La mia padrona è una trans Ultimo episodio

di
genere
dominazione

Vidi infatti che si voltò verso Marcello. Per strano che potesse sembrare, mi ero completamente dimenticato di lui senza rendermi conto del fatto che fosse presente quando Padrona Lucrezia mi aveva inculato. Per me era come se non ci fosse stato nessuno. Eravamo io e la dea assoluta, ero in una bolla completamente isolato dal resto del mondo. Marcello comunque osservò la sorella avanzare verso di lui. Al contrario di me, non aveva compreso ciò che lei voleva fargli. Malgrado avesse capito, dopo l’incredibile prova di forza ai suoi danni, che con Padrona Lucrezia non si doveva scherzare, aveva ancora delle remore. Era abituato ad obbedirle ma quelle erano situazioni che si stavano verificando per la prima volta e infatti, appena la divina padrona fu dinanzi a lui e gli porse la mano sporca del mio sperma, Marcello guardò la sorella con gli occhi di fuori. Malgrado il suo timore, leccare lo sperma di un altro uomo doveva essere troppo per lui. Ma quell’esitazione gli costò cara. Padrona Lucrezia lo afferrò per un braccio per colpirlo con uno schiaffo violentissimo che mandò l’uomo a sbattere contro il muro. Marcello si era raggomitolato su sé stesso e la bellissima trans avanzava verso di lui
“ No, no, lo faccio. Non mi picchi” balbettò miseramente l’uomo. Calmissima, Padrona Lucrezia porse di nuovo la mano sporca del mio sperma a Marcello che stavolta succhiò senza tentennamenti. Quando ebbe terminato lo afferrò di nuovo per un braccio facendolo rialzare
“ Era ovvio che lo avresti fatto. Adesso sarai punito per aver osato discutere un mio ordine” Lo fece mettere addosso al muro con il viso rivolto proprio verso il muro e andò di fronte a uno degli armadi per poi aprirlo. Ne trasse una frusta fatta in pelle e la fece schioccare. Stavo letteralmente tremando al pensiero di quello che sarebbe accaduto. Padrona Lucrezia iniziò a far volteggiare quella frusta per andare a colpire con maestria il sedere e la schiena di Marcello che frignava miseramente. Non avevo mai assistito a una scena del genere. Eppure, c’era qualcosa di eccitante in tutto quello. Contai dieci frustate che striarono di rosso quelle parti del corpo. Marcello continuava a gemere ma Padrona Lucrezia non era ancora soddisfatta. Si avvicinò al fratello
“ No, basta, la prego signora Padrona” La meravigliosa trans lo afferrò però per il collo. Vedevo Marcello cercare di togliersi con entrambe le mani quella della padrona senza riuscire minimamente a scalfire quella presa. Era veramente forte, troppo forte per uno come lui o come me. Lei sorrideva tranquilla, conscia della sua superiorità
“ La prossima volta sarò ancora più dura. Imparerai che tu dovrai fare tutto quello che voglio. Tu sei il mio schiavo e come tale dovrai comportarti con me e con il mio ragazzo. Sono stata chiara o devo continuare?” Marcello provò a scuotere la testa
“ No, no, farò sempre quello che vuole” Le parole gli uscivano a fatica, stretto com’era nella presa d’acciaio della bellissima e fortissima trans
“ Molto bene” disse Padrona Lucrezia lasciando andare suo fratello “Ora vai a preparare due drink per me e per il mio ragazzo. Di corsa” Vidi Marcello uscire dalla stanza e lei venire verso di me “Tu vai a lavarti bene la bocca. Ho voglia di baciarti ancora”
“ Subito signora padrona” risposi con il cuore che mi batteva forte. Per due volte ancora mi aveva definito come il suo ragazzo ed era una sensazione che mi faceva galleggiare tra le nuvole. Malgrado la conoscessi da poco più di un giorno, mi ero innamorato perdutamente di quella splendida creatura e il solo pensiero di essere una specie di fidanzato per lei era inebriante,
Mi lavai accuratamente la bocca e tornai in camera da letto dove lei mi attendeva. Si era messa una sensuale vestaglia di seta e si era seduta sul bordo del letto a sorseggiare il drink che le aveva portato Marcello che dal canto suo si era messo ovviamente in ginocchio. Appena mi vide mi sorrise
“ Vieni accanto a me e bevi il drink che il mio schiavo ti ha portato” Afferrai anche il calice e lo portai alla bocca. Ne bevvi un solo sorso e poi guardai la mia padrona
“ Non sono abituato all’alcool. Posso lasciarlo?” Scoppiò a ridere
“ Ma certo, hai il mio permesso” mi disse. Lo posai sul vassoio che Marcello teneva in mano e mi persi a guardare quel viso meraviglioso
“ Quanto è bella, signora padrona” Mi accarezzò dolcemente
“ Come ti senti?”
“ Ho dolore un po’ in tutto il corpo ma sono felice di essere stato suo”
“ Lo sarai spesso. Diventerai la mia puttanella personale”
“ Sarà un onore per me”
“ E a volte, avrò anche il bisogno di essere passiva. Voglio sentire il tuo pisellino dentro di me. Come qualunque femmina col proprio ragazzo” La guardavo e mi mancava il respiro
“ Io… Io davvero potrò considerarmi come il suo ragazzo?” Mi accarezzò dolcemente
“ Te l’ho già detto. Sei il mio ragazzo sottomesso. Mi appartieni e farò di te tutto ciò che voglio. E tu dovrai meritarti questo immenso onore con la devozione più assoluta e con l’obbedienza totale ma se ti comporterai come io desidero tu diverrai il ragazzo più felice della terra”
“ Io farò sempre quello che mi ordinerà, signora padrona. La mia devozione sarà assoluta perché non posso perderla. Io l’amo pazzamente” Mi sorrise per poi afferrarmi il volto e baciarmi di nuovo. Quello era per me il paradiso e mi abbandonai del tutto a lei. Stava per iniziare una nuova vita agli ordini di una severa e bellissima mistress trans superdotata. E non potevo essere più felice.

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jonathan1957@tiscali.it

scritto il
2024-06-24
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