “Su datevi da fare. Spingete assieme come un unico cazzo. Sentite il ritmo”.
“Ummm si lo sento” dico.
“Sentì il cazzo di mio cugino, seguilo come fosse una rotaia”. Obbedisco ma ben presto mi rendo conto che più che piacere alla vecchia (che comunque gode) sto facendo una sorta di sega a Mattia strusciandoglielo prepotente separati solo da quel minuscolo strato di pelle.
“Cercate di venire assieme” dice Mario sempre a cazzo in mano.
“Ok, si, Mattia dimmi tu quando stai arrivando” sospiro.
“O si, ci sono quasi”.
“Daiiii” ci incita Mario.
E così arriviamo. In coppia. Doppia dose di panna di cazzo per la nonnina che penso tra un po’ comincerà a colare dalle orecchie per quanta roba le abbiamo spruzzato dentro.
I due cugini dichiarano la fine del primo round coi cazzi molli ma manca ancora un dettaglio: quasi avesse un tubo dell’acqua in mano Mario si piazza dentro alla vecchia ancora a pecora e le piscia fra le chiappe.
Ci prendiamo una pausa mentre la vecchia va a lavarsi il piscio di dosso e ci fumiamo una sigaretta nudi sul divano uno accanto all’altro. Loro hanno sparato due volte e i loro attrezzo sembrano degli strofinacci per pulire il parabrezza io, non per vantarmi, sono ancora piuttosto sull’arzillo e basterebbe poco per farlo entrare in azione. Probabilmente, spero, troveranno altre energie quando la vecchia tornerà alla carica.
“Spiace per il tappeto” dico perché è quasi impossibile non notare quanto ci abbiano sborrato e orinato sopra. Anche il tanfo che esala nell’aria non è il massimo.
“Tranquillo la nonna lo mette apposta per queste circostanze. Poi lo manda a lavare. Nessun problema” mi rassicura Mattia.
“Anche il copri divano” aggiunge Mario.
In effetti ora che me lo fanno notare la prima volta che ho montato la signora Vincenzina qui in questa casa il tappeto non c’era.
“Anche io scopo mia zia, appena un po’ più giovane di vostra nonna”.
“Bravo fai bene -dice Mattia- tutti dovrebbero bombarsi le zie e le nonne”.
“E anche le mamme” aggiunge Mario.
Lo guardo curioso “tu ti fai tua madre?”.
“Purtroppo no ma avrei sempre voluto farlo. Penso sia troia come la nonna, tale madre tale figlia”.
“Può darsi - ammetto - comunque già vostra nonna basta per tre. La chiavate sempre assieme?”.
“Si quasi sempre” dice Mario.
“La sfondiamo a dovere -aggiunge Mattia quasi fiero- quello merita. Certo che hai davvero un cazzo enorme sai”.
“A grazie”.
“Posso toccarlo? Ti spiace?”.
Resto un attimo perplesso “cioè mi tocchi il cazzo? Ti piace?”.
“Ti da fastidio?” chiede Mattia.
“No ma è che un maschio non me l’ha mai toccato. A voi piace”.
Mattia sorride, Mario annuisce e basta.
La mano di Mattia scivola sulla mia asta “cazzo come è grosso e duro”.
Ora questo non è esattamente toccare direi proprio che mi stanno segando con piacere e, fra l’altro sono anche bravini.
Basta poco e la sega diventa una pompa quando Mattia prende coraggio, spalanca la bocca e ingoia la mia cappella come fosse un bignè.
“Ma siete froci?” borbotto.
“Bisex” mi sorride Mario mentre mi accarezza il petto eccitato.
“Vedi, anni fa, eravamo ragazzi, la nonna ci beccò mentre facevamo uno dei nostri giochi”.
“Giochi?”.
“Si, insomma, stavo sodomizzando Mattia -sorride quasi fiero- ce ne disse di tutte, incazzata nera ma poi, secondo lei, eravamo confusi. Così ci ha fatto andare nel suo lettone e ci ha sverginati. Da allora fotterla è un piacevole passatempo. Godiamo a sottomettere la vecchia porca in ogni modo ma, comunque, Mattia preferisce i cazzi specie enormi come il tuo”.
