La mia padrona è una trans Nono episodio
di
Valerio sissy
genere
dominazione
Io mi ero ormai completamente vestito mentre Padrona Lucrezia stava ancora indugiando sul trucco. L’accappatoio che ancora indossava si era leggermente slacciato e lo specchio mi rimandava l’immagine di quelle due colline perfette e sensuali. Era ormai il momento di andare al lavoro anche se avrei preferito trascorrere tutto il mio tempo con lei. O sotto di lei. Mi avvicinai a lei che voltò lo sguardo verso di me sorridendo
“ Io andrei, se lei permette” le dissi e lei si staccò per un attimo dallo specchio
“ Prendimi la borsa” mi ordinò. Aveva un tono particolare nel dare gli ordini. Mi sembrava che non potessi far altro che obbedire
“ Subito, signora Padrona” le risposi portandole la borsa. Vidi che rovistava all’interno di essa per poi trarne il suo portafogli, aprirlo e poi consegnarmi 300 euro
“ Come ti ho già detto, stasera verranno anche gli altri miei due schiavi e… L’altra cosa sarà una sorpresa che scoprirai a tempo debito. In ogni caso, dovrai fare la spesa per la cena. Segnati quello che voglio e poi i miei schiavi ti daranno un aiuto nel prepararmi la cena”
“ Io…Se lei permette, signora padrona, per me sarebbe un onore andare a comprare i cibi” Si alzò. L’accappatoio le scivolò completamente mettendo in mostra il suo fisico scolpito visto che era interamente nuda. Capii immediatamente che avevo fatto uno sbaglio e infatti mi arrivò uno schiaffo tremendo, molto più forte di quelli ricevuti il giorno precedente. Mi afferrò per un orecchio
“ Ancora non hai capito che i miei ordini non si discutono? Tu non devi obiettare ma obbedire e stare zitto”
“ Mi perdoni signora padrona, non era mia intenzione disobbedirle io volevo solamente…”
“ Ho capito quello che volevi ma non mi interessa. Quando io do un ordine, tu non devi aprire bocca, come fanno tutti i miei schiavi. O forse non vuoi esserlo?”
“ Oh no, lo voglio con tutto me stesso. Vedrà che imparerò, diventerò lo schiavo che lei vuole” Avevo le lacrime agli occhi. Per me Padrona Lucrezia era diventata in poche ore tutto ciò di cui avevo bisogno. Mi lasciò e io mi gettai ai suoi piedi. Il suo cazzo enorme di fronte ai miei occhi era un richiamo incontrollabile ma avevo timore di prendere iniziative ma lei sembrò leggermi nel pensiero
“ Vuoi baciarlo?”
“ Si signora padrona, lo desidero”
“ Bacialo allora” Lo feci immediatamente facendoglielo venire subito durissimo ma lei però si ritrasse
“ Basta così! Stamattina lo hai già avuto e devi imparare a desiderarlo ardentemente. Adesso alzati!!” Le obbedii e mi ritrovai di fronte a lei, di fronte a quelle labbra rosse che desideravo ardentemente e fui accontentato. Fu lei ad afferrarmi per il collo e a baciarmi. Un bacio tenero, dolce ma che denotava possesso da parte sua. Mentre ci baciavamo pensavo a come fosse possibile che una come lei si fosse accontentata di uno come me ma quello che contava era che per qualche misterioso motivo aveva una certa attrazione per me. Quando ci staccammo mi leccai ripetutamente le labbra per continuare ad assaporare quel sapore ma poi mi congedò. Dovevo andare al lavoro ma sarebbe stato complicato per me concentrarmi su qualcosa che non fosse lei, la mia dea.
