Vacanze estive 12

di
genere
etero

Mercoledì


Il mattino seguente incontrai Gioele fuori dai bagni , stava facendo una doccia dopo una corsa sulla spiaggia , lo salutai e iniziai a lavarmi la faccia e i denti , lo guardai dallo specchio mentre si lavava attendendo il suo sguardo che non tardò ad arrivare, sorrisi e finito di lavarmi mi girai porgendogli l’asciugamano , lui fissò le mie labbra.
-Ti è rimasto un po’ di dentifricio sul labbro.
Mi pulii col dito e dopo qualche secondo di silenzio gli chiesi se volesse prendere un caffè con me, lui divenne rosso come un peperone ma accettò,arrivati fuori dal camper si sedette rimanendo zitto , probabilmente la presenza di Nadia lo mise in imbarazzo, versai il caffè a tutti e tre e mi sedetti di fianco a lui rompendo il ghiaccio con le domande di rito , ti piace qui , in quale università hai deciso di andare ecc ecc e pian pianino sembrava aver riacquistato l’uso della parola, prese la tazzina Tra le dita ma perse la presa rovesciandomi il contenuto addosso, cacciai un imprecazione , più che altro perché mi ero scottata , Nadia si mise una mano sul viso pronta a scoppiare a ridere, lui imbarazzatissimo non faceva altro che scusarsi ed io con un tovagliolo cercavo di asciugarmi .
-tranquillo non è successo niente.
Gli versai altro caffè , Nadia andò via e rimasta da sola con lui ricominciammo a chiacchierare, alla domanda hai una fidanzata o se c’è qualcuna che ti piace diventò di nuovo rosso e balbettando sottovoce mi rispose che non aveva la fidanzata ma che di recente aveva conosciuto una ragazza che le piaceva molto ma che ancora non aveva avuto il coraggio di parlarle , sorrisi consigliandogli di dirglielo perché magari anche lei era interessata a lui , per la prima volta lo provocai se pur velatamente, mi tolsi il pareo ormai macchiato da qualche goccia di caffè rimanendo in perizoma e reggiseno e alzatami in piedi gli dissi che sarei andata a cambiarmi e sarei scesa in spiaggia , lui rimase pietrificato sulla sedia fino a quando non entrai dentro, mi cambiai e feci una telefonata e quando uscii lo ritrovai fuori in piedi con il telo e una borsa a tracolla.

vengo anche io in spiaggia … sempre se non…. Ti disturbo….
ci incamminammo lungo il sentiero , durante il tragitto si fermò , voltandosi verso di me .

-posso farti una domanda?

Mi fermai anche io

-certamente

Lui prese fiato come se potesse infondergli coraggio

hai un fidanzato?
Feci segno di no con la testa , riprendemmo a camminare ma dopo pochi metri si fermò di nuovo.

-E perché ?e pure sei carina e simpatica .

Sorrisi per il complimento, lo guardai negli occhi e dopo avergli dato una carezza sui capelli gli dissi col cuore in mano che io ero la persona meno adatta a stare di fianco ad un uomo ,riprendemmo a camminare e fino alla spiaggia rimanemmo in silenzio , come il giorno prima lui si mise sotto l’ombrellone ma rimase fermo alla stessa pagina per quasi un’ora ,sbirciando di tanto in tanto , quel mattino avevo messo un altro costume…. Un bikini bianco molto striminzito.
-Chiara io vado a fare un bagno…. Ti va di venire con me.

Alzai gli occhi e notai il grosso bozzo sul costume, feci finta di niente, per un secondo pensai di dirgli “Gioele prima che tu vada a fare il bagno mi metteresti un po’ di olio sulla schiena”, ma poi scacciai l’idea soffocando il diavoletto stronzo che mi aveva fatto pensare una cosa del genere, mi tirai su e partii correndo verso il mare urlandogli
“ vediamo chi arriva prima alla boa “
Lui si mise a correre raggiungendomi quasi subito, arrivò in acqua prima di me e quando mi tuffai anche io lui era già avanti di un paio di bracciate , iniziai a nuotare e li non ci fu storia, gli anni di nuoto ,con una madre che credeva e soprattutto pretendeva di aver partorito la versione calabrese della Pellegrini quantomeno erano serviti a toccare per prima quella boa ,ritornammo a riva nuotando piano piano, usciti fuori mi sistemai il costume che da bagnato era praticamente trasparente , lui ritornò in acqua.
-io rimango qui ….oggi fa troppo caldo
Mi sentii una merda , io non volevo metterlo in imbarazzo, entrai in acqua anche io decisa a fare la cosa giusta, soprattutto per lui , mi avvicinai abbastanza perché mi potesse sentire ma abbastanza lontano per non metterlo ancora di più in imbarazzo.
-Gioele….. ascolta, guarda che è normale e non devi vergognarti, ora ti dico una cosa….. sii più sicuro di te stesso e fregatene delle conseguenze, al massimo ti verrà detto di no che è meglio che vivere con la paura di poter essere rifiutati , hai diciott’anni cazzo e un bel ragazzo come te dovrebbe mangiarselo il mondo .

