La mia padrona è una trans Settimo episodio

di
genere
dominazione

Quando entrai nella sua camera da letto, la mia padrona stava armeggiando col suo telefonino. Era una camera meravigliosa, arredata con gusto da una persona con ampie disponibilità economiche. Appena mi vide alzò gli occhi verso di me
“ Ho fatto alcune foto e le ho mandate ai miei schiavi. Molti di loro adorano vedermi vestita in questo modo e sono stata ampiamente gratificata. Sai quanto mi hanno inviato complessivamente?”
“ Non ne ho idea, signora padrona”
“ Oltre mille euro per un quarto d’ora di lavoro. Non male, non credi?” Ero stupefatto
“ Oh mio Dio, è incredibile. Lo fa tutte le sere?”
“ Non posso mandarli falliti. Sono tutti benestanti ma devo darmi una regolata. Ma sono molto generosi. Io non chiedo niente, sono loro che non possono fare a meno di omaggiarmi e appena invio una foto o un video sentono il bisogno di mandarmi dei soldi”
“ E’ il giusto omaggio a una dea come lei” Sembrò soddisfatta della mia risposta, lasciò il suo cellulare sul letto e si alzò venendomi vicino e quella vicinanza mi toglieva il fiato. Mi afferrò per la nuca e, abbassando la sua testa a causa dell’enorme dislivello di statura, mi baciò. Mi strusciavo sul suo corpo ricoperto dal lattice e la sensazione era meravigliosa. Non riuscivo a resistere. Ero completamente in balia del suo sex appeal. Lei se ne accorse e lanciò un gridolino
“ Proprio non ce la fai a resistermi”
“ No signora padrona. Lei è troppo bella, troppo sexy. Per me è irresistibile”
“ Non solo per te. Ma vediamo se dici la verità. Voglio che te ne venga solo guardandomi e quindi senza toccarti o toccarmi e guai a te se non lo farai” Rimasi a bocca aperta
“ Se… Senza toccarmi” balbettai
“ Proprio così. Voglio vedere se davvero mi trovi irresistibile” Era una cosa che mi sembrava impossibile. E’ vero che prima me ne ero venuto mentre mi baciava ma c’era stato un contatto fisico. Poi la guardai. Era davvero di una bellezza fuori dal comune. Quel pantalone di lattice aderentissimo fasciava le sue forme in modo splendido. E quel top non riusciva a contenere le sue tette. Quanto avrei desiderato baciarle. Ripensai ai suoi baci e continuai ad ammirarla e l’impossibile divenne realtà. Sentii il mio cazzo sussultare e me ne venni copiosamente mentre lei osservava compiaciuta. Mi inginocchiai di fronte a lei in preda a una felicità mai provata prima
“ Ci sono riuscito, signora padrona. Non mentivo quando le dicevo che lei è irresistibile” Mi mise un piede sopra la testa spingendolo fin sul pavimento
“ Lecca il tuo sperma caduto sul pavimento”
“ Come lei ordina” Ormai ero incapace di pensare a qualsiasi cosa non fosse lei. Leccai il mio sperma sul pavimento e quando terminai la guardai sperando che avesse apprezzato la mia devozione
“ Molto bene. Ti ho dato una piccola dimostrazione del mio potere erotico nei tuoi confronti. Adesso vai al bagno a pulirti e poi torna qui” Feci quanto mi era stato ordinato. Ero in uno stato assurdo nel quale non mi ero mai trovato. Da una parte ero euforico per aver ottemperato al suo ordine ma dall’altra mi sentivo privato di ogni volontà. E la cosa non mi dispiaceva perché mi sembrava come se non avessi più alcuna preoccupazione. Io dovevo solo fare ciò che la mia dea mi ordinava. Tornai da lei che mi aspettava seduta sul letto con le gambe accavallate. Schioccò le dita e questo significava che voleva fumare. Mi guardai intorno e trovai le sue sigarette sul comodino, ne presi una e glie l’accesi
“ Va bene così, signora padrona?” le chiesi. Lei però mi guardò seria
“ No, non va bene ma non ti punirò perché è la tua prima volta ma non ci dovrà essere un nuovo errore perché sarei spietata. Quando mi accendi la sigaretta ti devi mettere in ginocchio col posacenere in mano. In seguitò ti userò anche come portacenere e naturalmente esigo che tu non faccia obiezioni”
“ Non ne farò, signora padrona”
“ Molto bene, ne ero sicura” Dopo pochi secondi ero di nuovo di fronte a lei col portacenere in mano e naturalmente inginocchiato ai suoi piedi. Era come se quella fosse l’unica posizione che potessi avere nei suoi confronti. Mi beai della sua perfezione e della sua sensualità mentre fumava e mi dissi che dovevo considerarmi l’uomo più fortunato del mondo per avere il privilegio di essere lo schiavo di una simile dea. Terminò di fumare e mi fece cenno di alzarmi
“ Ha altri ordini per me, signora padrona?” le chiesi. Lei mi osservò abbozzando un sorriso
“ Ti ricordi il motivo per cui ti ho scelto come mio schiavo?”
