Dominato da mia madre Secondo capitolo

di
genere
incesti

E così avevo saputo che mia madre era una dominatrice. Seppi in seguito che lei basava la sua dominazione proprio sulla sua superiorità fisica. C’erano tanti uomini che anelavano a questo tipo di sottomissione e le altre mistress che operavano non erano in grado di offrire ciò che offriva mia madre: forza fisica e abilità marziali. Faceva anche altre pratiche più inerenti alla dominazione vera e propria ma lei si era ritagliata una certa importanza proprio per le sue caratteristiche fisiche, oltre che per la sua indiscussa bellezza. Malgrado la confessione di mia madre però, avevo una pallida idea di come lei si comportasse coi suoi schiavi. Un po’ per la mia età e un po’ per il fatto che fino a quel momento l’argomento era per me completamente sconosciuto. Ovviamente, mi andai ad informare sul web e compresi. E insieme alla comprensione arrivò anche l’eccitazione. Guardavo video, fotografie e scoprii che mi piacevano e che avrei desiderato essere al posto di quegli schiavi. E quell’eccitazione aumentò considerevolmente quando la mamma mi disse di aver aperto uno store web dove vendeva i suoi video che riprendevano alcune sue sessioni. Era un’occasione che non potevo lasciarmi sfuggire e comprai alcuni suoi video. Appena li vidi, il cazzo mi divenne di marmo. Mamma era vestita con una tuta di lattice aderentissima, con stivali alti al ginocchio col tacco altissimo e a spillo e svettava nettamente dinanzi al suo schiavo che era nudo e ovviamente eccitato. Lo umiliava dicendo che malgrado fosse una donna lo avrebbe potuto riempire di botte e, sia pure sotto l’ottica della finzione, lo fece. Lo afferrò con un braccio e gli fece una dolorosa torsione per poi schiaffeggiarlo duramente. E poi… Non credevo ai miei occhi. Mia madre lo sollevò sopra la sua testa. Sapevo che mia madre fosse molto forte e l’aveva dimostrato riempiendo di botte il suo ex fidanzato ma non immaginavo che potesse fare certe cose anche se, ragionandoci freddamente, non doveva essere complicato per una campionessa di power lifting come lei sollevare un uomo di una settantina di chili. La sessione poi continuò con altre pratiche più inerenti al classico BDSM. Non certo meno eccitanti per me in quanto vedere mia madre che si inculava lo schiavo con uno trap-on oppure che gli pisciava in bocca fu incredibile e me ne venni senza riuscire a frenarmi. Comprai altri video di mia madre e le pratiche cambiavano, ovviamente a seconda della richiesta del cliente, ma era ovvio che il punto di forza della mamma ovvero la sua forza fisica, fosse un po’ come il suo marchio di fabbrica. Gli schiavi che la contattavano chiedevano espressamente di essere dominati fisicamente e c’era qualcosa di incredibilmente erotico in quelle scene. Mi sembrava di ammirare una vera dea e anche nella vita normale cominciavo a faticare nel vederla come una semplice madre. Come se non bastasse, i miei amici, i miei compagni di liceo, pur non conoscendo la sua vera natura dominante e ignorando ovviamente il lavoro che mia madre svolgeva, mi dicevano in continuazione che mia madre era bellissima contribuendo a farmi fantasticare ancor di più su di lei. Su quei video mi ero fatto centinaia di seghe ed ero arrivato ormai ad essere sicuro che ciò che volevo fosse diventare lo schiavo della mia bellissima madre. Non riuscivo più a pensare ad altro. Mi immaginavo lei vestita come in quei video che mi sottometteva e poi che voleva farsi scopare da me. Ma come dirglielo? E anche se glie lo avessi detto, cosa avrei ottenuto? Decisi che l’unica cosa che avrei potuto fare fosse di farla trovare col fatto compiuto in quanto io non ce l’avrei fatta a dirglielo in faccia. E così una domenica pomeriggio lasciai il mio computer acceso proprio su quei video e, facendo finta di nulla, uscii con un paio di amici dicendo alla mamma che sarei tornato per cena. Avevamo una donna a servizio completo che si occupava di tutte le faccende domestiche, compreso il pranzo e la cena. A parte la domenica quando Maria, la nostra donna di servizio di origine ispanica si prendeva il suo meritato giorno di riposo e io e la mamma avevamo l’abitudine di ordinare qualcosa on line, magari una bella pizza. D’altronde, lei era poco adatta alle faccende domestiche. Era