Sono una troia! - 4 La vera metamorfosi gay del marito
di
Andrea inc
genere
corna
Per la verità non era un vero cambiamento da maschio etero a gay ma piuttosto il disvelamento della parte femminile che alberga in ogni maschio e nei cornuti in modo particolare.
Il fatto di aver visto la moglie troia e zoccola alle prese col cazzo del loro amico, gli era rimasto impresso nella mente per come lo succhiava davanti alla moglie, per come se lo faceva mettere nella fica e nel culo implorandolo di sborrarle dentro e metterla incinta.
Naturalmente, non poteva essere ingravidata in quanto era protetta dalla pillola.
Tuttavia il trasporto che ci metteva nel succhiargli il cazzo e farsi sborrate in bocca senza lasciarne cadere una goccia (Neanche col marito era così) e le frasi oscene di incitamento che vomitava durante la monta, la trasformavano in una vera cagna arrapata e vogliosa di cazzi senza limiti.
In quei momenti le capitava di incitare il loro amico chiamandolo con un altro nome, conferma quella che di cazzi al di fuori del matrimonio ne aveva presi e ne prendeva ancora.
Detto questo il marito dopo una scopata quasi normale con la moglie dell'amico, restava affascinato da sua moglie e dal cazzo che entrava ed usciva dai suoi pertugi come un pistone sempre duro e sempre bagnato di umori e di sborra.
Dopo la separazione, il ricordo di quei momenti ed il pensiero di quanti altri cazzi aveva preso nella sua carriera di troia e di zoccola, gli faceva concentrare i ricordi veri e gli oggetti della sua fantasia, sui cazzi così duri, lucidi e sicuramente assortiti nei colori, nelle forme e nelle dimensioni.
Aveva dunque cominciato ad acquistare "Fermo posta" una rivista rivolta alle coppie in cerca di scambio o singoli per le mogli troie.
Ed in quelle occasioni aveva scoperto che oltre alle fiche, montava sempre più prorompente il suo interesse per i cazzi.
Aveva quindi fatto delle inserzioni proponendosi come single.
Aveva avuto un certo successo sia per il modo garbato di presentarsi e sia per il fatto che anche lui aveva una buona dotazione in mezzo alle gambe.
Dopo diversi incontri con coppie con le quali aveva avuto rapporti non sempre soddisfacenti e comunque, senza un seguito, aveva incontrato una coppia della quale era diventato amico e con la quale, aveva partecipato agli incontri con altri single (Lei era bisognosa di tanti cazzi per sentirsi davvero soddisfatta e dare al marito cornuto la sua dose di soddisfazione.) ed anche ad alcune orge ben assortite.
Durante quegli incontri, sentiva crescere sempre più l'interesse per il cazzo e tuttavia, era sempre piuttosto timido nei confronti dei maschi e dunque, non aveva mai potuto mettere in atto un suo desiderio.
Sulla stessa rivista però, venivano segnalati punti di incontro per sesso di ogni genere ed era stato in occasione della prima visita in un parco di periferia che, mentre si aggirava in modo circospetto tra la vegetazione, da dietro una siepe una voce gli aveva detto:
-Te lo vuoi succhiare?-
Girandosi aveva visto un maschio che col cazzo in tiro fuori dai pantaloni, se lo menava.
Reagendo in modo automatico a quell'invito, gli si era avvinato ed inginocchiandosi, glielo aveva preso in bocca.
Il primo contatto con quel cazzo scappellato dal vago odore di urina, era stato di ripulsa e, mentre ritraeva la testa, una mano dietro la nuca l'aveva riportata in avanti mentre la voce del maschio, alterata dall'eccitazione gli aveva intimato:
-Succhia.. succhiamelo bene e fammi sborrare troia!-
Il sentire quegli ordini e sentirsi chiamare troia come facevano con sua moglie, gli aveva fatto indurire il cazzo e spalancando la bocca se lo era lasciato scivolare dentro sino al contatto delle labbra col folto pelo del pube e dei coglioni.
-Ahi! Sta attento coi denti, mi stavi facendo male!
Mi sa che questo è il tuo primo pompino, se è così impara!
Apri bene tutta la bocca ed avvolgimi il cazzo con le labbra bagnate di saliva e poi pompa!-
Aveva imparato tutto e subito al punto che, dopo cinque minuti di quel movimento che lo aveva eccitato al punto di bagnarsi le mutande, il maschio in una specie di grugnito, lo aveva avvisato:
-Sto venendo!-
A quelle parole, anziché allontanarsi da quel cazzo di cui percepiva perfettamente le contrazioni, aveva serrato le labbra lasciandosi riempire la bocca dai caldi e potenti fiotti di sborra.
Lo sconosciuto, dopo essersi sfilato ed avergli strusciato il cazzo bagnato sul viso, se lo era rimesso dentro e con un "ciao" era sparito nell'ombra dalla quale era apparso.
Lui era rimasto come stordito e disorientato, ancora in ginocchio e con la bocca piena di sperma senza sapere bene cosa fare.
Poi, in un rigurgito di realtà e con un senso di disgusto, aveva sputato tutto.
Aveva poi continuato a sputare in macchina sino al suo arrivo a casa dove aveva fatto degli sciacqui e si era lavato nervosamente i denti per tre o quattro volte.