Uscii dal acqua lasciandolo li a mollo a pensare quanto gli avessi detto e tornai sotto l’ombrellone, lui ritornò quasi all’ora di pranzo , per tutto il tempo non aveva fatto altro che nuotare avanti e indietro dalla riva alla boa e lo fece per tutta la mattina senza sosta , gli altri compresa sua sorella pensarono che fosse diventato matto, comunque quando ritornò si sedette a prendere fiato per poi dire a sua sorella che tornava su perché aveva fame , si voltò verso di me
-Chiara vieni a farmi compagnia.
Io e la sorella rimanemmo a bocca aperta, sembrava più un ordine che una richiesta, mi alzai e diedi un occhiata rassicurante ad una Marta ormai era convinta che mi sarei alzata solo per dargli un ceffone , mi avviai con lui verso il campeggio, arrivati all’inizio della pineta senza che nessuno proferisse parola lui mi bloccò per un braccio facendomi girare e mi infilò la lingua in bocca rimanendo fermo come un allocco , con la lingua sulla mia a mo di coperta, essendo più alto di me mi tirai sulle punte con l’intento di abbracciarlo e smuovere quella situazione, probabilmente lui interpretò male la cosa pensando che volessi tirargli un ceffone, si tirò indietro , io lo agguantai per un braccio e infilatagli la lingua in bocca gli diedi un bacio con risucchio.
-andiamo a mangiare, quando tutti dopo il riposino pomeridiano andranno in spiaggia vieni da me a prendere un caffè .

Marta non tardò a venire a parlarmi da sola, se non lo avesse fatto lei di sicuro lo avrei fatto io , francamente non sapevo come comportarmi con suo fratello, mi piaceva? Si e pure tanto, ma allo stesso tempo non volevo illuderlo , non volevo ritrovarmi poi a dover combattere con un diciottenne frustrato , lei disse di non preoccuparmi , che a quello ci avrebbe pensato lei, l’unica richiesta che mi fece fu di non schermirlo se avrebbe fatto cilecca e soprattutto di farlo senza pubblicità , nel caso volessi andare con lui dovevamo saperlo solo noi tre.
-non dirlo neanche a Nadia.
Io accettai e lei mi abbracciò , dicendomi che non avrebbe mai dimenticato quello che stavo facendo, la vulcanica e spavalda Marta in quel momento sembrava ancora più fragile del fratello.
Nel pomeriggio quando tutti scesero in spiaggia io rimasi al camper con la scusa di dover finire delle cose di lavoro, Gioele arrivò poco dopo a “ prendere il caffè “da me , non riuscivo a credere a quello che stavo per fare, preparai il caffè e lo bevemmo senza proferire parola.
-beh il gatto ti ha mangiato la lingua?

Lui cercò di trovare qualcosa da dire ma senza successo, era nel pallone più completo , mi avvicinai di più a lui e gli presi la mano e dopo qualche grattino sul palmo la portai sul mio ginocchio.
-hai delle gambe molto lisce.

Rimase lì fermo con la mano tremante, gettai un occhio tra le sue gambe e vidi che era eccitatissimo , mi alzai e andai verso il suo van , lui mi segui a debita distanza, salii dalla porta laterale aperta e andai a sedermi sul bordo del letto, busso alla porta.
-Entra e chiudi la porta
Venne a sedersi di fianco a me , altro momento di silenzio imbarazzante, esasperata saltai sulle sue gambe e lo abbracciai e dopo averlo guardato negli occhi lo baciai , quantomeno non fece come il mattino, quella volta mosse la lingua, ci adagiammo sul letto e continuammo a baciarci , io sopra e lui sotto , ad un certo punto gli presi la mano portandola sul mio sedere facendogli aumentare l’intensità del bacio , mi tirai su e sfilai il reggiseno, rimase fermo a contemplare il mio seno nudo mentre mi sistemavo i capelli, gli sorrisi e mi riabbassai su di lui baciandogli il collo e il petto, scesi sull’addome e giunta ai pantaloncini mi fermai , cercai il suo sguardo e quando lo trovai glieli sfilai delicatamente, aveva un cazzo lungo e sottile, lo presi in mano e lo accarezzai facendolo sospirare, quando lo presi in bocca sembrava che stesse per venire da un momento all’altro, mollai la presa e giratami mi sfilai il pareo e le mutandine, lo invitai a salire sopra di me , ma per la prima volta prese l’iniziativa e si avvicinò con la testa tra le mie cosce , la toccò sfiorandola e odorandola , poggiò le labbra e la baciò poggiando la punta della lingua prima sulle grandi labbra poi la intrufolò dentro, con dolcezza gli sussurrai cosa dovesse fare e dove toccare , sembrò capire, anzi dopo poco divento un po’ irruento dovetti riprenderlo dicendogli di andare con più calma , quando io e soprattutto lui fummo pronti lo tirai su .
-ti voglio dentro di me Gioele

Allagai le gambe e cercai di rendergli la cosa più agevole possibile, ci mise un po’ ma alla fine entrò, i tentativi falliti però lo avevano innervosito e quando centrò il buco lo fece con un po’ di irruenza facendomi male, iniziò a pompare ma faceva fatica a trovare il ritmo ma tutto sommato non stava andando male e provai piacere anche io , sfortunatamente non durò molto e arrivò quasi subito, lui cercò di tirarsi via per tempo ma lo bloccai e iniziai a muovermi io ondeggiando col pube fino a quando anche io riuscii a godere, lui sembrava più morto che vivo, il fatto che fosse venuto dentro lo terrorizzava.
-tranquillo non fa niente, prendo la pillola.

Lui sembrò rasserenarsi e stesi vicino a me, si accoccolo come un bambino , la sera mentre ero a letto ,Nadia mi chiese perché fossi scesa in spiaggia e per sviare il discorso dissi che oltre a delle cose di lavoro mi ero messa in contatto con i ragazzi per vedere se potevamo organizzare un incontro e che mi avrebbero fatto sapere l’indomani, sembrò berla ma la mia riluttanza ai suoi baci e alle sue carezze le sembrarono un po’ anormali, mi sentivo in colpa per quello che avevo fatto con Gioele era come se mi fossi approfittata di lui, decisi che avrei contattato i ragazzi, non volevo più restare li, non volevo far del male a quel ragazzo .





scritto il
2024-05-18
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