“ Io… Lei ha detto di trovarmi carino” risposi quasi balbettando. Non ero abituato ovviamente a simili situazioni e avevo quasi il terrore di dire la cosa sbagliata
“ Esatto! E sai cosa succede quando trovo un uomo carino?”
“ No signora padrona”
“ Succede che me lo prendo. Io mi prendo tutto ciò che voglio e in questo momento voglio te”
“ Vuole dire che lei vuole… Lei vuole penetrarmi?” Scoppiò a ridere
“ Succederà anche quello ma non oggi. Il mio cazzo è troppo grosso e dovremo andare per gradi altrimenti potrei squartarti. Ancora non sei in grado di avere un simile onore”
“ E allora? Mi perdoni signora padrona ma non comprendo” Sorrise di nuovo
“ Io sono solo attiva coi miei schiavi ma non voglio esserlo con te perché mi piaci. E quindi sarai tu a penetrare me” La guardai spalancando gli occhi
“ Io… Io credevo che lei fosse solo…”
“ Mi piacciono i cazzi come piacciono a tutte le femmine. Non è un atto sottomesso. Una dominatrice prende quello che vuole e se voglio che uno schiavo mi dia piacere deve attenersi ai miei desideri. Con te sarò sia passiva che attiva. Pertanto, ti do dieci minuti per fartelo venire di nuovo dritto. Se il tuo cazzo non dovesse essere di nuovo duro come pretendo, per te saranno guai” La guardai terrorizzato
“ Ma… Signora padrona, me ne sono già venuto due volte e l’ultima pochi istanti fa”
“ Io posso fartene venire tutte le volte che voglio. Vedrai e capirai” Vidi che armeggiava sul suo cellulare, probabilmente per mettere il timer e poi venne vicino a me. Mi afferrò e mi baciò di nuovo. La sua bocca era meravigliosa. Ci trascinammo a letto continuando a baciarci dopodiché si slacciò il top facendo venire alla luce quelle tette straordinarie. Mi ordinò di baciarle e mi buttai a capofitto in mezzo a quelle meraviglie. Non sapevo se potessi prendere iniziative ma alla fine mi azzardai a morderle dolcemente quei capezzoli durissimi e la sentii mugolare di piacere. Capii di aver fatto la cosa giusta quando mi incitò a continuare. Riprendemmo a baciarci e magicamente sentii il mio cazzo di nuovo in erezione. Era incredibile! Le sue tette erano durissime, i suoi baci meravigliosi, la sua pelle vellutata e la mia eccitazione sempre maggiore. La guardai e se avevo ancora qualche dubbio sui miei sentimenti, quei dubbi erano scomparsi
“ La amo, signora padrona” le dissi
“ Tutti i miei schiavi mi amano” mi rispose facendomi provare una gelosia mai provata prima. Si staccò da me e andò ad osservare sul telefonino per poi riprendere sorridendo “Solo sei minuti per avere di nuovo il cazzo dritto. Sei andato oltre le mie previsioni. Non avevo dubbi che ti saresti eccitato nuovamente. Nessun maschio può resistermi. Ma tu lo hai fatto in un tempo molto più breve e quindi non avrai la punizione bensì un premio”
“ Quale premio, signora padrona?” chiesi speranzoso. Si allontanò da me per spogliarsi del tutto e il suo cazzo enorme venne finalmente alla luce. Adesso che la vedevo nuda per la prima volta ebbi quasi un senso di mancamento. Era perfetta e quel cazzo enorme era la giusta appendice di un essere superiore
“ Bacia tutto il mio corpo. E’ un privilegio che non consento ai miei schiavi ma solo ai maschi che mi piacciono e tu sei tra questi. Avanti Leonardo, eccitami” Non me lo feci ripetere e iniziai a baciarle i piedi, giusta adorazione nei confronti di una padrona quale era lei, risalii poi ammirando quel membro che svettava maestoso. Era assurdo. Non avevo mai ammirato il pene di altri uomini ma per qualche misterioso motivo quello della mia padrona era appetitoso e scoprii che il mio desiderio era proprio quello di baciarlo, gesto che era sia di umiliazione che di estremo piacere. Era davvero enorme, sia di larghezza che di lunghezza e non potevo che farne entrare in bocca solo una parte. La sua mano spinse sulla mia testa, segno che amava ciò che le stavo facendo ma dopo alcuni secondi mi lasciò e risalii sul suo addome piatto, sulle sue braccia e di nuovo sul seno per poi iniziare a baciarle il collo e infine abbandonarsi di nuovo a un meraviglioso bacio passionale, lungo ed eccitante. Mi afferrò il cazzo con una mano e sentii il desiderio spingersi al parossismo
