Vacanze estive 11

di
genere
bisex

Martedì


Prima di scendere in spiaggia passai da Serena a prendere un caffè , mentre le stavo raccontando la serata con i ragazzi arrivò Ilaria tutta contenta.
-Amore guarda chi ho trovato fuori.
Serena balzò in piedi andando incontro alla nuova arrivata.

-Martaaaaa finalmente sei arrivata

Dopo averla abbracciata si volse verso il ragazzo che era con lei squadrandolo dalla testa ai piedi,lo guardai anche io, era sui diciott’anni , alto e magro con occhiali e faccia da secchione , indossava una camicia quadri abbottonata fino al collo , pantaloncini di lino e sandali con calze bianche fino al polpaccio.

-Serena, lui è il mio fratellino, Gioele

Il ragazzo porse timidamente la mano a Serena e a me ed insieme alla sorella si accomodò per un caffè .

Due fratelli due caratteri completamente diversi pensai ,Marta vulcanica spigliata e appariscente , Gioele impacciato ,timido e dal modo di vestire discutibile , faceva tenerezza nella sua goffaggine ,i due non erano arrivati con un vero e proprio camper ma con uno di quei van modificati allo scopo , carino , semplice e funzionale.
Scendemmo tutti in spiaggia , ma mentre tutti , compresa Marta ridevano e scherzavano, Gioele ricopertosi di crema anche sul naso si mise sotto l’ombrellone a leggere completamente distaccato da tutti noi, la sorella ogni tanto andava a chiedergli come stesse andando e lui senza staccare gli occhi dal libro rispondeva che andava tutto bene , i tentativi da parte di tutti noi a renderlo partecipe furono inutili, persino Furio che con i suoi modi di fare avrebbe venduto un album di Marilyn Manson ad un prete dovette mollare il colpo , a pranzo stessa cosa , mangiava in silenzio completamente immerso nei suoi pensieri, la sorella nel vano tentativo di fargli spiccicare qualche discorso disse che si era appena diplomato col massimo dei voti e che sarebbe andato all’università a studiare storia.

-Il mio fratellino vuole diventare uno storico.

non lo disse per prenderlo in giro, anzi era chiaramente orgogliosa di lui.

Nel pomeriggio quasi tutti andarono a riposare un po’ , la giornata era caldissima e scendere in spiaggia con quel sole che picchiava come un dannato era escluso, io ne approfittai per sistemare una cosa di lavoro col tablet godendomi il venticello fresco fuori dal camper, di fronte , tra due alberi c’era il van dei due fratelli diversi , il portellone laterale si apri e uscì Gioele , ci fu un fugace scambio di sguardi , dopodiché si sedette sulla sdraio anche lui e aperto il libro si mise a leggere ,lo fissai per qualche istante, indossava un paio di pantaloncini i sandali e una maglietta bianca, ritornai al mio lavoro ma qualcosa non mi faceva concentrare, mi sentivo osservata, alzai lo sguardo e notai che tra una riga e l’altra Gioele dava una sbirciatina verso di me usando il libro come se fosse un muro, e pure non ero nuda ,addirittura indossavo un costume castigato con il pareo , ripresi a lavorare e lui a guardare, dopo una mezz’ora uscì fuori Nadia che svegliatasi dalla pennichella si sedette di fronte a me, coprendo così la visuale al ragazzo curioso che ritorno a leggere senza più distrazioni , la cosa finì li e ad un certo punto non ci pensai più.

Nel pomeriggio andammo in spiaggia fino al tramonto, dopo cena, il ragazzo andò a letto mentre la sorella ci raggiunse al camper delle ragazze , tra una birra e l’altra che stimolò le vesciche di tutti mi ritrovai da sola con lei per qualche minuto.
-Ti volevo ringraziare per come ti sei comportata con mio fratello….sai che non hai fatto la stronza…. Come hai potuto vedere è un po’ impacciato… l’ho portato con me per farlo distrarre un po’ nella speranza che si svegli…. Comunque ha un debole per te.

Io mi strinsi nelle spalle e le dissi senza giri di parole che per quanto possa essere “troia” non sono una stronza e che se c’è una cosa che non tollero è proprio prendere in giro le persone , quando al debole per me lo avevo notato da me , il discorso finì li e per tutta la serata non parlammo del fratello.
Marta si rivelò una vera e propria porcellina e dopo aver raccontato qualche avventura dell’anno precedente al campeggio andò via con Ilaria e Katia per una passeggiata…. In riva al mare , io e Nadia invece ne approfittammo per passare un po’ di tempo da sole , tutte e due avevamo bisogno di un momento di intimità e di dolcezza e da quando eravamo arrivati li non avevamo avuto l’occasione.
Entrammo dentro chiudendoci la porta alle nostre spalle e ci sdraiammo sul letto , finalmente sole parlammo della vacanza che stavamo vivendo e di quello che avremmo… o meglio avrebbe voluto fare prima del rientro , la notte con i sei ragazzi l’aveva colpita ed eccitata così tanto che voleva farla anche lei , io la saltai sulla pancia bloccandola.
-io posso anche chiamare i ragazzi….ma voglio qualcosa in cambio.

Lo dissi poggiandole il mio seno sul suo , lei rimase ferma come a voler pensare se il gioco valesse la candela poi con un colpo di reni improvviso mi mise sotto .

-Sentiamo …..cosa vorresti in cambio

Io infilai due dita tra le sue natiche solleticandole il buchetto e portai le dita alla mia bocca , poi spinsi la sua testa in giù , lei scese leccandomi e giunta tra le mia cosce baciò la mia patata ancora coperta , slacció il pareo e mi ribaciò , scostó la mutandina scoprendomi le grandi labbra, le sfiorò con la punta delle dita… si avvicinò e fece la stessa cosa con la lingua, un brivido corse lungo la mia schiena, i suoi tocchi divennero sempre più decisi, fino a quando non mi ritrovai la sua lingua dentro di me , allungai le braccia godendomi il piacere che saliva lentamente, chiusi gli occhi gemendo, ormai ero bagnatissima e l’odore di sesso iniziava a farsi sentire, come spesso mi succede, quando il mio corpo e la mia mente viaggiano nel mondo del piacere affiorano ricordi, mi tornò in mente la prima volta con lei appena adolescenti, la notte con i ragazzi in spiaggia e il mattino quando ritornata da quella splendida notte con Bea mi leccò proprio dove quattro ragazzi avevano affondato i loro cazzoni , Nadia leccò ogni mia goccia e come se volesse condividere il nostro sapore venne a baciarmi, io dopo il lungo bacio poggiai la mia patatina sulla sua, ha sempre adorato questa cosa , mi ha sempre detto che per lei due patatine che si baciano è la vetta del piacere e dell’amore, la vidi gemere , accarezzarsi il seno e stringersi tra indice e medio il suoi capezzoli .

La sua mano si infilò tra le nostre grandi labbra e trovato il suo clitoride lo premette, fu come se avesse attivato un interruttore perché arrivò quasi all’istante , eravamo zuppe di sudore e succhi di piacere reciproco e la sessantanove che ne conseguì fu la sublime chiusura.

La guardai sorridendole .
-e va bene….. visto che insisti andremo dai ragazzi.

Lei si avvinò al mio orecchio e mi sussurrò………….

scritto il
2024-05-18
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