Come avevo immaginato, non riuscii a pensare ad altro. Non riuscivo a comprendermi, non riuscivo a dare una spiegazione a ciò che avevo fatto. Padrona Lucrezia mi aveva fatto fare tre pompini facendomi ingoiare lo sperma, mi aveva pisciato in bocca, mi aveva fatto leccare il suo culo, mi aveva schiaffeggiato violentemente, mi aveva ridotto a uno schiavo e… Mi era piaciuto tutto. Era assurdo, come se lei mi avesse ipnotizzato costringendomi a fare tutto quello che mi aveva fatto e a farmelo piacere. Pensai che il suo carisma fosse tale da farmi desiderare la sua dominazione. Era abituata ad avere uomini ai suoi piedi e dominava con naturalezza, con fermezza e, almeno con me, anche con dolcezza. La sua bellezza poi faceva il resto. Avevo letto di trans bellissime ma non immaginavo che potessero arrivare a quel livello di perfezione. Il suo viso era veramente meraviglioso e il suo corpo… Era incredibile come una persona che non fosse donna biologica potesse avere un corpo del genere, femminile, con le curve al posto giusto. E poi quel cazzo enorme… Per me simboleggiava la sua superiorità sugli altri uomini ed evidentemente non ero il solo a pensarla così visto tutto quel seguito che aveva. Solo su OnlyFans guadagnava circa 800 mila euro all’anno, senza contare quello che le regalavano i suoi money slave e i suoi due schiavi personali. Aveva detto di avere avuto introiti per oltre due milioni di euro solo per… Stare ai suoi ordini e ammirare la sua bellezza condita dal suo enorme cazzo. E io avevo le stesse cose gratis. Anzi, molto di più. Con me c’erano state anche tenerezze, come dimostravano i suoi baci e soprattutto al fatto che si era concessa anche passivamente. Ma come era possibile che io mi fossi innamorato perdutamente di una trans dominante? Come era possibile che desiderassi con tutto me stesso quel cazzo enorme, che bramassi mettermelo in bocca e darle piacere? E mi accorsi che avrei voluto essere suo anche se tremavo al solo pensiero. Ero vergine e con quella dotazione mi avrebbe sventrato. Insomma, per tutta la durata dell’orario di lavoro rimasi con la mente a pensare a lei, a quel volto di una bellezza fuori dal normale, a quel corpo forte ma estremamente femminile a dispetto di ciò che possedeva tra le gambe e decisi di chiudere addirittura mezz’ora prima del previsto considerando che avevo da fare alcune cose e non volevo assolutamente tardare nemmeno un minuto prima di trovarmi di nuovo al suo cospetto. Andai pertanto a comprare ciò che mi aveva detto utilizzando i soldi che mi aveva dato lei e poi andai a casa mia per farmi una veloce doccia, per cambiarmi e per inserire in una valigia quello di cui avevo bisogno per poter vivere a casa sua. Mi chiedevo anche come potevo considerarmi per lei? Uno schiavo di sicuro ma mi aveva detto che per lei ero diverso. Forse una specie di fidanzato sottomesso? Sarebbe stato il mio desiderio. Avrei potuto servirla come meritava e dedicare la mia vita esclusivamente a lei, anche a costo di chiudere per un po’ il mio negozietto di riparazioni. Ero immerso in quei pensieri quando bussai alla porta della sua splendida villetta. Avevo il cuore in gola. Ci sarebbero stati gli altri suoi due schiavi e in più una sorpresa, Cosa mi sarei dovuto aspettare?
Per commentare, scrivete a
jonathan1957@tiscali.it
“ Io andrei, se lei permette” le dissi e lei si staccò per un attimo dallo specchio
“ Prendimi la borsa” mi ordinò. Aveva un tono particolare nel dare gli ordini. Mi sembrava che non potessi far altro che obbedire
“ Subito, signora Padrona” le risposi portandole la borsa. Vidi che rovistava all’interno di essa per poi trarne il suo portafogli, aprirlo e poi consegnarmi 300 euro
“ Come ti ho già detto, stasera verranno anche gli altri miei due schiavi e… L’altra cosa sarà una sorpresa che scoprirai a tempo debito. In ogni caso, dovrai fare la spesa per la cena. Segnati quello che voglio e poi i miei schiavi ti daranno un aiuto nel prepararmi la cena”
“ Io…Se lei permette, signora padrona, per me sarebbe un onore andare a comprare i cibi” Si alzò. L’accappatoio le scivolò completamente mettendo in mostra il suo fisico scolpito visto che era interamente nuda. Capii immediatamente che avevo fatto uno sbaglio e infatti mi arrivò uno schiaffo tremendo, molto più forte di quelli ricevuti il giorno precedente. Mi afferrò per un orecchio
“ Ancora non hai capito che i miei ordini non si discutono? Tu non devi obiettare ma obbedire e stare zitto”
“ Mi perdoni signora padrona, non era mia intenzione disobbedirle io volevo solamente…”
“ Ho capito quello che volevi ma non mi interessa. Quando io do un ordine, tu non devi aprire bocca, come fanno tutti i miei schiavi. O forse non vuoi esserlo?”
“ Oh no, lo voglio con tutto me stesso. Vedrà che imparerò, diventerò lo schiavo che lei vuole” Avevo le lacrime agli occhi. Per me Padrona Lucrezia era diventata in poche ore tutto ciò di cui avevo bisogno. Mi lasciò e io mi gettai ai suoi piedi. Il suo cazzo enorme di fronte ai miei occhi era un richiamo incontrollabile ma avevo timore di prendere iniziative ma lei sembrò leggermi nel pensiero
“ Vuoi baciarlo?”