“ Oh mio Dio, signora padrona, è meraviglioso” Sorrise in modo malizioso, consapevole dell’enorme potere che aveva acquisito su di me e scese dal letto
“ Adesso vieni qui vicino a me” mi ordinò e dopo pochi secondi ero di nuovo accanto a lei. I nostri cazzi premevano ognuno sul corpo dell’altro e nel vedere la differenza di dotazione mi sentivo ancora più sottomesso. E non ero certo un mini dotato ma sarebbe stato impossibile anche per uno con una dotazione maggiore mettersi a paragone con l’enorme membro di Padrona Lucrezia. Lei intanto mi accarezzò facendomi venire un dolce brivido su tutto il corpo “Ora ti voglio dentro di me. Non te ne venire fino a che non ti darò il permesso”
“ Come lei desidera, signora padrona. Non mi permetterò, glie lo prometto” Sorrise e poi si voltò per mettere le sue mani sul letto. Mi avvicinai a quel culo meraviglioso e dapprima lo baciai con passione e poi cercai il suo buchetto col mio cazzo e ne inserii un pezzetto andando poi sempre più a fondo. Mi ordinò di spingere e lo feci. Il piacere era enorme. Non avevo mai provato qualcosa del genere con una donna biologica. Probabilmente, non era l’atto sessuale in sé stesso ma il fatto di fare sesso con una creatura magica, un concentrato di erotismo, dominazione e superiorità assoluta su ogni campo
“ E’ meraviglioso, signora padrona” le dissi in preda al piacere. Avrei voluto che durasse in eterno ma ero ormai sull’orlo dell’eiaculazione. Sentivo che mugolava anche lei di piacere e la mia paura di non riuscire a soddisfarla stava svanendo e mi sentivo felice come non lo ero mai stato. Osai qualcosa in più e afferrai il suo membro enorme. Era durissimo come l’acciaio. Contemporaneamente le baciavo il collo e le orecchie aumentando quel piacere pazzesco “Non… Non ce la faccio più” le dissi. Lei voltò il suo collo per cercare la mia bocca. Ancora un bacio passionale che mi fece perdere le forze residue. Per mia fortuna lei sembrò comprendere la mia impossibilità a resistere
“ Vienimi dentro. Lo voglio sentore sussultare dentro di me” Continuai a muovermi e contemporaneamente sentivo quel cazzo durissimo nella mia mano. Sembrava acciaio temperato ed era qualcosa di straordinariamente inebriante. Ebbi la terza eiaculazione della serata e questa fu ancora più bella delle precedenti. L’abbracciai e la strinsi a me
“ E’ stata la cosa più bella che io abbia mai provato, signora padrona”
“ Se ti comporterai come io pretendo, te lo farò provare spesso. Adesso basta, finisci con la bocca” Dovetti togliere il cazzo da quell’anfratto delizioso e, appena lo tolsi, lei si voltò e io mi inginocchiai per prenderlo in bocca fino a quando sentii finalmente il dolce sapore del suo sperma. Ingoiai tutto, come era giusto che facessi ma non mi staccai da quel cazzo che simboleggiava il suo potere e proseguii a baciarlo mentre sentivo che mi accarezzava dolcemente la testa “Ti piace proprio tanto” mi disse sorridendo
“ Mi piace tutto di lei”
“ Te l’avevo detto che saresti diventato dipendente da me e dal mio cazzo enorme ma sei andato oltre le mie più rosee previsioni e ti sono bastate poche ore per capire che non potrai più fare a meno di me. Tu mi appartieni, Leonardo e io sarò tutto il tuo mondo. Tu vivrai solo per me, per obbedire ai miei desideri e per adorarmi come una dea” La sua voce sembrava ipnotica e sapevo che era proprio come aveva detto
“ Io sono felice e orgoglioso di appartenerle” Sentii lo sciocco delle sue dita e mi dovetti staccare a malincuore dal suo cazzo in parte ancora duro. Avrei voluto riempirmi ancora la bocca di quello che per me continuava ad essere il simbolo del suo indiscusso potere nei miei confronti. Le accesi pertanto la sigaretta e poi mi inginocchiai accanto a lei con il posacenere in mano. Aprii anche la bocca pensando che avesse voglia di gettare la cenere nella mia bocca ma sentii di nuovo una carezza sulla mia testa, una carezza che mi rese felice come può farlo lo stesso gesto nei confronti di un cane. Avrei voluto scodinzolare per la gioia. Lei però scosse la testa
