La squadra di calcio ( capitolo 3)

di
genere
etero

La settimana dopo l’incredibile serata col numero 8 andai di nuovo a Firenze da Iole , c’era la partita dei ragazzi e il secondo sorteggio il giorno dopo .
Per tutta la settimana non avevo fatto altro che pensare a lui e…a quello che sarebbe successo… pensando chi sarebbe stato il prossimo , i primi due erano stati incredibili .
Quando arrivammo al campo ero eccitatissima, finalmente avrei visto davvero in faccia numero 8 , nella mia testa mi ero fatta un sacco di film immaginandolo come una sorta di Apollo in calzoncini, rimasi con gli occhi attaccati al campo impaziente come un adolescente ad concerto, quando le due squadre entrarono strappai la borsa dalle mani di Iole e presa la fotocamera andai a vedere da vicino il mio misterioso amante … se pur non fosse bello come lo avevo immaginato la considerazione e l’attrazione nei suoi confronti non cambiò di una virgola .
Arrivò il momento del sorteggio , per renderlo più interessante e avvincente facemmo uno spettacolino erotico …. A mo di estrazioni del lotto in versione hot, Iole estrasse il numero 2 , Io il numero 13 e come la volta precedente fummo subito contattate in privato, alla fine ci mettemmo d’accordo di uscire tutti insieme per una pizza e di terminare la serata da Iole o al massimo in motel ,visto che i due ragazzi vivendo con i genitori non potevano ospitare, mentre mi preparavo fantasticavo sul mio nuovo fidanzato , convinta che se fosse stato bravo a letto come in campo mi sarei sicuramente divertita un mondo, infatti durante la partita fu il migliore in campo, veloce ,instancabile e soprattutto sapeva coinvolgere la squadra ,senza contare che era davvero carino .
Ci vennero a prendere con tutta la calma di questo mondo… ancora un po’ e saremmo andate in menopausa …comunque… se pur fossero ragazzi tutto sommato simpatici , non si stava creando il giusto feeling… almeno tra me e numero 13 , gli altri due invece andavano alla grande.
Finito di mangiare andammo a casa di Iole … aveva capito che io e 13 avevamo bisogno di una spintarella, senza contare che c’era già stata con lui e sapeva cosa fare per farlo svegliare … e infatti appena arrivati a casa tirò fuori un paio di bottiglie , con l’aiuto di un po’ di vodka numero 13 diventò più disinvolto e se pur finto si creò un minimo di feeling per poter fare qualcosa, normalmente non sono favorevole a queste cose ma… a casi estremi …. A casi estremi , direbbe il buon Paolo Bitta…
Ad ogni modo …dopo un paio di bicchieri, numero 13 ,cosi come tutte le persone del mondo dignitosamente brille ,iniziò a tirare fuori il suo lato nascosto e perverso che nessuno dei suoi compagni di squadra conosceva , fortunatamente Iole venne in nostro soccorso e con la scusa di fare un bagno caldo ci lasciarono da soli, A quel punto la situazione cambiò radicalmente e numero 13 si svegliò davvero facendomi capire che odorava la donna dominatrice, passai quindi in modalità stronza e lo feci anche con una punta di piacere …”tutto sto cinematografo per poi scoprire che il problema era tutto qui?”
Smisi di essere la ragazza dolce ed educata ed iniziai a trattarlo male , dopo dieci minuti era un burattino nelle mie mani e questo nonostante la mia inesperienza a tal riguardo.
Quando ritenni che fosse cotto a puntino gli ordinai di seguirmi e portatolo in camera da letto chiusi la porta a chiave.
“Spogliati e mettiti con le mani dietro la testa … accanto a quel trolley “