“Tu no?”.
“A volte, ma preferisco infilarlo, anche ai bei maschioni”.
“Io non credo di esserci portato sappilo” gli preciso stringendo d’istinto le chiappe.
“Tranquillo caro. Capisco. Mi basta che mi aiuti con la nonna”.
“Non ti ho già aiutato abbastanza”.
“Mai fatta la doppia penetrazione. Vorrei vedere cosa prova col tuo cazzo nel culo e il mio in fica. Ti va?”.
Lo guardo pensieroso, intanto la pompa da Mattia va avanti. È davvero una troia ciucciacazzi. Provo a immaginarmi quanto poco goda la povera moglie con questo frocetto succhia cappelle.
Torna la nonna. Si è cambiata, body bianco e calze autoreggenti in tinta. Probabilmente è il colore più adatto per mimetizzare lo sperma che le finirà addosso.
Vede Mattia che succhia e si sega. Capisco dallo sguardo che non le fa piacere ma pare più concentrata a mettermi la bernarda in faccia.
Tanto per gradire la lappo un po’. Il succo di fica è sempre buono.
Quando è bella bagnata e il mio cazzo grazie a Mattia duro più che mai, Mario la aiuta a sedermi in braccio. La vecchia scivola sul cazzo mentre la mano del nipote la guida con cura. Il mio cazzo la penetra, lei sospira. Mario ha ancora la mano sul mio uccello e sembra gli piaccia.
Mattia, in piedi, ci guarda e si sega.
Le piccole tette della vecchia saltano fuori dal body scollato. Succhio i piccoli capezzoli mentre lei mi cavalca meglio che può cercando di venire ancora.
Mario ha il cazzo in bocca a Mattia che in ginocchio gli fa un servizietto mente se lo mena. Le mani di Mario intanto esplorano il culo della nonna, sento le sue mani sfiorarmi il cazzo e accarezzarmi le palle gonfie.
Accidenti ma quanto piace toccarmi il cazzo a questi due.
Quando si sente pronto entra in azione. Si mette dietro a sua nonna, le da due schiaffoni sonori sul culetto e spinge.
Inizia a penetrarle il culo. Lei sta ferma, buona buona, col mio uccello piantato.
È la prima volta per me è devo dire che è una sensazione strana ma piacevole. Il cazzo duro di un altro uomo che si struscia sul mio separato da quei pochi centimetri di pelle.
Da un certo piacere.
La penetra, con quel cazzetto non ci mette tanto a entrare tutto e inizia a muoversi.
Sento delle specie di carezze che ricordano quasi una sega. Mi viene voglia di spingere.
Sollevo la vecchia mettendole le mani sotto alle cosce, pesa pochissimo, non è faticoso e mi do alla pazza gioia spingendo e godendo più che posso.
Intanto Mattia prende confidenza, lo caccia in faccia a nonna Vincenzina. Lei lecca e ciuccia senza problemi.
Il massimo però arriva quando ci scambiamo la posizione. Mario si sdraia sul tappeto, fa impalare la nonna su di se e io sono dietro a puntarle il culo.
Quando la monto, col cazzo duro di Mario che fa pressione urla come una pazza, perde un po’ di sangue ma nonostante tutto quasi mi implora di continuare.
Iniziamo a pompare tutti e due, lui sotto e io sopra, sono al limite, sto per sborare a cascata e, quando sento la lingua di Mattia nel culo godo ancora di più.
A tardo pomeriggio ci salutiamo. La casa è un casino, la nonna Vincenzina è spaccata in due e se ne sta col culo a mollo sul bidet. I due cuginetti coi cazzi molli e soddisfatti mi ringraziano e promettono che ci rivedremo.
Soprattutto Mattia che, me lo ha sussurrato in un orecchio, lo vorrebbe tanto nel culo.
Gli ho promesso che ci penserò. Purtroppo per lui mi piace troppo la FICA.
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