abituata ad essere servita e non certo a servire. Ero convinto che se fosse rimasta a casa lei avrebbe dato un’occhiata in camera mia. Non per intromettersi nei miei affari in quanto era sempre stata molto attenta a non mettere il naso nelle mie cose ma perché l’avevo lasciata volutamente in disordine. Col cuore in gola trascorsi quel pomeriggio con gli amici pensando a quello che sarebbe potuto accadere se la mamma, come speravo, avesse visto che io osservavo di nascosto i suoi video. Tenevo sempre sott’occhio il mio cellulare per vedere se ci fosse un messaggio da parte della mamma o se addirittura mi telefonasse. Ma il telefonino rimase muto. Forse era entrata in camera ma non aveva dato un’occhiata al mio computer come avevo auspicato. Oppure, aveva visto ma aveva deciso di non dire nulla, cosa che poteva essere del tutto probabile. D’altronde, cosa mi aspettavo? Che la mamma mi dicesse che aveva capito che io avessi sensazioni da sottomesso e che lei aveva deciso di accontentarmi? No, mi stavo rendendo conto di aver fatto una cazzata. La mamma era trasgressiva, non si faceva scrupolo di avere avventure sessuali e non mi aveva mai nascosto quando usciva con un nuovo fidanzato anche se poi le sue relazioni, pur numerosissime, erano sempre durate poco. Mi diceva, scherzando ma non troppo, che non era adatta a fare la fidanzatina. Avevo sempre avuto l’impressione che quelle sue numerose avventure dipendessero non tanto dal desiderio di trovare un compagno quanto di soddisfare il suo forte desiderio sessuale. Ad ogni modo, con me era stata una mamma modello senza mai farmi mancare nulla e l’unica cosa strana che aveva fatto era stata quella confessione tra l’altro un po’ forzata. Una mamma moderna ma entro certi limiti e sapeva anche essere dura e autoritaria. Il bello è che io le riconoscevo quel ruolo e mi sembrava scontato che una donna come lei, abituata a sottomettere un’infinità di maschi, esigesse il massimo rispetto anche da suo figlio.
Tornai quindi a casa. Aprii con le mie chiavi ed entrai. Sentivo il rumore della televisione ed era abbastanza normale. Lei non lavorava di domenica e se la prendeva completamente di riposo. Gli altri giorni invece era frenetica e tra palestra dove continuava ad allenarsi con passione e lavoro non stava ferma un attimo rientrando in casa spesso oltre le 21. Entrai nel salone
“ Ciao Michael, trascorsa bene la domenica?” Sembrava normale e questo mi fece pensare che il mio piano fosse miseramente fallito. E forse era meglio così
“ Sì mamma. Ho una fame da lupo. Hai ordinato la cena?”
“ Certo tesoro. Ho ordinato la pizza come piace a te. Dovrebbe arrivare a momenti” Andai vicino a lei e le diedi il solito bacino sulla guancia. Era vestita come al solito quando rimaneva in casa, con un paio di jeans, scarpe da ginnastica e una felpa, senza trucco e coi capelli raccolti in una coda di cavallo. Malgrado la sua semplicità, era comunque bellissima. Quando non lavorava era solita vestire in questo modo mentre gli altri giorni invece vestiva molto sexy e truccata in modo inappuntabile col risultato di far girare la testa a ogni maschio che incontrava. Me ne andai in camera mia e diedi subito un’occhiata al mio computer. Non riuscivo a comprendere se lei ci avesse dato un’occhiata ma di sicuro era entrata perché il disordine che avevo lasciato era completamente scomparso. Mi gettai sul letto indeciso se essere contento o rammaricarmi. Era da quando avevo visto quei video che ci pensavo e immaginavo di trovarmi al posto di uno dei suoi innumerevoli schiavi. Emanava fascino, dominanza, forza e pensavo che per un maschio inginocchiarsi ai suoi piedi fosse un gesto dovuto. Quei video ormai i conoscevo a memoria. Come lei mi aveva detto, non faceva sesso coi suoi schiavi anche se capitava spesso che li facesse venire toccando loro il cazzo coi suoi piedi per poi far loro ripulire lo sperma con la lingua. Ecco, l’unica differenza con quelle situazioni era che io invece mi immaginavo di fare sesso con lei. Sapevo che non era normale quel desiderio ma non ci potevo fare niente. Era troppo bella e troppo sexy per non desiderarla dimenticando che fosse mia madre.

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scritto il
2024-11-25
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