Nelle sue esperienze successive, si era pentito molte volte di non avere ingoiato subito quel nettare di cui sarebbe diventato goloso.
segue
Il fatto di aver visto la moglie troia e zoccola alle prese col cazzo del loro amico, gli era rimasto impresso nella mente per come lo succhiava davanti alla moglie, per come se lo faceva mettere nella fica e nel culo implorandolo di sborrarle dentro e metterla incinta.
Naturalmente, non poteva essere ingravidata in quanto era protetta dalla pillola.
Tuttavia il trasporto che ci metteva nel succhiargli il cazzo e farsi sborrate in bocca senza lasciarne cadere una goccia (Neanche col marito era così) e le frasi oscene di incitamento che vomitava durante la monta, la trasformavano in una vera cagna arrapata e vogliosa di cazzi senza limiti.
In quei momenti le capitava di incitare il loro amico chiamandolo con un altro nome, conferma quella che di cazzi al di fuori del matrimonio ne aveva presi e ne prendeva ancora.
Detto questo il marito dopo una scopata quasi normale con la moglie dell'amico, restava affascinato da sua moglie e dal cazzo che entrava ed usciva dai suoi pertugi come un pistone sempre duro e sempre bagnato di umori e di sborra.
Dopo la separazione, il ricordo di quei momenti ed il pensiero di quanti altri cazzi aveva preso nella sua carriera di troia e di zoccola, gli faceva concentrare i ricordi veri e gli oggetti della sua fantasia, sui cazzi così duri, lucidi e sicuramente assortiti nei colori, nelle forme e nelle dimensioni.
Aveva dunque cominciato ad acquistare "Fermo posta" una rivista rivolta alle coppie in cerca di scambio o singoli per le mogli troie.
Ed in quelle occasioni aveva scoperto che oltre alle fiche, montava sempre più prorompente il suo interesse per i cazzi.
Aveva quindi fatto delle inserzioni proponendosi come single.
Aveva avuto un certo successo sia per il modo garbato di presentarsi e sia per il fatto che anche lui aveva una buona dotazione in mezzo alle gambe.
Dopo diversi incontri con coppie con le quali aveva avuto rapporti non sempre soddisfacenti e comunque, senza un seguito, aveva incontrato una coppia della quale era diventato amico e con la quale, aveva partecipato agli incontri con altri single (Lei era bisognosa di tanti cazzi per sentirsi davvero soddisfatta e dare al marito cornuto la sua dose di soddisfazione.) ed anche ad alcune orge ben assortite.
Durante quegli incontri, sentiva crescere sempre più l'interesse per il cazzo e tuttavia, era sempre piuttosto timido nei confronti dei maschi e dunque, non aveva mai potuto mettere in atto un suo desiderio.
Sulla stessa rivista però, venivano segnalati punti di incontro per sesso di ogni genere ed era stato in occasione della prima visita in un parco di periferia che, mentre si aggirava in modo circospetto tra la vegetazione, da dietro una siepe una voce gli aveva detto:
-Te lo vuoi succhiare?-
Girandosi aveva visto un maschio che col cazzo in tiro fuori dai pantaloni, se lo menava.
Reagendo in modo automatico a quell'invito, gli si era avvinato ed inginocchiandosi, glielo aveva preso in bocca.
Il primo contatto con quel cazzo scappellato dal vago odore di urina, era stato di ripulsa e, mentre ritraeva la testa, una mano dietro la nuca l'aveva riportata in avanti mentre la voce del maschio, alterata dall'eccitazione gli aveva intimato:
-Succhia.. succhiamelo bene e fammi sborrare troia!-
Il sentire quegli ordini e sentirsi chiamare troia come facevano con sua moglie, gli aveva fatto indurire il cazzo e spalancando la bocca se lo era lasciato scivolare dentro sino al contatto delle labbra col folto pelo del pube e dei coglioni.
-Ahi! Sta attento coi denti, mi stavi facendo male!
Mi sa che questo è il tuo primo pompino, se è così impara!
Apri bene tutta la bocca ed avvolgimi il cazzo con le labbra bagnate di saliva e poi pompa!-
Aveva imparato tutto e subito al punto che, dopo cinque minuti di quel movimento che lo aveva eccitato al punto di bagnarsi le mutande, il maschio in una specie di grugnito, lo aveva avvisato:
-Sto venendo!-
A quelle parole, anziché allontanarsi da quel cazzo di cui percepiva perfettamente le contrazioni, aveva serrato le labbra lasciandosi riempire la bocca dai caldi e potenti fiotti di sborra.
Lo sconosciuto, dopo essersi sfilato ed avergli strusciato il cazzo bagnato sul viso, se lo era rimesso dentro e con un "ciao" era sparito nell'ombra dalla quale era apparso.
Lui era rimasto come stordito e disorientato, ancora in ginocchio e con la bocca piena di sperma senza sapere bene cosa fare.
Poi, in un rigurgito di realtà e con un senso di disgusto, aveva sputato tutto.
Aveva poi continuato a sputare in macchina sino al suo arrivo a casa dove aveva fatto degli sciacqui e si era lavato nervosamente i denti per tre o quattro volte.
Nelle sue esperienze successive, si era pentito molte volte di non avere ingoiato subito quel nettare di cui sarebbe diventato goloso.
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