“ Si signora padrona, lo desidero”
“ Bacialo allora” Lo feci immediatamente facendoglielo venire subito durissimo ma lei però si ritrasse
“ Basta così! Stamattina lo hai già avuto e devi imparare a desiderarlo ardentemente. Adesso alzati!!” Le obbedii e mi ritrovai di fronte a lei, di fronte a quelle labbra rosse che desideravo ardentemente e fui accontentato. Fu lei ad afferrarmi per il collo e a baciarmi. Un bacio tenero, dolce ma che denotava possesso da parte sua. Mentre ci baciavamo pensavo a come fosse possibile che una come lei si fosse accontentata di uno come me ma quello che contava era che per qualche misterioso motivo aveva una certa attrazione per me. Quando ci staccammo mi leccai ripetutamente le labbra per continuare ad assaporare quel sapore ma poi mi congedò. Dovevo andare al lavoro ma sarebbe stato complicato per me concentrarmi su qualcosa che non fosse lei, la mia dea.
Come avevo immaginato, non riuscii a pensare ad altro. Non riuscivo a comprendermi, non riuscivo a dare una spiegazione a ciò che avevo fatto. Padrona Lucrezia mi aveva fatto fare tre pompini facendomi ingoiare lo sperma, mi aveva pisciato in bocca, mi aveva fatto leccare il suo culo, mi aveva schiaffeggiato violentemente, mi aveva ridotto a uno schiavo e… Mi era piaciuto tutto. Era assurdo, come se lei mi avesse ipnotizzato costringendomi a fare tutto quello che mi aveva fatto e a farmelo piacere. Pensai che il suo carisma fosse tale da farmi desiderare la sua dominazione. Era abituata ad avere uomini ai suoi piedi e dominava con naturalezza, con fermezza e, almeno con me, anche con dolcezza. La sua bellezza poi faceva il resto. Avevo letto di trans bellissime ma non immaginavo che potessero arrivare a quel livello di perfezione. Il suo viso era veramente meraviglioso e il suo corpo… Era incredibile come una persona che non fosse donna biologica potesse avere un corpo del genere, femminile, con le curve al posto giusto. E poi quel cazzo enorme… Per me simboleggiava la sua superiorità sugli altri uomini ed evidentemente non ero il solo a pensarla così visto tutto quel seguito che aveva. Solo su OnlyFans guadagnava circa 800 mila euro all’anno, senza contare quello che le regalavano i suoi money slave e i suoi due schiavi personali. Aveva detto di avere avuto introiti per oltre due milioni di euro solo per… Stare ai suoi ordini e ammirare la sua bellezza condita dal suo enorme cazzo. E io avevo le stesse cose gratis. Anzi, molto di più. Con me c’erano state anche tenerezze, come dimostravano i suoi baci e soprattutto al fatto che si era concessa anche passivamente. Ma come era possibile che io mi fossi innamorato perdutamente di una trans dominante? Come era possibile che desiderassi con tutto me stesso quel cazzo enorme, che bramassi mettermelo in bocca e darle piacere? E mi accorsi che avrei voluto essere suo anche se tremavo al solo pensiero. Ero vergine e con quella dotazione mi avrebbe sventrato. Insomma, per tutta la durata dell’orario di lavoro rimasi con la mente a pensare a lei, a quel volto di una bellezza fuori dal normale, a quel corpo forte ma estremamente femminile a dispetto di ciò che possedeva tra le gambe e decisi di chiudere addirittura mezz’ora prima del previsto considerando che avevo da fare alcune cose e non volevo assolutamente tardare nemmeno un minuto prima di trovarmi di nuovo al suo cospetto. Andai pertanto a comprare ciò che mi aveva detto utilizzando i soldi che mi aveva dato lei e poi andai a casa mia per farmi una veloce doccia, per cambiarmi e per inserire in una valigia quello di cui avevo bisogno per poter vivere a casa sua. Mi chiedevo anche come potevo considerarmi per lei? Uno schiavo di sicuro ma mi aveva detto che per lei ero diverso. Forse una specie di fidanzato sottomesso? Sarebbe stato il mio desiderio. Avrei potuto servirla come meritava e dedicare la mia vita esclusivamente a lei, anche a costo di chiudere per un po’ il mio negozietto di riparazioni. Ero immerso in quei pensieri quando bussai alla porta della sua splendida villetta. Avevo il cuore in gola. Ci sarebbero stati gli altri suoi due schiavi e in più una sorpresa, Cosa mi sarei dovuto aspettare?
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