“ Non oggi. Ho voglia ancora di baciarti e non ho intenzione di sentire il sapore della cenere” Attesi che terminasse di fumare e poi mi fece il gesto di salire sul letto accanto a lei. Eravamo entrambi ancora completamente nudi e lei mi prese la testa per metterla sui suoi possenti e durissimi seni “Domani mattina mi porterai la colazione a letto alle 8.30 precise. Io di solito dedico la mattinata ai miei schiavi virtuali che, come ti ho detto, mi riempiono di regali e di soldi. Ho voglia di farmi comprare qualcosa di molto costoso e loro faranno a gara nell’offrirmi denaro per ingraziarsi nei miei confronti. Come ti ho già detto, a pranzo mangio pochissimo e di solito mi faccio portare qualcosa a casa da un ristorante qui vicino. Dopodiché andrò ad allenarmi. Mi alleno dalle due alle tre ore al giorno e hai potuto constatare quanto sia facile per me ridurre un uomo ai minimi termini”
“ L’ho visto, signora padrona. Lei è incredibile”
“ Ti ho mostrato solo una piccola parte della mia bravura. Potrei combattere contro di te e contro altri quattro o cinque uomini e spezzarvi le ossa una ad una senza nemmeno dovermi impegnare”
“ Lei è un essere superiore, una vera dea e mi chiedo perché tra tanti uomini che le sbavano dietro ha scelto proprio me” Sorrise tronfia. Il trucco era ormai scemato ma continuava ad essere bellissima. Forse aveva fatto delle operazioni perché mi sembrava impossibile che una donna non biologica potesse avere i lineamenti così perfetti ma la cosa non mi interessava. Ciò che contava era il risultato e soprattutto il fatto che stavamo attaccati
“ Sì, sono una dea. Per quanto concerne il fatto che io abbia scelto proprio te… E’ stato istintivo. Ti ho trovato da subito molto carino”
“ E adesso ho il privilegio di essere un oggetto di sua proprietà”
“ Dovrai meritarti tutto questo ogni giorno con la tua obbedienza e la tua devozione. Domani sera ti farò conoscere gli altri due miei schiavi personali e voglio che andiate d’accorso. Non tollero gelosie tra i mei schiavi. Io posso avere tutti gli schiavi che voglio e voi dovete ritenervi fortunati per far parte del mio harem personale” La guardai pieno d’amore
“ Po… Posso chiederle cosa lei fa con quegli altri schiavi? Mi scusi se mi sono permesso ma è solo per comprendere meglio”
“ Come ti ho già detto, con loro due non sono mai passiva ma solo attiva. Pertanto, me li inculo e riempio la loro bocca con il mio enorme cazzo. Con te ho fatto un’eccezione e devo dire che sono contenta della mia decisione perché mi hai soddisfatta completamente anche se la tua è una dotazione normale. Per quanto riguarda tutto il resto, loro sono due uomini di successo, sono sposati e non sempre possono stare a mia disposizione ma cercano di passare tutto il loro tempo libero alle mie dipendenze. Quando ci sono, mi preparano la cena e puliscono la mia casa ma ho deciso che non mi basta ed ecco perché ho scelto te. Il tuo lavoro ti rende abbastanza libero e potrai quindi stare spesso a casa mia per servirmi. Ma questo lo sviscereremo in seguito perché ho una mezza idea” mi disse sibillina per poi proseguire “Comunque, ti voglio qui soprattutto la sera perché per il resto della giornata sono piuttosto impegnata. Ma scoprirai tutto a suo tempo. A proposito, prima di tornare qui dovrai fare un salto a casa tua e prendere ciò che ti occorre, a cominciare dai cambi d’abito visto che ti trasferirai qui”
“ Lo farò signora padrona. Mi sembra un sogno che io possa rimanere qui con lei” Mi baciò dolcemente. Per qualche misterioso motivo le piacevo ma sapevo che avrei dovuto meritarmi quello che lei mi stava concedendo. Rimisi la testa sul suo seno e sentii gli occhi chiudersi. Ero stanchissimo. Me ne ero venuto per ben tre volte in poche ore eppure, solo stando a contatto con il suo splendido corpo, sentii il mio cazzo che cresceva di nuovo. Ma ormai anche lei aveva chiuso gli occhi e mi addormentai felice come non lo ero mai stato in vita mia.

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jonathan1957@tiscali.it
scritto il
2024-05-27
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