Io mi tolsi il vestito rimanendo in intimo e avvicinatami a lui lo squadrai dalla testa ai piedi.
“Io mi chiedo come tu possa soddisfare una donna con quella specie di supposta che hai tra le gambe”
Lui si guardò
“Non ti ho detto di muoverti … FE-R-MO”
Gli girai intorno e glielo presi in mano con due dita con la faccia schifata
“ ho capito va … stasera andrò di ditalini”
andai a sdraiarmi sul letto , presi il telefono e iniziai a fare i cazzi miei , chiamai la mia amica Valentina mettendo il vivavoce e mentre parlavo con lei iniziai a giocare con la mia patatina ancora coperta dalle mutandine usando le dita , numero 13 mi guardava con la bava alla bocca ma feci finta di nulla, come se in quella stanza fossi da sola, mi sfilai il reggiseno lanciandoglielo e continuai a accarezzarmi tra le cosce , di tanto in tanto spostavo la mutandina ormai zuppa ,pucciavo le dita nei miei umori e me li portavo in bocca, quella situazione se pur grottesca era molto eccitante … e ovviamente ci presi gusto , così mandai un messaggio alla mia amica spiegandole a lunghe linee la situazione e di reggermi il gioco , lei che ai tempi era anche la mia amante mi accontentò più che volentieri ed essendo che era da sola facemmo una videochiamata .
Le feci vedere numero 13 ancora nudo e in piedi davanti a me che immancabilmente fu preso in giro anche da lei e più lo insultavamo più lui si eccitava, quando mi tolsi le mutandine mettendogliele in bocca sembrava sul punto di venire Per i gemiti che emise , allo stesso tempo però aveva raggiunto l’erezione era davvero eccitato, mi avvicinai a lui e prendendoglielo in mano ne saggiai la consistenza .
“Tho si è svegliato…alla buon ora …vuoi scoparmi eh….”
Lui fece segno di si
“Vedremo…..”
Lo tirai per il cazzo e lo portai vicino al letto , mi misi a sedere e gli ordinai di mettersi in ginocchio di fronte a me , alzai un piede e glielo avvicinai al viso, lui iniziò a baciarlo e leccarlo… ricominciai a parlare con Valentina , lei che si sgrillettava insieme a me ,numero 13 che mi leccava i piedi in modo divino e i due nella stanza a fianco che trombavano rumorosamente come ricci mi eccitarono in modo incredibile e nonostante cercassi di sembrare un indifferente e austera padrona il rumore delle mie dita nella mia patatina fradicia tradirono il mio intento, ad un certo punto lo presi per i capelli a lo feci letteralmente schiantare tra le mie cosce.
“E leccami la figa …. Cazzo di segaiolo che non sei altro”
Lo tenevo letteralmente bloccato come in una morsa e più stringevo e più lui ci dava dentro, il ragazzo ci sapeva fare e leccava meglio di una donna… Valentina , vedendo e sentendo tutto stava godendo come se non ci fosse un domani e pure io ero sul punto di venire .
“Fammelo vedere meglio… oh dio sto arrivando… “
Inquadrai meglio numero tredici con la testa tra le mie gambe mentre si masturbava….Valentina aumentò il ritmò e infilatasi quattro dita tra le gambe arrivò urlando e io dietro di lei … numero 13 si tirò su e tiratami per le gambe si mese sopra di me , lo infilò di prepotenza e cominciò a martellarmi con vigore…. Il piccolo si era svegliato davvero , il poni si era trasformato in stallone e ci dava dentro di brutto… lo abbracciai affondandogli le unghie nella schiena.
“Tutto qua? Dai datti da fare cazzo moscio”
Altro che cazzo moscio mi stava montando in modo divino, mi leccai due dita e quatta quatta mi intrufolai tra le sue chiappe infilandogliele senza preavviso, lui inizialmente cacciò un urlo poi mi infilò la lingua in bocca limonandomi come un idrovora , arrivai ancora ma lui continuò a martellarmi nonostante due dita nel culo fino a quando non venne pure lui …
Valentina guardò tutto estasiata , come se avesse visto uno spettacolo dal vivo , facendomi promettere che lo avremmo davvero fatto ….
Quanto a numero 13 , fu una delle esperienze più strambe degli anni di università…







scritto il
2025-02-20
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